Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00046
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Atto n. 2-00046 (procedura abbreviata)
Pubblicato il 28 novembre 2008
Seduta n. 105
ALLEGRINI , DE ANGELIS , VICARI , GRAMAZIO , DE ECCHER , CURSI , LONGO , BATTAGLIA , SACCOMANNO , CALIGIURI , TOFANI , GAMBA , FAZZONE , PICCIONI , FASANO , DE LILLO , STANCANELLI , CASTRO , AMORUSO , MUGNAI , SCIASCIA , TOTARO , CIARRAPICO , SALTAMARTINI , BALBONI , COMPAGNA , MENARDI , MUSSO , BENEDETTI VALENTINI , FLUTTERO , TOMASSINI , GIORDANO , CAMBER , LATRONICO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e per i rapporti con le Regioni. -
Premesso che:
la Regione Lazio con delibera n. 433 del 6 giugno 2008, avente ad oggetto “Disposizioni in ordine ai contributi per il pagamento delle rate dei mutui accesi dai Comuni presso la Cassa Depositi e Prestiti”, ha modificato la procedura di concessione agli enti locali di contributi in conto capitale, parziali o totali;
con successiva circolare prot. 92.733 del 19 giugno 2008, ha fornito agli stessi enti locali istruzioni, anche contabili, da seguire per il perfezionamento delle obbligazioni di cui sopra, con le seguenti precisazioni: l’ente locale dovrà contrarre il mutuo con Cassa depositi e prestiti per l’importo comprensivo del finanziamento regionale concesso ed iscrivere il relativo debito nel proprio bilancio; la Regione provvederà a rimborsare il prestito alla Cassa sulla base di delega, conferita dall’ente locale alla Cassa depositi e prestiti, ad incassare direttamente il contributo regionale a copertura delle rate di ammortamento; il tutto fermo restando che la delega all’incasso non determina in alcun modo la sostituzione della Regione Lazio nelle obbligazioni dell’ente locale;
considerato che:
a seguito delle richiamate disposizioni regionali, la Cassa depositi e prestiti s.p.a., quale condizione per la concessione del prestito, chiede espressamente che i Comuni iscrivano al Titolo V tra le “Entrate da accensioni di prestiti” l’intero importo; quest’ultimo da intendersi pertanto comprensivo anche di quella quota che, in realtà, costituisce un trasferimento regionale in conto capitale e che, per le ragioni di seguito esplicitate, risulterebbe più correttamente allocato al Titolo IV “Entrate derivanti da alienazioni,da trasferimenti di capitali e riscossione di crediti”;
la prescritta impostazione finanziaria, in particolare:
inficia la veridicità ed attendibilità della rappresentazione dei fatti attraverso i bilanci, in quanto non consente agli operatori di applicare correttamente i principi contabili, tenuto conto che il Ministero dell’interno, con propria circolare n. 5 del 8 marzo 2007, paragrafo 4.4., era già intervenuto in materia precisando che, in base all’articolo 1, comma 76, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, per i mutui con oneri ad intero carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica, ove le rate di ammortamento fossero corrisposte da tali amministrazioni direttamente agli istituti finanziatori, gli enti locali avrebbero dovuto iscrivere il ricavato del mutuo nelle entrate per trasferimenti in conto capitale (Titolo IV – rilevante ai fini del saldo finanziario valido per il patto di stabilità interno);
determina effetti negativi sull’applicazione del Patto di stabilità, per gli enti locali ad esso sottoposti, in quanto tale contabilizzazione, a parità di altri fattori, determina il peggioramento dei saldi nella componente investimenti;
ha riflessi in ordine alla responsabilità del pagamento delle rate di ammortamento trasferendola giuridicamente dalla Regione Lazio all’ente locale;
fatto inoltre presente che:
la Regione Lazio – Direzione regionale infrastrutture, nell’emanare le direttive generali cui gli enti locali devono attenersi per la concessione del finanziamento, ha posto quale condizione per l’emanazione dell’atto d’impegno regionale e, quindi, della conseguente concessione del mutuo da parte della Cassa depositi e prestiti la trasmissione del contratto stipulato e del verbale di consegna lavori;
atti, questi, che inequivocabilmente determinano il perfezionamento di obbligazioni verso terzi da parte degli enti locali in totale assenza di copertura finanziaria,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di tutto quanto sopra narrato e, del caso, se intendano intervenire, ciascuno per quanto di competenza, al fine di rimuovere gli ostacoli evidenziati in premessa che frenano il dinamismo delle finanze locali, in particolare di quelle presenti nella Regione Lazio;
se risulti che analoghe direttive vincolanti esistano anche in altre regioni d'Italia e, del caso, se e in quale modo di competenza intendano risolvere tali rilevate disparità.