Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 837 del 13/06/2017

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta

GASPARRI - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

a Mirandola, in provincia di Modena, è presente un centro culturale islamico "Al Ikhlas", finanziato con 600.000 euro dalla Regione Emilia-Romagna e per 400.000 euro dalla Qatar charity foundation, di cui è presidente l'emiro del Qatar, lo sceicco Nasser Al Thani;

molti Paesi arabi hanno annunciato un "congelamento" nei rapporti con il Qatar, ritenendolo vicino al terrorismo islamico;

già in passato il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Mirandola, Antonio Platis, aveva chiesto al sindaco di fare chiarezza sui finanziamenti ricevuti dal centro islamico,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover far luce sulle erogazioni di denaro al centro islamico provenienti da Paesi che potrebbero essere coinvolti in finanziamenti e sostegno a gruppi terroristici;

se non ritenga di dover verificare l'attività del centro stesso e, qualora ne sussistano i requisiti, ordinarne la chiusura.

(4-07646)

CONTE, DALLA TOR - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

il consiglio direttivo del Parco delle Dolomiti bellunesi è cessato dalla carica il 15 luglio 2015 e da allora l'attività viene coordinata dalla Giunta guidata dal vicepresidente, in quanto l'ente non è stato commissariato;

la normativa di riferimento, legge n. 394 del 1991, prevede che il presidente venga nominato con decreto ministeriale, a seguito di concertazione con la Regione di appartenenza del parco;

considerato che:

le funzioni istituzionali definite dall'ente Parco delle Dolomiti non si limitano a quelle ordinarie di tutelare e conservare i valori naturalistici, storici, paesaggistici e ambientali, ma si estendono ad ulteriori iniziative per creare migliori condizioni di vita per le genti delle zone montane interessate, promuovendo la ricerca scientifica e l'educazione ambientale, favorendo il ripristino delle attività agrosilvopastorali, creando nuove opportunità di sviluppo economico e sociale delle popolazioni residenti per favorirne la permanenza;

per la realizzazione di tali attività, si rende necessaria una programmazione a medio/lungo termine e la partecipazione a bandi per l'ottenimento di finanziamenti europei straordinari;

durante l'attuale fase transitoria, in attesa della nomina del nuovo presidente, le attività programmatiche si limitano alla gestione ordinaria. Quindi, il persistere dell'attuale situazione, creando una interruzione delle attività, non consente l'attivazione di programmazioni strategiche a medio/lungo termine;

le Dolomiti appartengono al novero dei siti Unesco italiani e il Parco insiste sui territori di ben 15 comuni della provincia di Belluno. Proprio per questo, si rende opportuna una programmazione che consenta la piena valorizzazione dell'area interessata;

tenuto conto che da quanto è dato sapere, per essere stato riportato anche dalla stampa, la mancata nomina è da attribuirsi alla difficoltà di condividere con la Regione Veneto il nominativo del nuovo presidente da proporre,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere, qualora persistesse la attuale fase di stallo, per addivenire, entro il più breve tempo possibile, alla nomina del presidente;

inoltre, ed in via generale, se intenda valutare la possibilità di modificare la norma attualmente vigente sulla concertazione tra Ministero e Regione interessata, al fine di evitare che vicende come quella del Parco delle Dolomiti si ripetano anche in altre situazioni.

(4-07647)

MATTEOLI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

sabato 9 giugno 2017 un gruppo di cittadini residenti nel comune di Castagneto Carducci (Livorno), frazione di Donoratico, ha chiesto al firmatario del presente atto di sindacato ispettivo di recarsi presso il cavalcavia ferroviario e stradale, che collega la via Aurelia al mare per verificarne le condizioni, ritenute precarie;

dal sopralluogo effettuato, è sembrato evidente lo stato di pericolo per la presenza di crepe, peraltro facilmente visibili;

la cittadinanza è fortemente preoccupata per lo stato di pericolosità dell'infrastruttura e richiede interventi urgenti alle autorità preposte,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda intervenire presso l'ente proprietario dell'infrastruttura, al fine di verificare lo stato della stessa e appurare le anomalie riscontrate;

in caso di confermata situazione di pericolo, come si intenda intervenire.

(4-07648)

CASSINELLI - Al Ministro della giustizia - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

la situazione penitenziaria della Liguria presenta innumerevoli situazioni meritevoli di attenzione che, a più riprese, sono state rese note dal sindacato di categoria SAPPe anche attraverso comunicati stampa, con particolare riferimento alla situazione della Casa circondariale di Savona;

la chiusura dell'istituto di Savona, avvenuta il 18 dicembre 2015, ha condizionato negativamente la sicurezza sul territorio, affidando la competenza territoriale degli arresti effettuati nella provincia di Savona alla Casa circondariale di Genova Marassi, istituto già di per sé problematico ed in costante emergenza per il sovraffollamento carcerario, ed alla Casa circondariale di Imperia;

non risulta, allo stato, concretamente avviato alcun progetto di costruzione del nuovo istituto penitenziario savonese, nonostante due comuni della Provincia (Cairo Montenotte e Cengio) si siano resi disponibili alla costruzione del carcere nel loro territorio;

il personale di Polizia penitenziaria del dismesso istituto Sant'Agostino di Savona è stato temporaneamente distaccato in vari istituti regionali, senza che siano state fornite informazioni sulla loro definitiva assegnazione;

l'originario progetto di assegnazione provvisoria del personale, concordato con il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, prevedeva l'impiego del personale di Savona per potenziare gli istituti della Regione a maggiore sofferenza di personale;

risulta all'interrogante che, a seguito della chiusura della Casa circondariale di Savona, almeno 13 unità di Polizia penitenziaria siano state dichiarate inidonee al servizio e collocate anticipatamente in quiescenza dal competente ospedale militare;

viene ancora riferito che alcune unità di Polizia penitenziaria della dismessa Casa circondariale di Savona siano state distaccate presso la scuola di Polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, in contraddizione con l'originario progetto di potenziamento dell'organico degli istituti penitenziari liguri voluti dal Provveditorato regionale;

la chiusura del carcere di Savona comporta innumerevoli disagi alle altre forze di polizia presenti sul territorio, costrette a tradurre gli arrestati nelle carceri di Imperia o Genova ed allentando, così, per il tempo necessario alla traduzione dell'arrestato, la loro presenza sul territorio,

si chiede di sapere:

quali controlli e verifiche siano stati effettuati in merito alle problematiche riportate;

quali iniziative siano state intraprese o saranno intraprese per risolvere i problemi evidenziati, con particolare riferimento ai modi ed ai tempi di realizzazione della nuova Casa circondariale di Savona;

quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda adottare a salvaguardia del futuro del personale di Polizia penitenziaria di Savona.

(4-07649)