Legislatura 15ª - 2ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 116 del 17/10/2007
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Schema di decreto legislativo recante: "Recepimento della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali" (n. 134)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, ai sensi dell'articolo 1, commi 3 e 4, della legge 25 gennaio 2006, n. 29. Seguito dell'esame e sospensione)
Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 2 ottobre scorso.
Il presidente SALVI ricorda che nella precedente seduta il senatore Manzione aveva svolto la relazione introduttiva.
Richiamandosi alla relazione precedentemente svolta, il RELATORE illustra l'allegata proposta di parere.
Il senatore CENTARO(FI), nel dichiararsi complessivamente favorevole allo schema di decreto legislativo in esame e alle osservazioni proposte dal relatore, esprime vive perplessità in ordine all'articolo 25 - recante la cosiddetta "piattaforma comune" da sottoporre alla Commissione europea per l'individuazione dei criteri delle qualifiche professionali in grado di colmare le differenze fra i requisiti di formazione dei vari Stati membri - sotto il profilo dei commi 1 e 2, che individuano i soggetti da consultare per l'elaborazione della piattaforma tanto per le professioni regolamentate quanto per quelle non regolamentate.
Per quanto riguarda infatti le professioni regolamentate appare improprio affiancare agli ordini e ai collegi le associazioni di categoria, la cui natura e i cui compiti sono strutturalmente diversi, mentre per le professioni non regolamentate c'è il rischio che il riferimento alle associazioni- se i criteri per la valutazione della loro rappresentatività previsti dal comma 3 non viene integrato con altri criteri che facciano più specificamente riferimento al possesso da parte degli iscritti dei presupposti per l'accesso e l'esercizio della professione - possa determinare l'ammissione di soggetti professionalmente inadeguati, e la cui attività sia esente da controlli, alla partecipazione dell'elaborazione delle piattaforme comuni.
Il senatore CASTELLI (LNP) fa presente di aver assistito da almeno tre legislature al tentativo di rinnovare la disciplina delle professioni, un tentativo che è certamente sostenuto dalla diffusa consapevolezza di quanto sia importante un ordinamento moderno delle libere attività professionali per migliorare la competitività del nostro Paese, ma che si è scontrato con resistenze corporative di ogni genere.
Anche il più recente disegno di legge governativo in questa materia è tuttora bloccato presso le Commissioni giustizia e attività produttive della Camera dei deputati e non sembra che il suo iter si rimetterà in moto tanto presto.
Nell'assenza della volontà politica di portare avanti una riforma complessiva, il Governo interviene con provvedimenti occasionali, che a volte assomigliano a dei veri e propri colpi di mano, come lo schema di decreto legislativo all'esame della Commissione che, fra l'altro, introduce una disciplina delle professioni non regolamentate, che sono di fatto inesistenti.
Egli annuncia in conclusione il suo voto contrario all'atto del Governo sottoposto al parere parlamentare.
Il RELATORE, nell'invitare il senatore Castelli a rivedere il suo giudizio sullo schema di decreto legislativo che certamente presenta degli aspetti discutibili dei quali però si è tenuto conto nella proposta di parere - e in particolare è stata recepita un'osservazione del senatore Divina relativa alla questione del riconoscimento della qualifica di maestro di sci - ritiene di poter accogliere le osservazioni del senatore Centaro modificando il parere di conseguenza.
Il presidente SALVI, al fine di consentire al senatore Manzione di formalizzare la modifica al parere da lui proposto, sospende l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo.