Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00375

Atto n. 3-00375 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 5 novembre 2008, nella seduta n. 86

MARITATI , FINOCCHIARO , AMATI , ANTEZZA , POLI BORTONE , BASSOLI , BASTICO , BERTUZZI , BIONDELLI , BLAZINA , CARLONI , CHIAROMONTE , DELLA MONICA , DONAGGIO , FIORONI , FONTANA , FRANCO Vittoria , GARAVAGLIA Mariapia , GHEDINI , GIAI , GRANAIOLA , INCOSTANTE , LEDDI , MAGISTRELLI , MARINARO , MAZZUCONI , MONGIELLO , NEGRI , PIGNEDOLI , PORETTI , SOLIANI , BERSELLI , CENTARO , FLUTTERO , MALAN , BARBOLINI , BOSONE , BUBBICO , CABRAS , CASSON , CERUTI , CINTOLA , D'ALIA , D'AMBROSIO , DE LUCA , DE SENA , DI GIOVAN PAOLO , DI GIROLAMO Leopoldo , FILIPPI Marco , FOSSON , GASBARRI , GUSTAVINO , LI GOTTI , LIVI BACCI , LUMIA , MARINO Mauro Maria , PEGORER , PERDUCA , RANUCCI , ROSSI Paolo , SANGALLI , SANNA , SIRCANA , STRADIOTTO , TOMASELLI , TREU , VIMERCATI , PASSONI , SERRA , LUSI , CHITI , VITA , DEL VECCHIO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. -

Premesso che:

Esha Momeni, ventottenne iraniana cui è stata riconosciuta anche la cittadinanza statunitense, è stata fermata il 15 ottobre 2008 dalle autorità iraniane nel corso di un controllo successivo ad un'infrazione del codice della strada;

il fermo è stato quindi convalidato in seguito all'esecuzione di una perquisizione nella sua abitazione e la giovane donna è stata ristretta in isolamento nel carcere di Evin a Teheran - gestito dalla Vevak, la polizia segreta iraniana e adibito ai detenuti politici o comunque a imputati o condannati per delitti eversivi - dove al momento si trova, ancora in attesa di giudizio per il delitto di "eversione contro la sicurezza dello Stato";

come può apprendersi dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal difensore di fiducia di Esha Momeni, l'avvocato Mohammad Ali Dadkhahnon, nonostante siano trascorsi più di venti giorni dall'arresto della giovane donna, non le è stata ancora concessa la possibilità di conferire con il suo avvocato (si veda www.peacereporter.it);

le violazioni dei diritti alla difesa e al corretto processo realizzate nei confronti di Esha Momeni dalle autorità iraniane, attraverso la detenzione incommunicado e le stesse modalità di conduzione delle indagini nei suoi confronti, appaiono ancora più gravi ove si consideri che l'accusa di eversione contro la sicurezza dello Stato mossa alla giovane donna sembra del tutto infondata e soprattutto strumentale ad esigenze diverse. Secondo le notizie diffuse dagli organi di stampa infatti, il reale obiettivo perseguito dalle autorità iraniane sarebbe quello di impedire ad Esha Momeni di proseguire la sua campagna "Cambio per l'uguaglianza" in favore dei diritti delle donne e contro ogni forma di discriminazione, portata avanti insieme ad un gruppo di professori, volontari e attivisti per i diritti umani (si veda, ad esempio, “Corriere della Sera”, 4 novembre 2008, pagina 19). Tale circostanza sarebbe peraltro confermata dal fatto che nell'ultima settimana sono state effettuate diverse perquisizioni anche nei confronti di altri partecipi del gruppo, ad alcuni dei quali è stato addirittura confiscato il passaporto;

l'azione giudiziaria intentata nei confronti di Esha Momeni appare pertanto ancora più grave nella misura in cui rischia di avere, sia pur soltanto indirettamente, un effetto intimidatorio nei confronti dei cittadini iraniani i quali, esercitando il proprio diritto alla libera manifestazione del pensiero, intendano promuovere campagne e iniziative in favore dei diritti umani e contro ogni forma di discriminazione, che possano essere avvertite dal Governo come “sgradite”;

la situazione in cui versa Esha Momeni appare peraltro ancora più grave ove si consideri che nel carcere di massima sicurezza nel quale è ristretta, pochi giorni fa è stato ucciso, a seguito di tortura, un prigioniero politico di nome Rajabi, simpatizzante dei mujahiddin;

come può apprendersi dalla stampa, in seguito all'uccisione di Rajabi, il regime dei Mullah ha emanato un circolare recante il divieto di diffondere o comunicare in qualsiasi forma notizie relative a tale omicidio (si veda www.peacereporter.it);

tale circostanza dimostra quindi l'esigenza per la comunità internazionale di sollecitare al Governo di Teheran la tempestiva liberazione di Esha Momeni, nonché comunque di promuovere i controlli e le iniziative opportune per impedire che ulteriori violazioni dei diritti della giovane donna possano essere celate per espresso disposto delle autorità iraniane,

si chiede di sapere

se il Governo italiano non ritenga opportuno denunciare pubblicamente, nelle sedi e nelle forme ritenute opportune, la gravità dell'episodio in premessa, che viola lo ius cogens - come tale vincolante per ogni Stato della comunità internazionale - privando una giovane donna di alcuni tra i diritti fondamentali della persona e rischiando di impedire l'esercizio, da parte dei cittadini iraniani, dei diritti di e all'informazione, alla manifestazione del pensiero e alla libertà di associazione;

se non ritenga di dovere promuovere, nelle sedi internazionali, ogni iniziativa considerata opportuna al fine di sollecitare alle autorità iraniane la tempestiva liberazione di Esha Momeni, nonché allo scopo di impedire che il Governo di Teheran possa legittimare in futuro simili violazioni dei diritti umani.