Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00036

Atto n. 2-00036 (procedura abbreviata)

Pubblicato il 9 ottobre 2008, nella seduta n. 70
Svolto nella seduta n. 83 dell'Assemblea (30/10/2008)

D'ALIA , FOSSON , CINTOLA , CUFFARO - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

negli ultimi mesi risultano raddoppiati gli sbarchi di immigrati clandestini sulle coste italiane e sono aumentate le richieste di asilo;

i Centri di accoglienza (Cda-Cpsa) servono al primo soccorso e ad un’accoglienza limitata al tempo necessario per l’identificazione dei migranti sbarcati e al successivo trasferimento nei Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) o nei Centri di identificazione e espulsione (Cie); i centri di accoglienza operativi sono attualmente 10;

i Cara ospitano solo i profughi sbarcati in Italia che chiedono asilo politico, o comunque i richiedenti asilo politico privi di documenti di identità, in attesa del riconoscimento del loro status di rifugiato o di protezione internazionale, che viene deciso dalle Commissioni territoriali; attualmente i centri operativi sono 6, mentre le Commissioni territoriali sono 10, a Gorizia, Milano, Torino, Roma, Caserta, Foggia, Bari, Crotone, Trapani e Siracusa;

altra cosa sono invece i Cie, i vecchi Centri di permanenza temporanea (Cpt), destinati alla detenzione, convalidata dal giudice di pace, degli stranieri non comunitari privi di permesso di soggiorno, per un periodo massimo di 60 giorni; i centri attualmente operativi sono 10, per una capienza complessiva di 1.219 posti;

da un’inchiesta pubblicata dal settimanale "L’Espresso", il 4 settembre 2008, a firma di Fabrizio Gatti, risulta che il Governo ha improvvisato l’apertura di nuovi centri di accoglienza in tutta Italia, gestiti da privati e spesso all’insaputa di sindaci e cittadini per fare fronte all’emergenza; si tratta di centri dedicati all’accoglienza degli stranieri in attesa del verdetto della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiati; molto spesso sono gli stessi enti gestori dei Cara ad avere l’appalto dei centri destinati all’emergenza e non sempre la qualità dei nuovi centri emergenziali è buona;

il Governo ha appena stanziato 30 milioni di euro per la costruzione di 10 nuovi Cie, con l’obiettivo di avere un centro in ogni regione; il costo stimato per la costruzione dei nuovi Cie e la ristrutturazione di quelli esistenti è di 223 milioni di euro dal 2008 al 2010, mentre i costi per la permanenza degli stranieri nei centri sono stimati in 300 milioni di euro dal 2008 al 2010;

il numero dei posti disponibili nei Cie passerà dagli attuali 1.219 a 4.640, ma il limite della detenzione salirà da 60 giorni a 18 mesi, con il conseguente rischio che la disponibilità dei posti si esaurisca presto, dato che il 40 per cento dei migranti trattenuti nei Cie non viene rimpatriato, con un conseguente aumento dei costi di mantenimento,

si chiede di sapere se tali notizie corrispondano al vero e, in tal caso, quale sia il piano delle scadenze per questi interventi per verificare la qualità dei servizi prestati, il controllo dei costi e l’efficacia dei servizi.