Legislatura 16ª - 5ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 90 del 27/11/2008

 

BILANCIO    (5ª) 

 

GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2008

90ª Seduta (pomeridiana) 

 

Presidenza del Vice Presidente

Massimo GARAVAGLIA 

indi del Presidente

AZZOLLINI 

 

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vegas.             

 

La seduta inizia alle ore 15,15.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1210 e 1210-bis) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009 - 2011 e relativa Nota di variazioni, approvato dalla Camera dei deputati

- (Tabb. 1 e 1-bis) Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tabb. 2 e 2-bis) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza)

(1209) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009), approvato dalla Camera dei deputati

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)       

 

            Riprende l'esame sospeso nella seduta odierna antimeridiana.

 

      Il vice presidente Massimo GARAVAGLIA ricorda che l’ordine del giorno reca il seguito della discussione generale congiunto sui disegni di legge in titolo.

 

            La senatrice CARLONI (PD) rileva che l’anticipazione della manovra a luglio, impostata su una programmazione triennale, ha determinato il fatto che il bilancio incorpora già la manovra con tutti i limiti alla possibilità di ricostruirne gli ambiti in termini di missioni e programmi segnalata dal Servizio del bilancio. Dichiara di apprezzare, da un lato, la finanziaria "snella" e, dall’altro, il richiamo, fatto dal relatore Pichetto Fratin, ad innalzare il livello di trasparenza in merito alla decisione di spesa.

            Resta, tuttavia, sconcertante l’incapacità del Governo di accordare questo nuovo percorso istituzionale di articolazione della manovra su più provvedimenti con l’eccezionalità della crisi finanziaria - ma anche economica - in corso. Incapacità resa ancora più grave dal fatto che l’Italia presenta fragilità strutturali che stanno dando luogo a livelli crescenti di iniquità. Rispetto alle misure, quali la social card, preannunciata dal  ministro Tremonti, ritiene che le misure necessarie al paese siano altre. Sul piano del metodo, ritiene che, contrariamente a quanto avviene in tutta Europa, il Governo intende procedere senza tener conto del contributo degli attori sociali e dell’opposizione, secondo una logica basata sulla divisione e non sul lavoro comune, come da ultimo anche proposto dal presidente Ciampi sulle colonne del Corriere della Sera.

Nel merito, ritiene che il piano anticrisi previsto in ambito europeo non sia privo di costi per i paesi membri. L’Italia, ancorché autorizzata a temporanei sforamenti sul deficit, dovrà fare la sua parte per il piano di investimenti consistente stabilito in sede comunitaria. A suo giudizio, il Governo dovrebbe quindi compiere uno sforzo di reperimento di risorse che non aumentino l’iniquità e l’impoverimento della popolazione, tenendo conto dell’urgenza di procedere ad una riforma degli ammortizzatori sociali. Esiste il problema dei precari e di intere famiglie che vivono su questo tipo di reddito. Non può essere eccepita, a tal riguardo, la mancanza di risorse, anche perché non si può escludere l’opportunità di ridiscutere le scelte operate dal Governo, quali la defiscalizzazione dello straordinario, e la totale esenzione dall’ICI sulla prima casa, in questo nuovo contesto congiunturale e tenuto conto che molti beneficiari di quelle agevolazioni non ne hanno percepito i vantaggi.

Ritiene opportuno affrontare il tema dell’evasione fiscale, la spesa per l’infanzia e per l’educazione (veri investimenti che hanno ricadute positive sulla crescita), la maggior presenza delle donne nel mercato del lavoro.

Il Governo, in tal senso, non sembra aver intenzione di agire, dato che ha ridotto il fondo per la famiglia di 90 milioni di euro e non intende rifinanziare i congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000. Conclude sottolineando la scarsa attenzione del Governo per i temi della famiglia e osservando come il tema della parità uomo-donna, in termini pensionistici, non deve entrare nel dibattito, a costo di peggiorare il nostro modello di welfare.

 

Il senatore MERCATALI (PD) ritiene che si stia assistendo ad una crisi inedita che riguarda tutte le economie mondiali, come il caso della Cina e del Brasile dimostrano. In tali situazioni, viene meno la fiducia ed in questo caso la politica deve dare un segnale. Il suo giudizio sulla manovra di luglio non è del tutto negativo, ma ritiene che ora servirebbe operare con più coraggio. Ciò non vuol dire proporre una manovra da 23 miliardi di euro, come avanzato da alcune parti, tuttavia, ci sono alcuni settori nei quali occorre intervenire: l’incremento del ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) è allarmante, occorre procedere ad una riforma degli ammortizzatori sociali per salvaguardare i precari.

Sebbene il Governo stia predisponendo misure che vanno in questa direzione, occorre fare molta attenzione alle famiglie con figli, ricorrendo a misure strutturali a costo, altrimenti, di distribuire poche risorse che non diventeranno maggiori consumi, bensì risparmio.

Per quanto concerne le imprese, se si vuole agevolare la loro capacità di superare l’attuale crisi, occorre rivedere gli studi di settore, aumentare i soldi dei consorzi di garanzia dei fidi, velocizzare i pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Un segnale forte potrebbe venire se si decidesse di mettere mano all’IVA sul turismo. Conclude rilevando che il Governo dovrebbe presentare una Nota di aggiornamento al DPEF per incorporare nei documenti di bilancio l’esito  dell’attuale congiuntura e dovrebbe rivedere il patto di stabilità interno, al fine di velocizzare gli investimenti dei Comuni, tenuto conto che vi è una situazione generalizzata di enti locali che hanno del patrimonio che non possono né spendere né trasformare in investimenti.

 

La senatrice BONFRISCO (PdL) rileva come un fatto positivo il fatto che la manovra di bilancio non abbia cambiato i propri contorni durante l’esame parlamentare. Ciò rende la legge finanziaria più conforme al dettato della legge n. 468 del 1978, evitando gli eccessi degli scorsi anni. Dal punto di vista metodologico, ritiene sia opportuno svolgere una riflessione a più ampio raggio sulla materia, al fine di sistematizzare le più recenti novità, adeguando anche i regolamenti parlamentari.

Rispetto alle critiche relative al decreto-legge n. 112 del 2008, rileva che è stato modificato il ciclo di bilancio, anticipando la correzione dei saldi in un’ottica triennale e rivedendo il contenuto proprio della legge finanziaria. Non trova nulla di negativo in ciò e ritiene che anche questo abbia consentito di realizzare una stabilità ed una solidità della finanza pubblica che è presupposto fondamentale per affrontare la crisi in corso. A ciò si aggiunga che il Governo sta adottando le misure giuste per fare le riforme nel paese anche attraverso altri provvedimenti. In tal senso, ritiene ingenerose e poco puntuali le critiche sulla pochezza dei contenuti della legge finanziaria e sulla similitudine tra la situazione odierna e quanto avvenne nel 2001.

Fa presente che nel dibattito ha trovato interessanti alcuni interventi dell’opposizione, animati da uno spirito critico volto a proporre soluzioni diverse e che, d’altra parte, hanno anche mostrato di condividere la scelta operata dal Governo di agire sulla spesa con il decreto-legge n. 112 del 2008. Si tratta di interventi imperniati sulla riqualificazione e razionalizzazione della spesa per incidere sui meccanismi di fondo, al pari dei criteri di premialità e delle misure previste per le centrali di committenza. Conclude rilevando che soltanto una programmazione di finanza pubblica solida rappresenta il presupposto per il futuro del paese.

 

Il presidente AZZOLLINI dichiara conclusa la discussione generale e dà la parola ai relatori ed al rappresentante del Governo per le repliche.

 

Il senatore SAIA (PdL), relatore per il disegno di legge n. 1210, ritiene di condividere gli apprezzamenti provenienti da più parti sulla riclassificazione funzionale del bilancio, anche con i limiti che sono stati evidenziati e che richiedono ulteriori miglioramenti nel futuro. Ritiene, altresì, di condividere l’avviso di coloro che ritengono un fattore positivo l’anticipazione della manovra a luglio, che ora consente di affrontare l’attuale situazione di crisi in modo più efficace. Esprime meraviglia per le critiche rivolte al Governo nell’aver anticipato, in chiave triennale, la manovra. Ritiene che ciò sia dovuto, principalmente, al fatto che tali critiche non tengono conto del contesto di alto debito e di elevata pressione fiscale del paese. Condivide, altresì, l’appello a conferire fiducia al paese e ravvisa nel comportamento dell’opposizione la causa dell’assenza di un clima di confronto con la maggioranza. Conclude rilevando che la legge di bilancio all’esame migliora i conti pubblici e ciò consente al Governo di operare le future scelte per far fronte alla crisi avendo posto i conti in ordine.

 

Il senatore PICHETTO FRATIN (PdL), relatore sul disegno di legge n. 1209, rivendica la scelta operata dal Governo di attribuire alla legge finanziaria il compito di fissare i saldi di finanza pubblica. Essa reca, peraltro, risorse aggiuntive per la contrattazione, stanziamenti aggiuntivi per l’ordine pubblico e interventi sugli ammortizzatori sociali. Non si tratta di interventi parziali se si considera un contesto più ampio nel quale ricomprendere il decreto-legge n. 112 del 2008 ed i provvedimenti collegati. A breve ciò si completerà con i provvedimenti che il Governo intende adottare per affrontare la crisi in atto. Pur apprezzando il richiamo ad un maggior coraggio nelle scelte svolto dal senatore Nicola Rossi, ritiene, tuttavia, che non si possa prescindere dalle risorse disponibili e che la fiducia, da più parti invocata, si realizza nel fatto di aver mantenuto i conti in ordine. D’altro canto, una manovra aggiuntiva finanziariamente non sostenibile per la dimensione degli interventi sarebbe penalizzata dai mercati finanziari in termini di crescita dei tassi d’interesse, con effetti controproducenti. In relazione alle misure per incentivare i consumi - che a suo giudizio hanno una forte componente psicologica - fa presente che occorre esprimere un giudizio solo dopo aver esaminato i provvedimenti anticiclici all’attenzione del Governo. Conclude rilevando che il percorso finora avviato dimostra che il Governo è riuscito a mantenere una posizione di assoluto equilibrio.

 

Il sottosegretario VEGAS, dopo aver ringraziato i relatori e gli intervenuti, rileva come sia stato sviluppato un dibattito diverso dal passato e connotato dallo sforzo comune a fornire le soluzioni migliori per fronteggiare l’attuale situazione congiunturale. Ciò appare il risultato di un cambiamento di approccio politico che sta caratterizzando questo periodo storico del paese e assolutamente condivisibile in una situazione di difficoltà economica.

La principale critica al Governo è stata quella di approvare una legge finanziaria che non tiene conto dell’attualità, ostinandosi a non modificarla. A ciò contrappone l’opportunità sia di contenere gli ambiti di intervento della finanziaria rinviando misure più specifiche a normative di settore, sia di valorizzare il ruolo allocativo del bilancio per agire sullo stock, anziché sui flussi. La legge finanziaria si è limitata a mantenere inalterati i saldi fissati con la manovra di luglio, assicurando trasparenza e stabilità. A sua volta, la manovra operata con il decreto-legge n. 112 del 2008 è finalizzata a conseguire il pareggio nel 2011 attraverso il contenimento della spesa. Sebbene la congiuntura economica attuale possa determinare uno slittamento di tali obiettivi, sia attraverso una riduzione del tasso di crescita del PIL, sia attraverso un incremento delle spese automatiche, quali gli ammortizzatori sociali, tuttavia non appare opportuno operare interventi aggiuntivi perché l’andamento tendenziale a legislazione vigente potrebbe già determinare uno sforamento del limite del 3 per cento, discusso in ambito europeo. Per questo motivo il decreto-legge che adotterà il Governo per attuare misure di sostegno avrà una copertura finanziaria e sarà quindi neutrale rispetto ai saldi fissati con la manovra di luglio. D’altro canto, uno sforamento eccessivo dei vincoli europei non determinerebbe effetti positivi per il paese e soprattutto sugli strati più deboli della popolazione, posto che l’espansione della spesa ha un carattere generalmente regressivo. Occorre mantenere un sistema di conti pubblici stabile e, possibilmente, entro i limiti stabiliti dal patto di stabilità e crescita. Interventi di sostegno all’economia sono auspicabili, purché non raggiungano dimensioni elevate che determinerebbero effetti controversi sull’economia del paese. Ritiene indispensabile affrontare il tema degli ammortizzatori sociali, operare misure strutturali e ridurre permanentemente la spesa corrente. Su questi temi il confronto tra maggioranza e opposizione è davvero prezioso. Le misure volte a ridurre i meccanismi di formazione della spesa corrente dovranno essere esaminati in un prossimo futuro. Infine, per quanto concerne il patto di stabilità interno, rileva che durante l’esame presso la Camera dei deputati è stato fatto lo sforzo di accelerare gli investimenti degli enti locali senza tuttavia modificare la struttura finanziaria del patto di stabilità interno. Probabilmente, in questa direzione dovrà essere fatto uno sforzo ulteriore, facendo tuttavia appello al senso di responsabilità che ha sempre distinto gli amministratori locali.

 

Il presidente AZZOLLINI ringrazia gli intervenuti e ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti ai disegni di legge in titolo è fissato per le ore 20 di venerdì 28 novembre.

 

Il seguito dell’esame congiunto viene quindi rinviato.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1197) Conversione in legge del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca

(Parere all'Assemblea su ulteriori emendamenti. Esame. Parere non ostativo)

 

      Il presidente AZZOLLINI (PdL), in qualità di relatore, illustra la proposta 1.9 (testo 2), rilevando, per quanto di competenza, che non vi sono profili finanziari da segnalare.

 

            Conviene la Commissione, che esprime pertanto parere non ostativo sull’emendamento 1.9 (testo 2).

 

La seduta termina alle ore 16,45.