Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02930

Atto n. 4-02930

Pubblicato il 24 ottobre 2007
Seduta n. 236

CARRARA , BONFRISCO , NOVI , VIZZINI , SCARABOSIO , SCOTTI , MALVANO , BIANCONI , CANTONI , LUNARDI , QUAGLIARIELLO , CENTARO , PIANETTA , ALBERTI CASELLATI , STANCA , CICOLANI , MARINI Giulio , SANCIU , MASSIDDA , NESSA , COSTA , ZANETTIN , PALMA , MAURO , SARO , ANTONIONE , STERPA , DE GREGORIO , GIRFATTI , GENTILE , LORUSSO , BURANI PROCACCINI , GHIGO , MORRA , PISANU , SANTINI , SELVA , BALDINI , MALAN , STRACQUADANIO , PASTORE , ZICCONE , AMATO , FIRRARELLO , TOMASSINI , ASCIUTTI , POSSA , REBUZZI , CASOLI , VENTUCCI , D'ALI' , GRILLO , CAMBER , PITTELLI , BIONDI , DELL'UTRI , SACCONI , VICECONTE , BARBA , IZZO , COMINCIOLI , FAZZONE , VEGAS , FERRARA , SCARPA BONAZZA BUORA - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e della salute. -

Premesso che:

ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 529, recante «Attuazione della direttiva 91/174/CEE, relativa alle condizioni zootecniche e genealogiche che disciplinano la commercializzazione degli animali di razza», i libri genealogici delle specie animali minori, tra le quali si annovera la specie canina, sono istituiti dalle associazioni nazionali di allevatori di specie o di razza;

il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali provvede ad approvare i disciplinari delle associazioni di allevatori che istituiscono e gestiscono libri genealogici, ai sensi dell'articolo 2 del citato decreto legislativo, ed a vigilare sugli adempimenti previsti dagli stessi disciplinari;

l'Ente nazionale Cinofilia italiana (Enci), riconosciuto con regio decreto 13 giugno 1940, n. 1051, e sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, gestisce il libro genealogico del cane di razza;

l'Enci è un'associazione di allevatori a carattere tecnico-economico, avente per scopo la tutela delle razze canine riconosciute, anche migliorandone ed incrementandone l'allevamento, nonché disciplinandone e favorendone l'impiego e la valorizzazione ai fini zootecnici, oltre che sportivi;

il disciplinare del libro genealogico del cane di razza è stato approvato con decreto ministeriale n. 21095 del 5 febbraio 1996, successivamente modificato con decreto ministeriale n. 22383 del 3 giugno 2003;

il disciplinare, all'articolo 3, prevede che l'Enci provveda all'attività del libro genealogico con la Commissione tecnica centrale, l'Ufficio centrale del libro genealogico ed il corpo degli esperti. In applicazione di tale disciplinare, con decreto ministeriale n. 20894 del 18 aprile 2000, sono state approvate le norme tecniche del libro genealogico, successivamente sostituite con decreto ministeriale n. 21203 dell'8 marzo 2005;

nel corso degli ultimi anni la vita sociale dell'Enci è stata contraddistinta da notevoli conflittualità a causa delle quali, derivandone un'inefficace e spesso irregolare tenuta del Libro delle origini, cioè dell'anagrafe dei cani di razza, i competenti Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali pro tempore hanno dovuto provvedere al commissariamento dell'ente stesso;

i contrasti interni all'ente non sono stati sanati nell'ambito dei plurimi commissariamenti succedutisi nell'ultimo decennio, infatti consta ai firmatari del presente atto che ancora attualmente sono ricorrenti conflitti interni e momenti gravi di cattivo se non irregolare funzionamento dei suoi organi, cui consegue un non conforme esercizio delle funzioni pubblicistiche allo scopo delegate circa la gestione del libro genealogico;

in numerosi atti di sindacato ispettivo presentati nel corso della XV Legislatura in entrambi i due rami del Parlamento sono stati denunciati fatti problematici in ordine alla gestione del Libro genealogico, evidenziando profili che avrebbero richiesto una pronta ed inderogabile revoca della delega di cui trattasi;

rispetto alle molteplici problematiche revocatorie che sono state allo scopo evidenziate nei citati atti di sindacato ispettivo, tra cui si citano: il mancato adeguamento della banca dati dell'Enci alle norme vigenti in materia di identificazione dei cani; l'inosservanza della legge 14 agosto 1991, n. 281 (legge quadro in materia di animali di affezione prevenzione del randagismo), in riferimento alla registrazione dei cuccioli al Libro genealogico; la disapplicazione della certificazione veterinaria ai fini dell'iscrizione degli esemplari ai registri; l'inadempienza rispetto alla formazione ed alla pubblicizzazione del Registro degli allevatori e dei proprietari; la revoca della tutela di 15 razze canine alla Società italiana pro segugio (SIPS), secondo i sottoscrittori del presente atto, e, peraltro anche secondo il competente Ministero, assunta in violazione dei pertinenti regolamenti di settore; la mancata costituzione e messa a regime dell'Ufficio del libro, da cui dipende tutta la gestione zootecnica affidata all'Enci, così come previsto dal disciplinare del Libro genealogico del cane di razza, di cui al decreto ministeriale n. 21095 del 5 febbraio 1996 e successive modificazioni ed integrazioni (decreto ministeriale n. 22383 del 3 maggio 2003);

il Ministro, nel fornire risposte, piuttosto generiche e superficiali ha, comunque, condiviso la gravità delle questioni indicate assicurando un proprio intervento per ricondurle alla regolarità e assicurando l'adozione di provvedimenti necessari a ridare trasparenza e correttezza alla vita dell'ente, ma soprattutto all'applicazione della disciplina per la tenuta del libro genealogico da parte dell'Enci;

allo stato attuale ai firmatari del presente atto sembrano perdurare le gravissime irregolarità nella vita sociale dell'Enci, ma sembrano, soprattutto, aumentate le criticità nell'esercizio delle funzioni pubbliche relative alla tenuta del libro genealogico;

la recente approvazione del decreto ministeriale n. 10056 del 2007 non risulta assolutamente efficace per dare soluzioni alle molteplici problematiche che gravano sull'Enci: infatti, tale decreto non recepisce le richieste dei soggetti interessati, soprattutto riguardo all'obbligo di iscrizione, entro il 1° ottobre 2007, nel libro genealogico, riservata solo ai cani iscritti all'anagrafe canina istituita su base regionale;

vanno individuate misure efficaci atte a ricondurre il funzionamento dell'Enci nei parametri di efficienza e funzionalità che, vale a questo punto osservare, solo teoricamente dovrebbero appartenergli ed in tal senso permettergli di svolgere con elevata professionalità tutte quelle attività zootecnicamente e socialmente rilevanti che il suo statuto prevede, come l'obiettivo di conservare e garantire le specificità di ciascuna razza e promuoverne il miglioramento genetico, privilegiando l'adeguamento del cane di razza ai bisogni e alle aspettative dell'uomo, ciò che farebbe risollevare anche le sorti dell'allevamento nazionale cinofilo, attualmente in evidente situazione di drammatica crisi;

ad avviso dei firmatari del presente atto i principali punti critici che andrebbero affrontati per elaborare un programma di rilancio funzionale dell'ENCI, che lo adegui e lo renda competitivo e funzionale alla cinofilia e cinotecnia europea, si possono indicare nei seguenti: a) carente partecipazione dei soci alla vita dell'ENCI; b) gestione di tipo verticistico di tutti gli organi statutari; c) necessità di incrementare managerialità e professionalità delle cariche; d) necessità di incrementare la preparazione tecnico-scientifica, anche ai fini delle verifiche zootecniche; e) incapacità degli organi competenti ad effettuare scelte strategiche rispetto alle finalità dell'Ente; f) mancata costituzione e messa a regime dell'Ufficio del libro, da cui dipende tutta la gestione zootecnica affidata all'ENCI, così come previsto dal Disciplinare del Libro Genealogico del Cane di razza;

la tenuta del Libro genealogico, almeno fino a quando non sarà conseguita una concreta e riconosciuta gestione regolare dell'Enci, andrebbe ricondotta nell'ambito di un organismo specifico, di natura pubblica, quale un istituto commissariale dotato di più figure che, oltre a gestire il Libro, potrebbe elaborare le strategie su cui fondare il rinnovamento ed il rilancio dell'Enci stesso,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo intendano, nell'ambito di propria competenza, revocare la tenuta del Libro genealogico del cane di razza all'Enci affidandola ad un organismo commissariale specifico, che in un tempo da stabilire, oltre ad esercitare la tenuta del libro stesso, elabori un progetto di misure atte a ristrutturare secondo un modello funzionale e trasparente la conduzione dell'ente, in particolare individuando gli interventi idonei ad eliminare i cinque punti critici indicati in premessa;

se intendano prevedere, nell'ambito dell'istituzione dell'organismo commissariale, che tale istituto sia formato da un Commissario ad acta, assistito da più sub-commissari aventi competenze attinenti con gli scopi del commissariamento stesso.