Legislatura 19ª - 2ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 54 del 31/05/2023
Azioni disponibili
IN SEDE REFERENTE
(693) Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici
(364) Claudio BORGHI e altri. - Modifiche all'articolo 518-duodeciesdel codice penale, in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, e all'articolo 381 del codice di procedura penale, sulla disciplina dell'arresto facoltativo in flagranza
(645) LISEI e altri. - Modifiche al decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n. 48, e all'articolo 635 del codice penale, concernenti misure di prevenzione da atti di vandalismo
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto sospeso nella seduta di ieri.
Il PRESIDENTE ricorda che nella seduta di ieri si è aperta la discussione generale congiunta, al termine della quale la Commissione potrà decidere su come organizzare l'ulteriore prosieguo dei lavori.
Il senatore ZANETTIN (FI-BP-PPE), richiamando i contenuti dell'intervento da lui svolto nella seduta di ieri, ribadisce l'opportunità di procedere sollecitamente all'approvazione del disegno di legge n. 693, recante sanzioni amministrative per potenziare la risposta dello Stato nei confronti del danneggiamento dei beni artistici e culturali. D'altra parte, come già sottolineato, il comma 7 del provvedimento sembra risolvere anche il problema di non duplicare sanzioni sullo stesso fatto criminoso.
Gli altri due disegni di legge iscritti all'ordine del giorno, intervengono su una disciplina penale che merita, a suo avviso, un esame più approfondito da svolgersi in una sede separata.
La senatrice STEFANI (LSP-PSd'Az), pur condividendo la scelta di disgiungere l'esame del disegno di legge d'iniziativa del Governo al fine di pervenire a una sua sollecita approvazione, invita la Commissione a mantenere comunque viva l'attenzione sull'opportunità di introdurre delle modificazioni alla normativa penale vigente, cosa sulla quale anche l'Esecutivo potrebbe essere d'accordo.
Il senatore BERRINO (FdI) osserva che la scelta di privilegiare la sollecita conclusione dell'iter del provvedimento governativa non pregiudica, in linea di principio, un'ulteriore riflessione sui contenuti degli altri due disegni di legge iscritti all'ordine del giorno; la parte penale, infatti, merita un più approfondito esame.
Ad avviso del senatore SCALFAROTTO (Az-IV-RE) l'approccio tenuto dalle forze politiche di maggioranza appare connotato da profonda incoerenza. Con il disegno di legge n. 693 il Governo ha infatti adottato una precisa linea di intervento (peraltro condivisibile, in quanto esplora la possibilità di tutelare i beni culturali ed artistici senza ricorrere per forza alla sanzione penale), tuttavia sconfessata proprio dagli altri due disegni di legge presentati dai Gruppi della Lega e di Fratelli d'Italia, volti a privilegiare, invece, l'uso dello strumento penale.
Inoltre, il disgiungimento del disegno di legge n. 693 darebbe luogo ad un incomprensibile appesantimento dei lavori della Commissione, chiamata a pronunciarsi più volte, in tempi diversi, sul medesimo argomento e ciò a detrimento della trattazione di altre tematiche di pari se non superiore urgenza.
Alle considerazioni svolte dal senatore Scalfarotto si associa il senatore BAZOLI (PD-IDP), osservando che il trattare separatamente due questioni vertenti sulla medesima tematica (l'imbrattamento dei beni artistici), non sarebbe metodo improntato a coerenza e non garantirebbe un efficace e proficuo svolgimento dei lavori.
Sarebbe pertanto opportuno, a suo avviso, proseguire congiuntamente l'esame dei provvedimenti in titolo, all'interno del quale il Governo e le forze politiche di maggioranza si assumeranno la responsabilità di definire la linea politica da seguire.
Il senatore POTENTI (LSP-PSd'Az) ricorda che l'Italia, in quanto Paese aderente alla convenzione di Nicosia (stipulata nel maggio 2017), ha già introdotto, con la legge n. 22 del 2022, delle specifiche norme penali a tutela dei beni culturali ed artistici, norme che sarebbero, pertanto, già pienamente applicabili. Peraltro, l'opportunità di una revisione della predetta normativa è stata sottolineata anche nel ciclo di audizioni appena conclusosi.
Stante quanto precede, il disegno di legge n. 364 non dà luogo ad alcuna contraddizione, ponendosi semplicemente nel solco di quanto statuito a Nicosia nel 2017, e mirando a scoraggiare comportamenti, quali l'imbrattamento dei beni artistici, da un lato moralmente discutibili e dall'altro lesivi non solo del patrimonio culturale, ma della stessa dignità del Paese. Ritiene pertanto che l'intero corpus normativo debba essere rivisto anche sotto il profilo penale.
Si associa infine a quanto prima osservato dalla senatrice Stefani.
La senatrice LOPREIATO (M5S) rimarca l'opportunità di procedere congiuntamente l'esame dei provvedimenti in titolo, individuando tra essi un testo da assumere a base per il prosieguo dei lavori.
Ad avviso del senatore RASTRELLI (FdI) il dato politico emergente è l'assoluta e indifferibile necessità di tutelare il patrimonio culturale ed artistico del Paese di fronte ai recenti e crescenti atti di vandalismo.
Il Governo, da questo punto di vista, ha altresì privilegiato un approccio corretto ed improntato a favorire un ampio dibattito, presentando un disegno di legge ordinario e non ricorrendo, per contro, allo strumento della decretazione d'urgenza. In particolare, il disegno di legge n. 693, proprio allo scopo di rafforzare la tutela del patrimonio artistico, introduce un doppio binario sanzionatorio, affiancando alla già vigente sanzione penale un'ulteriore sanzione amministrativa, i cui proventi economici (derivanti dall'applicazione), potranno essere immediatamente destinati al ripristino dei beni danneggiati.
Gli ulteriori disegni di legge iscritti all'ordine del giorno rimeditano invece le attuali scelte di politica criminale, partendo dal presupposto che il disvalore attribuibile al comportamento volto a danneggiare un bene artistico non può esaurirsi nella vigente fattispecie del danneggiamento aggravato e ciò può richiedere un ragionamento più complesso.
Il senatore SCALFAROTTO (Az-IV-RE), precisa che il proprio intervento riguardava, nello specifico, l'opportunità - ferma restando la piena discrezionalità del Parlamento di legiferare come meglio ritenga - di improntare la trattazione a criteri di razionalità e di buon andamento dei lavori, evitando inopportune duplicazioni.
Sarebbe pertanto giusto proseguire la discussione congiunta, esaurendo la trattazione delle materie su cui la Commissione interviene di tutte problematiche inerenti alla tutela dei beni artistici da atti di vandalismo e consentendo, poi, alla Commissione di dedicarsi all'approfondimento di ulteriori - e parimenti importanti - materie di sua competenza.
Il senatore BERRINO (FdI) ribadisce il proprio avviso a procedere sul disegno di legge governativo una volta terminata la discussione congiunta.
Il vice ministro SISTO osserva che il disegno di legge governativo non dà luogo a nessuna diminuzione di tutela, limitandosi ad affiancare alla vigente normativa penale delle specifiche sanzioni amministrative in grado di colpire rapidamente e direttamente gli autori degli atti vandalici contro il patrimonio artistico e culturale del Paese essendo preferibile, pertanto, concentrare l'esame in primis sul provvedimento d'iniziativa governativa.
Il senatore SCALFAROTTO (Az-IV-RE) ribadisce che il pur apprezzabile intervento del Governo sembra porsi in aperta contraddizione con i disegni di legge presentati, sul punto, dalle stesse forze politiche di maggioranza, che incentrano l'intervento sulla modifica della normativa penale.
Il vice ministro SISTO precisa a sua volta che le due tematiche (revisione della normativa penale e introduzione di sanzioni amministrative), non risultano in contraddizione, essendo comunque sinergiche e complementari.
Il PRESIDENTE, nel rammentare che la discussione generale ha comunque un carattere unitario e che nelle prossime sedute un ulteriore apporto al dibattito potrà essere dato dalla replica, in qualità di relatrice, della presidente Bongiorno, dichiara infine conclusa la discussione generale congiunta sui provvedimenti.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
(188) CONSIGLIO REGIONALE DELL'ABRUZZO - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero
(360) CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148
(477) CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero
(652) CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero
(659) CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA - Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero
(298) FINA. - Modifiche alle disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie di L'Aquila e di Chieti
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto sospeso nella seduta di ieri.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione generale congiunta sui provvedimenti.
Il relatore RAPANI (FdI) rammenta che i provvedimenti iscritti all'ordine del giorno, ed in particolare quelli frutto dell'iniziativa di consigli regionali, trovano la loro ragione d'essere nel fallimento della cosiddetta "legge Severino", che, operando esclusivamente in funzione del contenimento della spesa pubblica, ha soppresso numerosi tribunali senza tenere conto delle esigenze concrete dei territori. A ciò si affiancano le esigenze infrastrutturali manifestate da numerosi presidenti di tribunale e dalle procure che lamentano di non poter operare con le strutture esistenti.
Stante quanto precede, sarebbe opportuno, a suo avviso, procedere alla costituzione di un Comitato ristretto per elaborare un testo unificato nel quale delineare a livello generale i criteri da adottare per la ridefinizione della geografia giudiziaria.
La senatrice LOPREIATO (M5S) concorda sull'opportunità di costituire un Comitato ristretto, al fine di pervenire all'elaborazione di un testo unificato.
Il senatore BAZOLI (PD-IDP) osserva che la tematica trattata dai disegni di legge è assai complessa e richiederebbe un'analisi ponderata, oltre che una trattazione in maniera organica. In ragione di ciò, andrebbe previamente effettuata un'indagine conoscitiva per verificare in concreto gli effetti della legge Severino e avere dall'Esecutivo informazioni più circonstanziate sull'esito di quella riforma.
Il senatore SCALFAROTTO (Az-IV-RE) si associa alle considerazioni svolte dal senatore Bazoli osservando che, pur nella legittima esigenza di valutare criticamente la legge Severino, è necessario altresì non porre rimedio ad eventuali lacune in maniera episodica, facendo perno su analisi eccessivamente circoscritte e rischiando di commettere altri errori.
Ribadisce pertanto l'opportunità di svolgere una compiuta attività conoscitiva sulla normativa di riferimento, avendo altresì particolare riguardo alle esigenze di copertura finanziaria.
Ad avviso del senatore BERRINO (FdI), la necessaria attività conoscitiva potrebbe già essere compiuta in seno al Comitato ristretto.
Rileva inoltre che i disegni di legge all'esame della Commissione sono frutto dell'iniziativa di regioni sia del nord che del sud Italia (Abruzzo, Lombardia, Toscana, Calabria e Campania): ciò a testimonianza dell'ampio (e negativo) impatto avuto dalla legge cosiddetta Severino sul territorio nazionale.
Nell'associarsi a quanto rilevato dal relatore, osserva infine che le tematiche inerenti alla geografia giudiziaria non possono, in ogni caso, essere ridotte ad un mero discorso di contenimento della spesa pubblica, per quanto anche quest'ultimo aspetto debba essere tenuto in debita considerazione.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 10.