Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00396
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Atto n. 3-00396
Pubblicato il 21 novembre 2018, nella seduta n. 61
DURNWALDER , UNTERBERGER , LANIECE , STEGER - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:
diverse associazioni del settore delle energie rinnovabili hanno espresso forte contrarietà sul contenuto dello schema di decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili trasmesso, l'8 novembre 2018, alla Conferenza unificata ai fini dell'acquisizione del prescritto parere, in quanto ridurrebbe sensibilmente gli incentivi per gli impianti con una potenza nominale inferiore a un Megawatt;
in particolare, per le associazioni in questione, il decreto determinerebbe: "l'esclusione quasi totale degli impianti idroelettrici e una forte penalizzazione del miniidro (art. 3 comma 5 lettera c); la drastica riduzione dei contingenti di potenza messi a disposizione per i registri e per le aste; la drastica riduzione degli incentivi da 150 € a MWH a 120 € MWH da scontare in sede di offerta fino a 86 € MWH (- 42%) per gli impianti fino a 1000 KW con il sistema delle aste si passa da un valore base di 125 € MWH a 80 € MWH (- 36%); e che ciò significherebbe: l'esclusione della più affidabile e consolidata tecnologia energetica interamente dipendente da filiera industriale italiana, con ciclo di vita superiore ai 100 anni e senza necessità di processi di smaltimento; venire meno di un fondamentale strumento di sostegno all'economia montana e all'occupazione; abbassamento delle difese idrogeologiche legate alla regolazione dei flussi e alle opere di compensazione ambientale; diminuzione del presidio territoriale della montagna";
considerato che la strategia energetica nazionale (SEN) non può fare a meno del contributo che il settore idroelettrico, da oltre 100 anni, garantisce all'economia nazionale in termini energetici, ambientali, economici e sociali e che, per questo, debba essere riconosciuto al pari delle altre fonti energetiche rinnovabili;
considerato altresì che la mancata possibilità e convenienza ad accedere ad una tariffa incentivante adeguata potrebbe comportare una drastica riduzione di entrate autonome per le comunità locali, con evidenti implicazioni sullo sviluppo socioeconomico del territorio,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno, in generale, riconsiderare i criteri e i contingenti di potenza messi a disposizione per gli impianti idroelettrici per l'iscrizione a registro e per le procedure d'asta e, più in particolare, se non ritenga necessario favorire, innanzitutto, l'accesso agli incentivi degli impianti idroelettrici già esistenti e validamente iscritti in posizione non utile nel "Registro 2016", eventualmente prevedendo l'accesso diretto alla tariffa incentivante o ad eventuali premi;
se non ritenga di garantire, a favore delle piccole e medie centrali idroelettriche, l'accesso diretto agli incentivi per nuove costruzioni, ampliamenti e interventi di ristrutturazione con procedure semplificate, valutando anche la possibilità di prevedere incentivi più elevati per un periodo più breve anziché per la vita utile dell'impianto, per favorire la finanziabilità dei nuovi impianti che sono costretti a ricorrere a finanziamenti bancari;
se non ritenga, infine, di incentivare anche i nuovi impianti su corsi d'acqua a tratti liberi, considerando che nel procedimento di rilascio della concessione idroelettrica viene valutato e garantito che l'impianto idroelettrico progettato non abbia effetti negativi sulla buona qualità del corso d'acqua.