Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01787

Atto n. 4-01787

Pubblicato il 18 aprile 2007
Seduta n. 142

GENTILE , AZZOLLINI , BATTAGLIA Antonio , PARAVIA , GHIGO , VIESPOLI , MORRA , PONTONE , MARINI Giulio , ALLEGRINI , LORUSSO , COMINCIOLI , IANNUZZI , QUAGLIARIELLO , DEL PENNINO , TADDEI , CASOLI , MALVANO , GRAMAZIO , CARUSO , NOVI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

con decreto del 29 marzo 2007 del Direttore generale del personale e della formazione del Ministero della giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, dott. Massimo De Pascalis, l’agente di polizia penitenziaria Giovanni Caserta, nato il 29 giugno 1984, è stato trasferito dalla Casa circondariale di Firenze-Sollicciano alla Scuola di formazione e aggiornamento del personale di Aversa;

il trasferimento, come si legge nel suddetto provvedimento, è stato disposto ai sensi dell’art. 36, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 2002 che letteralmente così dispone :“Il dirigente che riprende servizio al termine del distacco o aspettativa sindacale può, a domanda, essere trasferito con precedenza rispetto agli altri richiedenti in altra sede della propria amministrazione, quando dimostri di avere svolto attività sindacale e di avere avuto domicilio negli ultimi due anni nella sede richiesta e nel caso non abbia nel frattempo conseguito promozioni ad altro ruolo a seguito di concorso”;

siffatto provvedimento ha provocato aspre critiche e polemiche in tutto il corpo di Polizia penitenziaria ed ha fatto registrare riserve e commenti assai sfavorevoli negli stessi ambienti sindacali;

l’Associazione sindacale indipendente Polizia penitenziaria, ad esempio, facendosi portavoce del clamore e dello sconcerto che il caso ha suscitato, ha diramato pochi giorni fa un comunicato con il quale avanza dubbi e perplessità sulla legittimità del provvedimento, oltre a lanciare chiare accuse di un evidente e smaccato favoritismo, che sarebbe l’unica ragione giustificatrice del contestato trasferimento del Caserta, “figlio di un noto dirigente sindacale nazionale (...) della Polizia penitenziaria”;

«il figlio di questo noto dirigente sindacale - si legge infatti nel suddetto comunicato, proprio con riferimento a Giovanni Caserta - , dopo avere svolto servizio di leva nel corpo di Polizia penitenziaria presso la scuola di formazione di Aversa (sede che si trova a pochi chilometri dalla propria abitazione) una volta divenuto Agente effettivo è stato trasferito (figurativamente) presso un istituto di Firenze ove in realtà non è mai approdato, perché è stato subito nominato dirigente sindacale chiamato a svolgere attività presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a Roma. Oggi, dopo circa due anni (...) lo stesso agente è stato trasferito presso la Scuola di formazione di Aversa (...) In un contesto dove i trasferimenti degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria sono diventati un vera e propria chimera, in un’epoca dove non vi è più la certezza del diritto al trasferimento per quei colleghi che legittimamente, dopo decenni trascorsi in sedi del Nord Italia vogliono ricongiungersi ai loro familiari nella terra natale e che hanno a carico una persona diversamente abile, esistono questi favoritismi che provengono addirittura da chi avrebbe l’obbligo morale e giuridico di combatterli. Lascia oltremodo perplessi anche la celerità con cui l’Amministrazione ha concesso il predetto trasferimento, rispetto alla tardività con cui è solita dare corso ai trasferimenti ordinari degli aventi diritto sulla base delle graduatorie nazionali»;

nel preannunciare di avere dato "mandato al proprio legale per impugnare" il provvedimento di trasferimento del figlio prediletto del noto dirigente sindacale nazionale”, la menzionata Associazione sindacale dà infine notizia di una petizione al Ministro della giustizia per la revoca del suddetto decreto a firma del dott. Massimo De Pascalis;

per la verità, più che giustificate appaiono le rimostranze pubblicizzate dalla citata Associazione sindacale e le preoccupazioni espresse dalla medesima sulla legittimità di un provvedimento che sembrerebbe costruito ed emesso “su misura” e peraltro su circostanze di fatto che per la loro ambiguità richiedono un immediato riscontro;

è arduo infatti immaginare, così come si attesta in una comunicazione del 19 marzo 2007, a firma del Segretario generale del Sindacato di appartenenza dell’agente Giovanni Caserta, dott. Donato Capece, prodotta a corredo della domanda di trasferimento, che il suddetto Caserta abbia “svolto attività sindacale nella città di Aversa”, visto che nello stesso periodo il medesimo risulterebbe distaccato a Roma per attività sindacale presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e che, inoltre, non vi sarebbe documentazione in ordine all’altra condizione richiesta dalla norma, vale a dire quella del suo “domicilio negli ultimi due anni presso la sede richiesta”;

desta meraviglia, poi, la assai ravvicinata scansione temporale delle tappe del giovane agente Caserta, che tra i suoi “fortunati” quanto invidiabili risultati può sicuramente annoverare quello di essere diventato il primo e l’unico “effettivo” degli agenti impiegati presso la Scuola di Aversa, dove da anni vi sono solo agenti distaccati, le cui domande di assegnazione definitiva proposte nel passato, lontano e recente, sono state sistematicamente rigettate, e dove da tempo la Direzione del personale sistematicamente ed apoditticamente rigetta le richieste di altri distacchi;

in particolare, per esigenze sicuramente meritevoli di tutela, in quanto volte ad espletare funzioni di Consigliere comunale presso il Comune di Lusciano, risultano, ad esempio, tra le tante, respinte la richiesta di distacco provvisorio presso la suddetta Scuola avanzata poco tempo fa dall’agente scelto Spatafora Luigi e quelle di altri agenti che avevano rappresentato, con affidabile documentazione, necessità degne di tutela, volte per lo più alla salvaguardia del proprio nucleo familiare o a soddisfare esigenze di assistenza di familiari diversamente abili;

sorprende, inoltre, l’assenza nel decreto a firma del dott. Massimo de Pascalis di qualsiasi motivazione in ordine all’uso del potere discrezionale (che non può essere quindi arbitrio, e men che meno altro) di trasferire il Caserta, visto che le disposizioni facoltizzano (“può essere trasferito), ma di certo non obbligano all’accoglimento del trasferimento “del dirigente sindacale che riprende servizio al termine del distacco o aspettativa sindacale”, e considerato anche che analoghe precedenti istanze avanzate da “comuni” agenti di polizia penitenziaria per esigenze sicuramente più meritevoli di tutela risultavano sino ad allora sistematicamente rigettate o disattese;

sconcerta infine, ma al tempo stesso avvalora i sospetti avanzati dalla suddetta Associazione sindacale, che il trasferimento sia stato disposto per la Scuola di Aversa e non presso l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, dove vi è disponibilità di posti e dove, per la carenza di personale e per il rilevante impegno di lavoro richiesto, il giovane Caserta avrebbe potuto dare il meglio di sé ed appagare il suo desiderio di ricongiungersi ai suoi,

si chiede di conoscere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;

quali verifiche ed accertamenti di competenza intenda promuovere per controllare la regolarità e la legittimità del suddetto provvedimento di trasferimento e le circostanze di fatto e la documentazione poste a fondamento dello stesso;

quali siano le reali motivazioni che hanno portato all’accoglimento (discrezionale) della domanda avanzata da Caserta Giovanni e quali le ragioni, invece, del rigetto di precedenti istanze di “semplici” distacchi avvenuto sistematicamente negli ultimi tempi e di altre precedenti domande di assegnazione definitiva presso la Scuola di Aversa;

quali siano le ragioni che non hanno consentito il trasferimento del Caserta presso l’O.P.G. di Aversa, dove vi era e vi è disponibilità di posti;

se non si ritenga che così operando, oltre a creare malcontento e sfiducia nel corpo di Polizia penitenziaria, siano stati violati i fondamentali principi di correttezza ed imparzialità;

se pertanto, in considerazione di quanto sopra, intenda, con efficacia immediata, revocare il suddetto provvedimento di trasferimento.