Legislatura 16ª - Commissioni 5° e 8° riunite - Resoconto sommario n. 2 del 18/06/2008
Azioni disponibili
COMMISSIONI 5ª e 8ª RIUNITE
5ª (Bilancio)
8ª (Lavori pubblici, comunicazioni)
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2008
2ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente della 8ª Commissione
Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Casentino e per le infrastrutture e per i trasporti Reina.
La seduta inizia alle ore 8,35.
IN SEDE REFERENTE
(4-B) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 aprile 2008, n. 80, recante misure urgenti per assicurare il pubblico servizio di trasporto aereo, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l'esame sospeso nella seduta di ieri.
Il senatore Marco FILIPPI (PD) dopo aver ricordato che la sua forza politica si era espressa favorevolmente sul provvedimento in titolo nel corso della prima lettura in Senato, evidenzia come non altrettanto si possa più fare a seguito delle modifiche che sono state approvate dall'altro ramo del Parlamento, e ciò in ragione di considerazioni non soltanto di merito ma anche riferite al metodo seguito. A tale riguardo osserva come quanto fin qui accaduto costituisca una ulteriore conferma dell'atteggiamento a dir poco irriguardoso del Parlamento da parte del Governo, che non soltanto cambia sostanzialmente i suoi provvedimenti in corso d'opera, ma soprattutto non fornisce i necessari chiarimenti sulla reale situazione nella quale versa la compagnia aerea di bandiera e sullo stato del processo di privatizzazione: informazioni che sono indispensabili per una corretta valutazione dell'intervento governativo.
Riferendosi quindi alle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio nel corso della campagna elettorale circa la necessità di salvaguarda della "italianità" del vettore aereo nazionale, sottolinea come tale esigenza – che ha comportato l’abbandono delle trattative da parte di Air France - finisca per avere scarso pregio ove alla stessa non si accompagnino la ricerca concreta della funzionalità e dell'efficienza del servizio aereo nonché il perseguimento dell'interesse dei lavoratori dell’azienda.
Perplessità sono poi riferibili anche al merito delle disposizioni. In proposito osserva che il provvedimento finisce per trasformare il prestito di trecento milioni di euro in un contributo a fondo perduto, essendo sostanzialmente sfornito di garanzie di restituzione e che, per tale ragione, ancora di più attirerà su di esso le censure della Commissione europea, che al momento ha avviato una procedura di inchiesta e che ben difficilmente potrà esimersi dall'irrogare una sanzione all'Italia rispetto a quella che appare ancora di più oggi come un aiuto di Stato vietato.
Esprime quindi la preoccupazione che si sia aperta una fase politica, per così dire, di "saldi di fine stagione" nei confronti delle aziende di Stato. Si tratta inoltre di un provvedimento che persegue l'obiettivo di giungere alla privatizzazione della compagnia aerea di bandiera senza il ricorso a procedure trasparenti, con ampie deroghe alla disciplina vigente e con scelte discutibili, avuto riguardo all'esistenza di possibili conflitti di interessi, come per l’indicazione di Banca Intesa San Paolo quale advisor.
Conclude ribadendo la forte contrarietà della sua parte politica per l’iniziativa promossa dal Governo che ha mostrato una insufficiente cultura della legalità e mancanza di rispetto nei confronti di tutte le forze politiche.
Il senatore MERCATALI (PD), dopo aver sottolineato come le responsabilità connesse alla vicenda Alitalia risalgano a parecchio tempo fa, si sofferma sul provvedimento in esame che non appare rispondente agli effettivi bisogni del Paese. Ricorda al riguardo la grave perdita in termini di competitività in tema di trasporto e mobilità di merci e persone che si è registrata in Italia, a fronte di una ingente crescita del mercato turistico internazionale ed in particolare del settore dell’aerotrasporto. Nell’ambito di un contesto internazionale particolarmente dinamico, la compagnia di bandiera del nostro Paese non risulta dotata della capacità necessaria per competere a livello globale, per cui sottolinea l’esigenza di una strategia volta alla individuazione di un partner internazionale che possa rispondere all’effettivo interesse di capacità competitiva del Paese e delle imprese. Dopo aver ricordato il precedente fallimento delle trattative avviate con le compagnie KLM ed Air France, invita quindi il Governo a porre la necessaria attenzione al tema centrale della capacità competitiva, in un contesto di particolare importanza del turismo. Il provvedimento in esame rischia da solo di delineare un mero trasferimento di risorse finanziarie peraltro di difficile recuperabilità, mentre appare centrale individuare una strategia per sostenere la società Alitalia dal punto di vista strutturale.
La senatrice DONAGGIO (PD) ritiene che il cambiamento della natura del provvedimento alla luce delle modifiche introdotte al decreto-legge rende sconsigliabile proseguire sulla strada intrapresa. Ricorda quindi come si siano perse in passato alcune decisive occasioni per il risanamento dell'azienda, tra cui la più importante fu l'accordo tra Alitalia e KLM, che fu fatto fallire soprattutto in nome di un presunto bisogno di salvaguardare l’italianità della Compagnia aerea, ma anche per resistenze interne e rigidità, anche sul fronte sindacale. Si è continuato a ragionare come se Alitalia fosse una compagnia regionale, senza alcuna seria intenzione di andare nella giusta direzione delle alleanze con i principali vettori aerei internazionali che sono invece indispensabili specie in una realtà come quella delineatasi negli ultimi anni, caratterizzata dall’accentuata liberalizzazione dei servizi di trasporto aereo. Il Governo Prodi non ha potuto che prendere atto della situazione di crisi quasi irreversibile della società, ed ha tentato di risolvere il problema ponendo in essere procedure trasparenti e rispettose della legge che da ultimo hanno portato all'individuazione di un possibile acquirente: Air France. Giudica un errore grave aver fatto fallire l'accordo con la compagnia di bandiera francese, soprattutto perché la situazione che ne è derivata oggi è quella di un aiuto di stato a fondo perduto e sostanzialmente al buio.
Ritiene altresì non condivisibili le scelte operate per assicurare la copertura del prestito, in quanto si è in tal modo determinata una riduzione significativa di stanziamenti in settore sensibili, come ad esempio per le politiche sociali, senza peraltro alcuna prospettiva di riattribuzione di tali risorse nel prossimo futuro. Conclude formulando un giudizio critico sul provvedimento come modificato, in quanto distoglie risorse che avrebbero potuto trovare più efficiente allocazione nell'interesse del Paese e che sono invece affidate ad un'azienda che fino ad oggi ha sempre operato in perdita e senza che vi siano indicazioni concrete per il risamento.
Il senatore VIMERCATI (PD) ,riferendosi all'intervento del senatore Gallo reso nel corso della precedente seduta, nel quale lo stesso richiamava tutte le forze politiche ad un approccio costruttivo e di non contrapposizione, ritiene necessario evidenziare allo stesso come alle Commissioni riunite i dati oggettivi della crisi, quali risultanti dall'ultimo bilancio. Risulta inequivocabilmente che la compagnia aerea di bandiera ha registrato per il 2007 una perdita di 495 milioni di euro, mentre sono 215 i milioni di euro di perdite riferiti al primo trimestre 2008. I certificatori del bilancio di Alitalia hanno sottolineato come sia un dato evidente che l'azienda non ha liquidità sufficiente per i prossimi dodici mesi, sottolineando che, se i fornitori pretendessero pagamenti puntuali, l'azienda non avrebbe liquidità sufficiente per assicurare l'operatività corrente.
Ricorda quindi che in occasione della prima lettura del provvedimento in esame l'atteggiamento della sua parte politica è stato quello evocato dal senatore Gallo, anche perché si auspicava l'esistenza di una cordata di imprenditori per la privatizzazione della compagnia aerea di bandiera in relazione alla quale appariva necessario intervenire con un prestito finalizzato a consentire il perfezionamento dell'operazione.
Il provvedimento che perviene dall'altro ramo del Parlamento è stato invece stravolto, per cui da un prestito con la sopra ricordata finalizzazione si è giunti ad un contributo sostanzialmente alla cieca e senza prospettiva. Muta quindi la natura dell'intervento, ed è perciò che alla sua parte politica non può essere imputato un cambiamento di posizione, anche perché non si è ancora manifestata la tanto evocata "cordata" di imprenditori. Si è quindi in presenza dell'ennesimo provvedimento che disperde risorse finanziarie degli italiani senza assicurare alcuna concreta prospettiva di risanamento.
Ricorda poi brevemente le principali fasi del processo di privatizzazione, a partire dal fallimento dell'accordo con KLM e rivendica al Governo Prodi il merito di aver compiuto un'operazione di grande trasparenza, ponendo in essere ben due procedure in esito alle quali Air France fu ritenuto il miglior offerente e l'unica seria prospettiva per il rilancio dell'azienda. Sono quindi sopraggiunte le dichiarazioni del Presidente del Consiglio che hanno contribuito al fallimento definitivo della trattativa e di cui oggi non rimane nulla di concreto mentre rispetto ad una situazione in cui, stante l'incremento dei prezzi del carburante, le condizioni di mercato sono notevolmente peggiorate, è da interrogarsi seriamente su chi possa essere in grado oggi di formulare proposte migliori. In realtà, bocciando la proposta di Air France si è allontanato l'unico possibile compratore senza offrire in cambio nulla. Chiede quindi che il Governo si assuma le proprie responsabilità innanzi al Parlamento sulle quali ritiene necessario richiamare l'attenzione del Paese.
Ricorda come si disse, tra le ragioni del mancato consenso del centro-destra, che il piano di Air France penalizzasse Malpensa, ed al riguardo non si può che constatare come oggi, a fronte dei trecento milioni di euro erogati per Alitalia, nulla venga fatto per Malpensa. Non comprende quindi come la Lega Nord possa continuare a dare il suo sostegno al provvedimento quando risulta con evidenza che il Governo non soltanto non pone attenzione alla situazione di Malpensa, ma ritiene di non intervenire neanche in favore dell'Esposizione Universale, ricevendo perciò le critiche anche del sindaco Moratti.
Conclude quindi preannunciando il voto contrario della sua parte politica e ribadendo la richiesta al Governo di fornire al più presto indicazioni sulla reale situazione della compagnia di bandiera e sul processo di dismissione della partecipazione statale in Alitalia.
Il senatore PAPANIA (PD) evidenzia come alla base dello scarso interesse degli investitori vi sia il dato indubbio dei notevoli costi che sostiene l'azienda, sia per il personale sia per la necessità di effettuare continui interventi di manutenzione dovuti all'obsolescenza delle strutture e dei veicoli. E' questo l'elemento principale su cui occorrerebbe riflettere, e su tale dato si colgono anche le ragioni dell'abbandono della trattativa da parte di Air France, che si è allontanata non soltanto perché sono stati evocati altri possibili investitori, ma soprattutto per l'atteggiamento dei sindacati e il peso dei costi aziendali. Di positivo, dell'offerta della compagnia aerea francese vi era l'esistenza di un piano industriale con interventi strutturali, investimenti ed un piano di rientro attraverso iniziative che interessavano anche il personale.
Col provvedimento in esame invece, quale risulta a seguito delle modifiche approvate dall'altro ramo del Parlamento, si indebolisce la possibilità concreta di ricevere offerte degli investitori, in quanto l'articolato in esame costituisce un intervento confuso che, consentendo l'impiego del cosiddetto prestito ponte per ripianare le perdite patrimoniali, contribuisce a dare un messaggio negativo circa le possibilità reali di risanamento dell'impresa e quindi sull’appetibilità dell’investimento.
La realtà è che i fondi erogati in tal modo sono attribuiti sostanzialmente a fondo perduto. Altro elemento di debolezza è la deroga che si introduce alle norme sulla privatizzazione, prefigurando un diverso percorso che coinvolge soggetti direttamente interessati all'acquisizione, come è avvenuto consegnando a Banca Intesa San Paolo un potere decisionale grande nel processo di privatizzazione. Il provvedimento inoltre alimenta i contrasti con l'Unione europea, impegna risorse di cittadini che potevano essere diversamente utilizzate e non dà alcuna attenzione né al piano industriale per il risanamento, né a iniziative di partenariato con i principali vettori internazionali; aspetti questi a suo avviso necessari. Conclude osservando come si assista soltanto all'ennesimo tentativo di prendere tempo e si indebolisca ulteriormente la possibilità concreta di individuare investitori seriamente interessati.
Il senatore Massimo GARAVAGLIA (LNP), dopo aver richiamato la complessiva grave situazione finanziaria che interessa non solo la società Alitalia ma anche la gestione di bilancio di enti particolarmente interessati all’andamento della società, quali la Regione Lazio ed il Comune di Roma, evidenzia come il proprio Gruppo politico, pur fortemente critico nei confronti delle gestioni che hanno portato a tali dissesti finanziari, si sia sempre contraddistinto per un senso di responsabilità volto a riconoscere comunque l’esigenza di sostenere l’azienda di volo.
Pur riconoscendo la necessità di aiutare la società sul piano economico-finanziario, sottolinea tuttavia che le trattative intercorse con Air France delineavano un quadro di condizioni inaccettabile. Riferendosi all’intervento del senatore Vimercati, ricorda altresì l’attività svolta dal proprio Gruppo politico in relazione alla vicenda dell’aeroporto di Malpensa, richiamando l’emendamento predisposto al riguardo in sede di esame presso la Camera dei deputati del decreto-legge cosiddetto "mille proroghe", nel quale è stata individuata una soluzione il cui merito è dunque da ascrivere all’attenzione posta dalla Lega Nord e non al precedente Governo.
Il senatore RANUCCI (PD) , in considerazione della prospettiva evocata dal precedente oratore di possibile ricorso alla procedura di amministrazione straordinaria, chiede ai rappresentanti del Governo di conoscere gli effetti del commissariamento sul valore dei titoli, in particolare per i piccoli risparmiatori. Coglie quindi l'occasione per ricordare, riferendosi alla sua precedente esperienza di amministratore della Regione Lazio, come la situazione debitoria della Regione sia ascrivibile tutta alla precedente gestione di centro-destra.
Il senatore DE TONI (IdV) sottolinea come si sia in modo inequivocabile in presenza di un provvedimento confuso, di scarso senso di responsabilità e di una assoluta mancanza di prospettive concrete. Sarebbe stato necessario avere dal Governo una compiuta informazione della situazione nella quale versa Alitalia e sulle concrete prospettive di privatizzazione, in assenza delle quali non è possibile formulare un giudizio definitivo sul provvedimento in esame. Conclude sottolineando l'esigenza di contrapporsi fortemente all'inerzia in atto ed alla carenza di informazioni, nella consapevolezza che ogni ora che trascorre senza soluzioni concrete è negativa per l'interesse della compagnia e del paese.
Il PRESIDENTE ricorda che il prossimo 25 giugno avrà luogo l'audizione del ministro Tremonti, che certamente fornirà elementi utili per la valutazione della situazione Alitalia.
Dichiara quindi chiusa la discussione generale.
Il senatore CICOLANI (PdL), relatore per la 8a Commissione, intervenendo in replica, osserva come la valutazione dell'Unione europea - che già si è mossa rispetto alla originale versione del decreto-legge - non risentirà delle modifiche introdotte quanto piuttosto dipenderà dall'esito della privatizzazione. Riferendosi quindi alle perplessità da più parti sollevate rispetto all'indicazione dell'advisor, fa presente come Banca Intesa San Paolo sia comunque il primo istituto bancario italiano, e quindi si tratti di una scelta difficilmente contestabile sotto tale profilo. Quanto alle perplessità sollevate, in particolare dalla senatrice Dosaggio, sulla copertura del prestito, evidenzia come per lo più si tratti di decisioni assunte dal Governo Prodi.
Il sottosegretario COSENTINO evidenzia gli sforzi del Governo che fino all'ultimo sta tentando di rilanciare l'azienda attraverso la sua privatizzazione, preannunciando al riguardo i chiarimenti che il Ministro dell'economia e delle finanze fornirà nella programmata audizione dinanzi alle Commissioni Bilancio e Trasporti congiunte di Camera e Senato. Ritiene quindi necessario dare il tempo all'advisor indicato dal Governo per lavorare proficuamente, e certamente nei prossimi giorni si avrà e si sarà in grado di offrire al Parlamento un quadro completo delle prospettive di risanamento della compagnia di bandiera.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 9,30.