Legislatura 16ª - Commissioni 5° e 8° riunite - Resoconto sommario n. 2 del 18/06/2008

Il senatore Marco FILIPPI (PD) dopo aver ricordato che la sua forza politica si era espressa favorevolmente sul provvedimento in titolo nel corso della prima lettura in Senato, evidenzia come non altrettanto si possa più  fare a seguito delle modifiche che sono state approvate dall'altro ramo del Parlamento, e ciò in ragione di considerazioni non soltanto di merito ma anche riferite al metodo seguito. A tale riguardo osserva come quanto fin qui accaduto costituisca una ulteriore conferma dell'atteggiamento a dir poco irriguardoso del Parlamento da parte del Governo, che non soltanto cambia sostanzialmente i suoi provvedimenti in corso d'opera, ma soprattutto non fornisce  i necessari chiarimenti sulla reale situazione nella quale versa la compagnia aerea di bandiera e sullo stato del processo di privatizzazione: informazioni che sono indispensabili per una corretta valutazione dell'intervento governativo.

Riferendosi quindi alle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio nel corso della campagna elettorale circa la necessità di salvaguarda della "italianità" del vettore aereo nazionale, sottolinea come tale esigenza – che ha comportato l’abbandono delle trattative da parte di Air France - finisca per avere scarso pregio ove alla stessa non si accompagnino la ricerca concreta della funzionalità e dell'efficienza del servizio aereo nonché il perseguimento dell'interesse dei lavoratori dell’azienda.

Perplessità sono poi riferibili anche al merito delle disposizioni. In proposito osserva che il provvedimento finisce per trasformare il prestito di trecento milioni di euro in un contributo a fondo perduto, essendo sostanzialmente sfornito di garanzie di restituzione e che, per tale ragione,  ancora di più attirerà su di esso le censure della Commissione europea, che al momento ha avviato una procedura di inchiesta e che ben difficilmente potrà esimersi dall'irrogare una sanzione all'Italia rispetto a quella che appare ancora di più oggi come un aiuto di Stato vietato.

Esprime quindi la preoccupazione che si sia aperta una fase politica, per così dire, di "saldi di fine stagione" nei confronti delle aziende di Stato. Si tratta inoltre di un provvedimento che persegue l'obiettivo di giungere alla privatizzazione della compagnia aerea di bandiera senza il ricorso a procedure trasparenti, con ampie deroghe alla disciplina vigente e con scelte discutibili, avuto riguardo all'esistenza di possibili conflitti di interessi, come per l’indicazione di Banca Intesa San Paolo quale advisor.

Conclude ribadendo la forte contrarietà della sua parte politica per l’iniziativa promossa dal Governo che ha mostrato una insufficiente cultura della legalità e mancanza di rispetto nei confronti di tutte le forze politiche.