Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 837 del 13/06/2017

DONNO (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DONNO (M5S). Signor Presidente, le aree rurali coprono oltre il 77 per cento del territorio comunitario e gli agricoltori forniscono un approvvigionamento stabile di prodotti alimentari, ottenuti attraverso modalità sostenibili e a prezzi accessibili, a oltre 500 milioni di cittadini europei. La Commissione europea, infatti, ci conferma che ben 22 milioni di agricoltori e lavoratori agricoli rappresentano il perno di uno dei più grandi settori economici dell'Unione europea, vale a dire quello agroalimentare.

Con un totale di 44 milioni di posti di lavoro nel settore della trasformazione dei prodotti alimentari, del commercio al dettaglio e della ristorazione, la politica europea e dei singoli Stati membri ha il dovere di puntare non solo sulla innovazione, ma anche e soprattutto su incentivi premiali nei confronti di coloro che praticano coltivazioni sostenibili, valorizzando lo spazio naturale e le sue ricchezze. Per questo è fondamentale che vi sia un'attività concreta in sede di negoziati europei nella revisione a medio termine della politica agricola comune, nonché per la programmazione della PAC post 2020.

Prima di tutto riteniamo necessario rivedere l'attuazione del principio del sostegno alle colture in difficoltà attraverso la revisione della componente denominata aiuto accoppiato e la destinazione delle eventuali risorse che ne saranno liberate a un fondo per le crisi in agricoltura e il rilancio dei settori in difficoltà, volto a finanziare interventi in caso di gravi squilibri di mercato, di emergenze dovute a epizoozie, fitopatie e calamità naturali e per contributi finalizzati al rilancio dei settori strategici in difficoltà.

A nostro avviso, bisogna poi promuovere l'adozione di misure e protocolli che contrastino in maniera anticipata l'insorgenza di fitopatie da batterio e non e altre malattie, anche attraverso la promozione di una corretta informazione tra gli addetti del settore riguardo l'utilizzo dei fitofarmaci. Sono anni che lo ripetiamo e la Xylella, che tutti ben conoscete, ha letteralmente messo in ginocchio la Puglia e altre Regioni. Si dimostra che un'azione preventiva avrebbe potuto evitare quello che poi è diventato un vero e proprio allarme, che poi è degenerato.

Va esteso a tutti i prodotti agricoli e agroalimentari, con particolare riferimento a settori strategici per l'Italia come l'olivicoltura e con revisione del connesso regolamento, l'obbligo dell'indicazione dell'origine in etichetta, al fine di consentire al consumatore di conoscere, in modo chiaro e trasparente, le varie fasi dalla produzione alla lavorazione e al successivo commercio. (Brusio).

Presidente, non posso urlare e sgolarmi.

PRESIDENTE. Ha ragione. Adesso sospendiamo la seduta e così vedremo che tutti torneranno a stare zitti.

DONNO (M5S). La ringrazio, Presidente.

Devono essere previste specifiche norme a tutela e promozione delle filiere corte e, quindi, di rimando, anche nei confronti degli agricoltori che operano nei mercati locali, il cui ruolo è fondamentale per la gestione del territorio e la tutela dell'ambiente, sempre più martoriato da opere infrastrutturali inutili (TAV e TAP prima tra tutte), ormai sinonimo di devastazione del territorio.

Le norme sullo sviluppo rurale necessitano di una revisione affinché i programmi regionali prevedano finalmente misure obbligatorie per la salvaguardia, ove esistenti, delle colture di pregio paesaggistico. Bisogna sostenere la costituzione di organizzazioni interprofessionali e organizzazioni professionali, in modo da creare reti virtuose di collaborazione. Vanno, inoltre, promossi sostegni specifici per le aree agricole di montagna in virtù della loro importanza strategica a presidio del territorio, senza scordare, ovviamente, tutti quei territori che, pur non essendo montuosi, risultano egualmente svantaggiati.

Riteniamo fondamentale l'aumento del massimale nazionale del pagamento accoppiato, dall'attuale 11 per cento al 13 per cento, attraverso la diminuzione di due punti percentuali del pagamento base, in modo da destinare un premio specifico al capo caprino (come oggi previsto per il capo ovino) e prevedere un premio specifico ai capi bovino e bufalino per i quali si dimostri la somministrazione di una alimentazione non OGM. Per questo rinnovo la richiesta, accolta, al Governo di farsi portatore di interesse diretto presso l'Unione europea.

È necessario, poi, assicurare il finanziamento di incentivi per l'uso di metodi agricoli biologici, bio-dinamici, sinergici e agro-ecologici. Non dimentichiamo, infatti, che un approccio sempre più verde e sostenibile - Presidente, mi conceda qualche minuto in più come ha fatto con gli altri colleghi - rappresenta il futuro del comparto primario.

Infine, per ultimo, ma non in termini di importanza, bisogna prevedere misure di incentivazione degli allevamenti estensivi, al fine di prediligere un loro sviluppo rispetto a quelli intensivi. Troppi ambiti, per troppo tempo, sono stati lasciati da parte. Basti pensare alla necessità di incentivare buone pratiche per tutti gli agricoltori colpiti da innumerevoli catastrofi, passando per il recupero dei terreni abbandonati dove coltivare, tra le varie, anche la canapa. Sono tutte tematiche che hanno delle indiscutibili inerenze comunitarie e che devono trovare una trattazione compiuta prima passando dal Governo nazionale.

Concludo con una frase del Dalai Lama molto significativa: «Penso che in agricoltura si dovrebbe fare un uso assai più limitato di prodotti chimici ed entrare quanto più possibile in armonia con i processi naturali. Nell'immediato forse questo farebbe calare i profitti, nel lungo periodo sarebbe benefico».

È nostro dovere mantenere una siffatta lungimiranza, tenendo sempre a mente queste preziose parole. (Applausi dal Gruppo M5S).