Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00042

Atto n. 1-00042

Pubblicato il 21 ottobre 2008, nella seduta n. 74
Esame concluso nella seduta n. 118 dell'Assemblea (18/12/2008)

D'ALIA , PETERLINI , CINTOLA , CUFFARO , FOSSON , GIAI , PINZGER , DI GIROLAMO

Il Senato,

premesso che:

il fenomeno dell’immigrazione di bambini ed adolescenti stranieri nel nostro Paese ed il loro inserimento nelle strutture scolastiche, secondo i dati forniti dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca, ha assunto dimensioni notevoli e tali da incidere in maniera rilevante sulla normale attività di insegnamento e di apprendimento;

la presenza degli alunni che usufruiscono del servizio scolastico è disomogenea territorialmente e culturalmente, con conseguente aggravamento dell’operatività del servizio stesso;

le cronache quotidiane segnalano l’insorgenza di forme, più o meno palesi, di un certo razzismo che spesso determinano un sentimento di ostilità, di repulsione e che, a volte, generano violenze vere e proprie;

anche il Santo Padre ha rivolto un appello richiamando tutti ad un maggior rispetto della dignità della persona umana, all’accoglienza premurosa dei più deboli ed emarginati, alla tutela delle giovani generazioni che spesso arrivano in Italia in età scolare, dopo essere state oggetto di tratta nei Paesi di origine, prive dei genitori naturali e accompagnate da persone che le avviano all’accattonaggio o ad attività delinquenziali;

il compito di dare ordine ed equilibrio ai flussi migratori, con il necessario discernimento, non può essere assegnato al sistema educativo. Non si può fare la distinzione tra allievi regolari e allievi irregolari nel campo dell’istruzione e della formazione proprio nel nostro Paese, dove il punto di forza dell’educazione scolastica è costituito dalla valorizzazione del pluralismo, delle diversità e del dialogo;

il progetto educativo - volto anzitutto al superamento sia di situazioni dominanti che di situazioni emarginanti - deve assumere l’ottica della interscambiabilità delle culture al fine del raggiungimento del pieno inserimento dei minori nel contesto sociale in cui vivono. Un progetto educativo, dunque, in funzione di una vera cultura dell’accoglienza e della crescita equilibrata della “società multietnica”,

impegna il Governo:

a fornire un quadro dettagliato ed aggiornato della situazione, indicando i punti di maggiore criticità;

a destinare adeguate risorse economiche agli istituti e agli enti locali che, per ragioni diverse, sono maggiormente esposti su questo fronte, affinché possano affrontare l’emergenza;

a progettare interventi di formazione in servizio dei docenti nelle zone a maggior densità di insediamenti migratori;

a sollecitare la diffusione delle «buone pratiche», che molte scuole hanno realizzato con ottimi risultati;

a prevedere un’equilibrata distribuzione degli alunni stranieri in modo da evitare il concentramento degli stessi in un’unica sede;

ad intensificare il collegamento con le realtà esterne alla scuola e con le famiglie, dove si svolgono le esperienze più autentiche di vita, aiutando anche i genitori ad apprendere la lingua italiana;

a ripristinare le cosiddette «classi aperte» in maniera da consentire, senza eccessi, il raggruppamento di alunni bisognevoli di specifici interventi di insegnamento-apprendimento;

ad arricchire i curricula di contenuti che abbiano riferimento alle varietà culturali;

a preparare approcci nel settore linguistico integrati con le attività pratiche, differenziando, per il tramite della mediazione di un docente specializzato, i programmi a seconda delle esigenze degli alunni stranieri.