Legislatura 19ª - 2ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 64 del 11/07/2023

2ª Commissione permanente

(GIUSTIZIA)

MARTEDÌ 11 LUGLIO 2023

64ª Seduta

Presidenza del Presidente

BONGIORNO

Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Delmastro Delle Vedove.

Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Lorenzo Del Boca, Presidente, e il dottor Pierluigi Roesler Franz, esperto, della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione.

La seduta inizia alle ore 15,30.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il PRESIDENTE comunica che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-tv e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso. Informa altresì che della procedura informativa sarà redatto il resoconto stenografico.

Poiché non vi sono osservazioni, tali forme di pubblicità sono dunque adottate per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sul tema della diffamazione anche in relazione ai nuovi strumenti tecnologici di comunicazione: audizione del Presidente e di un esperto della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione

Il PRESIDENTE nel dare inizio alla procedura informativa ricorda che nella seduta odierna sarà svolta l'audizione del Presidente, dottor Lorenzo Del Boca, e dell'esperto, dottor Pierluigi Roesler Franz, della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione.

Interviene il dottor Pierluigi ROESLER FRANZ, che svolge la sua relazione.

Intervengono, per porre quesiti e chiedere chiarimenti, i senatori RASTRELLI (FdI) e VERINI (PD-IDP), ai quali replica il dottor ROESLER FRANZ.

Il PRESIDENTE ringrazia il dottor Roesler Franz per il suo intervento.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

IN SEDE CONSULTIVA

(755) Conversione in legge del decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69, recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano

(Parere alla 4a Commissione. Esame degli emendamenti. Parere non ostativo )

Il relatore POTENTI (LSP-PSd'Az) illustra gli emendamenti presentati al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 69 del 13 giugno 2023, all'esame in sede primaria della 4a Commissione permanente e trasmessi alla Commissione giustizia per il parere.

Con specifico riferimento alle materie di competenza della Commissione giustizia si segnalano i seguenti emendamenti:

gli emendamenti 3.0.1, 3.0.2 e 3.0.3 che prevedono disposizioni in materia di magistratura onoraria, 13.0.1 e 13.0.2 che ai rispettivi commi 5 e 6 intervengono per prorogare i contratti all'ufficio del processo sia per la giustizia ordinaria che per quella amministrativa.

Gli emendamenti 18.1 e 18.2, rispettivamente ai commi 1-sexies e 2-quater, individuano quali autorità responsabili in materia di reati di terrorismo in relazione all'applicazione dei regolamenti UE nn. 2017/2226 e 2018/1240 anche la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e le procure della Repubblica. L'emendamento 18.3 testo 2 in materia di visto d'ingresso rilasciato per motivi umanitari al comma 6 reca la disciplina per il procedimento di impugnazione in caso di rigetto della domanda.

L'emendamento 18.0.1 reca modifiche alla legge n. 69 del 2005 in materia di mandato di arresto europeo con riferimento agli articoli 18-bis (Motivo di rifiuto facoltativo della consegna) e 19 (Garanzie richieste allo Stato membro di emissioni in casi particolari).

Gli emendamenti 20.1 e 20.2 intervengono per modificare il testo del decreto-legge in relazione al rilascio e al ritiro del passaporto al genitore avente prole minore.

L'emendamento 24.0.2 interviene sulla disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento UE 2021/782 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri del trasporto ferroviario. Si segnalano in particolare le lettere g), e l) che introducono sanzioni amministrative pecuniarie.

Per quanto di competenza, non vi sono osservazioni da formulare, propone pertanto l'espressione di un parere non ostativo sugli emendamenti.

Nessuno chiedendo di intervenire, verificata la presenza del numero legale, posta ai voti la proposta di parere risulta approvata.

Affare assegnato concernente la Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n. 1) (n. 182)

(Parere alle Commissioni 4a e 5a riunite. Esame. Parere non ostativo)

Il relatore SISLER (FdI) illustra l'affare assegnato n. 182, concernente la Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR), aggiornata al 31 maggio 2023 (Doc. XIII, n.1).

Il documento riguarda la Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, trasmessa dal Governo alle Camere l'8 giugno 2023, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 2, lettera e), del decreto-legge n. 77 del 2021.

La Terza Relazione si articola in due Sezioni: la Prima Sezione reca un consuntivo e l'assessment dei traguardi e obiettivi relativi al secondo semestre 2022, nonché quelli da raggiungere nel primo semestre 2023. La Seconda Sezione, a cura delle singole Amministrazioni titolari delle Riforme e degli Investimenti del PNRR, reca, per ciascuno di essi, schede sul relativo stato di attuazione.

Per quanto di competenza della Commissione Giustizia, vengono in rilievo i paragrafi 3.2 e 4.4 della Prima Sezione, ed il Capitolo XII della Seconda Sezione.

Con riferimento alla Prima Sezione, il paragrafo 3.2 dà conto dei risultati raggiunti nel 2022, segnalando in particolare i due decreti legislativi di attuazione delle leggi delega di riforma del processo civile e penale, la definizione delle procedure di insolvenza, la prima tranche delle assunzioni per l'ufficio del Processo, e il completamento della riforma delle Commissioni tributarie di primo e secondo grado. Il completamento di queste riforme ha rappresentato una delle scadenze più importanti della rata PNRR del dicembre 2022.

Il paragrafo 4.4 invece indica i traguardi da realizzare nel primo semestre 2023 con riferimento alla riforma della giustizia, che consistono nell'adozione di tutti i regolamenti e delle norme di diritto derivato necessari per l'entrata in vigore della riforma del processo civile e penale di cui ai decreti legislativi rispettivamente n. 149 del 2022 e 150 del 2022 (si tratta di circa venti misure attuative).

Il Capitolo XII della Seconda Sezione dà conto dello stato e delle modalità di attuazione delle singole misure di competenza del Ministero della Giustizia.

Con riferimento alla Riforma del Processo Civile si dà conto dell'approvazione della legge delega 26 novembre 2021, n. 206 e del successivo decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, la cui entrata in vigore è stata anticipata al 28 febbraio 2023 dalla Legge di Bilancio 2023. La normazione dell'ufficio per il processo è stata attuata attraverso il decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 151, in vigore dal 1° novembre 2022.

La Relazione segnala che gli atti attuativi necessari per l'effettiva applicazione della riforma del processo civile sono già stati tutti individuati e condivisi con la Commissione europea e che sono in corso le interlocuzioni con le altre amministrazioni pubbliche coinvolte. In relazione alla riforma del processo civile, sono in corso i lavori per l'adozione dei 15 atti attuativi (di cui 7 decreti regolamentari).

Per il monitoraggio continuo degli effetti di lungo periodo della riforma il Ministero ha definito e diffuso a livello territoriale specifici strumenti statistici. Gli esiti del monitoraggio relativo al numero di cause pendenti che fanno parte del cosiddetto "arretrato Pinto" dinanzi ai Tribunali ordinari civili e alle Corti di Appello e ai tempi medi di trattazione di tutti i procedimenti dei contenziosi civili e commerciali (cosiddetto disposition time), sono stati condivisi con tutti i distretti di Corte di Appello. I dati definitivi 2022 segnalano valori più bassi rispetto alla baseline 2019 per tutti gli indicatori PNRR, in specie: riduzione dell'arretrato in Tribunale del 9,3 per cento, riduzione dell'arretrato in Corte di Appello del 28,3 per cento, riduzione del disposition time dell'11,8 per cento.

Al fine di garantire il conseguimento e la realizzazione dei traguardi e degli obiettivi PNRR l'articolo 41 del decreto-legge n. 36 del 2022, ha previsto l'istituzione, presso l'Ufficio di Gabinetto del Ministero della Giustizia, del Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull'efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria, quale organismo di consulenza e di supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi. Il Comitato è stato costituito con decreto ministeriale del Ministro della Giustizia del 29 settembre 2022.

La Riforma del processo penale prevede nel lungo periodo di ridurre del 25 per cento i tempi di trattazione di tutti i procedimenti penali rispetto al 2019. La legge-delega di riforma del processo penale, legge 27 settembre 2021, n. 134, è stata attuata attraverso il decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150 e la riforma è entrata in vigore il 30 dicembre 2022.

Gli atti attuativi necessari per l'effettiva applicazione della riforma del processo penale sono già stati tutti individuati e condivisi con la Commissione europea e sono in corso le interlocuzioni con le altre amministrazioni pubbliche coinvolte. In particolare, sono in corso i lavori per l'adozione degli otto atti attuativi (di cui un decreto regolamentare).

Per il monitoraggio continuo degli effetti di lungo periodo della riforma del processo penale il Ministero ha definito e diffuso a livello territoriale specifici strumenti statistici. Gli esiti del monitoraggio relativo ai tempi medi di trattazione di tutti i procedimenti penali (cosiddetto disposition time) sono stati condivisi con tutti i distretti di Corte di Appello. I dati definitivi del 2022 manifestano, per il disposition time, un miglioramento tale da assorbire le difficolta che tale indicatore ha accumulato nel 2021 e nel 2020 (anni di crisi pandemica). Il miglioramento registrato (-10 per cento), infatti, riporta finalmente i valori dell'indicatore al di sotto della baseline del 2019.

In relazione alla riforma del quadro in materia di insolvenza la Relazione segnala il decreto legislativo 17 giugno 2022, n. 83 che ha recepito la direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno e il pieno esercizio delle libertà fondamentali di circolazione dei capitali e stabilimento, tramite l'armonizzazione delle legislazioni e procedure nazionali in materia di ristrutturazione preventiva, insolvenza, esdebitazione e interdizioni.

Per quanto riguarda l'attuazione della riforma, in data 29 dicembre 2022 è stato adottato il decreto del ministro della Giustizia di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze e con il ministro delle Imprese e del Made in Italy recante l'istituzione di Osservatorio permanente sull'efficienza delle misure e degli strumenti previsti dal titolo II e degli strumenti di regolazione della crisi d'impresa, che si è riunito in prima istanza in data 21 aprile 2023.

Sono stati adottati, e sono in corso di adozione, gli ulteriori atti attuativi previsti dalla riforma. Inoltre, con il decreto-legge n. 13 del 24 febbraio 2023, convertito con modificazioni dalla legge 21 aprile 2023, n. 41, sono state introdotte misure volte ad incentivare l'accesso delle imprese alla composizione negoziata.

Con riferimento alla riforma delle Commissioni tributarie di primo e secondo grado, che ha come obiettivo di rendere più efficace l'applicazione della legislazione tributaria e ridurre l'elevato numero di ricorsi alla Corte di Cassazione, il ministero della Giustizia ha una competenza limitata all'ultima fase del giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione. La riforma della giustizia tributaria è stata attuata con legge 31 agosto 2022, n. 130 ed è entrata in vigore il 16 settembre 2022. La normativa si pone come obiettivi principali, tra l'altro, proprio la riduzione dei tempi di giacenza dei ricorsi in Cassazione, la contrazione della propensione all'impugnazione delle pronunce di merito, l'incremento di efficienza delle strutture amministrative a sostegno della funzione giurisdizionale tributaria, la professionalizzazione del giudice tributario, anche al fine di migliorare il livello qualitativo delle sentenze e incidere, anche in questo modo, sulla propensione all'impugnazione. La nuova normativa mira, inoltre, a facilitare l'accesso alle banche dati della giurisprudenza tributaria per incrementare l'uniformità delle pronunce rese in fattispecie analoghe e rafforzare la funzione nomofilattica della Corte di Cassazione, anche attraverso l'introduzione di nuovi istituti processuali.

Infine, con riferimento all'obiettivo di Digitalizzazione del ministero della giustizia la riforma prevede che sia istituita la gestione elettronica obbligatoria di tutti i documenti e il processo interamente telematico nei procedimenti civili. Viene introdotta la digitalizzazione dei procedimenti penali di primo grado (ad esclusione dell'udienza preliminare). È inoltre prevista la creazione di una banca dati gratuita, pienamente accessibile e consultabile delle decisioni civili, conformemente alla legislazione, la cui fruibilità richiede la costruzione di un portale che ne agevoli l'inserimento e la consultazione della relativa documentazione.

Con riferimento alla realizzazione degli sviluppi software abilitanti all'obbligatorietà del processo civile telematico per la Corte di Cassazione, Giudici di Pace ed il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, la Relazione segnala che per quanto riguarda la Corte di Cassazione tutti gli sviluppi software sono stati completati, confermando l'avvio dell'obbligatorietà del processo civile telematico al 1° gennaio 2023. Per quanto riguarda i Giudici di Pace, nel corso del 2022 sono stati realizzati e completati tutti gli sviluppi necessari per abilitare il processo civile telematico e allo stato attuale si sta procedendo con sperimentazioni sul territorio.

In relazione al processo penale telematico, che richiede la realizzazione di una soluzione software che permetta la redazione, firma e deposito digitale telematico, da attuare sul flusso PM - GIP, insieme al completamento del deposito e consultazione atti da parte degli avvocati, la Relazione segnala che la riforma del processo penale ha anticipato l'obiettivo della disponibilità degli atti sul Portale Deposito Atti Penali al 30 giugno 2023. La fase successiva prevede una sperimentazione della soluzione per circa 6/9 mesi in diverse Procure della Repubblica e relativi Tribunali.

La terza parte della missione relativa alla digitalizzazione richiede la realizzazione di una banca dati delle decisioni civili, aperta e pienamente accessibile a tutti i cittadini. Il ministero ha avviato un percorso di definizione di una nuova infrastruttura dedicata proprio a questa banca dati.

Il Capitolo XII della Seconda Sezione dà infine conto degli specifici investimenti previsti in relazione all'attuazione del PNRR per il ministero della giustizia.

Per la costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento del patrimonio immobiliare dell'amministrazione della giustizia è previsto un investimento di un importo complessivo pari a 411.739.000 euro, al fine di realizzare l'efficientamento energetico degli edifici giudiziari, riqualificare e valorizzare il patrimonio immobiliare dell'amministrazione della giustizia in chiave ecologica e a razionalizzare la gestione del patrimonio immobiliare, concentrando in edifici unitari sia le principali funzioni che i servizi annessi a ciascuna Sede giudiziaria. La misura si pone l'obiettivo di intervenire, entro il primo trimestre del 2026, su almeno 48 edifici dislocati in diverse aree geografiche, efficientando 290.000 mq.

Per le procedure di assunzione per i tribunali civili e penali è previsto invece un investimento dell'importo complessivo di 2.268.050.053,73 euro. Ponendosi in stretta connessione con le riforme processuali nei settori civile e penale, quella dell'Ufficio per il processo (UPP) è la misura organizzativa più rilevante, non solo in termini di investimento finanziario, ma anche per finalità e obiettivi assegnati nell'ambito del PNRR. Lo strumento organizzativo, il cosiddetto "Ufficio per il processo", consiste nell'istituire (o rafforzare se già esistenti) risorse a supporto dei giudici (reclutate a tempo determinato), al fine di ridurre l'arretrato e i tempi di esaurimento dei procedimenti in Italia.

Per quanto di competenza, non vi sono osservazioni da formulare, propone pertanto l'espressione di un parere non ostativo.

Si apre il dibattito.

Il senatore POTENTI (LSP-PSd'Az) interviene per portare all'attenzione della Commissione le preoccupazioni che stanno emergendo in relazione al decreto ministeriale relativo al deposito telematico degli atti nell'ambito del processo penale, che dovrebbe divenire obbligatorio a partire dal 20 luglio prossimo. Se è vero che la digitalizzazione ed il deposito telematico degli atti ha consentito una semplificazione nel lavoro degli operatori della giustizia e quindi dovrebbe portare a una riduzione dei tempi del processo, riterrebbe opportuno prevedere in ogni caso un periodo transitorio che consenta il deposito sia telematico che cartaceo nell'ambito del processo penale. Osserva infatti che alcuni tribunali non sono ancora dotati delle necessarie risorse tecniche per assicurare la piena funzionalità del meccanismo del deposito telematico. A ciò si aggiunga che il deposito telematico è previsto solo per gli avvocati, mentre i pubblici ministeri potranno continuare a procedere al deposito in forma cartacea, con l'ulteriore complicazione che la persona offesa o il suo difensore dovranno recarsi in ogni caso negli uffici del tribunale o della procura per visionare gli atti che li riguardano. Infine, dal punto di vista pratico, esprime preoccupazione rispetto al fatto che per procedere al deposito telematico occorre che gli avvocati siano accreditati da parte della cancelleria penale: a causa dei tempi ristretti e dell'assenza di una disciplina transitoria potrebbero verificarsi disguidi tecnici per gli avvocati che dovranno effettuare tali depositi all'interno del processo penale, per sua natura di estrema delicatezza.

Il senatore ZANETTIN (FI-BP-PPE) aderisce alle preoccupazioni espresse nell'intervento del senatore Potenti. In alcuni tribunali, infatti, il processo telematico è fallito e si è tornati al cartaceo. Poiché la riduzione dei tempi della giustizia e la digitalizzazione rappresentano delle priorità per il sistema paese in relazione al PNRR, rassegna le sue preoccupazioni sul punto al rappresentante del governo, affinché attraverso il confronto con tutti gli operatori e con il Parlamento si possa giungere alla definizione delle migliori soluzioni tecniche.

Nessun altro chiedendo di intervenire, verificata la presenza del numero legale, posta ai voti la proposta di parere risulta approvata.

IN SEDE REFERENTE

(188) CONSIGLIO REGIONALE DELL'ABRUZZO - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero

(233) CASTIELLO e altri. - Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari

(298) FINA. - Modifiche alle disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie di L'Aquila e di Chieti

(360) CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148

(477) CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero

(652) CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero

(659) CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero

(698) Mara BIZZOTTO e altri. - Istituzione del tribunale ordinario della Pedemontana e della procura della Repubblica presso il tribunale della Pedemontana

(710) CONSIGLIO REGIONALE DELL'UMBRIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero

(748) CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero

(Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge nn. 188, 233, 298, 360, 477, 652, 659, 710, congiunzione con l'esame dei disegni di legge nn. 698 e 748, e rinvio)

Prosegue l'esame congiunto sospeso nella seduta del 4 luglio.

Il relatore RAPANI (FdI) illustra il disegno di legge n. 698 che reca l'istituzione del tribunale ordinario della Pedemontana e della procura della Repubblica presso il tribunale della Pedemontana.

Il disegno di legge si compone di un solo articolo.

Nel dettaglio, il comma 1 è diretto ad istituire il Tribunale della Pedemontana e la Procura della Repubblica relativa. La relazione illustrativa del disegno di legge precisa che l'istituzione del tribunale ordinario della Pedemontana e della procura della Repubblica presso il tribunale della Pedemontana permetterebbe il ripristino di un servizio territoriale essenziale, dal momento che il decreto legislativo n. 155 del 2012 ha soppresso per la regione Veneto le sedi del Tribunale ordinario e della Procura della Repubblica di Bassano del Grappa nonché le sezioni distaccate di Cittadella, Este, Adria, Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna, Chioggia, Dolo, Portogruaro, San Donà di Piave, Pieve di Cadore, Legnago, Soave e Schio. Inoltre - come evidenziato sempre nella relazione illustrativa - solo nel territorio di Bassano del Grappa la costituzione di un tribunale della Pedemontana garantirebbe il riutilizzo di strutture in disuso come l'edificio denominato «Cittadella della Giustizia», un'opera di 11.000 metri quadri, che sarebbe destinata a servire 72 comuni e oltre 500.000 abitanti, che verrebbero ridestinati dalla loro appartenenza attuale ai fori di Vicenza, Padova e Treviso, e che troverebbero una più vicina allocazione nell'area pedemontana, nel rispetto dell'articolo 5 della Costituzione ovvero nel più ampio decentramento amministrativo dei servizi che dipendono dallo Stato.

Il comma 2 del disegno di legge elenca i Comuni per cui avrebbe giurisdizione l'istituendo Tribunale. Il successivo comma 5 dispone che alla data di inizio del funzionamento degli uffici giudiziari previsti dal comma 2 gli affari civili e penali pendenti davanti al tribunale ordinario ed appartenenti alla competenza del tribunale ordinario della Pedemontana sono devoluti al tribunale medesimo, ad eccezione delle cause civili già assegnate in decisione e dei procedimenti penali per i quali sia già stato dichiarato aperto il dibattimento.

L'articolo 1, ai commi 6 e 7, prevede infine - analogamente a quanto previsto dai disegni di legge in materia di riforma della geografia giudiziaria d'iniziativa di diversi Consigli regionali, già all'esame della Commissione - che le spese di gestione e di manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture saranno a carico del bilancio della regione Veneto, mentre le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e della polizia giudiziaria rimarranno a carico dello Stato.

Il provvedimento risulta pertanto connesso, negli obiettivi, alla riforma della geografia giudiziaria, già oggetto dei disegni di legge nn. 188, 233, 298, 360, 477, 652, 659 e 710, attualmente esaminati in Comitato ristretto. Per queste ragioni si propone la congiunzione dell'esame ai disegni di legge 188 e connessi, al fine di predisporre un testo unificato dei provvedimenti.

Illustra quindi il disegno di legge n. 748, d'iniziativa del Consiglio regionale della Puglia, che interviene sulla riforma della cosiddetta "geografia giudiziaria" (decreto legislativo n. 155 del 2012) per introdurre una disciplina finalizzata al ripristino degli uffici giudiziari soppressi come i disegni di legge AS 188, 298, 360, 477, 652, 659 e 710, già all'esame della Commissione.

Il disegno di legge, che si compone di tre articoli, ha un contenuto analogo ai disegni di legge nn. 188, 360, 477, 652, 659 e 710, già illustrati. Pertanto si propone la congiunzione dell'esame al fine di poter elaborare un testo unificato nel Comitato ristretto appositamente costituito.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il PRESIDENTE informa che della procedura informativa sarà redatto il resoconto stenografico.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sul tema delle intercettazioni: dibattito preliminare alla stesura del documento conclusivo

Prosegue l'indagine conoscitiva sospesa nella seduta del 29 giugno.

Il PRESIDENTE fa presente che nelle sedute già convocate per domani, mercoledì 12 luglio, e dopodomani, giovedì 13 luglio, dovranno concludersi gli interventi nell'ambito del dibattito preliminare alla stesura del documento conclusivo. Al termine del dibattito gli estensori del documento, procederanno all'individuazione dei contenuti dello stesso.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il senatore SALLEMI (FdI) chiede di poter intervenire per rilevare come, ancora una volta, i senatori del Gruppo del Partito Democratico all'atto dell'ingresso in Commissione del sottosegretario Delmastro Delle Vedove abbiano abbandonato l'aula. Pur avendo i parlamentari del PD la libertà di manifestare il proprio dissenso nelle forme che ritengono più opportune, il Gruppo di Fratelli d'Italia non può tuttavia che ribadire la propria fiducia e la propria stima nei confronti del sottosegretario Delmastro Delle Vedove che, peraltro, sta consentendo alla Commissione di svolgere regolarmente i propri lavori in qualità di rappresentante del Governo.

Il senatore RASTRELLI (FdI) intervenendo sul medesimo tema sottolinea come la Commissione abbia il diritto di poter lavorare nel suo plenum, dove maggioranza e opposizione possano confrontarsi nella normale dialettica democratica. Rinunciare a tale dialettica abbandonando i lavori, pur rientrando certamente questa azione tra quelle possibili di manifestazione del dissenso, rischia tuttavia di provocare un vulnus, ancorché di carattere non formale, ai lavori di un organismo importante come la Commissione giustizia, che dovrebbero svolgersi nella manifestazione più piena di tutte le posizioni. Invita pertanto il Presidente a farsi carico di una possibile ricomposizione della situazione.

La senatrice STEFANI (LSP-PSd'Az) si associa alle dichiarazioni dei senatori Sallemi e Rastrelli auspicando che la vicenda, anche giudiziaria, del sottosegretario Delmastro Delle Vedove possa risolversi nel migliore dei modi e nel tempo più breve, e sottolinea il proprio stupore nei confronti della protesta di quei membri della Commissione giustizia che hanno abbandonato i lavori, che pure ben dovrebbero conoscere il valore del principio della presunzione di innocenza. Auspica pertanto una ricomposizione con i senatori del Gruppo del PD affinché la Commissione possa tornare a lavorare con la presenza di tutti i suoi componenti e dei rappresentanti del Governo.

Interviene quindi il senatore ZANETTIN (FI-BP-PPE) che, associandosi a quanto espresso dai senatori intervenuti, auspica a sua volta un intervento del Presidente affinché la Commissione possa tornare a lavorare con la partecipazione di tutti i Gruppi che, pur dai banchi dell'opposizione, contribuiscono a un dibattito politico pieno che veda coinvolte tutte le proposte.

Il PRESIDENTE, auspicando a sua volta una ricomposizione della situazione, assicura che si farà carico, per la parte che le compete, di poter riportare i lavori della Commissione alla loro ordinarietà, all'interno della quale il contributo di idee, anche di carattere tecnico, del Partito Democratico si è sempre rivelato essenziale per tutti i provvedimenti che sono stati fin qui approvati.

La seduta termina alle ore 16,30.