Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 837 del 13/06/2017
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OLIVERO, vice ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Signor Presidente, rubo pochi istanti ai colleghi per svolgere alcune considerazioni generali, dopo le quali darò immediatamente il parere rispetto alle mozioni, per cui chiedo anche un po' di attenzione, in modo tale che i proponenti possano ascoltare e valutare le poche riformulazioni che chiederò rispetto ai testi presentati.
Desidero innanzitutto sottolineare come la politica agricola comunitaria sia un punto fermo della politica agricola del nostro Paese e di quella di tutto il Continente e sia fondamentale per guidare i processi di consolidamento e di sviluppo del comparto primario. Vorrei anche sottolineare quanto siano state rilevanti le variazioni che nel tempo sono state apportate alla stessa PAC. Certamente non tutte queste modifiche sono andate nella direzione auspicata dal nostro Paese, ma sicuramente negli anni sono stati introdotti elementi particolarmente rilevanti che hanno consentito di rendere la PAC sempre più confacente alle istanze provenienti dalla politica comunitaria: mi riferisco, in particolare, all'aspetto della sostenibilità della nostra agricoltura. Oggi la PAC è finalizzata a una sostenibilità innanzitutto di carattere economico e sociale, cioè a consentire alle nostre imprese agricole di mantenersi e svilupparsi nel territorio, elemento decisivo anche per la stessa conservazione del territorio europeo. È altresì finalizzata alla sostenibilità delle imprese anche volte all'ampliamento della produzione e nella vocazione della politica agricola comunitaria ciò è sempre stato finalizzato a rendere sempre più autosufficiente la nostra Europa. Dall'altro lato, negli ultimi anni in maniera più decisa e nell'ultima programmazione in maniera centrale si è posto il tema della sostenibilità ambientale: consentire quindi una maggiore produzione e redditività, ma al contempo anche garantire la possibilità di avere un ambiente naturale per il quale l'agricoltura diventa non elemento di sfruttamento, ma di custodia e di sviluppo del territorio stesso.
In questa logica recepisco molte delle osservazioni fatte durante l'illustrazione delle mozioni e nel dibattito di questa mattina. In questo processo noi abbiamo la necessità di rafforzare ulteriormente le scelte strategiche della politica agricola comune e la PAC, come è stato indicato, dovrà sempre di più essere capace di rispondere a esigenze diversificate per territori differenti e di dare anche obiettivi di qualità rilevanti alla nostra agricoltura. Se la PAC è nata per la crescita quantitativa, oggi si deve sviluppare per la crescita qualitativa dell'agricoltura e questo è un punto di svolta fondamentale rispetto al nostro sistema. In questa logica e in questa prospettiva come Governo accogliamo gran parte delle sollecitazioni giunte oggi dall'Aula del Senato e le facciamo nostre; naturalmente nelle prossime settimane e nei prossimi mesi assicuro su questo un personale impegno del ministro Martina (impegno già assunto e manifestato, ma che si manifesterà e si svilupperà ancora di più nelle prossime settimane), al fine di rendere chiaro anche in sede europea quale sia la posizione italiana, quali siano le richieste che noi avanziamo e quanto a noi stia a cuore che si vada sempre più a compiere scelte politiche nette nella suddivisione delle risorse.
A questo proposito credo sia importante ribadire in questa sede che le risorse non sono fondi solidaristici a un settore critico, ma sono stanziamenti che in tutti i Paesi del mondo si danno all'agricoltura per il ruolo che essa ricopre non soltanto dal punto di vista produttivo, ma anche conservativo e di sviluppo del territorio stesso. In questo senso noi la vogliamo mantenere e rafforzare e vogliamo che sia sempre più elemento unificante della nostra Europa. La politica agricola comune è parte fondamentale dell'Europa, come si stanno rendendo conto gli inglesi in queste settimane in cui iniziano seriamente a riflettere sulle conseguenze della Brexit, e senza una politica agricola comune sarebbe molto difficile per tutti procedere ad avere reali possibilità di sviluppo.
Detto questo, e ancora ribadendo la disponibilità all'accoglimento delle osservazioni fatte, procedo immediatamente a indicare i pareri rispetto alle mozioni presentate.
Sulla mozione n. 744 (testo 2), a prima firma del senatore Formigoni, esprimo parere favorevole.
Sulla mozione n. 760, di cui è primo firmatario il senatore Campanella, il parere è favorevole a condizione che vengano apportate alcune modifiche. Chiedo pertanto di valutare le riformulazioni seguenti: al punto 2) del dispositivo si chiede di sostituire le parole: «al fine di assicurare» con le seguenti: «al fine di privilegiare». Si chiede di sostituire interamente il punto 3) del dispositivo con le seguenti parole: «a incentivare misure rivolte ad accorciare i rapporti di filiera ed a promuovere il contatto diretto fra gli agricoltori e i consumatori». Al punto 6) del dispositivo, che inizia con le parole: «ad elevare la qualità degli strumenti», proponiamo di sostituire nell'ultima riga le parole: «e la collaborazione interprofessionale» con le seguenti: «e le organizzazioni interprofessionali». Del punto 10) del dispositivo, che è anche l'ultimo, proponiamo la seguente riformulazione: «a continuare l'opera di semplificazione degli adempimenti burocratici per gli agricoltori, anche dando piena attuazione agli interventi di riforma degli enti erogatori nazionali».
Per quanto riguarda la mozione n. 761, presentata dal senatore Candiani e da altri senatori, esprimo parere favorevole a condizione che nelle premesse venga espunto al quarto capoverso la parte successiva al termine «post 2020», che leggo: «rivedendo in maniera incisiva un assetto di una politica agricola comune che non è più al passo con i tempi e quindi richiede un significativo segno di discontinuità rispetto all'impostazione data fino ad oggi». Chiediamo dunque di espungere questa parte delle premesse, mentre per la parte dispositiva il parere è favorevole.
Per quanto riguarda la mozione n. 763, presentata dal senatore Amidei e da altri senatori e illustrata questa mattina dal senatore D'Alì, il parere è favorevole.
Per la successiva mozione n. 765, presentata dal senatore Stefano e da altri senatori, il parere è favorevole a condizione che vengano accolte alcune riformulazioni che indico: espungere nelle premesse le parole da: «Sono considerati "attivi per definizione" tutti coloro che ricevono meno di 5.000 euro di pagamenti diretti (anche se presenti nella lista nera).». Esprimo poi parere favorevole su tutti gli impegni ad eccezione di quello contenuto nel punto 11) che chiedo venga così riformulato: espungere l'ultima parte, dalle parole «prevedendo» fino a «et similia» e sostituirla con le parole: «valutando la possibilità di introdurre per le aziende virtuose un marchio etico».
Passo alla mozione n. 767, a prima firma della senatrice Donno. Il parere è favorevole su tutta la prima parte, ad eccezione nelle considerazioni delle parole da: «l'agricoltura familiare dei piccoli produttori» fino a: «dell'attività produttiva», che si chiede di espungere in quanto esiste un sostegno specifico, sia pur limitato, destinato ai piccoli agricoltori. In particolare, nell'ambito dei pagamenti diretti l'Italia ha adottato il regime per i piccoli agricoltori ai sensi dell'articolo 6 e seguenti del regolamento comunitario n. 1307 del 2013. Quanto al dispositivo, proponiamo di sostituire le parole: «impegna il Governo ad assumere iniziative in sede di negoziati europei» con le seguenti: «impegna il Governo a valutare la possibilità di assumere iniziative in sede di negoziati europei». Sugli altri punti del dispositivo il parere è favorevole, con le seguenti eccezioni: con riferimento al punto 5), propongo di espungere la parola «obbligatorie»; sul punto 6) il parere è contrario in quanto la scelta è già stata assunta (la mozione non è stata presentata oggi e quindi alcune cose sono già state fatte); sul punto 7), propongo di sostituire la parola: «professionali» con le parole: «di produttori»; sul punto 9) il parere è contrario, in quanto non è possibile cambiare ulteriormente l'aiuto accoppiato; infine, sul punto 10) il parere è favorevole a condizione che vengano espunte le parole: «sinergici ed agro-ecologici».
Quanto alla mozione n. 770, a prima firma del senatore Barani, il parere è favorevole ad eccezione del punto 1) del dispositivo, in quanto si tratta di scelte nazionali già adottate nei termini stabiliti, l'ultimo dei quali scaduto il 1° agosto 2016. Anche in questo caso, la mozione risente del fatto di essere stata presentata molto tempo fa. Per il resto, ribadisco il parere favorevole ai restanti impegni che si chiede al Governo di assumere.