Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07700

Atto n. 4-07700

Pubblicato il 27 giugno 2017, nella seduta n. 845

CAPPELLETTI , LEZZI , CASTALDI , PUGLIA , SCIBONA , MANGILI , GIROTTO , DONNO , PAGLINI , NUGNES , BLUNDO , BERTOROTTA , BOTTICI , GIARRUSSO - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che la Pedemontana veneta è stata progettata come superstrada a pedaggio e realizzata in project financing, con partecipazione di capitale pubblico e privato; la procedura prevede che l'opera, una volta ultimata, rimanga in concessione al privato costruttore per un periodo di 39 anni; la Regione garantisce al concessionario un canone annuale minimo che prescinde dai flussi di traffico effettivi e quindi dai ricavi da pedaggi. La sostenibilità finanziaria dell'opera, tuttavia, è strettamente correlata all'effettivo flusso di traffico e quindi agli introiti derivanti dai pedaggi, necessari alla Regione per pagare il concessionario;

considerato che:

in data 7 marzo 2017, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso di un intervento svolto in Consiglio regionale sulla Pedemontana veneta, ha illustrato l'argomento avvalendosi di alcune slide;

si evidenziava che nello studio realizzato nel 2003 dal promotore del project financing(l'associazione temporanea di imprese (Impregilo SpA, Pedemontana veneta SpA, Autostrada BS-VR-VI-PD SpA, Autostrade per l'Italia SpA, Autovie venete SpA, Grandi lavori Fincosit SpA, impresa costruzioni G. Maltauro SpA, Rizzani de Eccher SpA, Carron cav. Angelo SpA, Consorzio cooperative costruttori, impresa ingegner E. Mantovani SpA, Intercantieri Vittadello SpA e Serenissima costruzioni SpA), il traffico medio giornaliero risultava pari a 33.000 veicoli; nello studio commissionato da Cassa depositi e prestiti e Banca europea per gli investimenti allo studio professionale Righetti&Monte associati esso risultava nettamente inferiore, pari a 15.200 veicoli al giorno. Infine, nello studio del 2017 commissionato dalla Regione alla società Area Engineering, esso risultava compreso tra 18.000 e 20.000 veicoli; ma, in virtù di una contrazione dei pedaggi (del 23 per cento per i veicoli leggeri e del 16 per cento per i veicoli pesanti), sarebbe divenuto di 27.000 veicoli al giorno;

Cassa depositi e prestiti, nella nota n. 26 del 5 ottobre 2016 alla Corte dei conti, ha affermato che, al fine di valutare il rischio cui è potenzialmente esposta la società concessionaria, Bei e Cdp hanno affidato a un consulente indipendente l'elaborazione di un autonomo studio di traffico, che ha evidenziato volumi attesi inferiori di circa il 45 per cento rispetto a quelli adottati nel caso base della transazione, e di circa il 70 per cento di quelli indicati nell'atto aggiuntivo alla convezione, sottoscritto nel 2013. I risultati dello studio, congiuntamente all'attuale previsione del costo dell'opera, hanno fatto emergere seri dubbi in merito alla sua sostenibilità finanziaria;

da fonti di stampa ("La Tribuna" del 23 agosto 2016) si apprende che per Cassa depositi e prestiti "la velocità di percorrenza della Pedemontana sarà di 110 km/h e non 130 km come un'autostrada", mentre risulta agli interroganti che gli altri studi si basano sul limite di velocità di 130 chilometri orari;

la Corte dei conti, nella deliberazione 9 novembre 2016, n. 13/2016/G, afferma che "appare incerta la sostenibilità finanziaria dell'opera, viste le previsioni ottimistiche sui volumi di traffico, con il conseguente rischio che gli insufficienti flussi di cassa generati possano produrre ulteriori esborsi pubblici";

considerato, inoltre, che per quanto risulta agli interroganti:

nel file contenente le slide del presidente Zaia, risulta che queste ultime siano state realizzare dalla società Area Engineering, ma predisposte da un professionista avente lo stesso cognome del direttore del Dipartimento dei lavori pubblici della Regione Veneto, nonché responsabile unico del procedimento della superstrada Pedemontana veneta, ingegner Giuseppe Fasiol;

da "La Tribuna" del 16 giugno 2017 risulta che il responsabile unico del procedimento e l'autore delle slide contenenti l'ultimo studio sul traffico della superstrada commissionato dalla Regione Veneto siano residenti nella medesima abitazione;

l'art. 1, comma 41, della legge n. 190 del 2012, "legge anticorruzione", ha aggiunto alla legge n. 241 del 1990 l'art. 6-bis, rubricato "Conflitto di interessi", il quale prevede che "il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale";

dal sito web di Area Engineering Srl, risulta che la società dispone di un proprio organico di 7 persone e che i settori di attività di cui si occupa spaziano dalla progettazione in ambito infrastrutturale alla pianificazione dei trasporti, passando per la progettazione di opere edilizie ed architettoniche, l'esecuzione di studi sull'acustica e valutazioni di impatto ambientale;

da "Il Giornale di Vicenza" del 26 marzo si apprende che la certificazione dei dati sul traffico elaborati dalla società Area Engineering è stata affidata dalla Regione Veneto al professor Marco Pasotto dal cui curriculum vitae egli risulta essere destinatario di precedenti incarichi e consulenze regionali nell'ambito del progetto Pedemontana veneta;

considerato, infine, che in base a quanto stabilito nel terzo atto convenzionale approvato dalla Giunta regionale il 16 maggio 2017, i ricavi complessivi garantiti dalla Regione al concessionario per la costruzione e la gestione dell'opera risultano essere di 12,1 miliardi di euro, a fronte di un costo complessivo di 2,258 miliardi, di cui 915 milioni di euro coperti da contributo pubblico,

si chiede di sapere:

quali siano i motivi per cui le previsioni dei flussi di traffico relativi alla Pedemontana veneta siano risultati significativamente mutevoli, a seconda dell'ente che ne ha predisposto la determinazione;

quali iniziative di competenza intendano intraprendere i Ministri in indirizzo, per addivenire ad una previsione di traffico oggettiva, al fine di stabilire la sostenibilità finanziaria dell'opera;

se ritengano che le stime di traffico basate su una velocità massima di percorrenza di 130 chilometri orari siano errate, essendo la Pedemontana veneta una superstrada con limite di velocità di 110 chilometri orari;

se considerino attendibile lo studio elaborato dalla società Area Engineering o se, invece, ritengano che la Regione Veneto avrebbe dovuto rivolgersi ad una società con specifica competenza in materia di traffico;

se non ravvisino la sussistenza di un conflitto di interessi nel rapporto di parentela tra il responsabile unico del procedimento e l'autrice delle slide sui flussi di traffico commissionato dalla Regione alla società Area Engineering e nell'affidamento della certificazione delle stime di traffico a un professionista destinatario di precedenti incarichi e consulenze proprio sul progetto Pedemontana veneta;

se non ravvisino, nella realizzazione dell'opera, un eccessivo sbilanciamento di interessi tra pubblico e privato a favore del secondo, il quale, a fronte di un investimento di circa un miliardo di euro, otterrà ricavi garantiti per oltre 12 miliardi, quindi 10 volte tanto il proprio investimento.