Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00668

Atto n. 4-00668

Pubblicato il 11 ottobre 2018, nella seduta n. 46

LANNUTTI , PESCO , CASTALDI , DI NICOLA , DI PIAZZA , LEONE , DRAGO , FENU , GARRUTI , ACCOTO , NATURALE , LA MURA , DI MARZIO , GAUDIANO , MATRISCIANO , LOMUTI , BOTTO , PARAGONE , L'ABBATE , LANZI , ANGRISANI , DONNO , SILERI , ANASTASI , PIRRO , CORBETTA , TRENTACOSTE , MAIORINO , GIROTTO , MORRA , ENDRIZZI , PRESUTTO , MANTOVANI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

tra febbraio e marzo 2018, la Direzione generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca procedeva alla revoca totale nei confronti del CNR delle agevolazioni concesse per i progetti PON dello IAMC (Istituto per l'ambiente marino costiero) del CNR denominati "STIGEAC" e "PITAM", per un importo totale di 18.655.604,07 euro oltre a interessi;

la revoca è giustificata dagli accertamenti effettuati dall'Ufficio europeo antifrode (OLAF), che ha riscontrato gravi irregolarità nell'utilizzo di parte del budget assegnato;

la questione è stata affrontata dal consiglio di amministrazione del CNR (delibera 5 aprile 2018, n. 57) decidendo: a) di non procedere alla restituzione delle somme richieste; b) di demandare al direttore generale il compito di individuare uno studio legale del libero foro al fine di agire contro la decisione; c) di demandare al direttore generale il compito di costituire una commissione di indagine interna (a cui non è stato dato corso) diretta ad accertare eventuali profili di responsabilità ascrivibile al personale dell'ente; d) di accantonare 20 milioni di euro nel fondo rischi a copertura del debito di restituzione nei confronti del Ministero;

nessuna determinazione veniva adottata né dal vertice politico né da quello gestionale in relazione alle criticità denunciate dall'Ufficio antifrode comunitario, omettendo così di implementare le più semplici e basilari misure organizzative-gestionali volte a prevenire ulteriori forme di sperpero di risorse pubbliche;

inoltre, con l'accantonamento dei 20 milioni di euro, sono state distolte importanti risorse dal finanziamento del processo di stabilizzazione previsto dalla "riforma Madia"(di cui alla legge n. 124 del 2015), con il rischio di impedire il processo di reclutamento speciale di circa 1.200 dipendenti;

le irregolarità nella gestione del CNR sono state denunciate in passato anche dal servizio di "Report", andato in onda su "Rai3" il 27 marzo 2017, costringendo all'epoca il ministro Fedeli a esortare il presidente del CNR ad "essere tempestivi e dare risposte esaustive";

ciononostante, le attività intraprese dal CNR sono state limitate: il presidente ha nominato un'apposita commissione di studio esterna (di cui fanno parte l'ex Ministro della giustizia Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, il professore Bernardo Giorgio Mattarella, ordinario di Diritto amministrativo, e il vice avvocato generale dello Stato Gabriella Palmieri) con il compito di coadiuvare lui stesso, non il consiglio di amministrazione, nell'individuazione delle soluzioni più opportune per assicurare l'efficienza e la trasparenza delle procedure amministrative dell'ente, così dimostrando scarsa fiducia nelle capacità autorganizzative del management di ruolo; inoltre, il direttore generale ha nominato una commissione di audit interno con il compito di redigere un report sulle irregolarità riscontrate; infine, con delibera del consiglio di amministrazione del 30 luglio 2018, n. 133, è stata approvata la soppressione dello IAMC, mediante accorpamento con altri istituti (IRSA, IAS e IRBIM);

ad oggi, la commissione di studio non ha prodotto alcun risultato mentre la commissione di audit interno ha presentato una relazione finale che non è stata mai trasmessa agli organi competenti per le conseguenti azioni;

si è così deciso di sopprimere l'Istituto, determinando di fatto una dispersione delle responsabilità, dando prova che l'ente non ha interiorizzato la cultura della legalità, poiché non ha implementato alcuna politica organizzativa volta a ridurre il rischio della ripetizione degli illeciti; anzi, ha messo in luce tutte le carenze organizzative che possono avere lo scopo di favorire e promuovere le degenerazioni individuali,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di garantire il corretto espletamento degli incarichi di presidenza e dirigenza presso gli enti pubblici di ricerca;

se ritenga che le modalità concrete con cui vengono esercitati i poteri di gestione e di organizzazione del più grande ente di ricerca italiano siano conformi ai principi di buon andamento, imparzialità ed efficienza dell'azione amministrativa e siano in linea con le finalità di cambiamento del contratto di governo;

se il CNR abbia avviato le azioni previste dalla normativa vigente circa le responsabilità connesse alle irregolarità denunciate e quali iniziative intenda assumere per recuperare alla disponibilità delle casse statali le somme impiegate per finalità differenti dal progetto di finanziamento;

se il Governo non abbia il dovere di utilizzare l'istituto dello spoil system rispetto agli incarichi di vertice del CNR, ovvero lo strumento del commissariamento dell'ente in applicazione dell'art. 18, comma 1, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, "Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell'articolo 13 della legge 7 agosto 2015, n. 124", posto che appare evidente l'incapacità gestionale di assolvere le proprie funzioni istituzionali;

se non ritenga opportuno attivare le procedure ispettive e conoscitive previste dall'ordinamento, anche al fine di prendere in considerazione ogni eventuale sottovalutazione di significativi profili di irregolarità.