Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00582

Atto n. 1-00582 (procedura abbreviata)

Pubblicato il 8 marzo 2012
Seduta n. 688

SCANU , CANTONI , PISANU , CHITI , CONTINI , TORRI , CAFORIO , CARRARA , SANNA , DELOGU , LADU , SANCIU , SALTAMARTINI , SBARBATI , AMATI , AMATO , CRISAFULLI , FOLLINI , NEGRI , TEDESCO , ADAMO , ALICATA , ALLEGRINI , ANDRIA , ANTEZZA , ARMATO , ASTORE , BAIO , BALBONI , BARBOLINI , BERTUZZI , BIANCO , BIONDELLI , BLAZINA , BOLDI , BOSONE , BRUNO , BUBBICO , CARLINO , CARLONI , CAROFIGLIO , CARUSO , CASSON , CASTELLI , CASTRO , CECCANTI , CERUTI , CHIAROMONTE , CHIURAZZI , COSENTINO , CURSI , D'AMBROSIO , DE LUCA Cristina , DE LUCA Vincenzo , DE SENA , DELLA MONICA , DELLA SETA , DI GIOVAN PAOLO , DIGILIO , DIVINA , D'UBALDO , FERRANTE , FERRARA , FIORONI , FISTAROL , FONTANA , GALLO , GALLONE , GARAVAGLIA Mariapia , GARAVAGLIA Massimo , GERMONTANI , GHIGO , GIAI , GIAMBRONE , GIARETTA , GUSTAVINO , INCOSTANTE , LANNUTTI , LAURO , LEGNINI , LI GOTTI , LIVI BACCI , LUSI , MAGISTRELLI , MALAN , MARCENARO , MARINARO , MARINO Ignazio , MARINO Mauro Maria , MARITATI , MAZZARACCHIO , MAZZUCONI , MERCATALI , MONACO , MORRA , MURA , MUSI , MUSSO , NEROZZI , NESSA , PALMIZIO , PARDI , PASSONI , PASTORE , PEDICA , PERDUCA , PERTOLDI , PORETTI , RIZZI , ROILO , SCARABOSIO , SERAFINI Anna Maria , SERAFINI Giancarlo , SERRA , SIRCANA , SOLIANI , STRADIOTTO , TOMASELLI , TONINI , VITA , VITALI , ZANETTA , ZANOLETTI

Il Senato,

considerato che:

la Regione Sardegna subisce il vincolo del proprio territorio per l'utilizzo da parte dello Stato di aree demaniali e servitù militari nella misura dell'80 per cento del totale nazionale;

in Sardegna sono dislocati tre poligoni di tiro, a Capo Teulada, a Capo Frasca e a Salto di Quirra, corrispondenti a ben 35.000 ettari di territorio;

tali insediamenti risalgono alla metà degli anni '50 e, pertanto, sono riconducibili ad una realtà geo-strategica e ad esigenze di difesa connesse al confronto tra il blocco occidentale e quello orientale;

pertanto, essendo profondamente mutata la situazione internazionale, sono venute meno le condizioni politiche e strategiche che costituirono il presupposto di quegli insediamenti;

lo strumento di difesa italiano è profondamente mutato con il passaggio da un esercito di leva ad un esercito a base volontaria, e si sono conseguentemente modificate le esigenze di sperimentazione, di addestramento e di esercitazione delle Forze armate;

il progresso tecnologico, anche in ambito militare, rende possibili modalità di addestramento e di specializzazione del personale che non necessitano di così ampie aree di territorio;

rilevato che:

il difficile momento che attraversa la finanza pubblica sollecita un'opera di razionalizzazione, semplificazione e sburocratizzazione degli apparati, nonché una riduzione dei costi a carico della collettività, che deve coinvolgere tutte le pubbliche amministrazioni, compresa quella della difesa;

la fase di ammodernamento della NATO e delle Forze armate italiane in corso, indicata dai programmi Nato network Enabled Capacity, prevede la ridefinizione di processi, funzioni, procedure e dotazioni dei reparti militari con una riduzione da 190.000 a 150.000 uomini effettivi, ovvero superiore al 20 per cento;

i risultati del recente progetto di caratterizzazione ambientale del Poligono Interforze di Salto di Quirra (PISQ), hanno mostrato la sussistenza di reali impatti negativi sulle aree ad alta densità militare e zone adiacenti accanto ad ampie porzioni di territorio che non sembrerebbero interessate da significative contaminazioni, come afferma la relazione conclusiva della Commissione tecnica di esperti istituita presso il Comitato misto territoriale per l'indirizzo, l'organizzazione, il coordinamento, la verifica ed il confronto delle attività e dei risultati del monitoraggio ambientale condotto nelle aree adiacenti al PISQ;

il medesimo monitoraggio ambientale ha evidenziato gli effetti indiretti dell'attività del PISQ, consistenti, in particolare, nella risospensione e nel trasporto a distanza di polveri ricche di metalli e/o contaminate, che rappresentano importanti fattori di rischio per la salute umana ed animale, cosi come non può essere sottovalutata la pericolosità di residui di esplosivi e propellenti, anch'essi prodotti dalle attività del poligono;

anche in altri poligoni si sono verificate situazioni inaccettabili di grave degrado ambientale, come, ad esempio, nel Poligono Delta presso il Poligono di Capo Teulada, interdetto anche al personale della base, e giudicato non bonificabile dalle autorità militari;

sulla base di tali elementi, si può parlare di una vera e propria sottrazione delle aree soggette a servitù militari alla normativa nazionale e regionale in materia di tutela della salute e del territorio;

la presenza delle aree militari ha determinato gravi allarmi sociali a causa della percezione di rischi rilevanti per l'ambiente e la salute umana e animale limitando la possibilità di disegnare prospettive di sviluppo e di valorizzazione delle risorse di quei territori;

tali aree, restituite ai Comuni di appartenenza, possono concorrere utilmente allo sviluppo economico-sociale delle comunità locali,

impegna il Governo:

1) a predisporre, in base a tali presupposti, la realizzazione, entro 3 mesi, di un piano di progressiva riduzione delle aree della Regione Sardegna soggette a servitù militare, di dismissione dei Poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca, e riqualificazione del Poligono di Salto di Quirra, procedendo comunque all'eliminazione di tutte le attività che, sulla base della valutazione dei rischi, effettuata ai sensi della legislazione vigente, risultino suscettibili di produrre danni gravi ed irreversibili alla salute umana ed animale, ed all'ambiente;

2) a procedere, d'intesa con la Regione Sardegna e fatte salve le sue prerogative di autonomia, alla bonifica e contestuale riqualificazione delle aree non più soggette a vincolo, garantendo: a) la perimetrazione delle aree già sottoposte ad intensa attività militare e la redazione di "carte di pericolo" e di "carte d'uso del territorio" finalizzate a verificarne la compatibilità con l'esercizio in sicurezza delle attività produttive, in primo luogo quelle agrozootecniche già in essere, come suggerito nella citata relazione finale della Commissione di esperti per l'area di Salto di Quirra; b) la bonifica delle aree perimetrate ispirata a criteri di recupero e risanamento del territorio; c) il finanziamento, la progettazione e l'insediamento di attività alternative di adeguato livello qualitativo, che garantiscano il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e, in prospettiva, il loro incremento. In tale ambito, possono essere sviluppate: 1) attività attinenti, in ambito regionale, alla protezione civile o nazionale per la formazione e l'addestramento del personale militare destinato a svolgere attività di assistenza alla popolazione civile nell'ambito delle missioni internazionali di pace; 2) attività relative allo sviluppo tecnologico ed all'innovazione nel campo della radaristica, microelettronica e robotica; 3) attività di ricerca e sviluppo di tecnologie e sistemi della filiera delle energie rinnovabili; 4) attività di ricerca e sviluppo in campo metereologico; 5) attività collegata agli esperimenti del consorzio CIRA (Consorzio Italiano Ricerche Aerospaziali), dell'ASI (Agenzia spaziale italiana) e dell'ESA (European space agency) anche in collegamento con le università della Sardegna; 6) sperimentazione aerei UAV; 7) forme di sperimentazione e monitoraggio finalizzate alla predisposizione di protocolli inerenti alle condizioni di sicurezza dei militari impegnati nelle missioni internazionali; d) la tutela delle iniziative imprenditoriali e competenze tecniche e professionali sviluppate nei territori interessati, anche correlate alle attività dei poligoni, e riconducibili a forme di riorganizzazione e riorientamento coerenti con le ipotesi di revisione e riorientamento delle attività dei poligoni stessi;

3) ad assicurare la disponibilità a riferire in Senato, entro 3 mesi dall'eventuale approvazione del presente atto di indirizzo, sullo stato di attuazione di tali misure.