Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 837 del 13/06/2017

Allegato B

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Congedi e missioni

Sono in congedo i senatori: Anitori, Auricchio, Azzollini, Bubbico, Casaletto, Cassano, Cattaneo, Centinaio, Chiavaroli, Cuomo, Della Vedova, De Poli, Di Biagio, D'Onghia, Fattori, Fattorini, Gentile, Iurlaro, Longo Fausto Guilherme, Maran, Monti, Nencini, Olivero, Piano, Pizzetti, Puglia, Rubbia, Schifani, Sciascia, Sollo e Zavoli.

Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Giannini, per attività della 3a Commissione permanente; Casson, Esposito Giuseppe e Stucchi, per attività del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica; Orellana, per attività dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Commissioni permanenti, richieste di osservazioni su atti

Con riferimento allo schema di decreto legislativo recante codice del Terzo settore (Atto Governo n. 417), la 7a Commissione potrà formulare le proprie osservazioni alla 1a Commissione.

Disegni di legge, annunzio di presentazione

Senatore Marino Luigi

Disposizioni in materia di uniformità di trattamenti pensionistici, di abolizione dei vitalizi e delega al Governo per la disciplina dei trattamenti pensionistici dei membri del Parlamento e dei consiglieri regionali (2857)

(presentato in data 13/06/2017).

Governo, richieste di parere per nomine in enti pubblici

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 6 giugno 2017, ha trasmesso - per l'acquisizione del parere parlamentare, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14 - la proposta di nomina del dottor Pasqualino Monti a Presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale (n. 109).

Ai sensi della predetta disposizione e dell'articolo 139-bis del Regolamento, la proposta di nomina è deferita alla 8a Commissione permanente, che esprimerà il parere entro il termine del 3 luglio 2017.

Governo, trasmissione di atti concernenti procedure d'infrazione

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei, con lettera in data 31 maggio 2017, ha inviato, ai sensi dell'articolo 15, comma 3, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la comunicazione concernente gli sviluppi della procedura di infrazione n. 2013/2034 relativa alla cattiva applicazione degli articoli 3 e 4 della direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane ("aree normali"), riguardanti il ricorso della Commissione europea contro la Repubblica italiana (causa C-251/17), proposto ai sensi dell'articolo 260 del TFUE e notificato alla Corte di Giustizia UE al Governo italiano in data 22 maggio 2017.

La predetta comunicazione è stata trasmessa, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 13a e alla 14a Commissione permanente (Procedura d'infrazione n. 141/2).

Interrogazioni

RICCHIUTI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

da decenni la 'ndrangheta risulta radicata in alcune zone del Nord Italia e, particolarmente, in area lombarda, nel territorio di diversi comuni delle province di Como, Lecco e Monza e Brianza, come è dimostrato da numerose operazioni poi sfociate in storici processi contro le cosche locali legate alle case madri in Calabria, come "I fiori della notte di san Vito", "Infinito", "Tenacia", "Grillo parlante", "Tibet" e "Insubria";

il radicamento mafioso in questi territori ha determinato un'allarmante diffusione dei fenomeni criminali e la creazione di un clima di intimidazione e, conseguentemente, di paura ed omertà fra i cittadini, gli imprenditori e i gestori di attività commerciali, tanto inusitato nel Nord del Paese, quanto grave e preoccupante;

negli ultimi anni, in queste zone si sono riscontrati oltre 500 atti intimidatori, almeno 4 omicidi, alcuni particolarmente efferati, riconducibili alla criminalità mafiosa, oltre a fenomeni quali la pratica dell'usura, l'infiltrazione del mercato immobiliare, la diffusione di droga e il taglieggiamento ai commercianti, ma anche tentativi di condizionamento e corruzione della politica locale, come dimostrato dalle denunce giornalistiche e dall'attività investigativa della magistratura e delle forze dell'ordine;

un preoccupante profilo di gravità va segnalato con riferimento al comune di Fino Mornasco (Como), dove la presenza mafiosa risulta particolarmente incidente, la cittadinanza è preoccupata e intimorita, il tessuto economico e commerciale infiltrato, la politica a rischio di inquinamento con amministratori locali nel corso degli anni investiti dai sospetti, costretti alle dimissioni o, nei casi più coraggiosi di denuncia dei fenomeni criminali, ridotti all'isolamento, come la consigliera di minoranza in Consiglio comunale Rossella Pera, a fronte di minacce e intimidazioni, isolamento che l'ha costretta a minacciare l'abbandono della vita pubblica;

nonostante svariati blitz antimafia e processi con condanne di alcuni boss locali, il fenomeno non risulta affatto debellato e la società, la politica e il tessuto produttivo delle zone interessate soffrono ancora di un'invadente presenza criminale,

si chiede di sapere:

se al Ministro in indirizzo risulti la gravità della situazione;

se non ritenga di dover intervenire, perché il rappresentante del Governo nella provincia di riferimento, di concerto con le autorità locali, possa favorire il dispiegamento di un'opera più incisiva di controllo del territorio e di prevenzione e repressione delle infiltrazioni mafiose nel comune di Fino Mornasco e, in genere, nella parte settentrionale della Lombardia;

se in particolare non ritenga opportuno disporre, ex articolo 143 del testo unico degli enti locali (di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000) la nomina, da parte del prefetto, di una commissione d'indagine per l'accesso agli atti dell'amministrazione locale, al fine di accertare l'entità e la portata dei fenomeni di condizionamento malavitoso degli organi amministrativi ed elettivi.

(3-03805)

STEFANO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che per quanto risulta all'interrogante:

la mattina di martedì 13 giugno 2017 è partito da Lecce un treno Frecciargento in direzione Roma colmo di rifiuti, sia nelle carrozze che nei bagni;

carte, bottiglie di plastica, resti di cibo e fazzoletti sono stati da più passeggeri immortalati e pubblicati sui social network con le relative lamentele nei confronti di Trenitalia;

il suddetto treno doveva lasciare Lecce alle ore 5,50 per arrivare nella Capitale alle 11,23, ma, secondo quanto riferito dal personale di bordo del treno, e riportato da diverse fonti di stampa, il Frecciargento 8302 aveva subito un guasto poco prima di partire ed era stato necessario sostituirlo con una vettura arrivata a Lecce poche ore prima. I tempi ristretti di permanenza in stazione di quest'ultima vettura non avrebbero pertanto consentito di pulire, né di disinfettare il treno, a totale danno e nocumento dei viaggiatori, che hanno pagato biglietti a partire da 70 euro, e anche del personale di bordo che, durante la marcia, ha dovuto provvedere a riordinare alla bene e meglio le carrozze e i servizi igienici;

considerato che il diritto alla mobilità deve essere garantito anche e soprattutto attraverso modalità che rispettino gli standard di sicurezza, pulizia e igiene,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto riportato e se non ritenga necessario far osservare in modo cogente a Trenitalia il rispetto degli standard minimi di qualità per il trasporto delle persone, onde evitare insopportabili violazioni, come nel caso descritto.

(3-03806)

LUMIA - Al Ministro dell'interno - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

secondo gli elementi informativi presenti nel Focus su quanto succede tra Belgio e Sicilia (Agrigento e dintorni) dell'OMCOM (Osservatorio mediterraneo sulla criminalità organizzata) istituito dalla fondazione Caponnetto e dalla fondazione Mediterraneo, si apprende che il 14 settembre 2016, a Liegi, in Belgio, in un condominio sarebbero stati esplosi numerosi colpi d'arma da fuoco contro 2 soggetti, Mario Jakelic di 28 anni di Porto Empedocle, che rimase ucciso e Maurizio Di Stefano di 40 anni detto "furia" di Favara che rimane ferito;

sempre a Liegi, il 3 maggio 2017, viene ucciso Rino Sorce, ristoratore di 50 anni di Favara;

come si apprende da notizie di stampa ("Grandangolo", "il Giornale di Agrigento", del 24 maggio 2017), il 22 maggio 2017, a Favara, in Sicilia è avvenuto un agguato a colpi di kalashnikov con conseguente scontro a fuoco tra l'obbiettivo dei sicari, Carmelo Nicotra di 33 anni, proprietario di un magazzino, ed i killer. Fortunatamente, la vittima è stata solo ferita, seppur gravemente, nonostante la raffica di colpi ricevuti. Carmelo Nicotra si ritiene essere in contatto con il gruppo di Di Stefano, ferito nel settembre 2016 a Liegi. Il mancato omicidio si inquadra in una dura lotta tra bande criminali per contendersi il traffico di droga;

da quanto emerge dalla relazione della direzione investigativa antimafia del primo semestre 2016, su Favara risulta la presenza sia del mandamento di Agrigento di Cosa Nostra che dell'altra organizzazione mafiosa denominata " stidda";

è opportuno comprendere quale sia il livello di infiltrazione dei criminali siciliani in Belgio e se sia in atto una guerra all'interno di un ceppo mafioso singolo oppure tra ceppi mafiosi diversi;

bisogna anche interrogarsi sui flussi di droga gestiti dalle suddette organizzazioni criminali, che spesso scatenano sanguinari conflitti interni ridefinendone gerarchie e leadership;

nel campo del traffico internazionale di droga nella provincia di Agrigento si sono stratificati nei decenni diversi boss,che hanno agito ad alti livelli, come i Caruana Cuntrera, i Rizzuto, i Falsone e tanti altri boss di primo piano di Cosa Nostra,

si chiede di sapere:

quale attività di prevenzione e repressione si stia mettendo in atto per stroncare l'attività di Cosa Nostra a Favara e in provincia;

quali iniziative di cooperazione investigativa e giudiziaria siano state intraprese tra l'Italia ed il Belgio per colpire gli interessi mafiosi e i traffici di droga.

(3-03807)

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta

GASPARRI - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

a Mirandola, in provincia di Modena, è presente un centro culturale islamico "Al Ikhlas", finanziato con 600.000 euro dalla Regione Emilia-Romagna e per 400.000 euro dalla Qatar charity foundation, di cui è presidente l'emiro del Qatar, lo sceicco Nasser Al Thani;

molti Paesi arabi hanno annunciato un "congelamento" nei rapporti con il Qatar, ritenendolo vicino al terrorismo islamico;

già in passato il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Mirandola, Antonio Platis, aveva chiesto al sindaco di fare chiarezza sui finanziamenti ricevuti dal centro islamico,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover far luce sulle erogazioni di denaro al centro islamico provenienti da Paesi che potrebbero essere coinvolti in finanziamenti e sostegno a gruppi terroristici;

se non ritenga di dover verificare l'attività del centro stesso e, qualora ne sussistano i requisiti, ordinarne la chiusura.

(4-07646)

CONTE, DALLA TOR - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

il consiglio direttivo del Parco delle Dolomiti bellunesi è cessato dalla carica il 15 luglio 2015 e da allora l'attività viene coordinata dalla Giunta guidata dal vicepresidente, in quanto l'ente non è stato commissariato;

la normativa di riferimento, legge n. 394 del 1991, prevede che il presidente venga nominato con decreto ministeriale, a seguito di concertazione con la Regione di appartenenza del parco;

considerato che:

le funzioni istituzionali definite dall'ente Parco delle Dolomiti non si limitano a quelle ordinarie di tutelare e conservare i valori naturalistici, storici, paesaggistici e ambientali, ma si estendono ad ulteriori iniziative per creare migliori condizioni di vita per le genti delle zone montane interessate, promuovendo la ricerca scientifica e l'educazione ambientale, favorendo il ripristino delle attività agrosilvopastorali, creando nuove opportunità di sviluppo economico e sociale delle popolazioni residenti per favorirne la permanenza;

per la realizzazione di tali attività, si rende necessaria una programmazione a medio/lungo termine e la partecipazione a bandi per l'ottenimento di finanziamenti europei straordinari;

durante l'attuale fase transitoria, in attesa della nomina del nuovo presidente, le attività programmatiche si limitano alla gestione ordinaria. Quindi, il persistere dell'attuale situazione, creando una interruzione delle attività, non consente l'attivazione di programmazioni strategiche a medio/lungo termine;

le Dolomiti appartengono al novero dei siti Unesco italiani e il Parco insiste sui territori di ben 15 comuni della provincia di Belluno. Proprio per questo, si rende opportuna una programmazione che consenta la piena valorizzazione dell'area interessata;

tenuto conto che da quanto è dato sapere, per essere stato riportato anche dalla stampa, la mancata nomina è da attribuirsi alla difficoltà di condividere con la Regione Veneto il nominativo del nuovo presidente da proporre,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere, qualora persistesse la attuale fase di stallo, per addivenire, entro il più breve tempo possibile, alla nomina del presidente;

inoltre, ed in via generale, se intenda valutare la possibilità di modificare la norma attualmente vigente sulla concertazione tra Ministero e Regione interessata, al fine di evitare che vicende come quella del Parco delle Dolomiti si ripetano anche in altre situazioni.

(4-07647)

MATTEOLI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

sabato 9 giugno 2017 un gruppo di cittadini residenti nel comune di Castagneto Carducci (Livorno), frazione di Donoratico, ha chiesto al firmatario del presente atto di sindacato ispettivo di recarsi presso il cavalcavia ferroviario e stradale, che collega la via Aurelia al mare per verificarne le condizioni, ritenute precarie;

dal sopralluogo effettuato, è sembrato evidente lo stato di pericolo per la presenza di crepe, peraltro facilmente visibili;

la cittadinanza è fortemente preoccupata per lo stato di pericolosità dell'infrastruttura e richiede interventi urgenti alle autorità preposte,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda intervenire presso l'ente proprietario dell'infrastruttura, al fine di verificare lo stato della stessa e appurare le anomalie riscontrate;

in caso di confermata situazione di pericolo, come si intenda intervenire.

(4-07648)

CASSINELLI - Al Ministro della giustizia - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

la situazione penitenziaria della Liguria presenta innumerevoli situazioni meritevoli di attenzione che, a più riprese, sono state rese note dal sindacato di categoria SAPPe anche attraverso comunicati stampa, con particolare riferimento alla situazione della Casa circondariale di Savona;

la chiusura dell'istituto di Savona, avvenuta il 18 dicembre 2015, ha condizionato negativamente la sicurezza sul territorio, affidando la competenza territoriale degli arresti effettuati nella provincia di Savona alla Casa circondariale di Genova Marassi, istituto già di per sé problematico ed in costante emergenza per il sovraffollamento carcerario, ed alla Casa circondariale di Imperia;

non risulta, allo stato, concretamente avviato alcun progetto di costruzione del nuovo istituto penitenziario savonese, nonostante due comuni della Provincia (Cairo Montenotte e Cengio) si siano resi disponibili alla costruzione del carcere nel loro territorio;

il personale di Polizia penitenziaria del dismesso istituto Sant'Agostino di Savona è stato temporaneamente distaccato in vari istituti regionali, senza che siano state fornite informazioni sulla loro definitiva assegnazione;

l'originario progetto di assegnazione provvisoria del personale, concordato con il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, prevedeva l'impiego del personale di Savona per potenziare gli istituti della Regione a maggiore sofferenza di personale;

risulta all'interrogante che, a seguito della chiusura della Casa circondariale di Savona, almeno 13 unità di Polizia penitenziaria siano state dichiarate inidonee al servizio e collocate anticipatamente in quiescenza dal competente ospedale militare;

viene ancora riferito che alcune unità di Polizia penitenziaria della dismessa Casa circondariale di Savona siano state distaccate presso la scuola di Polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, in contraddizione con l'originario progetto di potenziamento dell'organico degli istituti penitenziari liguri voluti dal Provveditorato regionale;

la chiusura del carcere di Savona comporta innumerevoli disagi alle altre forze di polizia presenti sul territorio, costrette a tradurre gli arrestati nelle carceri di Imperia o Genova ed allentando, così, per il tempo necessario alla traduzione dell'arrestato, la loro presenza sul territorio,

si chiede di sapere:

quali controlli e verifiche siano stati effettuati in merito alle problematiche riportate;

quali iniziative siano state intraprese o saranno intraprese per risolvere i problemi evidenziati, con particolare riferimento ai modi ed ai tempi di realizzazione della nuova Casa circondariale di Savona;

quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda adottare a salvaguardia del futuro del personale di Polizia penitenziaria di Savona.

(4-07649)

Interrogazioni, da svolgere in Commissione

A norma dell'articolo 147 del Regolamento, la seguente interrogazione sarà svolta presso la Commissione permanente:

1ª Commissione permanente(Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione):

3-03805, della senatrice Ricchiuti, sul radicamento di 'ndrangheta e mafia in alcune zone del Nord Italia, specie in Lombardia.