Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 837 del 13/06/2017

FORMIGONI (AP-CpE-NCD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FORMIGONI (AP-CpE-NCD). Signor Presidente, colleghi, vorrei partire da un dato: all'agricoltura è destinato quasi il 40 per cento del bilancio europeo. Si tratta di un dato spesso ignorato, lasciato nel sottofondo della nostra coscienza, ma che dice da solo l'importanza del tema che abbiamo trattato oggi e il grande momento che possono rappresentare le mozioni che stiamo per approvare.

L'agricoltura è storicamente uno dei collanti dell'Unione. Non a caso - per fare un esempio - gli agricoltori britannici sono stati fino alla fine i più decisi oppositori alla Brexit. Ebbene, questo 40 per cento del bilancio europeo si traduce in una serie di capitoli che vorrei brevemente ricordare. Per la programmazione 2014-2020 la PAC mette sul piatto circa 408 miliardi: 312 miliardi di finanziamenti annuali diretti di sostegno al mercato e oltre 95 miliardi di euro di contributi per il supporto allo sviluppo rurale, questi ultimi integrati ancora di più dalle risorse rese disponibili dai Paesi membri.

Per fare l'esempio del nostro Paese, nel settennato 2014-2020 l'Italia ha da spendere in totale 52 miliardi di euro, di cui 27 miliardi relativi ai pagamenti diretti, 4 miliardi per l'organizzazione comune del mercato di vino e ortofrutta, oltre 10 miliardi per lo sviluppo rurale. Lo stesso PSR può contare su altri 10 miliardi di euro di Fondo nazionale. Insomma, si tratta di un importo complessivo piuttosto rilevante.

È per questo che era doveroso che il Senato prendesse posizione, sapendo che l'attività rurale è da sempre condizionata da fattori non solo economici, ma anche sanitari e atmosferici, che sfuggono al controllo degli imprenditori. Sono necessari investimenti onerosi, che producono risultati solo dopo molto tempo e sono soggetti costantemente al rischio di venire vanificati. Il sostegno al reddito garantito dalla PAC consente invece agli agricoltori di proseguire l'attività, nonostante diversi fattori di incertezza, assicurando loro mediamente un discreto tenore di vita e non solo.

Attraverso la politica agricola comune viene garantito un approvvigionamento alimentare sicuro e di qualità, a prezzi accessibili. Si tutelano l'ambiente e la biodiversità. Si combatte il dissesto idrogeologico e si incentiva il benessere animale. Con le risorse stanziate attraverso i fondi PAC la nostra agricoltura può crescere in redditività e produttività. E su questi obiettivi si concentrano le nostre risorse.

Per competere nel mondo globale dobbiamo assicurare ai nostri produttori un reddito dignitoso e risorse, per fare in modo che gli investimenti necessari a garantire la qualità che tutti si attendono dall'Italia siano ogni volta assicurati.

Un altro obiettivo che la PAC, come da noi disegnata, dovrà raggiungere è il riequilibrio delle sperequazioni all'interno della filiera. Incentivando accordi di filiera e valorizzando l'origine dei prodotti potremo rendere i nostri produttori più forti sul mercato.

Sempre nella mozione di cui ho l'onore di essere il primo firmatario auspichiamo meno burocrazia e più attenzione, anche per le caratteristiche produttive e ambientali dei Paesi UE del Mediterraneo, che hanno spesso avuto problemi ad applicare regole (come ad esempio il greening), pensate troppo spesso e unicamente per il Nord Europa. E vogliamo anche riflettere sul nostro modello regionale, che spesso rende difficile il pieno utilizzo delle risorse disponibili.

Avviandomi alla conclusione, signor Presidente, vorrei ricordare che abbiamo davanti un grande appuntamento, nell'ambito del quale l'Italia sarà al centro del palcoscenico mondiale sul tema dell'agricoltura. Mi riferisco al G7 del 14 e 15 ottobre, che si svolgerà a Bergamo con i Ministri dell'agricoltura, nel quadro dei dieci summit tematici che si svolgeranno durante la presidenza italiana dei sette Paesi più industrializzati. Questa sarà l'occasione per l'Italia di affrontare questioni fondamentali insieme ai nostri partner: il sostegno ai piccoli produttori contro speculazioni e crisi; l'uso di tecnologie e innovazioni verdi; la cura della biodiversità; la lotta alla fame e agli sprechi.

Dobbiamo sfruttare questa opportunità di grande visibilità per valorizzare al meglio il settore agricolo italiano, le nostre eccellenze e tutti i nostri agricoltori, che in tanti anni di lavoro e sacrifici sono stati in grado di costruire un tessuto di imprese fortemente radicato sul territorio e un patrimonio agroalimentare di grande pregio.

Allo stesso modo, il summit dei Ministri dell'agricoltura sarà il momento giusto per far conoscere le tante esperienze dei giovani che stanno ritornando alla terra, scommettendo sull'agricoltura con entusiasmo e preparazione, portando nuove energie e nuove competenze, dando vita a iniziative imprenditoriali straordinarie: dalla riscoperta delle antiche varietà di cereali, alle fattorie sociali, alle aziende agrituristiche e alle fattorie dinamiche.

Signor Presidente, stiamo positivamente mettendo in campo un modello di agricoltura capace di coniugare tradizione e innovazione, delineando nuove traiettorie di futuro per un comparto fondamentale per l'economia nazionale ed europea, al fine di tutelare l'ambiente, gli equilibri idrogeologici e salvaguardare la ricchezza della nostra biodiversità vegetale e animale. Questa è una fase storica cruciale per aumentare la velocità dei processi virtuosi e fare del nostro Paese l'esempio, in Europa e nel mondo, di una potenza agricola responsabile.

Per tutti questi motivi, signor Presidente, colleghi, dichiaro il voto favorevole e convinto del Gruppo Alternativa Popolare alla mozione di cui ho l'onore di essere il primo firmatario.