Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00364

Atto n. 2-00364 (procedura abbreviata)

Pubblicato il 8 marzo 2016, nella seduta n. 587

FALANGA , BARANI , CAPACCHIONE , MUSSINI , CALIENDO , SPILABOTTE , SOLLO , CUOMO , BUEMI , CUCCA , PAGLIARI , D'AMBROSIO LETTIERI , ROMANO , SCOMA , SIBILIA , FASANO , VERDINI , PAGNONCELLI , RUVOLO , REPETTI , IURLARO , AMORUSO , MAZZONI , ZIZZA , LUMIA , CALDEROLI , CROSIO , CANDIANI , VOLPI , DI MAGGIO , MAURO Giovanni , FORMIGONI , GIOVANARDI , VILLARI , PALMA , MIRABELLI , BRUNI , MANCONI , D'ANNA , BIANCONI , DE SIANO , CARDIELLO , AURICCHIO , LONGO Eva , LANGELLA , COMPAGNONE , BONFRISCO , MILO , PUGLIA , QUAGLIARIELLO , ESPOSITO Stefano , FINOCCHIARO , AZZOLLINI , MINZOLINI , BIANCO , DE PETRIS , PETRAGLIA , DE CRISTOFARO , LO GIUDICE , PEZZOPANE , CONTI , FUCKSIA , GAMBARO , FABBRI , TARQUINIO , CARIDI , DI GIORGI , SAGGESE - Ai Ministri della salute e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

la disciplina della radioterapia è considerata terapia salvavita, sin da tempi in cui si utilizzavano tecniche 2D, e negli anni l'evoluzione tecnologica ha permesso di utilizzare tecniche moderne e sofisticate, in grado di "guarire" talune patologie neoplastiche senza sequele, con conseguente sgravio economico sul servizio sanitario nazionale. Invero, talune neoplasie, un tempo trattate solo chirurgicamente, possono oggi essere trattate con la radioterapia evitando al paziente i disagi propri di un intervento chirurgico, sempre altamente invasivo;

all'evoluzione tecnologica non è seguita quella normativa. Infatti, ancora oggi, il nomenclatore nazionale è orfano del giusto adeguamento e riconoscimento per cui ci si trova nella difficoltà di erogare prestazioni di alta tecnologia. E questo, nonostante il documento accordo Stato-Regioni dell'anno 2011/2013 sancisca le linee guida sulla radioterapia di ultima generazione e della loro fondamentale efficienza quali "sostituzione apparecchiature con apparecchiature in grado di attuare una terapia molto più mirata e con risparmio dei tessuti sani quali IGRT. IMRT, VMAT e Tomotherapy attualmente disponibili solo in alcuni centri italiani", che permettono di erogare una dose maggiore al tumore, risparmiando nel contempo la contaminazione dei tessuti sani circostanti (IGRT). In tale accordo veniva richiamata, altresì, la necessità dell'implementazione delle nuove figure di personale specializzato, indispensabile per l'esecuzione di tali tecniche innovative quali il fisico sanitario ed il bioingegnere;

il suddetto accordo non trova uguale definizione nei vari nomenclatori regionali;

a quanto risulta agli interpellanti la Regione Campania, più volte sollecitata sul tema dagli operatori del settore, nel periodo tra luglio e settembre 2015, in piena emergenza radioterapica, con note discordanti, formulava richiesta di chiarimento al Ministero della salute sulle nuove tecniche di radioterapia e la previsione delle stesse nel nomenclatore tariffario, ricevendo risposta nella nota n. 3291 del 10 settembre 2015, a firma del dottor Renato Botti che recitava: "si informa che questa direzione generale è perfettamente consapevole della inadeguatezza del nomenclatore dell'assistenza ambulatoriale a fronte dei progressi tecnologici che hanno portato una notevole innovazione in molte procedure riferibili a tale livello di assistenza non solo per le branche di Diagnostica per Immagini e per la Radioterapia ma in tutte le branche e discipline";

da un'attenta lettura delle note delle ASL campane (prot. 565/2015) e di quanto disposto dal commissariato ad acta, con nota n. 2864 del 2015, si evincerebbe il mancato approfondimento dei particolari aspetti "tecnico-legislativi", necessari alla valutazione dei costi sostenuti da centri accreditati che praticano trattamenti per i pazienti oncologici di radioterapia di alta qualità, con apparecchiature di nuove generazione, presenti nei nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza), già approvati dalla Conferenza Stato-Regioni e non ancora applicati dalla Regione che ha imposto, pertanto, alle direzioni aziendali sanitarie un'assurda interpretazione e rivalutazione delle prestazioni erogate (nota n. 3293/2015), di presa d'atto delle direttive emanate dalla struttura commissariale e consequenziali determinazioni delle prestazioni "schermatura personalizzata codice 92.29.7", erogate 2015;

è ormai prassi consolidata, vista la mancanza di normativa e nuova regolamentazione disposta dagli organi regionali e di governo, l'utilizzo negli atti o direttive pubbliche della dicitura: "Nelle more della definizione dei volumi di prestazioni", "Nonostante l'assenza di riferimento normativo per l'anno corrente", "Nelle more dei chiarimenti e dell'adozione di necessari provvedimenti le Aziende Sanitarie provvederanno a liquidare in via provvisoria" ed a seguire "L'attuale nomenclatore tariffario è costruito in funzione di terapie 3D e non di quelle consentite dalle moderne tecniche (IMRT - IGRT - V-MAT). Il DM 18/10/12, infatti precisa", "Considerato che, nelle more di un'organica revisione delle definizioni dei LEA e"; in altri termini, è difficile comprendere come la modifica o l'interpretazione di un tariffario prestazionale assistenziale per trattamenti salvavita di radioterapia possa essere espresso con una semplice nota redatta, in assenza di riferimento normativo, nelle more dei chiarimenti, o in via provvisoria, eccetera;

ancora più inconcepibile è la consequenziale remissività delle direzioni generali ed in particolare di quelle di Napoli e della sua provincia (tra l'altro interessata in modo ancora più diretto atteso il bacino su cui insiste, prossimo alla terra dei fuochi, e che con più scritti aveva in precedenza validato e plaudito all'installazione dei nuovi acceleratori) che recepisce, senza alcuna osservazione di merito, le indicazioni provvisorie e attua con un decreto pieno di contraddizioni (ad esempio nella premessa dei decreti viene riconosciuta la qualità e appropriatezza dei servizi sanitari, nonché la rispondenza alle c.o.m.) la richiesta degli acconti erogati, la rimodulazione delle tariffe, nonché il blocco dei pagamenti delle prestazioni in corso;

si è operato, a parere degli interpellanti, con estrema superficialità, senza tra l'altro tener conto delle indicazioni emanate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri repertorio n. 82/csr2014, nelle quali, in particolare, per la specialistica ambulatoriale, al punto 19, si specificava che: "Ai fini dell'inserimento nel nomenclatore, le Regioni e le Province Autonome provvedono ad individuare per le singole prestazioni o per pacchetti"; inoltre il Ministro della salute nello schema di decreto per la "Nuova definizione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria" al punto 2 recita: «Sempre per quanto riguarda le liste di prestazioni, i nuovi Nomenclatori presentano caratteri di forte novità, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed escludendo prestazioni oramai obsolete. In particolare, per la specialistica ambulatoriale si è tenuto conto che numerose procedure diagnostiche e terapeutiche che nel 1996 avevano carattere ancora "sperimentale" ovvero erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale. Allo stesso modo, per quanto riguarda l'assistenza protesica, sono stati inseriti tra le protesi o gli ausili erogabili, sia pure nel rispetto delle compatibilità economiche complessive, numerosi dispositivi tecnologicamente avanzati». Ed ancora, nelle linee guida dell'Istituto superiore di sanità, nel lontano 2002 nel rapporto ISTISAN 02/20, alla pagina 2, già al tempo si precisava: "La Radioterapia ha un ruolo riconosciuto anche nella terapia di affezioni non oncologiche" e "Il nomenclatore delle prestazioni ambulatoriali di Radioterapia dovrebbe essere aggiornato in modo da prevedere una remunerazione delle nuove tecniche e del livello qualitativo del trattamento valutato in base alla complessità tecnica, agli accessori impiegati ecc";

con nota del Ministero della salute a firma del direttore generale, avente ad oggetto i richiesti chiarimenti su nuove tecniche radioterapiche e nomenclatore tariffario, formulata dalla Regione Campania, si precisava: "questa direzione è perfettamente consapevole della inadeguatezza del nomenclatore dell'assistenza specialistica ambulatoriale a fronte dei progressi tecnologici che hanno portato una notevole innovazione in molte procedure riferibili a tale livello di assistenza, non solo per le branche di diagnostica per immagini e di radioterapia". Per queste ragioni è stato predisposto l'aggiornamento dell'elenco delle prestazioni, ma tale documento è tuttora all'esame del Ministero dell'economia e finanze;

tale premessa intende soprattutto evidenziare la forte carenza da parte della struttura commissariale di una sensibilità di cultura sanitaria, che è alla base dell'attenzione da rivolgere agli assistiti ed in particolare per i pazienti oncologici in trattamento di radioterapia come tra l'altro dettato non solo dalla normativa nazionale sanitaria vigente, ma dagli indirizzi del mondo della ricerca scientifica e dalla scuola della clinica medica, grazie alle quali è oggi applicabile la radioterapia ad intensità modulata, che adatta la distribuzione della dose terapeutica alla geometria (3D), anche molto complessa, di una massa tumorale, consentendo di salvaguardare in modo ottimale i tessuti sani adiacenti, schermando il fascio di irradiazione con il movimento complesso di una tecnologia sofisticata di schermature a lamelle, che non hanno nulla a che fare con la "schermatura unica" (tecnica obsoleta non più appropriata) "per l'intero trattamento" a cui fa riferimento la nota regionale,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo intendano assicurare e garantire ai cittadini italiani, affetti da patologie oncologiche, prestazioni sanitarie all'avanguardia, mediante l'utilizzo delle tecniche innovative e se ritengano di aggiornare il nomenclatore dell'assistenza specialistica ambulatoriale;

se il Ministro dell'economia e delle finanze abbia esodato il documento relativo all'aggiornamento dell'elenco delle prestazioni, già all'esame del Ministro, sin dal settembre 2015, come si legge nella nota del direttore generale del Ministero della salute.