Legislatura 16ª - 5ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 98 del 05/12/2008

 

BILANCIO    (5ª) 

 

VENERDÌ 5 DICEMBRE 2008

98ª Seduta (antimeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI 

indi del Vice Presidente

Massimo GARAVAGLIA 

 

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vegas.                        

 

La seduta inizia alle ore 9,50.

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1210 e 1210-bis) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009 - 2011 e relativa Nota di variazioni, approvato dalla Camera dei deputati

  

- (Tabb. 1 e 1-bis) Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tabb. 2 e 2-bis) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza)

(1209) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009), approvato dalla Camera dei deputati

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio) 

 

 Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta notturna di ieri.

 

Prima di passare all'illustrazione delle proposte emendative recanti articoli aggiuntivi all'articolo 2, il presidente AZZOLLINI comunica che gli emendamenti 2.0.31, 2.0.37, 2.0.62, 2.0.68, 2.0.71, 2.0.12, 2.0.13, 2.0.14, 2.0.16, 2.0.17, 2.0.48, 2.0.50, 2.0.51, 2.0.59, 2.0.61, 2.0.64 e 2.0.72 risultano inammissibili.

Il PRESIDENTE informa poi che sono stati presentati gli ordini del giorno: G/1209/119/5, G/1209/120/5, G/1209/121/5, G/1209/122/5, G/1209/123/5, G/1209/124/5, G/1209/125/5 e G/1209/126/5.

 

Il senatore MORANDO(PD), nel sottoscrivere l'emendamento 2.0.3 solleva nuovamente la questione del definanziamento delle politiche agricole nella manovra di bilancio. Si tratta, a suo giudizio, di dati preoccupanti che penalizzano gravemente un settore strategico. Per fronteggiare tale circostanza, prosegue, l'emendamento tende a rafforzare il credito d'imposta a favore delle aziende agricole che si impegnano a produrre energia elettrica con biomasse secondo un meccanismo di tipo automatico. Coglie poi l'occasione per stigmatizzare che le positive disposizioni in materia di credito d'imposta siano state di fatto rese inefficaci dal decreto-legge n. 185.

Aggiunge inoltre la propria firma agli emendamenti 2.0.23 e 2.0.24 che vanno incontro alle rivendicazioni di alcuni sindaci in ordine all'ampliamento della compartecipazione al gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche in cambio di una riduzione dei trasferimenti. Lo scopo di tali richieste, rileva, è disporre di una finanza più dinamica per dare risposte ad un disagio crescente. Al riguardo, sottolinea altresì l'urgenza dell'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, rispetto al quale il disegno di legge del Governo prevede tempi di transizione eccessivamente lunghi, acuendo così i problemi degli enti locali già aggravati dalla perdita del gettito ICI.

 

Il senatore MERCATALI (PD) appone la propria firma agli emendamenti 2.0.4, 2.0.5 e 2.0.6, volti a sostenere i comparti della pesca e dell'itticoltura, particolarmente esposti al mercato. Aggiunge altresì la propria firma agli emendamenti 2.0.39, 2.0.40 e 2.0.41, invitando l'Esecutivo a prestare loro particolare attenzione in quanto riguardano il Patto di stabilità.

 

Il senatore LANNUTTI (IdV) dà conto degli emendamenti 2.0.8, 2.0.15, 2.0.28 e 2.0.29, soffermandosi altresì sull'emendamento 2.0.38 finalizzato a ristorare i comuni per il mancato gettito ICI. Illustra quindi gli emendamenti 2.0.42, 2.0.43, 2.0.44 e 2.0.47, dando poi conto dell'emendamento 2.0.53 volto ad innalzare il tetto massimo detraibile per il mutuo sulla prima casa, nell'ottica di sostenere realmente le famiglie.

Delinea indi brevemente le finalità degli emendamenti 2.0.55, 2.0.56, 2.0.57 (che sottoscrive) e 2.0.65.

 

La senatrice GHEDINI (PD) si sofferma sull'emendamento 2.0.9 volto a rifinanziare il Fondo nazionale per gli asili nido. In proposito, lamenta che l'Italia è assai lontana dal garantire l'offerta di asili nido secondo gli obiettivi fissati dal Consiglio europeo di Lisbona, pari almeno al 60 per cento. Si tratta a suo avviso di conciliare i tempi di vita e di lavoro delle donne, onde garantire l'occupazione femminile. Si dichiara peraltro stupita dall'atteggiamento del Governo che, pur affermando l'intenzione di realizzare politiche di welfare to work, non assicura le condizioni minime.

 

Su richiesta del senatore MORANDO(PD), il relatore PICHETTO FRATIN (PdL) descrive le finalità dell'emendamento 2.0.18 in ordine al contenimento dell'uso degli strumenti derivati e dell'indebitamento di regioni ed enti locali, sottolineando in particolare la possibilità di rinegoziare i contratti derivati assunti.

 

Conclusa l'illustrazione delle proposte emendative aggiuntive dopo l'articolo 2, il PRESIDENTE comunica che gli emendamenti 3.Tab.A.6, 3.Tab.A.25 (limitatamente all'annualità 2011) e 3.Tab.F.1 sono inammissibili.

 

Si passa indi all'illustrazione degli emendamenti presentati all'articolo 3.

 

Il senatore MERCATALI (PD) illustra l'emendamento 3.Tab.A.2 volto a concedere contributi statali alle associazioni combattentistiche.

 

La senatrice GHEDINI (PD) aggiunge la propria firma all'emendamento 3.Tab.A.2.

 

Il senatore LANNUTTI (IdV) dà conto della proposta emendativa 3.Tab.A.9 inerente le politiche abitative, la quale è finalizzata ad aumentare le risorse per l'edilizia residenziale pubblica e agevolata. L'emendamento 3.Tab.A.11 mira poi ad incrementare la dotazione del Fondo scorta del corpo nazionale dei Vigili del fuoco, mentre l'emendamento 3.Tab.A.17 riguarda nuovamente le politiche abitative e in particolare il Fondo per l'edilizia a canone speciale.

Dopo aver aggiunto la propria firma all'emendamento 3.Tab.C.17, dà conto infine dell'emendamento 3.Tab.C.24, in materia di prosecuzione degli interventi a favore delle zone colpite da eventi sismici, e dell'emendamento 3.Tab.C.25.

 

La senatrice BLAZINA (PD) illustra gli emendamenti 3.Tab.A.21 e 3.Tab.A.23, concernenti i contributi alle minoranze linguistiche slovene in Italia e a quelle italiane in Slovenia e Croazia. Si tratta infatti, a suo avviso, di assicurare il pieno godimento dei diritti delle minoranze, sanciti in Costituzione, consentendo peraltro la maggiore integrazione di tali territori di confine, scenario in passato di episodi di grave sofferenza. Nel rimarcare che le minoranze hanno collaborato positivamente al processo di pacificazione, auspica un segnale di attenzione del Governo in tale ambito, ricordando di aver presentato anche uno specifico ordine del giorno.

Dà indi conto dell'emendamento 3.Tab.C.3 volto a sostenere il Fondo per Trieste, nonché dell'emendamento 3.Tab.C.4 inerente l'incremento al Fondo per Gorizia.

Si sofferma altresì sull'emendamento 3.Tab.C.14, il quale interviene a sostegno del Fondo unico per lo spettacolo (FUS) che ha subito cospicui tagli, provocando la crisi del mondo dello spettacolo. Precisa al riguardo che la politica del Governo è disastrosa, tanto più che penalizza un comparto privo di ammortizzatori sociali.

 

Il senatore CECCANTI (PD) illustra l'emendamento 3.Tab.A.27, che sottoscrive, finalizzato a ripristinare le dotazioni del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.

 

Il senatore VITA (PD) segnala che l'emendamento 3.Tab.A.28 eleva le - pur esigue - risorse dedicate al diritto all'istruzione universitaria, mente l'emendamento 3.Tab.A.33 interviene a favore della ricerca di base. Descrive altresì le finalità dell'emendamento 3.Tab.A.34, concernente i siti italiani inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO, nonché dell'emendamento 3.Tab.C.16, che sottoscrive, il quale implementa il Fondo per i beni culturali. Sollecita inoltre particolare attenzione rispetto all'emendamento 3.Tab.C.18 il quale tenta di porre rimedio alla drammatica situazione delle testate giornalistiche, che rischiano nei prossimi mesi di non essere in grado di funzionare.

 

Sull'emendamento 3.Tab.C.18 aggiungono la propria firma i senatori BLAZINA (PD), GHEDINI (PD), LANNUTTI (IdV), LUMIA (PD) e DEL VECCHIO (PD).

 

Il senatore LEGNINI (PD) illustra l'emendamento 3.Tab.A.31 domandando altresì al Governo chiarimenti in ordine alla situazione delle comunità montane che costituiscono attualmente la principale forma di associazionismo dei comuni di montagna. Esse, tuttavia, rischiano il collasso a fronte del cospicuo decremento del relativo Fondo, con una forte penalizzazione per l'erogazione dei servizi.

 

Il senatore DEL VECCHIO (PD) aggiunge la propria firma all'emendamento 3.Tab.A.35 finalizzato all'istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario.

 

Anche il senatore PERDUCA (PD) sottoscrive l'emendamento 3.Tab.A.35.

 

Il senatore LUMIA (PD) appone la propria firma all'emendamento 3.Tab.C.2 e lamenta che l'Esecutivo abbia destinato ad altri fini le risorse già stanziate a favore degli interventi strutturali in Sicilia e in Calabria, invocando maggiore coerenza.

 

Il senatore ESPOSITO (PdL) dà conto dell'emendamento 3.Tab.C.9 rispetto al quale, pur riconoscendo l'impossibilità di coprire l'onere mediante la riduzione della Tabella C, auspica un intervento dell'Esecutivo quanto meno in occasione dell'esame del decreto-legge  n. 185.

 

La senatrice GHEDINI (PD), dopo avere apposto la propria firma all'emendamento 3.Tab.C.14, illustra l'emendamento 3.Tab.C.15, che incrementa le dotazioni della legge n. 328 del 2000, inerente la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Stigmatizza in proposito le contraddizioni del Governo, atteso che, da un lato, viene decurtato il Fondo per le politiche sociali e, dall'altro, si introducono strumenti assistenziali di altra natura che impongono oneri burocratici pesanti per il cittadino, penalizzando così l'effettività dei diritti di cittadinanza.

Illustra poi l'emendamento 3.Tab.C.23, in materia di risorse per il servizio civile, sottolineando come esso abbia consentito rilevanti interventi in ambito culturale e sociale. Nel deplorare che il relativo fondo sia stato pesantemente ridotto, paventa il rischio che ciò penalizzi tanto i comuni quanto i giovani, nei confronti dei quali il servizio civile ha rappresentato un valido strumento di crescita e di responsabilità sociale.

 

Il senatore LUMIA (PD) aggiunge la propria firma all'emendamento 3.Tab.C.15.

 

Il senatore MORANDO (PD) dà indi conto dell'emendamento 3.Tab.C.29, che sottoscrive, domandando al Governo chiarimenti in ordine al bilancio a legislazione vigente del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a fronte delle successive riforme inerenti i settori di competenza. Dopo aver rammentato che le leggi finanziarie per il 2007 e il 2008 avevano già introdotto meccanismi di riduzione delle spese per il comparto accompagnati da una riorganizzazione delle attività di formazione, chiede come essi si configurino alla luce del decreto-legge n. 112, il quale a sua volta prevede cospicui risparmi per il triennio 2008-2010. Precisa inoltre che il predetto decreto-legge subordinava la realizzazione dei risparmi alla presentazione di un Piano programmatico di riordino del sistema scolastico, attualmente all'esame della Commissione.

A seguito di tale Piano è stata poi presentata una ulteriore relazione integrativa che di fatto smentisce le indicazioni del Piano medesimo, soprattutto con riguardo ai modelli didattici della scuola primaria, ponendo seri dubbi di compatibilità economica. Nel ricordare le modifiche apportate all'articolo 3 del decreto-legge n. 154 sul dimensionamento delle scuole, ribadisce l'urgenza di acquisire dati certi in ordine alla situazione effettiva del bilancio del Dicastero.

 

Il senatore LANNUTTI (IdV) illustra l'emendamento 3.Tab.C.33, relativo al settore energetico, e gli emendamenti 3.Tab.C.34, 3.Tab.C.35 e 3.Tab.C.37, soffermandosi in particolare sulla necessità di potenziare le misure a tutela dei consumatori. A tale riguardo critica la decisione dell'Esecutivo di ridurre in maniera consistente le risorse destinate alle autorità indipendenti a partire proprio dall'Autorità garante per la concorrenza e il mercato.

 

Il senatore LUMIA (PD) aggiunge la propria firma all'emendamento 3.Tab.C.38 che illustra, soffermandosi sull'importanza di garantire adeguate risorse finanziarie per le politiche sociali e gli interventi a favore della famiglia.

 

Il senatore CECCANTI (PD)  aggiunge la propria firma agli emendamenti 3.Tab.C.40 e 3.Tab.C.42 che illustra.

 

Il senatore VITA (PD)  illustra gli emendamenti 3.Tab.C.44 e 3.Tab.C.46.

 

Il senatore SAIA (PdL)  ritira la propria firma all'emendamento 3.Tab.C.52.

 

Il senatore MORANDO (PD) illustra l'emendamento 3.Tab.C.54 ed evidenzia le distorsioni che, a suo giudizio, sono presenti nell'attuale sistema di finanziamento dell'editoria. Ricorda, in particolare, che alcuni quotidiani, destinatari dei contributi statali appartengono a società che in alcuni casi sono quotate in borsa e che, comunque, procedono alla distribuzione di utili ai propri soci. In secondo luogo evidenzia che gli interventi a favore dell'editoria minore, in alcuni casi, consentono di mantenere in vita delle piccole testate che vengono stampate e diffuse con il mero scopo di poter usufruire dei relativi contributi. Osserva che il taglio trasversale delle risorse, operato dal Governo, non eliminerà queste distorsioni e rischia di penalizzare quelle piccole testate che essendo distribuite in larga parte del territorio nazionale costituiscono una garanzia di pluralismo. Da ultimo rileva che nel disegno di legge n. 1195, approvato dalla Camera dei deputati e attualmente all'esame del Senato, è previsto un intervento nel settore dell'editoria diametralmente opposto rispetto a quello contenuto nella manovra finanziaria.

 

Il senatore LANNUTTI (IdV) aggiunge la propria firma all'emendamento 3.Tab.C.54 e ricorda l'attuale stato di crisi che sta attraversando il settore dell'editoria evidenziando come il contratto dei giornalisti, ormai scaduto da diversi mesi, non sia ancora stato rinnovato.

 

Il sottosegretario VEGAS illustra brevemente le ragioni sottese all'emendamento 3.Tab.C.56 del Governo, che prevede una modifica di tenore formale.

 

Si passa quindi all'espressione del parere del relatore e del rappresentante del Governo.

 

Il relatore PICHETTO FRATIN (PdL)  esprime parere contrario su tutte le proposte emendative da 2.0.1 a 3.1, ad eccezione dell'emendamento 3.Tab.C.56, presentato dal Governo.

 

Il sottosegretario VEGAS riconosce che vi sono alcune questioni particolarmente sensibili come quella dell'editoria per la quale risulta tuttavia più opportuna una trattazione complessiva in occasione dell'esame del disegno di legge n. 1195 e si rimette alla Commissione sull'emendamento 2.0.15 relativo alla riduzione del trattamento economico spettante ai Ministri, ai Vice ministri e ai Sottosegretari di Stato che sono membri del Parlamento nazionale. In relazione agli emendamenti 3.Tab.A.2 e 3.Tab.A.3 propone ai presentatori una riformulazione delle proposte emendative volta a ridurre gli importi previsti, formulando in tal caso un parere favorevole ed invitando il relatore a rivedere in tal senso il proprio parere. Da ultimo si sofferma sull'importanza dell'emendamento proposto dal relatore con cui si limita la possibilità per gli enti locali dell'uso degli strumenti derivati.

Esprime, infine, parere contrario su tutte le altre proposte emendative da 2.0.1 a 3.1.

 

Si passa alle votazioni.

 

Con distinte votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 2.0.1, 2.0.2 e 2.0.3.

 

Il senatore MORANDO (PD) dichiara il proprio voto favorevole sull'emendamento 2.0.4 e ricorda come numerose imprese agricole, situate prevalentemente al Centro-Nord Italia abbiano compiuto dei significativi investimenti, negli ultimi anni, per aumentare la produzione di energia elettrica da biomasse.

 

Previa verifica del prescritto numero di senatori, su richiesta del senatore MORANDO (PD), la Commissione respinge l'emendamento 2.0.4, nonché gli emendamenti da 2.0.5 a 2.0.15.

 

Il senatore LEGNINI (PD)  dichiara il voto contrario sull'emendamento 2.0.18, del relatore, ritenendo che le misure previste per il contenimento dell'uso degli strumenti derivati e dell'indebitamento delle regioni e degli enti locali non produrranno gli effetti auspicati. Si sofferma, inoltre, sulla grave situazione di difficoltà economiche in cui versano un numero sempre maggiore di enti locali.

 

Il senatore LANNUTTI (IdV)  dichiara voto contrario sull'emendamento 2.0.18 e ricorda, criticandole, le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo che hanno paragonato la situazione economica dell'Italia a quella che caratterizzò la crisi in Argentina. Rileva come l'emendamento presentato dal relatore si ponga in contrasto con i principi del federalismo fiscale e lamenta l'assenza di un adeguato confronto su questo tema.

 

Previa verifica del prescritto numero di senatori, su richiesta del senatore LANNUTTI (IdV), la Commissione approva quindi l'emendamento 2.0.18, mentre respinge gli emendamenti da 2.0.19 a 3.Tab.A.1.

 

In ordine alla proposta 3.Tab.A.2 e 3.Tab.A.3, i proponenti accettano la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo, recante una riduzione degli importi rispettivamente a 1,5 milioni di euro e a 500 mila euro per tutti i tre anni.

 

I senatori BLAZINA (PD) e MERCATALI (PD) aggiungono la propria firma alla proposta 3.Tab.A.3 (testo 2).

 

Con distinte votazioni la Commissione approva, quindi, gli emendamenti 3.Tab.A.2 (testo 2) e 3.Tab.A.3 (testo 2).

 

L'emendamento 3.Tab.A.4 risulta respinto, mentre viene riformulato l'emendamento 3.Tab.A.5, in accoglimento della proposta del rappresentante del Governo, nel senso di ridurre a 500 mila euro gli importi per tutti i tre anni. Posto ai voti, l'emendamento 3.Tab.A.5 (testo 2), a cui aggiungono la propria firma i senatori BLAZINA (PD)  e MERCATALI (PD), risulta quindi approvato

 

Sono quindi respinti, con successive e distinte votazioni, gli emendamenti da 3.Tab.A.7 a 3.Tab.A.27.

 

Il senatore VITA (PD) dichiara voto favorevole sull'emendamento 3.Tab.A.28.

 

Con distinte votazioni la Commissione respinge gli emendamenti da 3.Tab.A.28 a 3.Tab.C.13.

 

Il senatore VITA (PD)  dichiara voto favorevole sull'emendamento 3.Tab.C.14 che, posto ai voti, risulta respinto.

 

La senatrice GHEDINI (PD)  dichiara il voto favorevole sull'emendamento 3.Tab.C.15.

 

Con distinte votazioni la Commissione respinge gli emendamenti 3.Tab.C.15 e 3.Tab.C.16.

 

Il senatore MORANDO (PD),  in sede di dichiarazione di voto sull'emendamento 3.Tab.C.17, evidenzia, come rilevato in precedenza, che le misure contenute nel disegno di legge n. 1195 a favore dell'editoria si pongono in contrasto con quanto stabilito dal Governo nella manovra finanziaria.

 

            Prende quindi la parola il senatore VITA (PD), il quale rileva come la proposta emendativa in discorso abbia l’effetto di garantire la sopravvivenza di testate giornalistiche altrimenti destinate alla chiusura.

 

            Il senatore Massimo GARAVAGLIA (LNP), nel rilevare che l’emendamento pone problemi in ordine ai profili di copertura finanziaria, fa comunque presente come la materia del sostegno all’editoria necessiti di un riassetto organico. Occorrerebbe, infatti, nel rimeditare le modalità di finanziamento pubblico al settore, anche individuare specifiche normative e limitazioni, ad esempio in materia pubblicitaria e di trattamento economico dei giornalisti.

 

            Previa verifica del numero legale su richiesta del senatore MORANDO (PD), posto in votazione, l’emendamento 3.Tab.C.17 risulta respinto.

 

            Con separate votazioni sono altresì respinti gli emendamenti da 3.Tab.C.18 a 3.Tab.C.55.

 

            Con successiva votazione viene quindi accolto l’emendamento 3.Tab.C.56, presentato dal Governo.

 

            Posti separatamente ai voti sono poi respinti gli emendamenti da 3.Tab.C.57 a 3.Tab.C.61.

 

            Interviene per dichiarazione di voto favorevole sull’emendamento 3.Tab.C.62 il senatore LANNUTTI (IdV), il quale fa presente che la proposta emendativa a propria firma tende a garantire l’effettività del diritto allo studio nell’istruzione universitaria. Sollecita l’attenzione del Governo e della maggioranza su detta problematica, di grande rilevanza, facendo altresì presente che l’emendamento ha una limitata portata dal punto di vista finanziario e avrebbe, invece, una notevole efficacia.

 

            Posto quindi in votazione, l’emendamento 3.Tab.C.62 viene respinto.

 

            Con separate votazioni risultano altresì respinti gli emendamenti da 3.Tab.C.63 a 3.1.

 

            Il presidente AZZOLLINI, apprezzate le circostanze, dispone una breve sospensione della seduta.

 

            La seduta, sospesa alle ore 12,15, è ripresa alle ore 13,10.

 

            Il presidente AZZOLLINI informa che sono stati presentati ulteriori emendamenti ai disegni di legge in titolo, a firma dei relatori.

 

            Il relatore PICHETTO FRATIN (PdL) illustra l’emendamento 2.1000, sottolineando come lo stesso provveda all’ulteriore rifinanziamento del Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale.

Si sofferma quindi sui contenuti dell’emendamento 2.2000, in materia di programmi a sostegno dell’istruzione scolastica, anche per quanto concerne le scuole paritarie.

Relativamente all’emendamento 2.3000, ricorda che esso interviene sul tema dei vincoli al rispetto del patto di stabilità interno, nel presupposto della necessità di osservare i limiti stabiliti in sede comunitaria. La proposta emendativa prevede che non possano essere applicate sanzioni per il superamento dei detti vincoli in relazione a nuovi interventi infrastrutturali, appositamente autorizzati con decreto del Ministero dell’economia, sentita la Conferenza unificata Stato-Regioni, e purché sussista adeguata copertura finanziaria.

Illustra, infine, l’emendamento 2.4000, in materia di oneri dovuti dai concessionari dei giochi pubblici e di ripartizione delle risorse tra UNIRE e CONI.

 

Il relatore SAIA (PdL) illustra a propria volta gli emendamenti 2.Tab.2.100-5 e 2.Tab.2.200-5 concernenti, rispettivamente, il finanziamento delle politiche per gli italiani nel mondo e di interventi in materia di istruzione.

 

Alla richiesta di chiarimenti del senatore LEGNINI (PD), il relatore PICHETTO FRATIN (PdL) risponde facendo presente che gli emendamenti 2.2000 e 2.Tab.2.200-5 sono da leggersi in modo correlato.

 

Interviene il sottosegretario VEGAS osservando che il collegamento esistente tra gli emendamenti 2.2000 e 2.Tab.2.200-5 delinea un quadro in cui viene assegnato un ulteriore finanziamento al programma sugli interventi in materia di istruzione nell’ambito dello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, per il cui riparto vengono stabiliti criteri che garantiscano il rispetto delle prerogative regionali in materia di istruzione scolastica, il concerto interministeriale tra i Dicasteri competenti e il parere della Conferenza Stato-Regioni.

Fa presente, a tale proposito, come il finanziamento attribuito mediante l’emendamento 2.Tab.2.200-5 avrebbe potuto essere assegnato anche senza ulteriori specificazioni e come, invece, la scelta effettuata dai relatori di presentare l’ulteriore emendamento 2.2000 abbia la precisa finalità di stabilire meccanismi trasparenti di riparto delle risorse, con il coinvolgimento del Parlamento a tutela delle attribuzioni delle autonomie locali.

Si sofferma quindi sull’emendamento 2.3000 in materia di patto di stabilità interno, facendo presente come la precipua finalità della proposta sia quella di assicurare, nel rispetto dei vincoli comunitari, il pieno utilizzo delle risorse spendibili, consentendo un meccanismo di trasferimento tra Regioni degli stanziamenti di pertinenza non integralmente utilizzati. Sottolinea come tale possibilità consentirà lo sviluppo e la realizzazione di nuovi interventi infrastrutturali nei diversi contesti territoriali mediante una corretta e flessibile programmazione finanziaria complessiva.

 

Il senatore MORANDO (PD) chiede, alla luce della complessità delle proposte emendative testé presentate ed illustrate dai relatori, che la Commissione disponga di un margine temporale per l’esame delle stesse.

 

Il presidente AZZOLLINI fa presente come i nuovi emendamenti intervengano su materie già sottoposte all’esame della Commissione e oggetto di discussione, rispondendo alle richieste emerse nel corso dell'esame. Accogliendo, peraltro, la richiesta del senatore Morando, rinvia il seguito dell’esame.

 

Il seguito dell’esame congiunto viene quindi rinviato.

 

ANTICIPAZIONE DELLA SEDUTA POMERIDIANA DI OGGI  

 

Il presidente AZZOLLINI propone che la seduta, già convocata per oggi alle ore 14,30, sia anticipata alle ore 14.

 

Conviene la Commissione.


            La seduta termina alle ore 13,30.

EMENDAMENTI AI DISEGNI DI LEGGE 

1209, 1210

 

2.1000

IL RELATORE

Dopo il comma 43, aggiungere i seguenti:

«43-bis. All'articolo 6, comma 7, del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, dopo le parole "regioni a statuto speciale", sono inserite le seguenti: "e le province autonome di Trento e di Bolzano", e le parole da: "Le modalità di erogazione" fino alla fine del comma, sono sostituite dalle seguenti: "Le modalità di erogazione del predetto Fondo sono stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e le competenti commissioni parlamentari. Il Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie locali provvede a finanziare direttamente, in applicazione dei criteri stabiliti con il predetto decreto, i Comuni interessati".

43-ter. Il Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale, di cui al comma 7 dell'articolo 6 del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, come integrato dall'articolo 2, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è ulteriormente integrato di 22 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010, e di 27 milioni pre l'anno 2011.»

Conseguentemente, all'articolo 3, alla Tabella A, apportare le seguenti variazioni in diminuzione:

Ministero degli affari esteri:

2009: - 9.000;

2010: - 13.000;

2011: - 15.000.

 

Ministero della giustizia:

2009: - 1.000;

2010:       0;

2011: - 5.000.

 

Ministero dell'interno:

2009: - 12.000;

2010: - 9.000;

2011: - 7.000.

2.2000

IL RELATORE

Dopo il comma 43, aggiungere il seguente:

«43-bis. Fermo il rispetto delle prerogative regionali in materia di istruzione scolastica, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro degli affari regionali e il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-Regioni, sono stabiliti, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i criteri per la distribuzione alle regioni delle risorse finanziarie occorrenti alla realizzazione delle misure relative al programma di interventi in materia di istruzione.»

2.3000

IL RELATORE

Dopo il comma 43, aggiungere il seguente:

«43-bis. Le sanzioni di cui all'articolo 77-bis, commi 20 e 21, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, non sono applicate in caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno conseguente alle spese relative a nuovi interventi infrastrutturali, appositamente autorizzati con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, sentita la conferenza unificata, previa individuazione delle corrispondenti risorse finanziarie, anche ai fini della compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, anche a valere sulle risorse finanziarie autonomamente rese disponibili da ciascuna regione nell'ambito degli stanziamenti di pertinenza per interventi di sviluppo a carattere infrastrutturale. Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze sono stabilite le modalità di verifica dei risultati utili del patto di stabilità interno delle regioni e degli enti locali interessati dall'applicazione del presente comma per l'eventuale adozione dei conseguenti provvedimenti. Le commissioni parlamentari competenti per i profili di carattere finanziario esprimono il proprio parere sullo schema di decreto di autorizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze entro 20 giorni dalla trasmissione.»

 

2.4000

IL RELATORE

Dopo il comma 43, aggiungere i seguenti:

«43-bis. Al decreto-legge 25 settembre 2008, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 novembre 2008, n. 184, all'articolo 1-bis, sono apportate le seguenti modificazioni:

al comma 1, sono soppresse le parole da: "stabilita" fino a: "n. 101";

al comma 2, è soppressa la parola: "contestualmente", nonché le parole: "e sportiva", nonché le parole: "all'articolo 1, comma 287, lettera a), della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni," e nonché le parole: "nei riguardi di soggetti";

al comma 3, le parole: "su base ippica ovvero su base sportiva" sono sostituite con le seguenti: "o di prodotti di gioco pubblici";

al comma 6, dopo le parole: "n. 101", sono inserite le seguenti: ", l'articolo 6 delle convenzioni di concessione approvate con decreti del Direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato del 28 agosto 2006";

al comma 7, al terzo periodo, le parole: "elevata al 12,70" sono sostituite dalle seguenti: "elevata al 13,40";

al comma 7, al terzo periodo, dopo le parole: "sono assegnate all'UNIRE", sono inserite le seguenti: ", nella misura del 50 per cento,";

al comma 7, al terzo periodo, dopo le parole: "all'incremento del monte premi" sono aggiunte le seguenti: "e per il restante 50 per cento sono assegnate al Comitato olimpico nazionale italiano (CONI)".

43-ter. All'articolo 4-bis, comma 2, del decreto-legge 8 aprile 2008, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2008, n. 101, le parole: "e comunque non oltre il 31 gennaio 2009" sono sostituite dalle seguenti: "previo esperimento delle necessarie procedure di gara ad evidenza pubblica e comunque non oltre il 31 marzo 2009".»

 

G/1209/119/5

LUSI

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

il disegno di legge finanziaria non reca alcuna misura di proroga delle disposizioni vigenti per l'anno 2008 ovvero di introduzione a regime di una disciplina per la destinazione, su base volontaria, del 5 per mille dell'imposto sul reddito delle persone fisiche a finalità sociali d'interesse generale;

tale displina è stata da ultimo riproposta e finanziata dal governo di centrosinistra per l'anno in corso, nell'ambito della legge finanziaria per l'anno 2008, attraverso una disposizione che prevedeva la possibilità di destinazione del 5 per mille dell'IRPEF a finalità di sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, nonché delle fondazioni nazionali di carattere culturale e delle associazioni senza scopo di lucro operanti nei settori dell'assistenza sociale e sanitaria, dell'istruzione, della formazione, della tutela dei diritti civili, della salvaguardia ambientale, della promozione della cultura e dell'arte. La medesima norma prevedeva, inoltre, la facoltà di destinare la stessa quota di imposta al finanziamento degli enti della ricerca scientifica e dell'università e alla ricerca sanitaria (articolo 3, comma 6, della legge 24 dicembre 2007, n. 244);

considerato che:

la rilevanza di una disciplina legislativa che ammetta a regime la facoltà per il contribuente italiano di destinare alle finalità indicate il 5 per mille delle imposte sul reddito è da anni segnalata, oltre che da ampia parte delle forze politiche rappresentate in Parlamento, da numerosi ed illustri esponenti della società civile e della cultura nazionali, dalle rappresentanze dell'associazionismo sociale e del non profit e dalla comunità scientifica e accademica, in quanto corrispondente a finalità di primario e indifferibile interesse generale;

impegna il Governo

ad adottare le iniziative legislative idonee ad introdurre una disciplina legislativa a regime per la destinazione, su base volontaria, del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità sociali d'interesse generale, orientata in particolare ai soggetti già interessati dalla disposizione di cui all'articolo 3, comma 6, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, reperendo a tal fine le risorse finanziarie adeguate.

 

G/1209/120/5

BARELLI, ESPOSITO

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

dal 18 luglio al 2 agosto 2009 si svolgeranno a Roma i campionati mondiali di nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto in acque;

l'evento sarà un momento memorabile, che condensa tutti gli sforzi compiuti da Federnuoto, Governo, Enti locali e CONI per portare a Roma una manifestazione di rilevanza eccezionale che coinvolgerà 170 Nazioni, 2.500 atleti, 3.000 volontari, 1.500 tecnici e dirigenti, 1.500 giornalisti e che si stima sarà seguito direttamente da 400.000 spettatori e da 1.000.000.000 di persone attraverso la tv;

il campionato mondiale è un'occasione irripetibile sotto il profilo socio-sportivo, i cui benefici interesseranno tutto il territorio nazionale. L'imponente esposizione mediatica pre e post evento e gli interventi infrastrutturlai che stanno riguardando Roma, il suo hinterland e tutte le città italiane coinvolte direttamente o indirettamente dal Mondiale, sono garanzia di crescita per l'intero movimento e il Paese;

soprattutto in questi mesi che precedono lo svolgimento dei campionati mondali, è necessario mettere a disposizione dell'evento tutte le risorse finanziarie indispensabili per poter soddisfare ogni esigenza organizzativa, ivi compresa, la completa definizione degli interventi diretti al potenziamento delle infrastrutture;

impegna il Governo

a  preordinare, con la prossima deliberazione CIPE, nell'ambito della programmazione 2007-2013 del FAS, le risorse occorrenti per consentire lo svolgimento dell'evento di cui in premessa.

 

G/1209/121/5

RAMPONI

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

l'articolo 1 della legge 8 agosto 1995, n. 335 (Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare) al comma 12, lettera a) prevede per i lavoratori iscritti alle forme di previdenza di cui al comma 6 che alla data del 31 dicembre 1995 possono far valere un'anzianità contributiva inferiore a diciotto anni, la pensione è determinata dalla somma della quota di pensione corrispondente alle anzianità acquisite anteriormente al 31 dicembre 1995 calcolata, con riferimento alla data di decorrenza della pensione, secondo il sistema retributivo,

impegna il Governo

ad intraprendere iniziative volte a prevedere la proroga del termine di cui all'articolo 1, comma 12, lettera a), della legge 8 agosto 1995, n. 355, per il personale delle forze armate e delle forze di polizia fino al 31 dicembre dell'anno in cui entreranno in esercizio i fondi pensione complementari nazionali istituiti per detto personale nell'ambito delle procedure di concertazione di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, e successive modificazioni.

 

G/1209/122/5

RAMPONI

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

gli operatori delle forze armate e delle forze dell'ordine dello Stato, per la frequenza dei trasferimenti, vivono una difficoltà nel possesso della prima casa superiore a quella di qualsiasi altro operatore dello Stato;

già nel mondo del lavoro civile esiste la disposizione che prevede per i lavoratori la possibilità di richiedere al datore di lavoro, dopo 8 anni, l'anticipazione del trattamento di fine rapporto di entità pari a quella maturata al momento della richiesta,

impegna il Governo

ad assumere iniziative affinché gli ufficiali, i sottoufficiali ed il personale militare di carriera delle forze armate e delle forze dell'ordine dello Stato, in servizio permanente effettivo, a decorrere dal compimento dell'ottavo anno di servizio valido ai fini della continuità della carriera, possano chiedere, tramite l'amministrazione di appartenenza, all'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica, di seguito denominata INPDAP, un'anticipazione sull'indennità di fine servizio per l'acquisto o la costruzione della prima casa;

a prevedere, a tal fine, la istituzione presso l'INPDAP del "Fondo unico per le anticipazioni dell'indennità di liquidazione di fine servizio al personale del comparto sicurezza e difesa", che è alimentato attraverso una quota percentuale del 5 per cento dei versamenti complessivi effettuati nell'anno precedente dalle amministrazioni interessate per le ritenute opere di previdenza a carico dell'amministrazione stessa e del dipendente.

 

G/1209/123/5

GERMONTANI

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

nell'ambito della legge finanziaria 2009, esiste una grave carenza di fondi sul capitolo di spesa del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali relativo ai contributi per la spesa assicurativa in agricoltura (Fondo di solidarietà nazionale);

il sistema delle assicurazioni agevolate opera da lunghissimi anni, e ormai non più soltanto per la garanzia delle colture, ma copre, altresì, il settore zootecnico e quello delle coltivazioni protette. Esso interessa oltre 200.000 aziende agricole italiane per le quali il ricorso all'assicurazione agevolata rappresenta un'importante garanzia di stabilità;

la mancata previsione di fondi non comporterebbe peraltro un reale sollievo per il bilancio pubblico. Se infatti, non dovesse essere previsto alcuno stanziamento che incentivi il ricorso all'assicurazione agevolata, è ragionevole affermare che il sistema subirebbe un'inevitabile implosione, con il probabile ritorno agli interventi ex post e ciò rappresenterebbe una vera e propria inversione di tendenza rispetto al positivo approccio verso il sistema assicurativo che, faticosamente, si è cercato di introdurre e stabilizzare negli ultimi anni;

in tale ottica giova evidenziare che gli orientamenti comunitari privilegiano in maniera assoluta ed esplicita la politica di intervento a sussidio delle spese sostenute dagli imprenditori agricoli per l'acquisto di polizze assicurative a garanzia dei danni provocati da calamità naturali;

impegna il Governo

a valutare la possibilità di prevedere interventi volti ad assicurare un adeguato finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale così come da decreto legislativo n. 102 del 2004, a sostegno delle imprese agricole, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera i), della legge 7 marzo 2003, n. 38.

 

G/1209/124/5

GERMONTANI

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

il secondo rapporto sullo stato di attuazione della strategia di Lisbona pubblicato il 23 ottobre 2007 e coordinato dal Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei ministri evidenzia che il tasso di occupazione femminile in Italia si attesta al 46,3 per cento, rispetto alla media dell'Unione del 57,4, e si trova largamente al di sotto dell'obiettivo finale fissato al 60 per cento nel 2010 ed anche dell'obiettivo intermedio fissato al 57 per cento per il 2005;

dal succitato accordo emerge che una delle ragioni che determinano il perdurare di uno scarso livello di partecipazione delle donne al mercato del lavoro sia costituita dalla necessità, che ancora grava principalmente su di esse, di coniugare le responsabilità familiari con gli obblighi derivanti dallo svolgimento di un'attività lavorativa stabile e continuativa;

per le donne italiane conciliare lavoro e carichi familiari resta un fattore di alta criticità come testimoniano le differenze nei tassi di occupazione femminile calcolati in funzione del ruolo ricoperto in famiglia: per le donne da 35 a 44 anni, si passa dall'87,3 per cento di occupate tra le single, al 55,5 per cento tra quelle con figli, fino a raggiungere il 37,5 per cento tra quelle con 3 o più figli;

il ritardo nello sviluppo delle pari opportunità appare particolarmente consistente se si considerano gli sbocchi professionali dei laureati ed il mercato del lavoro delle alte professionalità. Basti considerare che, così come rilevato dall'ISTAT, a un anno dal conseguimento del diploma di laurea meno della metà delle donne lavora, contro il 57 per cento degli uomini. Inoltre la maggioranza delle donne che lavora svolge attività poco remunerative e sottodimensionate rispetto al titolo di studio;

a parità di posizione nella professione, le donne guadagnano molto meno degli uomini, con differenze che vanno da un minimo del 13 per cento tra gli impiegati fino a superare il 20 per cento tra i manager;

nel 2005 dei quasi 2,9 milioni di professionisti, dirigenti e quadri rilevati dall'ISTAT solo poco più del 30 per cento sono di sesso femminile;

la presenza decrescente di donne in posizioni di maggiore responsabilità è indice evidente delle difficoltà che esse incontrano ad accedere a posizioni elevate nel mondo del lavoro;

la legge n. 903 del 1977 prevede una normativa organica volta ad assicurare la parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro, vietando qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l'accesso al lavoro indipendentemente dalle modalità di assuzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale;

la legge n. 125 del 1991 ha disciplinato le azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro, cioè le misure aventi lo scopo di rimuovere le disuguaglianze che impediscono la realizzazione della parità stessa;

il primo comma dell'articolo 37 della Costituzione recita: "la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore"

impegna il Governo

a favorire l'adozione di iniziative legislative che mirino ad incrementare le detrazioni fiscali per carichi di famiglia in favore delle donne lavoratrici, al fine di configurare alcuni strumenti di politica fiscale specificamente mirati a favorire una partecipazione, quantitativamente e qualitativamente più elevata, delle donne al mondo del lavoro;

a prevedere azioni volte a favorire l'avviamento di studi professionali da parte di donne.

 

G/1209/125/5

GERMONTANI

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

i funzionari statali e delle Università che si trovano nelle qualifiche ad esaurimento e quelli ex carriera direttiva negli anni ‘70 venivano reclutati con seri e severi concorsi nazionali per soli laureati, e, con la normativa allora vigente, percorrevano una carriera che li avrebbe portati ai vertici dell'amministrazione della cosa pubblica, cioè alla dirigenza;

queste figure, sia per le conoscenze giuridiche di cui erano in possesso, sia per la loro "neutralità", in quanto vincitori di concorso nazionale e non locale, costituivano una garanzia ai fini dell'attuazione dei principi che devono guidare l'amministrazione pubblica;

una serie di norme sopravvenute, hanno precluso loro, negli ultimi venti anni, di arrivare al vertice della carriera, perché è stato privilegiato il cosiddetto "mansionismo", che andava nella direzione opposta, cioé affidando incarichi dirigenziali, senza concorsi, a persone anche non laureate e poco qualificate;

l'articolo 5, comma 1, della legge 15 luglio 2002, n. 145, recita: "Nei limiti del 50 per cento dei posti disponibili nell'ambito della dotazione organica dei dirigenti di seconda fascia dei ruoli di ciascuna amministrazione, il personale di cui all'articolo 69, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, è inquadrato, previo superamento di concorso riservato per titoli di servizio e professionali, da espletarsi entro centottanta giorni dalla medesima data, nella seconda fascia dirigenziale";

impegna il Governo

a valutare la possibilità di prevedere l'inquadramento automatico del personale di cui all'articolo 69, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed il personale proveniente dalla ex carriera direttiva, che sia risultato idoneo in concorsi a posti di dirigente, nella seconda fascia dirigenziale, anche in soprannumero ai posti in organico delle singole amministrazioni, comprese le Università.

 

G/1209/126/5

ESPOSITO, LATRONICO

La 5a Commissione permanente,

nel corso dell'esame del disegno di legge n. 1209,

premesso che,

le imprese soffrono per i crediti fiscali che vantano dalla Pubblica Amministrazione;

il comma 1 dell'articolo 34 della legge n. 388 del 2000 prevede un limite di compensazione fissato nel massimo di 516.000 euro;

impegna il Governo

ad elevare il limite del suddetto comma a 1.000.000 di euro.

 

3.Tab.A.2 (testo 2)

FINOCCHIARO, ZANDA, LATORRE, PASSONI, GHEDINI, ADAMO, MERCATALI, LEGNINI, BLAZINA

Alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni in aumento:

            2009: + 1.500 ;

            2010: + 1.500 ;

            2011: + 1.500.

        Conseguentemente, alla medesima tabella A, alla voce Ministero degli affari esteri, apportare le seguenti variazioni in diminuzione:

            2009: – 1.500;

            2010: – 1.500;

            2011: – 1.500.

3.Tab.A.3 (testo 2)

SARO, COLLINO, CAMBER, BLAZINA, MERCATALI, ALBERTO FILIPPI, MASSIMO GARAVAGLIA, PEGORER, PERTOLDI

Alla tabella B, apportare le seguenti variazioni:

        Ministero dell'economia e delle finanze,

            2009: +   500;

            2010: +   500;

            2011: +   500.

        Conseguentemente, alla tabella A

        Ministero dell'economia e delle finanze,

            2009: –   500;

            2010: –   500;

            2011: –   500.

 

3.Tab.A.5 (testo 2)

SARO, COLLINO, CAMBER, MERCATALI, BLAZINA, ALBERTO FILIPPI, MASSIMO GARAVAGLIA, PEGORER, PERTOLDI

Alla tabella B, apportare le seguenti variazioni:

        Ministero dell'economia e delle finanze,

            2009: +   500;

            2010: +   500;

            2011: +   500.

        Conseguentemente, alla tabella A

        Ministero dell'economia e delle finanze,

            2009: –   500;

            2010: –   500;

            2011: –   500.

 

 

2.Tab.2.100-5

IL RELATORE

Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione 1: l'Italia in Europa e nel mondo, programma 6: Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali, apportare le seguenti variazioni:

2009

u.p.b. 1.6.2 – Interventi

 

CP: + 8.000.000

CS: + 8.000.000

 

u.pb. 1.6.1 – Funzionamento

 

CP: - 7.000.000

CS: - 7.000.000

 

Conseguentemente, apportare le seguenti variazioni:

allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione 25: (Fondi da ripartire), programma 2 (Fondi di riserva e speciali):

u.p.b. 25.2.3 – (Oneri comuni di parte corrente)

 

CP: -  1.000.000

CS: -  1.000.000

 

2.Tab.2.200-5

IL RELATORE

Allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, missione 1 – Istruzione scolastica, programma 1.14: Interventi in materia di istruzione, apportare le seguenti variazioni (in euro):

u.p.b. 1.14.2 – Interventi

2009

 

CP: + 120.000.000

CS: + 120.000.000

 

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione 25 – Fondi da ripartire, programma 2 – Fondi di riserva e speciali, apportare le seguenti variazioni (in euro):

 

u.p.b. 25.2.3 – (Oneri comuni di parte corrente):

2009

 

CP: - 120.000.000

CS: - 120.000.000