Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00036

Atto n. 1-00036

Pubblicato il 20 novembre 2001
Seduta n. 74

Note: Ritirata in data 21/11/2001

MUGNAI, NANIA, BALBONI, BATTAGLIA ANTONIO, BEVILACQUA, BOBBIO LUIGI, BONATESTA, BONGIORNO, BUCCIERO, CARUSO ANTONINO, COLLINO, CONSOLO, COZZOLINO, CURSI, CURTO, DANIELI FRANCO, DE CORATO, DELOGU, DEMASI, FISICHELLA, FLORINO, GRILLOTTI, KAPPLER, MAGNALBO', MANTICA, MASSUCCO, MEDURI, MENARDI, MULAS, PACE, PALOMBO, PEDRIZZI, SEMERARO, SERVELLO, SILIQUINI, SPECCHIA, TATO', ZAPPACOSTA.

Il Senato,

        considerato:

            che in Afghanistan, a seguito di un pluriennale, endemico stato di guerra, aggravato dalle pesanti restrizioni politiche, economiche e commerciali imposte dal regime talebano, si era già determinata, in epoca antecedente all’11 settembre 2001 una situazione di gravissima emergenza umanitaria ed alimentare;

            che lo stato di guerra nel quale il regime talebano ha fatto piombare l’Afghanistan, in conseguenza dei criminali attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 e della legittima reazione della comunità internazionale, ha fatalmente aggravato siffatta situazione, essendo determinati nuovi flussi di profughi verso i confini del Paese, in particolare verso il Pakistan alle cui frontiere oggi premono, senza possibilità di ingresso, migliaia di afghani, sostanzialmente privi di mezzi di sostentamento;

            che già in epoca antecedente all’11 settembre 2001 lo stesso Segretario Generale dell’ONU aveva richiamato la comunità internazionale ad una più forte azione in favore di profughi descrivendo la situazione afghana come la più catastrofica crisi umanitaria nel nuovo millennio;

            che il rapido favorevole evolversi del conflitto, con riconquista da parte dell’Alleanza del Nord supportata da truppe statunitensi ed europee, di larghissima parte dell’Afghanistan ivi inclusa la capitale Kabul, consente di poter efficacemente intervenire in soccorso delle popolazioni residenti nelle zone già liberate, favorendo, al contempo, il ritorno verso tali zone dei profughi che se ne erano allontanati;

            che i continui, passati episodi di predazione da parte dei talebani degli aiuti umanitari inviati dalla Comunità internazionale tramite convogli o mediante aviolanci senza alcun benefico per la popolazione, induce a ritenere che solo la prosecuzione delle operazioni militari, sino alla definitiva liberazione di tutto il territorio afghano dal regime talebano, possa consentire un efficace intervento in favore di quanti ancora si trovano nelle zone controllate da tale regime, ferma restando, naturalmente, l’adozione nel frattempo di tutte le iniziative volte a renderne meno gravose le condizioni di vita;

            che il Governo italiano si è impegnato per lo stanziamento di 7 milioni di dollari a favore dell’ANCUR;

            che, in particolare, nelle zone liberate una efficace opera di controllo del territorio da parte delle nostre truppe impegnate nelle operazioni contro il terrorismo internazionale costituirà un ulteriore efficace contributo per la concreta attuazione di tutte le misure di sostegno a favore delle popolazioni afghane,

        impegna il Governo:

            a promuovere ogni iniziativa in sede internazionale per un deciso impegno in favore dei profughi afghani, sia favorendone il ritorno nei territori liberati dal regime talebano, sia intervenendo sui governi sui governi delle nazioni confinanti per concordare il finanziamento e la realizzazione di un’azione straordinaria di accoglienza e conforto;

            ad impegnarsi affinchè l’Europa sia direttamente promotrice di un’operazione umanitaria da svolgersi sia nei territori liberati dal regime talebano sia lungo i confini afghani, prevedendo una diretta e immediata iniziativa italiana;

            a fornire il massimo contributo alla definitiva liberazione dell’Afghanistan dal regime talebano onde poter efficacemente intervenire sul piano umanitario in favore di tutti gli afghani adoperandosi nel frattempo per far pervenire, prima dell’inverno, cibo e medicinali a quanti si trovano ancora nelle zone occupate;

            ad assicurare in futuro, una volta liberato l’intero territorio afghano, e sino a quando sarà necessario il rispetto di tutte le regole di convivenza civile allo scopo di rendere autenticamente efficace tutti gli interventi umanitari della Comunità internazionale in favore delle popolazioni afghane.