Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 324 del 03/07/2025

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento (ore 15,02)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (cosiddetto question time), ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento, alle quali risponderanno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.

Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso.

Il senatore Renzi ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-02021 sulle priorità nell'azione diplomatica del Ministro, per tre minuti.

RENZI (IV-C-RE). Signor Ministro, noi non vogliamo infierire. Sarebbe facile chiederle conto delle sue dichiarazioni da profeta incompreso sulla situazione del Medio Oriente, le sue valutazioni circa l'imminenza dell'attacco israeliano, le sue valutazioni anche circa il senso di solitudine che ella ha provato quando si è reso conto di essere tra i Ministri non ascoltati da nessuno, o perlomeno non convocati dagli americani. Noi pensiamo che Maramaldo sia una delle figure più brutte della storia di Firenze e quindi non la insidieremo su quello. Anzi, le dico di più. Vogliamo darle un messaggio di speranza, perché, se un pensatore della destra quale l'onorevole Bocchino dice in televisione che Giorgia Meloni può fare il premio Nobel dell'economia, nonostante non abbia un titolo accademico, nonostante non sappia cos'è lo spread, nonostante abbia aumentato il debito pubblico e la pressione fiscale; se la Meloni che non sa cos'è lo spread può fare il premio Nobel per l'economia, lei che non sa cos'è la diplomazia può fare il premio Nobel per la pace. Si tiri su.

Allora le poniamo una domanda di attualità. Signor ministro, visto che lei ha questa attenzione duplice, capo della diplomazia - scriviamo nel question time - e anche vice Presidente del Consiglio e capo di uno dei partiti più importanti della coalizione, e visto che è tornato sui temi dell'attualità ieri - o forse l'altro ieri, non ricordo - quando, mentre Trump annunciava il disimpegno dall'Ucraina, lei era Ferentino a chiedere la fermata dell'alta velocità. La sua è una richiesta legittima: sempre meglio un Ministro che chiede che l'alta velocità si fermi a Ferentino di un altro Ministro che impone che l'alta velocità si fermi a Ciampino.

Quindi, io preferisco lei che almeno lo chiede per cortesia.

Al di là di quello, il tema è un altro. Visto che lei si impegna sulle questioni quotidiane, oggi ha detto una cosa molto importante. Ha detto che sullo ius scholae Forza Italia presenterà la propria proposta di legge. Io non potevo prevederlo quando ho presentato la domanda di attualità, e infatti la domanda non è su quello, ma è sul passato. Siccome la stessa cosa l'aveva detta tale e quale un anno fa, facendo quello che si chiama il giro delle sette chiese - il meeting di Rimini, la route nazionale degli scout di Verona, luoghi che io amo molto - le domando se stavolta fa sul serio o fa come l'anno scorso. L'anno scorso, infatti, lei ad agosto ha detto che voleva lo ius scholae. Siamo arrivati in Aula a settembre, abbiamo presentato la vostra proposta di legge e voi ci avete votato contro. Allora, questa volta fate davvero sul serio sullo ius scholae, anche accettando il voto delle opposizioni e facendovi votare contro da Fratelli d'Italia e dalla Lega? Oppure, come al solito, agosto per lei è il mese delle dichiarazioni folli a cui non seguono risultati concreti? Siamo ansiosi di vederla all'opera, signor Ministro. In bocca al lupo. (Applausi).

PRESIDENTE. Il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, onorevole Tajani, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

TAJANI, vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Ringrazio il senatore interrogante per la possibilità di fare il punto della situazione aggiornato sulla politica estera e ricordare il lavoro che stiamo svolgendo in un contesto molto complesso e che rappresenterà la priorità di questi mesi.

Non mi sembra che sia all'ordine del giorno un dibattito sui testi depositati alla Camera e al Senato, su quello che il mio partito ha chiamato ius Italiae. Quindi, sono sempre pronto a discutere di tutto, ma non è questo il luogo idoneo. Lo faccio per rispetto dell'Assemblea, perché il question time non è sull'attività che svolgo da segretario di partito, ma sull'attività che svolgo da Ministro. Quindi, le risponderò, onorevole interrogante, sulle questioni oggetto dell'interrogazione.

Pace, stabilità e dialogo, assistenza umanitaria, lotta all'immigrazione irregolare, export, internazionalizzazione delle nostre imprese, strategie contro i dazi sono le principali priorità della nostra politica estera saldamente centrata sull'interesse nazionale.

Passando subito ai tre principali scenari di crisi, rivendichiamo con orgoglio l'azione senza sosta del Governo per il dialogo e la de-escalation tra Israele e Iran; un ruolo concreto che continua a essere sollecitato da tutti i miei interlocutori anche in questi giorni per fare di Roma un crocevia di pace. Continuiamo a lavorare per il cessate il fuoco a Gaza, la liberazione degli ostaggi e la ripresa degli aiuti umanitari. Ne ho voluto parlare ieri con il Ministro degli esteri egiziano e con il Primo Ministro del Qatar. Mi hanno ringraziato per il ruolo politico dell'Italia e per aver raccolto 150 bambini palestinesi. Nessun Paese occidentale ha fatto più di quanto abbia fatto l'Italia. Siamo il primo Paese che ha accolto palestinesi fuoriusciti da Gaza, insieme all'Egitto e al Qatar. Anche questa è politica estera.

Siamo al fianco dell'Ucraina per una pace giusta e duratura. La Conferenza sulla ricostruzione porterà a Roma la prossima settimana i rappresentanti di oltre 90 Paesi, 80 tra Capi di stato e di Governo, Ministri, 2.000 aziende, di cui 500 italiani. Prima del vertice NATO, ho riunito a Roma nel formato Weimar plus i principali partner europei, il segretario generale della NATO Rutte e l'alto rappresentante Kallas per parlare di sicurezza e avanzare sulla difesa europea come pilastro dell'alleanza.

Continuiamo a dare priorità ai Balcani, in vista della loro riunificazione con l'Europa. Settant'anni dopo la Conferenza di Messina ho riunito a Taormina i Ministri dei Paesi europei e dei Balcani. Abbiamo adottato una dichiarazione che rilancia in termini politici l'allargamento a quei Paesi per evitare che diventino preda dei nostri avversari.

La nostra azione di politica estera non si limita solo a Bruxelles, al G7 o alla NATO. In questi mesi, come sapete, sono andato anche in Paesi chiave come India, Giappone, Messico e Canada per lanciare partenariati strategici sia a livello politico che economico. Abbiamo anche messo al centro della nostra azione concreta l'export, cresciuto nei primi tre mesi dell'anno del 3,2 per cento.

Per citare solo alcune iniziative concrete a tutto campo di questi ultimi giorni, nel contesto della priorità asiatica, ieri ho aperto un business forum con il primo ministro della Malesia. Organizzeremo una conferenza nazionale per cogliere le opportunità del corridoio logistico ed economico IMEC (via del cotone). Poi l'America Latina ha firmato martedì un accordo con l'Ecuador - è la prima volta con un Paese della regione - per favorire l'immigrazione regolare.

Non dimentichiamo l'Africa. Ho stanziato 250 milioni per il GAVI, per vaccinare sempre più bambini e favorire la crescita del Continente, in linea con la visione anche del Piano Mattei. La nostra è un'azione a trecentosessanta gradi che ha portato anche tanti risultati concreti. Solo nel campo delle nomine, voglio ricordare in questi mesi quelle ottenute dalla dottoressa Szego alla guida dell'Autorità europea per l'antiriciclaggio, dall'ammiraglio Cavo Dragone al Comitato militare della NATO, e dal generale Abagnara alla testa di Unifil in Libano. Una politica estera fatta di iniziative politiche e operative, fatti concreti e risultati raggiunti.

È un lavoro quotidiano su cui siamo sempre pronti al dialogo con il Parlamento. Questo è quello che continuerò a fare ogni giorno con orgoglio, a testa alta, in tranquillità con la mia coscienza, per difendere i nostri interessi nazionali e i nostri valori, e continuare a dare all'Italia il posto che merita sulla scena internazionale.

Continuerò, onorevole interrogante, anche a essere sempre in contatto con i cittadini che mi hanno eletto, con il mio collegio elettorale, con tutti i luoghi dove ci sono italiani che hanno bisogno di interloquire con il Governo. Credo che sia dovere di ogni Ministro della Repubblica parlare con i cittadini; non rimanere nei salotti buoni, ma andare in mezzo al popolo. È quello che ho fatto dal primo giorno in cui sono stato candidato al Parlamento europeo, nel 1994. Sono sempre stato eletto con le preferenze e so che cosa vuol dire avere il rapporto con il popolo. Non c'è nulla da ridere sugli eventi dei vari Comuni, perché rappresentano la storia e l'identità. Bisogna anche sapere che cosa si celebra nella città della quale lei si è preso gioco: era l'anniversario di una grande vittoria per la civiltà occidentale; non è la sagra del vino, ma è qualche cosa di più. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Renzi, per due minuti.

RENZI (IV-C-RE). Signor Presidente, il Ministro degli affari esteri ha parlato cinque minuti e mezzo violando il Regolamento del Senato, nel silenzio religioso da parte nostra e anche sua, e dicendo, al termine del suo intervento, che è suo dovere rispondere ai cittadini. C'è un cittadino che, en passant, fa anche il senatore della Repubblica e che ha chiesto di sapere, facendo esplicito riferimento allo ius scholae nell'interrogazione che abbiamo presentato, quali siano le priorità. Fa esplicitamente riferimento allo ius scholae non perché se l'è inventato, ma perché era un argomento di discussione un anno fa, e questa mattina a Farmindustria il Ministro degli affari esteri ha detto alcune parole ai giornalisti, ma non dice le stesse parole in Senato.

Allora mi rivolgo a lei e le domando: sembra normale a questa istituzione che si facciano i question time consentendo i comizi in diretta televisiva ai leader di partito e non si risponda alla domanda (Applausi), che riformulo per l'ennesima volta? È vero o non è vero che Forza Italia da un anno dice di essere pronta a presentare una proposta di legge sullo ius scholae? Questa proposta di legge, che oggi il Ministro ha spiegato voler ripresentare, a Farmindustria, non in Parlamento, è una proposta di legge sulla quale le opposizioni - o almeno una parte di esse - sono disponibili a votare a favore, mentre la maggioranza no. Penso sia interesse del Parlamento sapere se c'è il sì o il no su questa proposta. Invece no. Abbiamo sentito frasi affascinanti su tutto quello che la diplomazia italiana sta facendo. È una grande diplomazia, quella degli ambasciatori della Farnesina, ma chi non si rende conto di quando stanno per arrivare gli attacchi degli israeliani all'Iran o chi dice "dite a Hezbollah di mirare meglio perché hanno preso gli italiani e non gli israeliani", dimostra di non essere capace di capire che cos'è la diplomazia.

Le dico, però, visto che lei vuole parlare di questo - e termino rispettando i tempi - che il messaggio è molto semplice, signor Ministro: se davvero vuole affrontare le questioni, perché non va dal suo collega del Partito Popolare Europeo Merz e gli domanda come mai l'Italia è stata buttata fuori dal gruppo di testa per il contratto di coalizione in Germania e al suo posto è stata messa la Polonia? Se davvero vuole cambiare le cose in Europa, perché non va dalla sua collega di partito von der Leyen e le spiega che con l'ideologia ha fatto già troppi danni? È di ieri la notizia che il capo di Confagricoltura, che non è un'organizzazione di sinistra, ha detto: abbiamo dato per tanti anni la colpa a Timmermans, ma forse dobbiamo avere il coraggio di dire che la colpa è di Ursula von der Leyen, non di Timmermans. Ecco, se davvero volesse parlare di politica, la prossima volta faccia un comizio in meno e ci faccia sapere che cosa pensa, a cominciare dalle battaglie sulle quali prende degli impegni fuori dal Parlamento, ma quando arriva in Parlamento diventa muto e le gambe improvvisamente le fanno tenerezza.

Sa perché? Perché il Ministro degli affari esteri ha tanta paura della Presidente del Consiglio, al punto da non riuscire mai a portare in Aula quello che dice al meeting di Rimini o alla Route nazionale. Un po' di coraggio, Ministro, abbia la forza di difendere le sue idee. (Applausi).