Legislatura 13ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 726ø del 2 DICEMBRE 1999
Azioni disponibili
SENATO DELLA REPUBBLICA
  XIII LEGISLATURA
726º SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO
GIOVEDÍ 2 DICEMBRE 1999
(Pomeridiana)
Presidenza del vice presidente ROGNONI,
- RESOCONTO SOMMARIO
- Comunicazioni all'Assemblea
- Senato, composizione
- Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico
- Seguito della discussione dei disegni di legge: 4243, 4260, 4270, 4281, 4287, 4289, 4299, 4350,
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- OCCHIPINTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- CARPI
- MARCHETTI
- MANTICA
- SCHIFANI
- ROTELLI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- OCCHIPINTI
- PASTORE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- OCCHIPINTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- OCCHIPINTI
- MANTICA
- LA LOGGIA
- CÓ
- D'ONOFRIO
- NAPOLI ROBERTO
- STIFFONI
- ELIA
- MANIS
- MARCHETTI
- ANGIUS
- PIERONI
- BONFIETTI
- PERUZZOTTI
- PARDINI
- FASSONE
- BRUNO GANERI
- GAWRONSKI
- ANGIUS
- RUSSO
- CAMERINI
- Rinvio della discussione del disegno di legge: (2590) ROSSI ed altri. - Legge per gli interventi in Padania (Esa[...]
- Discussione del disegno di legge: 4090-B
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ANDREOLLI
- SCOPELLITI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- PIERONI
- LA LOGGIA
- BARBIERI
- BARGONE
- CASTELLI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- BARBIERI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- NOVI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- LAURO
- MACERATINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MEDURI
- LAURO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ANDREOLLI
- BARGONE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- Rinvio della discussione delle relazioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla applica[...]
- RESOCONTO STENOGRAFICO
- -
- Congedi e missioni
- Senato, composizione
- Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico
- Seguito della discussione dei disegni di legge: 4243, 4260, 4270, 4281, 4287, 4289, 4299, 4350,
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- OCCHIPINTI
- SCHIFANI
- PINGGERA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- CARPI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MARCHETTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MARCHETTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MARCHETTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MARCHETTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANTICA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANTICA
- SCHIFANI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- SCHIFANI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ROTELLI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ROTELLI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- OCCHIPINTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- OCCHIPINTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PASTORE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PASTORE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PARDINI
- STIFFONI
- MANZELLA
- OCCHIPINTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- OCCHIPINTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PARDINI
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PARDINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PARDINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANZELLA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- OCCHIPINTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- OCCHIPINTI
- MANTICA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANTICA
- LA LOGGIA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- CARPI
- LA LOGGIA
- CÓ
- ROGNONI, PRESIDENTE
- CÓ
- D'ONOFRIO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- D'ONOFRIO
- NAPOLI ROBERTO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- NAPOLI ROBERTO
- VENTUCCI
- NAPOLI ROBERTO
- VENTUCCI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- NAPOLI ROBERTO
- GRECO
- NAPOLI ROBERTO
- VENTUCCI
- NAPOLI ROBERTO
- STIFFONI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- STIFFONI
- ELIA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ELIA
- MANIS
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MANIS
- MARCHETTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MARCHETTI
- ANGIUS
- ROGNONI, PRESIDENTE
- NOVI
- BARRILE
- ANGIUS
- MEDURI
- ANGIUS
- PIERONI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PIERONI
- VENTUCCI
- PIERONI
- VENTUCCI
- PIERONI
- BONFIETTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BONFIETTI
- PERUZZOTTI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PERUZZOTTI
- MACERATINI
- PERUZZOTTI
- PARDINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PARDINI
- BEVILACQUA
- NOVI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PARDINI
- FASSONE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- FASSONE
- BRUNO GANERI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BRUNO GANERI
- GAWRONSKI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- GAWRONSKI
- ANGIUS
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ANGIUS
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ANGIUS
- RUSSO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- RUSSO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- VENTUCCI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- RUSSO
- MEDURI
- RUSSO
- MEDURI
- RUSSO
- CAMERINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- CAMERINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- Rinvio della discussione del disegno di legge: (2590) ROSSI ed altri. - Legge per gli interventi in Padania (Esa[...]
- Discussione del disegno di legge: 4090-B
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ANDREOLLI
- SCOPELLITI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- SCOPELLITI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- PIERONI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- PIERONI
- BARBIERI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BARBIERI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- LA LOGGIA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- LA LOGGIA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BARBIERI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BARBIERI
- LA LOGGIA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- LA LOGGIA
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BARGONE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BARGONE
- CASTELLI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- CASTELLI
- BARGONE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- FERRANTE
- MACERATINI
- FERRANTE
- BARBIERI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BARBIERI
- CASTELLI
- BARBIERI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- NOVI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- NOVI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- LAURO
- MACERATINI
- LAURO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MEDURI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- MACERATINI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- LAURO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- LAURO
- MORANDO
- LAURO
- ROGNONI, PRESIDENTE
- ANDREOLLI
- ROGNONI, PRESIDENTE
- BARGONE
- ROGNONI, PRESIDENTE
- Rinvio della discussione delle relazioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla applica[...]
- Mozioni, interpellanze e interrogazioni, annunzio
- Ordine del giorno PRESIDENTE . Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica domani, venerd&iacu[...]
- per la seduta di venerdí 3 dicembre 1999
- ALLEGATO A
- Inchiesta parlamentare sul dossier Mitrokhin e sull'attività del KGB e degli altri servizi segreti stranieri in [...]
- Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per approfondire la conoscenza della documentazione acquisita [...]
- Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di or[...]
- Disposizioni temporanee per agevolare gli interventi ed i servizi di accoglienza del Grande Giubileo dell'anno 2000 (40[...]
- ALLEGATO B
- Gruppi parlamentari, composizione
- Procedimenti relativi ai reati previsti dall'articolo 96 Con lettera in data 23 novembre 1999, il P[...]
- della Costituzione, trasmissione di decreti di archiviazione
- Insindacabilità, presentazione di relazioni su richieste A nome della Giunta delle elezioni [...]
- di deliberazioni provenienti dal parlamentare interessato
- Disegni di legge, trasmissione dalla Camera dei deputati
- Disegni di legge, annunzio di presentazione
- Disegni di legge, ritiro
- Governo, trasmissione di documenti
- Interrogazioni, da svolgere in Commissione
- Interrogazioni, ritiro
RESOCONTO SOMMARIO
Presidenza del vice presidente ROGNONI
La seduta inizia alle ore 16,05.
Il Senato approva il processo verbale della seduta pomeridiana di ieri.
Comunicazioni all'Assemblea
PRESIDENTE . Dà comunicazione dei senatori in congedo o assenti per incarico del Senato. (v. Resoconto stenografico).
Senato, composizione
PRESIDENTE . A seguito delle comunicazioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, convalida le elezioni dei senatori Stiffoni e Manzella.
Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico
PRESIDENTE . Avverte che dalle ore 16,10 decorre il termine regolamentare di preavviso per eventuali votazioni mediante procedimento elettronico.
Seguito della discussione dei disegni di legge:
(4243) LA LOGGIA ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui finanziamenti a personalità e partiti politici italiani da parte dei Paesi appartenenti all'ex Patto di Varsavia
(4260) COSSIGA. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli avvenimenti cui si rifanno le notizie contenute nelle cosiddette "Carte Mitrokhin"
(4270) MARINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui rapporti tra il KGB e alcuni cittadini italiani, nonchè sul fenomeno di "tangentopoli"
(4281) PARDINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare le modalità di acquisizione e valutare sotto il profilo storico-politico le conseguenze derivanti dalla pubblicazione del " dossier Mitrokhin"
(4287) SEMENZATO e DE LUCA Athos. - Inchiesta parlamentare sul dossier Mitrokhin e sull'attività del KGB e degli altri servizi segreti stranieri in Italia
(4289) DI PIETRO ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per approfondire la conoscenza della documentazione acquisita con il " dossier Mitrokhin" e valutarne le relative conseguenze storico-politiche
(4299) STIFFONI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per la valutazione e l'approfondimento della documentazione contenuta nel " dossier Mitrokhin"
(4350) LA LOGGIA ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta su fatti e documenti relativi al " dossier Mitrokhin" e sui flussi di denaro provenienti dai paesi appartenenti all'ex Patto di Varsavia
(Esame ai sensi dell'articolo 53, comma 3, terzo e quarto periodo, del Regolamento) (Relazione orale)
Approvazione, con modificazioni, del disegno di legge n. 4243, con il seguente titolo: " Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti "
PRESIDENTE . Ricorda che nella seduta antimeridiana ha avuto inizio l'illustrazione degli emendamenti riferiti all'articolo 1.
MANZELLA , relatore . Illustra le modifiche apportate all'emendamento 1.102. (v. Allegato A).
OCCHIPINTI (Misto-DU) . Ritira l'1.103.
PRESIDENTE . I rimanenti emendamenti si considerano illustrati.
MANZELLA , relatore . Ritiene che la riformulazione del proprio emendamento dovrebbe precludere l'1.102/6, mentre invita a ritirare l'1.105. É invece contrario ai rimanenti emendamenti.
CARPI , sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato . Il Governo si rimette all'Assemblea per tutta la materia in discussione.
MARCHETTI (Misto-Com.) . Dichiara il voto favorevole sugli emendamenti 1.101 e 1.100.
Il Senato respinge quindi gli emendamenti dall'1.101 all'1.102/4.
MANTICA (AN) . Insiste sull'emendamento 1.102/5, rimarcando la necessità di definire un ruolo rilevante e super partes per il Presidente dell'istituenda Commissione.
SCHIFANI (FI) . Si associa.
Il Senato respinge l'1.102/5, mentre l'1.102/6 risulta precluso dalla riformulazione dell'1.102. É altresí respinto l'1.102/7.
ROTELLI (FI) . Forza Italia voterà a favore dell'1.102 (Nuovo testo).
Il Senato approva l'emendamento 1.102 (Nuovo testo), interamente sostitutivo degli articoli 1, 2 e 3. Risultano quindi preclusi gli emendamenti dall'1.104 al 3.100.
PRESIDENTE . Passa all'esame dell'articolo 4 e degli emendamenti ad esso riferiti.
MANZELLA , relatore . Riformula il 4.101, sopprimendo il comma 2. (v. Allegato A).
PRESIDENTE . I restanti emendamenti si intendono illustrati.
MANZELLA , relatore . É contrario al 4.100 e al 4.101/3, mentre il 4.101/1 ed il 4.101/2 dovrebbero risultare preclusi dalla riformulazione del 4.101. Invita poi a ritirare il 4.102 ed il 4.103.
OCCHIPINTI (Misto-DU) . Accoglie l'invito al ritiro.
Il Senato respinge il 4.100. Gli emendamenti 4.101/1 e 4.101/2 risultano preclusi dalla riformulazione del 4.101. É poi respinto il 4.101/3.
PASTORE (FI) . Pur rammaricandosi per la cancellazione del comma 2, Forza Italia voterà a favore del 4.101 (Nuovo testo).
Il Senato approva il 4.101 (Nuovo testo), interamente sostitutivo degli articoli 4, 5 e 11. Risultano pertanto preclusi gli emendamenti 5.100 e 11.100.
PRESIDENTE . Passa all'esame dell'articolo 6 e degli emendamenti ad esso riferiti, che si considerano illustrati.
MANZELLA , relatore . É contrario al 6.100 ed al 6.101/1, mentre invita a ritirare il 6.102.
OCCHIPINTI (Misto-DU) . Ritira il 6.102.
Il Senato respinge il 6.100 ed il 6.101/1, mentre approva il 6.101, interamente sostitutivo degli articoli 6, 7 e 8. Risultano pertanto preclusi gli emendamenti 7.100, 7.101 e 8.100.
PRESIDENTE . Passa all'esame dell'emendamento 8.0.100, che si considera illustrato.
Il Senato approva l'8.0.100.
PRESIDENTE . Passa all'esame dell'articolo 9 e degli emendamenti ad esso riferiti, che si considerano illustrati.
MANZELLA , relatore . É contrario al 9.100.
Il Senato respinge il 9.100, mentre approva il 9.101, interamente sostitutivo degli articoli 9 e 10. Risultano pertanto preclusi gli emendamenti 10.100 e 10.101.
PRESIDENTE . Passa all'esame dell'articolo 12 e dell'emendamento interamente soppressivo dell'articolo, che si considera illustrato.
MANZELLA , relatore . É contrario.
Il Senato approva il mantenimento dell'articolo 12.
PRESIDENTE . Passa all'esame dell'articolo 13 e dell'emendamento interamente soppressivo dell'articolo, che si considera illustrato.
MANZELLA , relatore . É contrario.
Il Senato approva quindi il mantenimento dell'articolo 13.
PRESIDENTE . Passa all'esame dell'emendamento Tit. 1, che si considera illustrato.
Il Senato approva l'emendamento Tit. 1.
PRESIDENTE . Passa alla votazione finale.
OCCHIPINTI (Misto-DU) . I Democratici voteranno a favore, data l'opportunità di fare serenamente chiarezza con un'inchiesta istituzionale, senza alcuna vendetta trasversale. É necessaria un'indagine non solo sulle persone eventualmente coinvolte, ma anche sui fatti del periodo storico in questione. (Applausi del senatore Barrile).
MANTICA (AN) . Dichiara il voto favorevole di AN, ribadendo che il dossier Mitrokhin non ha rivelato nulla di sconosciuto. La verità é interesse di tutti, pur se non esclude a priori la responsabilità di nessuno. Non ci sono animi giustizialisti, ma la speranza che sia possibile scrivere insieme la storia comune, in un clima di pacificazione. (Applausi dal Gruppo AN. Congratulazioni).
LA LOGGIA (FI) . É stata importante la rimozione degli ostacoli che si opponevano all'accertamento della verità, nonostante permangano ancora alcune resistenze. La storia non puó essere artificialmente riscritta, ma va letta e conosciuta, onde poterla seriamente valutare. É necessario poi collocare il confronto politico all'interno del Parlamento piuttosto che nelle Aule dei tribunali. (Applausi dai Gruppi FI, CCD e AN).
CÓ (Misto-RCP) . Al momento dello scioglimento del PCI dopo la svolta della Bolognina non si prevedeva un'evoluzione tanto moderata degli eredi diretti di quella formazione politica: é sconcertante l'abiura del segretario dei DS Veltroni, che ha parlato di incompatibilità tra democrazia e comunismo, e lo scandalo suscitato dal dossier Mitrokhin, dimenticando l'esigenza di un chiarimento sulle tante stragi impunite avvenute nel Paese. I senatori di Rifondazione comunista voteranno contro il provvedimento, ritenendo prioritario approfondire le ragioni della sconfitta del socialismo reale e il rilancio del comunismo come progetto di nuovo umanesimo, alternativo al capitalismo, alla globalizzazione e all'omologazione al modello statunitense. (Applausi del senatore Viserta Costantini).
D'ONOFRIO (CCD) . Il CCD voterà a favore del provvedimento. In un momento di grande tensione tra il Polo e la maggioranza, esso sancisce il risultato politico dell'istituzione di un'inchiesta parlamentare per accertare, in un arco di tempo limitato e con una composizione ristretta, alcune condizioni della nostra storia recente e ció consentirà la rimozione di ostacoli e la ripresa del cammino dello sviluppo democratico del Paese. (Applausi dai Gruppi CCD, FI e AN. Congratulazioni).
NAPOLI Roberto (UDeuR) . Dando atto al senatore La Loggia di avere lanciato alla maggioranza un messaggio di pacato dialogo, auspica che analogo tono sia utilizzato quando si affronteranno temi altrettanto importanti per la democrazia, quali il conflitto di interessi e le condizioni di parità nell'accesso ai mezzi radiotelevisivi. (Commenti dal Gruppo FI) . Nell'attuale legislatura, che é stata definita costituente, si poteva raggiungere qualche ulteriore risultato, oltre all'elezione diretta del presidente della regione e la costituzionalizzazione del giusto processo; pertanto, sotto questo profilo potrebbe essere importante il contributo di chiarezza derivante dall'inchiesta sul dossier Mitrokhin, su cui preannuncia il voto favorevole. (Applausi dal Gruppo UDeuR. Congratulazioni. Commenti dal Gruppo FI).
STIFFONI (LFPIN) . Per cercare di rispondere alle molteplici richieste, non si é voluto precisare l'oggetto dell'inchiesta, trasformando la Commissione in un contenitore vuoto che servirà solo come un palcoscenico per i suoi componenti. In attesa che la gestione concreta dell'inchiesta smentisca tali preoccupazioni, il suo Gruppo dichiara di astenersi. (Applausi dal Gruppo LFPIN).
ELIA (PPI) . Il suo Gruppo ha contribuito a delimitare l'inchiesta all'accertamento dei fatti e delle responsabilità inerenti al dossier Mitrokhin, in contrapposizione alle finalità istitutive di altre Commissioni di inchiesta, molto piú ampie ed articolate, per agevolare la pacificazione della vita politica ed istituzionale. Dichiara dunque il voto favorevole. (Applausi dal Gruppo PPI e del senatore Cirami).
MANIS (RI-LI-PE) . I senatori di Rinnovamento Italiano voteranno a favore per rafforzare la serenità del dibattito che, non cedendo a tentazioni demagogiche, dimostra la maturità della democrazia italiana; tuttavia, non bisogna dimenticare che i veri temi che il Paese deve affrontare sono la lotta alla disoccupazione e il consolidamento dell'economia dopo l'ingresso nell'Unione europea.
MARCHETTI (Misto-Com.) . I Comunisti italiani si asterranno perchè la soluzione individuata dal relatore non riuscirà a delimitare realmente il raggio dell'inchiesta, per le forti tentazioni polemiche nella Commissione e per l'inevitabile allungamento dei tempi. Lo stesso senatore Pellegrino ha fatto riferimento al concomitante interesse della Commissione stragi, nè si puó negare la competenza del Comitato parlamentare per i Servizi di informazione e sicurezza, con ció rendendosi evidente la moltiplicazione degli organismi parlamentari. (Applausi dal Gruppo Misto-Com. e del senatore Russo).
ANGIUS (DS) . Condividendo l'ampio intervento del senatore Pellegrino in discussione generale, dichiara il voto favorevole alla delimitazione dell'inchiesta sul dossier Mitrokhin, che invita a leggere, dal momento che non sembra apportare novità eclatanti alla storia del Paese. La documentazione, che viene in copia non originale da Londra e non da Mosca, accosta le schede personali di alcuni informatori all'indicazione dei nominativi di persone che rappresentavano gli obiettivi dell'azione dei Servizi; in tal senso va espressa solidarietà ad alcune personalità del mondo politico, culturale e giornalistico coinvolte ed in particolare ai due colleghi senatori Gawronski e Francesco De Martino (Applausi dai Gruppi DS, Misto-Com., Verdi, RI-LI-PE, PPI e UDeuR) . Peraltro, l'effettiva validità ed autenticità del dossier é stata valutata e smentita in altri Paesi, come la Francia e la Gran Bretagna, senza alcuna polemica da parte delle opposizioni. La giovane democrazia italiana - ancora per tanti versi incompiuta malgrado abbia vissuto momenti drammatici come il terrorismo, superati anche grazie alle forze politiche allora all'opposizione - é chiamata ad una prova di maturità con la possibilità di voltare pagina e di non contraffare la storia per finalità strumentali di lotta politica e di vendetta postuma. (Applausi dai Gruppi DS, Misto-Com., Verdi, RI-LI-PE, PPI e UDeuR).
PIERONI (Verdi) . Se proprio si pone la necessità di istituire Commissioni d'inchiesta ad hoc su specifiche questioni, almeno gli argomenti dovrebbero essere scelti sulla base di criteri di serietà. In questo caso invece, una parte della classe politica italiana, che sembra avere nostalgia per il muro di Berlino, vuole a tutti i costi avviare un'inchiesta parlamentare su una serie di carte che sono state cestinate dai Servizi segreti di altre nazioni. Per queste ragioni i Verdi si asterranno dalla votazione. (Applausi dai Gruppi Verdi, DS, Misto-Com. e del senatore Bedin. Vivaci commenti dal Gruppo FI).
BONFIETTI (DS) . In dissenso dal Gruppo, annuncia il proprio voto contrario.
PERUZZOTTI (LFPIN) . Non parteciperà al voto ritenendo che anche questa Commissione d'inchiesta non produrrà alcun risultato, servirà solo come palcoscenico politico e fornirà l'occasione per attuare le solite forme di clientelismo attraverso la nomina dei consulenti, cosí come avviene all'Antimafia. Le Commissioni d'inchiesta dovrebbero rendere conto del proprio operato ogni mese al Parlamento che, in assenza di risultati concreti, dovrebbe decidere di scioglierle per evitare il protrarsi di inutili spese ai danni del contribuente. (Applausi del senatore Moro).
PARDINI (DS) . In dissenso dal Gruppo, si asterrà dalla votazione. L'inchiesta che il Senato sta per approvare si sovrapporrà a quella della Commissione stragi ed il lavoro di entrambi gli organismi verrà intralciato e rallentato. Del resto, se il ragionamento avviato a proposito del dossier Mitrokhin fosse applicato coerentemente, bisognerebbe indagare anche sull'attività di tutti i Servizi stranieri che hanno operato in Italia nel dopoguerra. Peraltro il dossier fa riferimento a comportamenti individuali, per i quali é competente la magistratura, mentre una Commissione d'inchiesta parlamentare dovrebbe occuparsi di responsabilità istituzionali. La realtà é che si vuole questo organismo soltanto per elevare il tono dello scontro politico in vista delle prossime importantissime scadenze elettorali. Bisognerebbe prendere atto, invece, che la politica non puó fornire una lettura asettica dei propri comportamenti, dei propri rapporti internazionali, cosí come non puó farlo nei confronti degli eventuali legami con la criminalità organizzata. (Applausi dai Gruppi Verdi, Misto-Com. e Misto-RCP. Vivaci commenti dai Gruppi FI e AN).
FASSONE (DS) . In dissenso dal Gruppo, annuncia la sua astensione.
BRUNO GANERI (DS) . In dissenso dal Gruppo, si asterrà nella votazione.
GAWRONSKI (FI) . Ringrazia il senatore Angius per le sue parole, ma tiene a precisare di essere rientrato nell'elenco di Mitrokhin soltanto come persona "sotto osservazione" da parte del KGB. (Applausi dai Gruppi FI, AN e LFPIN e dei senatori D'Urso e Volcic).
ANGIUS (DS) . Si scusa per l'imprecisione, che non sminuisce il senso delle sue parole. Forse il senatore Gawronski fu oggetto di un piano del KGB per screditarlo, analogamente a quanto avvenne per Berlinguer. (Proteste dal Gruppo FI).
RUSSO (DS) . In dissenso dal Gruppo, si asterrà, giudicando improprio che il Parlamento conduca un'inchiesta sull'attività di un partito politico. Poichè, se vi sono responsabilità penali, su di esse deve indagare la magistratura, é chiaro che si é in presenza di un tentativo di strumentalizzazione per riattivare la polemica politica su un presunto pericolo comunista che non esiste piú. (Applausi dai Gruppi Misto-Com. e Misto-RCP).
CAMERINI (DS) . In dissenso dal Gruppo, annuncia la sua astensione. (Applausi dai Gruppi Misto-Com. e Misto-RCP).
Il Senato approva il disegno di legge n. 4243, nel testo emendato, con il seguente nuovo titolo: "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al
dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti". La Presidenza é autorizzata ad effettuare i coordinamenti che si rendessero necessari. Risultano pertanto assorbiti i disegni di legge nn. 4260, 4270, 4281, 4287, 4289, 4299 e 4350.
Rinvio della discussione del disegno di legge:
(2590) ROSSI ed altri. - Legge per gli interventi in Padania
(Esame ai sensi dell'articolo 53, comma 3, terzo e quarto periodo, del Regolamento) (Relazione orale) PRESIDENTE . Ricorda che in sede di Conferenza dei Capigruppo si é deciso il rinvio in Commissione del disegno di legge in titolo.
CASTELLI (LFPIN) . Auspicando che anche per altri provvedimenti presentati dalle opposizioni l' iter possa condurre ad un risultato posi tivo, come avvenuto per il precedente disegno di legge n. 4243, motiva la richiesta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 2590 avanzata dal suo Gruppo ed accolta in Conferenza dei Capigruppo. Si tratta di approfondire meglio i rilievi di carattere tecnico emersi nel corso del rapido esame condotto dalla Commissione bilancio su un testo cui la Lega Nord ammette grande valore.
PRESIDENTE . Resta stabilito il rinvio in Commissione.
Discussione del disegno di legge:
(4090-B) Disposizioni temporanee per agevolare gli interventi ed i servizi di accoglienza del Grande Giubileo dell'anno 2000
(Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) PRESIDENTE . Ricorda che, ai sensi dell'articolo 104 del Regolamento, oggetto della discussione sono soltanto le modifiche apportate dalla Camera dei deputati, salva la votazione finale. Autorizza il senatore Andreolli a svolgere la relazione orale.
ANDREOLLI , relatore . Propone una rapida approvazione del testo, considerato che la Camera dei deputati ha soltanto abrogato l'articolo 11, relativo alle affissioni abusive, ed apportato una modesta modifica all'articolo 5.
SCOPELLITI (FI) . Chiede che l'esame del provvedimento venga sospeso fino a quando il Governo non avrà risposto all'interpellanza 2-00916, sulle opere del Giubileo rimaste incompiute e sul ritiro di stanziamenti precedentemente approvati.
PRESIDENTE . La Presidenza solleciterà in modo formale al Governo la risposta all'interpellanza.
MACERATINI (AN) . Propone di rinviare l'esame del disegno di legge al prossimo 9 dicembre, come del resto precedentemente concordato nella Conferenza dei Capigruppo.
PIERONI (Verdi) . Ricorda che la Conferenza aveva deciso di verificare la possibilità di assegnare il provvedimento in sede deliberante alla Commissione di merito. É contrario al rinvio, proponendo semmai una breve sospensione per assumere le decisioni piú opportune.
LA LOGGIA (FI) . Forza Italia ha negato il suo assenso all'assegnazione in sede deliberante. Ora, di fronte alla questione posta dalla senatrice Scopelliti, la proposta del senatore Maceratini appare caratterizzata da buon senso.
BARBIERI (DS) . Si dichiara disponibile ad accettare questo slittamento dei tempi qualora il Polo si impegni ad approvare il provvedimento nella seduta del 9 dicembre.
BARGONE , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici . Ricorda che alla Camera dei deputati le forze politiche si erano impegnate ad approvare nel piú breve tempo possibile il provvedimento, anche per evitare che alcune opere rimangano per qualche giorno senza copertura normativa. Il Governo é disponibile a rispondere in tempi rapidi all'interpellanza 2-00916.
CASTELLI (LFPIN) . La Lega Nord non si é mai impegnata nel senso indicato dal Sottosegretario, nè alla Camera nè al Senato.
PRESIDENTE . Visto l'impegno del Governo a rispondere all'interpellanza in tempi rapidi, propone di procedere alla discussione del provvedimento.
MACERATINI (AN) . I Gruppi AN, FI e CCD si impegnano a non richiedere la verifica del numero legale nel corso dell'esame del provvedimento il 9 dicembre.
BARBIERI (DS) . Apprezza l'impegno del senatore Maceratini, ma constata che la Lega non ne ha assunto uno analogo.
PRESIDENTE . Propone l'avvio della discussione del provvedimento ed il rinvio delle votazioni a giovedí 9 dicembre. Non facendosi osservazioni, cosí rimane stabilito.
NOVI (FI) . Fa presente che sono state presentate interrogazioni sul recente rinvenimento di reperti archeologici in una discarica romana.
PRESIDENTE . Dichiara aperta la discussione generale.
LAURO (FI) . Nonostante i proclami, si registrano gravi ritardi nell'effettuazione dei lavori previsti per il Giubileo. Le ripercussioni negative sul turismo rischiano di diventare sempre piú concrete, deludendo pesantemente le iniziali aspettative.
MACERATINI (AN) . Lamenta l'assenza di un rappresentante del Governo.
PRESIDENTE . In attesa che giunga un rappresentante del Governo, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle ore 18,16, é ripresa alle ore 18,20.
PRESIDENTE . Malgrado la persistente assenza di un rappresentante del Governo, considerando possibile che essa sia causata da un'incomprensione circa l'andamento dei lavori dell'Assemblea, invita il senatore Lauro a terminare comunque il proprio intervento.
MEDURI (AN) . Evidenzia la grave scorrettezza commessa dal Governo nei confronti del Parlamento.
LAURO (FI) . Dovrebbe essere il Presidente a difendere la dignità di quest'Aula nei confronti dei comportamenti del Governo. Questo si rifiuta di fornire chiarimenti ai parlamentari ed al Paese sulle decisioni che sta assumendo per il Giubileo. All'arroganza del sindaco Rutelli si accompagna una gestione preoccupante di tutto quanto ruota intorno al Giubileo: lo scandalo dei reperti archeologici trovati in una discarica ne é l'ennesima riprova. Illustra comunque i suoi ordini del giorno nn. 1, 3, 4 e 5, considerando illustrati i nn. 2, 7 e 8. Ritiene peraltro scandalosa l'ipotesi di una "tassa sui pellegrini" a ridosso del loro arrivo. (Il sottosegretario Bargone fa ingresso in Aula).
Presidenza della vice presidente SALVATO
PRESIDENTE . Dichiara chiusa la discussione generale.
ANDREOLLI , relatore . La "tassa sui pellegrini" non ha alcun riscontro concreto, e comunque é da scongiurare. Non concorda sugli ordini del giorno nn. 1, 2, 3, 4, 7, e 8, in quanto, pur comprendendone in parte gli intendimenti, li ritiene contrari alle norme di legge. É invece favorevole al n. 5 e, se riformulato, al n. 6. Anticipa infine il parere contrario agli emendamenti 5.1 e 13.1.
BARGONE , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici . Si scusa per il precedente fraintendimento sul prosieguo dei lavori dell'Aula. Ritiene urgente il provvedimento, anche considerando la necessità di prorogare i tempi per la conclusione dei lavori. Concorda infine con il relatore sugli ordini del giorno, dichiarandosi disponibile ad accogliere un'eventuale riformulazione dei numeri 3, 5 e 6. É poi contrario agli emendamenti 5.1, sulla base del parere espresso dalla V Commissione della Camera dei deputati, e 13.1.
PRESIDENTE . Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
Rinvio della discussione delle relazioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione in ordine ai documenti IV- quater , n. 46, IV- quater , n. 47, IV- quater , n. 48 e IV- quater , n. 49
PRESIDENTE . Comunica che il senatore Fassone, anche a nome del Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e degli altri relatori, ha chiesto il rinvio ad altra seduta dell'esame dei documenti IV- quater , n. 46, IV- quater , n. 47, IV- quater , n. 48 e IV- quater , n. 49, iscritti all'ordine del giorno. Non facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.
MANIS , segretario . Dà annunzio della mozione, delle interpellanze e delle interrogazioni pervenute alla Presidenza. (v. Allegato B).
PRESIDENTE . Comunica l'ordine del giorno della seduta del 3 dicembre. (v. Resoconto stenografico).
La seduta termina alle ore 18,40.
N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Centro Cristiano Democratico: CCD; Unione Democratici per l'Europa: UDeuR; Forza Italia: FI; Lega Forza Padania per l'indipendenza del Nord: LFPIN; Partito Popolare Italiano: PPI; Democratici di Sinistra-l'Ulivo: DS; Verdi-l'Ulivo: Verdi; Rinnovamento Italiano, Liberaldemocratici, Indipendenti-Popolari per l'Europa: RI-LI-PE; Misto: Misto; Misto-Comunista: Misto-Com.; Misto-Rifondazione Comunista Progressisti: Misto-RCP; Misto-Liga Repubblica Veneta: Misto-Liga; Misto-Socialisti Democratici Italiani-SDI: Misto-SDI; Misto-I democratici-L'Ulivo: Misto-DU; Misto-Lega delle Regioni: Misto-LR; Misto-Il Centro-Unione Popolare Democratica: Misto-Il Centro; Misto-Autonomisti e federalisti: Misto-Aut.fed.
RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del vice presidente ROGNONI
PRESIDENTE . La seduta é aperta (ore 16,05) .
Si dia lettura del processo verbale.
BRIENZA , segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del giorno precedente.
PRESIDENTE . Non essendovi osservazioni, il processo verbale é approvato.
Congedi e missioni
PRESIDENTE . Sono in congedo i senatori: Agnelli, Ayala, Bettoni, Bo, Bobbio, Borroni, Brutti, Cabras, Cecchi Gori, D'Alessandro Prisco, Daniele Galdi, Del Turco, De Martino Francesco, Diana Lorenzo, Di Pietro, Falomi, Fiorillo, Fusillo, Giovanelli, Lauria Michele, Leone, Loiero, Lubrano di Ricco, Manconi, Manieri, Maritati, Martelli, Mele, Montagnino, Monticone, Parola, Pelella, Rocchi, Taviani, Toia, Viviani.
Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Besostri, Cioni, Contestabile, De Carolis, Diana Lino, Dolazza, Lauricella, Pinggera, Rigo, Rizzi, Robol, Squarcialupi e Turini, per attività dell'Assemblea dell'Unione dell'Europa occidentale; Athos De Luca e Pianetta, per partecipare alla Conferenza ministeriale dell'organizzazione mondiale del commercio; Di Benedetto, Giorgianni, Gubert, Loreto, Nieddu, Palombo, Semenzato e Tabladini, per visita alla brigata Sassari impegnata a Sarajevo; Andreolli, Biscardi, Dentamaro, Duva, Mulas e Servello, per partecipare all'assemblea straordinaria del Consiglio generale degli italiani all'estero.
Senato, composizione
PRESIDENTE . Informo che la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari ha comunicato che, nella seduta odierna, ha verificato non essere contestabili le seguenti elezioni e, concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, le ha dichiarate valide: per la regione Veneto, collegio n. 4: Stiffoni; per la regione Emilia-Romagna, collegio n. 1: Manzella.
Do atto alla Giunta di questa sua comunicazione e dichiaro convalidate tali elezioni.
Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico
PRESIDENTE . Avverto che nel corso della seduta odierna potranno essere effettuate votazioni qualificate mediante il procedimento elettronico.
Pertanto decorre da questo momento il termine di venti minuti dal preavviso previsto dall'articolo 119, comma 1, del Regolamento (ore 16,10) .
Seguito della discussione dei disegni di legge:
(4243) LA LOGGIA ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui finanziamenti a personalità e partiti politici italiani da parte dei Paesi appartenenti all'ex Patto di Varsavia
(4260) COSSIGA. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli avvenimenti cui si rifanno le notizie contenute nelle cosiddette "Carte Mitrokhin"
(4270) MARINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui rapporti tra il KGB e alcuni cittadini italiani, nonchè sul fenomeno di "tangentopoli"
(4281) PARDINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare le modalità di acquisizione e valutare sotto il profilo storico-politico le conseguenze derivanti dalla pubblicazione del " dossier Mitrokhin"
(4287) SEMENZATO e DE LUCA Athos. - Inchiesta parlamentare sul dossier Mitrokhin e sull'attività del KGB e degli altri servizi segreti stranieri in Italia
(4289) DI PIETRO ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per approfondire la conoscenza della documentazione acquisita con il " dossier Mitrokhin" e valutarne le relative conseguenze storico-politiche
(4299) STIFFONI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per la valutazione e l'approfondimento della documentazione contenuta nel " dossier Mitrokhin"
(4350) LA LOGGIA ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta su fatti e documenti relativi al " dossier Mitrokhin" e sui flussi di denaro provenienti dai paesi appartenenti all'ex Patto di Varsavia
(Esame ai sensi dell'articolo 53, comma 3, terzo e quarto periodo, del Regolamento) (Relazione orale)
Approvazione, con modificazioni, del disegno di legge n. 4243, con il seguente titolo: "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti"
PRESIDENTE . L'ordine del giorno reca il seguito della discussione dei disegni di legge nn. 4243, 4260, 4270, 4281, 4287, 4289, 4299 e 4350.
Ricordo che nel corso della seduta antimeridiana ha avuto inizio l'illustrazione degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del disegno di legge n. 4243. Invito pertanto i presentatori ad illustrare i restanti emendamenti.
MANZELLA , relatore. Signor Presidente, ritengo di aver già illustrato l'emendamento 1.102 nel corso del mio intervento di questa mattina. Desidero comunicare all'Assemblea che, sulla base delle risultanze del dibattito, ho deciso di modificare detto emendamento. In primo luogo, al comma 5, le parole: "a maggioranza dei due terzi", sono sostituite dalle seguenti: "a maggioranza assoluta".
Intendo poi sopprimere il secondo periodo del comma 5, ossia le parole: "Ciascun componente puó proporre la modifica dei testi in esame prima dell'approvazione", in quanto mi sembrano superflue.
Accogliendo la proposta del senatore Pellegrino, ho deciso di eliminare il comma 4, in materia di incompatibilità, per ragioni non tanto di legittimità (perchè sul punto si potrebbe discutere a lungo, in quanto ci troviamo in sede legislativa ed alla legge appartiene il compito di determinare le incompatibilità, sia pure per un oggetto determinato), quanto di opportunità.
Infine, elimino il comma 7, che riguarda una materia da riservare al regolamento che la Commissione stessa si darà.
OCCHIPINTI . Signor Presidente, tutti gli emendamenti che ho presentato insieme al senatore Di Pietro sono sostitutivi o, quanto meno, migliorativi del testo base in discussione. Poichè ritengo, in particolare, che l'emendamento 1.103 sia stato sostanzialmente assorbito dalla proposta del relatore, lo ritiro.
SCHIFANI . L'emendamento 1.104 si intende illustrato.
PINGGERA . L'emendamento 1.105 si intende illustrato.
PRESIDENTE . Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.
MANZELLA , relatore . Esprimo parere contrario sugli emendamenti 1.101, 1.100, 1.102/1, 1.102/2, 1.102/3, 1.102/4 e 1.102/5.
L'emendamento 1.102/6, presentato dal senatore Stiffoni, si intende precluso in seguito alla riformulazione del relatore volta a sopprimere il comma 4 dell'emendamento 1.102, relativo all'incompatibilità.
Sono altresí contrario agli emendamenti 1.102/7 e 1.104. Prego i presentatori dell'emendamento 1.105 di ritirarlo, dal momento che fa riferimento ad attività che possono comunque essere comprese nell'ambito dell'attività della Commissione.
CARPI , sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato . Il Governo ha dichiarato di rimettersi all'Aula su tutta la tematica in esame.
PRESIDENTE . Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.101.
MARCHETTI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MARCHETTI . Intervengo brevemente per confermare il mio voto favorevole sull'emendamento 1.101.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 1.101, presentato dal senatore Pardini e da altri senatori.
Non é approvato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.100.
MARCHETTI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MARCHETTI . Dichiaro il mio voto favorevole sull'emendamento 1.100.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 1.100, presentato dal senatore Pardini e da altri senatori.
Non é approvato.
Metto ai voti l'emendamento 1.102/1, presentato dal senatore Stiffoni.
Non é approvato.
Metto ai voti l'emendamento 1.102/2, presentato dai senatori Misserville e Cimmino.
Non é approvato.
Metto ai voti l'emendamento 1.102/3, presentato dal senatore Stiffoni.
Non é approvato.
Metto ai voti l'emendamento 1.102/4, presentato dal senatore Misserville e da altri senatori.
Non é approvato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.102/5.
MANTICA . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MANTICA . Signor Presidente, ho ascoltato il parere del relatore e ho compreso le ragioni che lo hanno portato a modificare l'originario parere che va esattamente nella stessa direzione di quanto proposto con il nostro emendamento.
Vorrei far riflettere il relatore e i colleghi sul fatto che questa Commissione ha un valore legato anche alla figura del Presidente, che non puó essere espressione dichiarata di una delle parti, in quanto dovrebbe essere, in linea di massima, una persona di grande autorevolezza, riconosciuta come tale da tutti e capace di gestire una non facile Commissione con la massima serenità ed il massimo equilibrio.
Il proporre il Presidente, come si specifica nell'emendamento in esame, al di fuori dei 20 componenti della Commissione, rimettendone la nomina ai Presidenti dei due rami del Parlamento, consentirebbe alle massime autorità dello Stato una scelta non legata alle indicazioni aprioristiche dei partiti. É ovvio che i 20 componenti indicati dai partiti rispecchierebbero l'equilibrio delle forze parlamentari in campo.
Nè mi sembra il caso che le parti inseriscano tra le 20 magari qualche figura autorevole, affinchè possa concorrere alla candidatura di Presidente, svilendo in tal modo anche tale nomina. Non credo che un parlamentare in piú modifichi gli equilibri parlamentari o quanto meno sposti pesantemente verso la maggioranza o l'opposizione l'equilibrio, che ovviamente, rispecchiando le quote di rappresentanza di ciascuno, sarà certamente a favore della maggioranza.
L'invito che rivolgo al relatore, se se la sentirà di esprimere un parere diverso da quello già dato in prima battuta, é di considerare che il valore di questa Commissione, al di là di quanto andiamo articolando con il provvedimento in esame, é anche legato alla figura di un Presidente che deve apparire agli occhi di tutti e deve anche essere il piú possibile al di sopra delle parti, ovviamente nei limiti del consentito.
Secondo noi, la procedura che proponiamo per far sí che la scelta della figura di Presidente della Commissione da parte dei Presidenti delle due Assemblee avvenga al di fuori dei 20 componenti la Commissione stessa garantisce meglio le caratteristiche necessarie.
In ogni caso, mi rimetto al relatore.
SCHIFANI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
SCHIFANI . Signor Presidente, mi rimetto a quanto già dichiarato dal collega Mantica.
Siamo pienamente consapevoli dell'esigenza che una Commissione parlamentare d'inchiesta debba essere guidata da una persona super partes , che possibilmente sfugga alla logica partitica e quindi a quei preventivi criteri di designazione dei suoi componenti che obbediranno esclusivamente a scelte di parametrazione e di individuazione di tipo politico-partitico.
Ecco perchè avevamo condiviso la prima proposta presentata dal relatore in Commissione, che individuava e privilegiava, in effetti, l'oggetto dell'attuale nostra proposta emendativa.
In Aula abbiamo registrato l'innovazione proposta dal relatore e tendiamo a reintrodurre, invece, un'idea e un percorso che in Commissione avevamo ritenuto accettabili.
PRESIDENTE . Non mi sembra che il relatore abbia cambiato idea al riguardo.
Metto ai voti l'emendamento 1.102/5, presentato dal senatore Schifani e da altri senatori.
Non é approvato.
L'emendamento 1.102/6 é precluso dalla soppressione del comma 4 dell'emendamento 1.102, proposta dal relatore nel testo riformulato.
Metto ai voti l'emendamento 1.102/7, presentato dal senatore Stiffoni.
Non é approvato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.102.
ROTELLI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
ROTELLI . Signor Presidente, annuncio che il Gruppo di Forza Italia e credo di poter dire anche l'intero Polo per le libertà voteranno a favore dell'emendamento in esame.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 1.102, presentato dal relatore, nella nuova formulazione, sostitutivo degli articoli 1, 2 e 3.
É approvato.
A seguito della precedente votazione, gli emendamenti 1.104, 1.105, 2.100, 2.101 e 3.100 sono preclusi.
Passiamo all'esame dell'articolo 4, sul quale sono stati presentati emendamenti che invito i presentatori ad illustrare.
L'emendamento 4.100 e i subemendamenti 4.101/1, 4.101/2 e 4.101/3 si intendono illustrati.
MANZELLA , relatore. Signor Presidente, voglio dar conto di una modificazione che interviene sull'emendamento 4.101, in accoglimento delle richieste dei senatori Elia, Pellegrino e Misserville, consistente nella soppressione del comma 2 del proposto articolo 4, relativo al "Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato", che aveva già dato luogo a perplessità in seno alla 1º Commissione permanente.
OCCHIPINTI . Signor Presidente, do per illustrati gli emendamenti 4.102 e 4.103.
PRESIDENTE . Invito il relatore a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.
MANZELLA , relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti 4.100 e 4.101/3. Gli emendamenti 4.101/1 e 4.101/2 credo risultino preclusi dalla riformulazione proposta poc'anzi dell'emendamento 4.101.
Invito poi il senatore Occhipinti a ritirare gli emendamenti 4.102 e 4.103, perchè contemplano esigenze procedimentali che risultano già comprese nel testo dell'emendamento del relatore.
PRESIDENTE . Senatore Occhipinti, accoglie l'invito del relatore?
OCCHIPINTI . Sí, signor Presidente. Ritiro, dunque, gli emendamenti 4.102 e 4.103.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 4.100, presentato dal senatore Pardini e da altri senatori.
Non é approvato.
Avverto che gli emendamenti 4.101/1 e 4.101/2 si intendono preclusi dalla riformulazione dell'emendamento del relatore.
Metto ai voti l'emendamento 4.101/3, presentato dal senatore Stiffoni.
Non é approvato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.101.
PASTORE . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
PASTORE . Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del Gruppo Forza Italia, anche se c'é il rammarico per la soppressione del comma 2, che noi ritenevamo non solo inoffensivo, ma anche utile, sperando che nella sua attività la Commissione si possa comunque avvalere del tramite del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza in modo da acquisire eventualmente dati e notizie.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 4.101, presentato dal relatore, interamente sostitutivo degli articoli 4, 5 e 11, come riformulato.
É approvato.
Ricordo che gli emendamenti 4.102 e 4.103 sono stati ritirati.
A seguito della precedente votazione risultano preclusi gli emendamenti 5.100 e 11.100.
Passiamo all'esame dell'articolo 6, sul quale sono stati presentati emendamenti che invito i presentatori ad illustrare.
PARDINI . Signor Presidente, do per illustrato l'emendamento 6.100.
STIFFONI . Signor Presidente, do per illustrato l'emendamento 6.101/1.
MANZELLA , relatore. Signor Presidente, do per illustrato l'emendamento 6.101.
OCCHIPINTI . Signor Presidente, do per illustrato l'emendamento 6.102.
PRESIDENTE . Invito il relatore a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.
MANZELLA , relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti 6.100 e 6.101/1. Invito il senatore Occhipinti a ritirare l'emendamento 6.102, che risulta assorbito procedimentalmente dal testo dell'emendamento 6.101.
PRESIDENTE . Senatore Occhipinti, accoglie l'invito del relatore?
OCCHIPINTI . Sí, signor Presidente. Ritiro, dunque, l'emendamento 6.102.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 6.100, presentato dal senatore Pardini e da altri senatori.
Non é approvato.
Metto ai voti l'emendamento 6.101/1, presentato dal senatore Stiffoni.
Non é approvato.
Metto ai voti l'emendamento 6.101, presentato dal relatore, interamente sostitutivo degli articoli 6, 7 e 8.
É approvato.
A seguito della precedente votazione, gli emendamenti 7.100, 7.101 e 8.100 risultano preclusi.
Passiamo all'esame dell'emendamento 8.0.100, volto ad inserire un articolo aggiuntivo dopo l'articolo 8.
Invito il relatore ad illustrarlo.
MANZELLA , relatore. Signor Presidente, lo do per illustrato.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 8.0.100, presentato dal relatore.
É approvato.
Passiamo all'esame dell'articolo 9, sul quale sono stati presentati emendamenti che invito i presentatori ad illustrare.
PARDINI . Signor Presidente, do per illustrato l'emendamento 9.100.
MANZELLA , relatore. Signor Presidente, do per illustrato l'emendamento 9.101.
PRESIDENTE . Invito il relatore a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.
MANZELLA , relatore . Signor Presidente, esprimo parere contrario sull'emendamento 9.100.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento 9.100, presentato dal senatore Pardini e da altri senatori.
Non é approvato.
Metto ai voti l'emendamento 9.101, presentato dal relatore, interamente sostitutivo degli articoli 9 e 10.
É approvato.
A seguito della precedente votazione, gli emendamenti 10.100 e 10.101 risultano preclusi.
L'emendamento 11.100 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento 4.101, sostitutivo degli articoli 4, 5 e 11.
Passiamo all'esame dell'articolo 12, sul quale é stato presentato un emendamento che invito i presentatori ad illustrare.
PARDINI . Signor Presidente, l'emendamento 12.100 si illustra da sè.
PRESIDENTE . Invito il relatore a pronunziarsi sull'emendamento in esame.
MANZELLA , relatore . Esprimo parere contrario, signor Presidente.
PRESIDENTE . Non essendo stati presentati sull'articolo 12 altri emendamenti oltre quello interamente soppressivo 12.100, presentato dal senatore Pardini e da altri senatori, metto ai voti il mantenimento dell'articolo stesso.
É approvato.
Passiamo all'esame dell'articolo 13, sul quale é stato presentato un emendamento che invito i presentatori ad illustrare.
PARDINI . Signor Presidente, l'emendamento 13.100 si illustra da sè.
PRESIDENTE . Invito il relatore a pronunciarsi sull'emendamento in esame.
MANZELLA , relatore . Esprimo parere contrario, signor Presidente.
PRESIDENTE . Non essendo stati presentati sull'articolo 13 altri emendamenti oltre quello interamente soppressivo 13.100, presentato dal senatore Pardini e da altri senatori, metto ai voti il mantenimento dell'articolo stesso.
É approvato.
Passiamo all'esame dell'emendamento Tit.1, che invito il relatore ad illustrare.
MANZELLA , relatore . Signor Presidente, l'emendamento Tit.1 si illustra da sè.
PRESIDENTE . Metto ai voti l'emendamento Tit.1, presentato dal relatore.
É approvato.
Passiamo alla votazione finale.
OCCHIPINTI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
OCCHIPINTI . Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, i Democratici voteranno a favore dell'istituzione di una Commissione di inchiesta per accertare fatti e contenuti inerenti il dossier Mitrokhin.
D'altra parte, il nostro desiderio, corredato anche dalla presentazione di un nostro disegno di legge, era quello di affrontare con serenità, con rigore e senza strumentalizzazioni la ricostruzione di una fase della storia del nostro Paese, certamente sottoposta, come in tanti altri paesi europei, alle pressioni, alle contraddizioni, alle ambiguità, a volte perfino alle oscurità di un clima difficile negli anni postbellici e nel periodo della guerra fredda.
Apprezziamo lo sforzo unitario di arrivare ad una comune determinazione. Infatti, l'autorevolezza di unindagine istituzionale dovrebbe escludere qualsiasi possibilità di processi sommari o di ricerca di capri espiatori e riparare al debito - come é stato detto giustamente qui in Aula - di quanti si sono visti sbattuti in prima pagina, a loro insaputa, senza alcun coinvolgimento in reti spionistiche da decisioni forse un pó affrettate.
Riteniamo, altresí, che accertare i fatti e le eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti, cosí come recita l'articolo 1 del disegno di legge, sia un'espressione sufficientemente chiara nel definire i compiti dell'inchiesta parlamentare. Infatti, tra i contenuti del dossier sono comprese moltissime schede su persone, ma anche su fatti, informazioni, collegamenti economici e finanziari a vasto raggio. É un tuffo nel passato non troppo recente(non so se glorioso, anzi, per certi versi nebuloso), ma va fatto. Non perdiamo di vista, peró, il futuro del nostro Paese e la maturità sofferta e definitivamente conquistata della nostra democrazia. É stato detto che la storia é maestra di vita e di civiltà: evitiamo pericolosi ritorni al passato e condizionamenti di qualsiasi genere.
Spero che il Terzo millennio - che si aprirà con l'inchiesta sul KGB - veda, prima della sua chiusura, un'inchiesta anche su altri servizi segreti che certamente hanno influenzato la vita politica e i fatti della nostra giovane democrazia repubblicana. Ma questa sarà un'altra storia e non credo che vivremo tanto a lungo: "Ai posteri l'ardua sentenza"! (Applausi del senatore Barrile).
MANTICA . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MANTICA . Signor Presidente, colleghi, nel dichiarare il voto favorevole al testo cosí come é emerso a seguito del dibattito svolto in As semblea, faró alcune precisazioni in merito alla posizione di Alleanza Nazionale sull'argomento al nostro esame.
Insieme agli amici del Polo, abbiamo chiesto, anche noi, l'istituzione di una Commissione dinchiesta sull'affare Mitrokhin. Teniamo peró subito a sottolineare che rimarrà molto deluso chi pensa di rinvenire nei dossier Mitrokhin novità sconvolgenti rispetto a quanto già si conosceva.
Al di là del suo contenuto, il dossier Mitrokhin ha assunto valore per il momento politico in cui é apparso nella vicenda italiana, momento nel quale si sono resi possibili un confronto e una ricerca serena della verità, che dovrebbero essere obiettivi primari per tutti, senza che nessuno pensi a sinistra di avere sconti e nel centro-destra o nell'area di centro di essere assolto o di trovare alibi per aver governato in un periodo di sovranità limitata, magari approfittando di illegittimità reciproche occultate, per scaricare sui fascisti o sui neofascisti la responsabilità di tutte le stragi.
Il Paese é maturo per affrontare questo dibattito, essendo ormai il nostro un sistema di democrazia consolidata ed é anche maturo (e lo sottolineo al collega Pellegrino, con il quale condivido con molta passione numerose ore nella Commissione stragi) perché la sinistra riveda la teoria del doppio Stato, che ha portato al dibattito e al confronto nel Paese, a nostro giudizio, per troppo tempo.
Aver tentato di criminalizzare i vertici dello Stato, con collusioni vuoi con la mafia vuoi con la CIA e con il Partito americano che inizia con la lettera "K", é stato un errore di carattere politico e culturale, che non ha dato le risposte che il Paese attendeva su questi cinquant'anni di storia.
Poichè oggi sappiamo che anche a sinistra questa teoria sta attraversando un momento di difficoltà, analizzare i contenuti del caso Mitrokhin deve servire a tutti per arrivare alla verità. Non chiediamo, nè abbiamo mai avuto l'idea, di usare questa Commissione d'inchiesta a fini giustizialisti: sarebbe stupido farlo, soprattutto quando si devono giudicare fatti che riguardano la politica e la storia del nostro Paese; sarebbe sciocco farlo se non si contestualizzano gli episodi oggetto di attenzione all'interno delle situazioni storiche nelle quali sono avvenuti.
Noi speriamo che questa Commissione d'inchiesta rappresenti uno dei tanti momenti nei quali sia possibile, a tutti noi, tentare di scrivere insieme una storia comune per ricostruire l'identità nazionale che abbiamo perso e per riappropriarci della sovranità dello Stato in una realtà in cui si dovranno affrontare momenti molto difficili.
É un'occasione circa la quale l'andamento delle votazioni testé svolte mi fa ben sperare, perchè si é trovato un punto di incontro difficile - me ne rendo conto - e lacerante per chi si é forse preoccupato troppo che, attraverso un'indagine sul dossier Mitrokhin, si volesse indagare sulla storia del Partito comunista: ma questo non é!
Come dicevo, proprio l'andamento di questo dibattito ci consente di sperare che l'attività della Commissione d'inchiesta, che si affianca all'attività della Commissione stragi, possa, prima della fine della legislatura, portare il Parlamento ad essere in grado di dare alcune risposte che il nostro Paese attende, non per condannare o giudicare il passato, nè per rinnegarlo (non lo chiediamo a nessuno), ma solo per capire quale strada ci attende e quali sono i passi necessari da compiere, se vogliamo tornare ad essere veramente, come qualcuno ha auspicato e come auspica Alleanza Nazionale, un Paese normale, senza anomalie, ad ampia sovranità e con una forte identità nazionale.
Abbiamo di fronte problemi seri. Dobbiamo ridiscutere la NATO e i nuovi equilibri all'interno dell'Europa, dobbiamo cogliere la novità che viene dallo Stato di Washington e dalle manifestazioni di Seattle, perchè il mondo che ci si prospetta non é certamente quello facile e semplicistico di un unico impero, di un'unica verità e di un unico liberalismo assoluto.
Allora, se vogliamo affrontare questo futuro non facile, a fronte dei grandi cambiamenti della società, abbiamo bisogno di verità, di pacificazione e di identità nazionale.
Con questo spirito Alleanza Nazionale ha voluto l'inchiesta sul dossier Mitrokhin e con questo spirito parteciperemo ai lavori della Commissione d'inchiesta. Ci auguriamo che il risultato di tale Commissione sia all'altezza di tutto ció che é stato detto oggi in quest'Aula. (Applausi dal Gruppo Alleanza Nazionale. Congratulazioni).
LA LOGGIA . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
* LA LOGGIA. Signor Presidente, colleghi, al termine di questa non lunga ma sicuramente molto intensa valutazione e discussione di questo disegno di legge, e pur non avendo ottenuto, come opposizione, i confini piú allargati di quest'inchiesta che noi riteniamo assolutamente indispensabile, crediamo di poter dire comunque che sia un fatto positivo che si siano rimossi quegli ostacoli che sino ad ora erano stati posti da diverse parti politiche al raggiungimento, per quanto piú possibile, della verità su uno dei periodi piú difficili, piú oscuri della storia repubblicana.
Meglio sarebbe se riuscissimo a fare chiarezza a trecentosessanta gradi, come da noi piú volte richiesto insistentemente, sia alla Camera dei deputati sia qui al Senato della Repubblica, ma sappiamo bene che ancora questa disponibilità non si é manifestata.
Tuttavia, la scelta che compiamo oggi é già un passo avanti, come dicevo, qualcosa su cui fare fondamento, non tanto e soltanto, come da parte di qualcuno si afferma, per un riesame storico; infatti, il riesame storico é certo importante, ma é piú importante la valutazione di quel periodo storico, che forse troppo sbrigativamente é stato da diverse parti politiche liquidato come la conseguenza necessaria della guerra fredda. Un pó troppo comodo, colleghi del Senato, signor Presidente. Quello della guerra fredda é stato certamente uno dei periodi piú difficili della storia europea e dei rapporti con l'Unione Sovietica, da una parte, e con gli Stati Uniti, dall'altra, ma non possiamo limitarci ad una rilettura, dopo averla riscritta, di una parte della storia essenziale dal dopoguerra ad oggi. Dobbiamo fare necessariamente una valutazione e, per farla, dobbiamo avere degli elementi: e il dossier Mitrokhin offre sicuramente la possibilità di costruire, partendo da esso, ulteriori gradini per aggiungere altri elementi di valutazione per il Parlamento e, dal Parlamento, per i cittadini del nostro paese, com'é giusto che sia. Io credo che lo Stato e in particolare i suoi cittadini abbiano diritto di conoscere chi e quanti hanno eventualmente - come pare - minacciato la stessa esistenza del sistema democratico in Italia.
É opportuno sapere se determinate scelte che sono state compiute in quel periodo, anche all'interno del Parlamento e talvolta del Governo, hanno ricevuto forti condizionamenti provenienti dall'esterno del nostro Paese, e non dall'esterno con riferimento al contesto di una alleanza voluta, determinata, votata, ma esattamente il contrario, da parte cioé di un nemico storico, di un'alleanza storica strategicamente e militarmente nemica e avversaria del nostro Paese.
Ritengo allora che tutti noi abbiamo il diritto di sapere se l'Italia sia stata effettivamente indipendente, dal momento che all'interno dei confini del nostro Paese agivano, con ruoli diversi, soggetti che servivano interessi antinazionali, contrari al nostro Paese.
Non é il momento di risollevare una polemica che negli ultimi giorni ha raggiunto livelli già di per sè abbastanza elevati e, pertanto, in questo momento non alimenteró ulteriori polemiche. Dico soltanto - perchè credo che questa sia la sede giusta per affermarlo - che problemi e valutazioni politiche si discutono con il linguaggio della politica all'interno delle istituzioni, all'interno del Parlamento, non certo all'interno delle aule di un tribunale. Lí si fa altro, si valutano altre cose.
CARPI , sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato . Appunto.
LA LOGGIA . Non certo le valutazioni e non certo le rispettive valutazioni, soprattutto quando suffragate da elementi concreti di fatto.
Ma in questa circostanza credo sia indispensabile, invece, dare atto della volontà di fare un passo in avanti. Non posso non valutare positivamente lo sforzo operato dal relatore - e per questo lo ringrazio - dal collega Manzella, come é altrettanto importante ricordare il ruolo esercitato dal Presidente della Commissione affari costituzionali, Villone, e ancora di piú - dovete riconoscerlo - dagli esponenti del Polo che si sono fatti carico di contribuire a trovare una soluzione.
Credo che essi abbiano illustrato con notevole capacità e senso di responsabilità la nostra posizione e abbiano contribuito a comporre un testo che fosse minimamente sufficiente e accettabile. E di questo credo vada dato atto, proprio mentre si stanno operando scelte importanti anche a livello internazionale che avranno riflessi di notevole entità all'interno delle nostre istituzioni, del nostro sistema politico.
Ritengo sia nostro dovere dare risposte ai cittadini, ma anche a quei Paesi che hanno vissuto questo periodo e che hanno già riscritto la verità storica. La verità che gli consente oggi di guardare con fiducia al nostro Paese per concludere e mettere la parola fine, ma solo dopo che le valutazioni siano state completate e tutti, Parlamento e cittadini, abbiano avuto la possibilità di esprimere compiutamente il loro giudizio.
Allora ecco che nasce una Commissione ad hoc , come da noi richiesto, con i poteri che la Costituzione attribuisce alle Commissioni d'inchiesta, con la possibilità di indagare, di riscontrare, di valutare. Attraverso ció, riteniamo che si potrà arrecare un forte contributo alla verità e, con questa, alla serenità del dibattito politico nel nostro Paese.
Per questi motivi, signor Presidente, il Gruppo Forza Italia voterà a favore, con l'auspicio che si possa lavorare con reale serenità, senza che le polemiche politiche vedano prevalere le ragioni dell'ideologia sulla storia. (Applausi dai Gruppi Forza Italia, Centro Cristiano Democratico e Alleanza Nazionale).
CÓ . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
CÓ . Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori del Governo, ripensando alla profondità e alla tragicità della rottura consumatasi con la svolta della Bolognina e lo scioglimento del Partito Comunista Italiano, occorre francamente ammettere che allora non era prevedibile uno sviluppo cosí accelerato della deriva moderata e centrista degli eredi diretti di quella svolta.
Abbiamo infatti assistito, negli ultimi mesi, al compimento definitivo di quella scelta con l'approdo ad una forma di anticomunismo democratico emerso nell'atteggiamento assunto dai Democratici di Sinistra sul dossier Mitrokhin e sullo scandalo gestito come tale dei Servizi segreti sovietici. Un atteggiamento che ha portato all'abiura del segretario dei Democratici di Sinistra Veltroni nel sostenere l'incompatibilità del comunismo con la democrazia.
Questo esito ha oggettivamente spianato la strada alla destra, che sul caso Mitrokhin ha lanciato la sua campagna di becero anticomunismo e oggi avanza la proposta di istituzione di una Commissione d'inchiesta su fatti che tutti conoscevano perchè consegnati a noi dalla storia. La risposta della maggioranza si pone sullo stesso terreno, dimenticando che il nostro Paese, il popolo italiano, attende ancora risposte alle tante ed inquietanti domande che nascono dalle stragi impunite, che sono state - queste sí - realmente compiute nel nostro Paese, per le quali le inchieste della magistratura hanno messo in luce pesanti responsabilità dei Servizi segreti italiani e americani.
Questo esito ci induce ad alcune riflessioni. La prima riguarda la necessità di andare a fondo sulle cause della sconfitta del socialismo reale. Tale sconfitta ci indica la presenza non soltanto di errori di totalitarismo che quei paesi sono stati compiuti, ma soprattutto la mancanza di elementi di socialismo di quelle esperienze, i gravi limiti di alternatività al capitalismo dei modelli economico-sociali praticati; infine, l'insufficienza del modello critico del rapporto uomo-natura cui si é dato vita.
La seconda riflessione ci rinvia alla necessità di rimotivare il termine "comunismo": il comunismo come progetto di liberazione umana, come nuovo umanesimo, come esito possibile della storia, come progetto di una società futura capace di parlare alle nuove generazioni e di sostituirsi alla barbarie della globalizzazione capitalistica.
La terza riflessione riguarda la sinistra nel suo insieme: solo se la sinistra sarà in grado di guadagnare un impianto e un'ispirazione anticapitalistica potrà superare il rischio di estinzione, insito nel colossale processo di americanizzazione che caratterizza la nostra società. La sinistra, se non é anticapitalistica, semplicemente non é, perchè ció che é in discussione é la praticabilità di una politica come rappresentazione della lotta di classe. Chiamarsi comunisti, oggi, significa collocarsi nel punto piú alto di questa sfida; tutto il resto, compreso il tentativo di mettere sotto processo il Partito comunista Italiano, rappresenta soltanto il segno del revanscismo della destra e dell'incapacità della sinistra, nella sua omologazione targata Stati Uniti d'America, di contrastare il revisionismo storico, oggi cosí di moda, che non é in grado di interpretare e comprendere la storia recente dei paesi del socialismo reale e di trarne invece insegnamenti che valgano a salvaguardare quello straordinario patrimonio democratico rappresentato dal movimento operaio internazionale, che tanta parte ha avuto nella vita concreta di milioni di persone.
Il dossier Mitrokhin, sbeffeggiato letteralmente negli altri paesi europei, trova in Italia terreno di coltura e insospettata fertilità: é la sinistra che si arrende:. Noi non ci stiamo: Rifondazione Comunista voterà contro questo provvedimento. (Applausi del senatore Viserta Costantini).
D'ONOFRIO . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
D'ONOFRIO . Signor Presidente, onorevoli colleghi, il CCD voterà a favore di questo provvedimento e desidera innanzitutto ringraziare il collega Manzella per il modo in cui, in tempi assolutamente difficili - (basti pensare allo scontro durissimo tra i due Poli nelle ultime quarantott'ore), ha saputo proporre un punto di intesa che potesse ottenere due risultati fondamentali.
Il primo, al quale noi del CCD eravamo particolarmente affezionati fin dall'inizio della vicenda Mitrokhin, é l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta. É questo il dato politico che a noi stava a cuore e che emerge oggi al termine della votazione dei vari emendamenti proposti del relatore e - mi auguro - della votazione finale dell'Assemblea del Senato.
Il secondo risultato si riferisce alla preoccupazione che la Commissione d'inchiesta potesse servire strumentalmente per raggiungere obiettivi diversi dall'accertamento non tanto di una verità largamente nota, quanto delle condizioni storico-politiche della vita italiana. Tale sospetto é stato rimosso dal relatore attraverso la previsione di una composizione molto limitata della Commissione e un arco di tempo di attività della stessa molto ristretto. Avremmo preferito, in realtà, una composizione piú ampia e un arco temporale maggiore, ma ci rendiamo conto che l'equilibrio é equilibrio, l'intesa é intesa.
Quando é nato il partito del CCD, sapevamo di provenire da una storia tormentata del nostro Paese, che era stata vissuta nel contesto di una guerra civile combattuta non già con le armi, ma con altri strumenti, non sempre conformi alla Costituzione e certamente difformi dal codice penale. Noi vogliamo andare avanti, rimuovere gli ostacoli che hanno impedito e impediscono al nostro Paese di andare avanti; siamo contrari all'uso strumentale della storia del nostro Paese; siamo convinti che da tale storia emergano argomenti sufficienti per poter affrontare le novità che attendono l'Italia.
La decisione del Senato, se - come mi auguro - sarà favorevole all'istituzione della Commissione parlamentare, consentirà di andare avanti e di rimuovere un macigno; altri ne dovranno cadere, ma questo é forse il piú importante di quelli che ostacolano il cammino futuro dell'Italia.
Per queste ragioni i senatori del CCD partecipano alla votazione, esprimendo un voto favorevolesul disegno di legge, e si augurano che la Camera dei deputati, con altrettanta rapidità, riesca a trovare il punto d'intesa finale. Si tratta infatti di una legge istitutiva di una Commissione d'inchiesta bicamerale e non di una Commissione d'inchiesta monocamerale, che potrebbe essere istituita con un provvedimento approvato soltanto dal Senato. Ritengo che la decisione che il Senato si accinge ad assumere concorrerà non poco alla rimozione di altri ostacoli sul cammino futuro del Paese. Per questi motivi ribadisco il nostro voto favorevole sul disegno di legge. (Applausi dai Gruppi Centro Cristiano Democratico, Forza Italia e Alleanza Nazionale. Congratulazioni).
NAPOLI Roberto . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
NAPOLI Roberto . Signor Presidente, la dichiarazione di voto del collega La Loggia mi ha suggerito la seguente riflessione: chi aveva immaginato che la maggioranza avrebbe condotto una strenua opposizione nei confronti di una legittima richiesta di chiarezza nel nostro Paese viene oggi smentito. Mi sembra infatti che tutto il Parlamento, ad eccezione di qualche componente che ritiene di assumere una posizione diversa, voterà a favore del disegno di legge. Le parole del senatore La Loggia erano pacate anche nel tono e mi sono sembrate un invito al dialogo da parte dell'opposizione.
Desidero in questa sede riproporre due temi che dovrebbero essere oggetto di un esame altrettanto pacato da parte del senatore La Loggia e del Gruppo Forza Italia. La nostra Assemblea deve affrontare al piú presto il tema del conflitto d'interessi, importante per la democrazia come quello in discussione, e allo stesso modo la Camera dei deputati deve esaminare il tema, ugualmente rilevante, della regolamentazione dell'ac cesso ai mezzi televisivi, ossia quello che definiamo della par condicio . Mi auguro che in tali occasioni i colleghi del Polo manifestino la stessa pacatezza che oggi dimostrano nell'apprendere che la maggioranza esprimerà con responsabilità un voto favorevole.
Desidero ricordare, soprattutto a chi ama molto i sondaggi, che recentemente - circa venti giorni fa - il settimanale "L'Espresso" ha pubblicato il risultato di un sondaggio realizzato dalla società SWG, secondo cui il 62 per cento degli elettori che si riconoscono nel centro-destra ritiene che in questo Paese il tema del conflitto d'interessi assuma una notevole importanza per la nostra democrazia.
VENTUCCI . Senatore Napoli, tiri fuori questo sondaggio dal cassetto! (Commenti dal Gruppo Forza Italia).
NAPOLI Roberto . Non comprendo questo vostro modo di affrontare i problemi, tanto piú che sulla Commissione d'inchiesta sul dossier Mitrokhin stiamo ragionando con grande serenità.
VENTUCCI . Si sturi le orecchie!
PRESIDENTE . Onorevoli senatori, non siamo al mercato!
NAPOLI Roberto . É un invito ai colleghi della Commissione affari costituzionali ad andare avanti.
GRECO . Senatore Napoli, un pó di dignità! (Vivaci commenti dal Gruppo Forza Italia).
NAPOLI Roberto . Chi mi conosce sa che le urla non mi fanno assolutamente effetto.
Quando quest'Assemblea esaminerà il tema del conflitto d'interessi e la Camera affronterà quello della par condicio, mi auguro - mi rivolgo al collega Pera, ma anche a tutti gli altri - che si utilizzi lo stesso tono che ha caratterizzato l'intervento svolto oggi in quest'Aula dal Presidente del Gruppo Forza Italia, che ho apprezzato molto.
VENTUCCI . Lo stesso voto della Camera!
NAPOLI Roberto . Signor Presidente, mi rimetto completamente a quanto dichiarato nel corso della discussione generale, con grande bravura e senso di responsabilità, dal senatore Misserville, che ha svolto, proprio per la sua storia, un intervento di grande spessore storico e politico. La riflessione del senatore Misserville riveste, infatti, un significato importante, in quanto espressa da chi per la sua storia ha vissuto i momenti duri del confronto tra il Partito comunista ed il fascismo.
Credo che chi ha ascoltato l'intervento del senatore Misserville abbia recepito un messaggio chiaro, frutto di un'analisi serena di pacificazione sociale: le Commissioni non devono diventare strumento di lotta politica, ma di analisi dei problemi che il Paese ha avuto, che dobbiamo avere il coraggio di affrontare con grande obiettività, senza essere troppo di parte. In questo modo, infatti, crescono le democrazie e le istituzioni.
Da parte nostra non abbiamo alcun timore, come dimostra il fatto che i documenti sono stati diffusi subito per comunicare ai cittadini chi ha avuto responsabilità, chi é stato coinvolto, perchè lo é stato, da quale parte e in quale periodo storico.
Nel 1996 avevamo definito questa legislatura "costituente" e indubbiamente costituisce una sconfitta per noi parlamentari - a qualsiasi parte si appartenga - essere riusciti a portare a termine soltanto la legge sull'elezione diretta del presidente della giunta regionale e la legge costituzionale sul giusto processo; date le intelligenze che vi sono al Senato e alla Camera, avremmo potuto fare molto di piú se solo fossimo riusciti a superare i motivi di confronto politico di parte e a svolgere ragionamenti di grande saggezza, come quello di oggi, che sta onorando il Parlamento.
Di qui il contributo che il Gruppo Unione Democratici per l'Europa-UdeuR ha dato con le modifiche in parte accolte negli emendamenti del relatore, che consentiranno alla Commissione di completare il suo lavoro nei mesi previsti. Contestualmente, a nome del mio Gruppo, dichiaro il voto favorevole all'approvazione del provvedimento, invitando altresí la maggioranza e l'opposizione ad avere il coraggio, con grande senso istituzionale, senza contrapposizioni di parte e senza essere guelfi o ghibellini, di affrontare altri due temi che tutti i paesi europei, come la letteratura e la storia ci insegnano, a partire dalla Spagna, hanno affrontato.
Continueremo a dialogare e a confrontarci sui temi che ho precedentemente richiamato, vale a dire il conflitto di interessi e la par condicio, che costituiranno motivi di crescita per la nostra democrazia parlamentare. (Applausi dal Gruppo Unione Democratici per l'Europa-UdeuR. Congratulazioni. Commenti dal Gruppo Forza Italia).
STIFFONI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
STIFFONI . Signor Presidente, colleghi, il provvedimento sull'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul cosiddetto dossier Mitrokhin non puó non accontentare tutti, se non altro per il fatto che la sua attività e il suo funzionamento sono disciplinati da un regolamento interno approvato dalla Commissione stessa. Ció vuol dire che non si sono voluti mettere dei paletti preventivi volti a delimitare e a designare i compiti dell'istituenda Commissione.
Signor Presidente, siamo di fronte ad un contenitore vuoto. Non si é voluto arrivare ad una definizione precisa sia per quanto concerne l'acquisizione degli elementi di indagine, sia per quanto riguarda l'accertamento degli ambiti dell'indagine stessa. Quanto la Lega Nord fin dall'inizio paventava si é avverato. Non vorremmo che questa situazione diventasse una sorta di palcoscenico per i componenti di tale Commis sione. Non ci interessa, come puó interessare altri, andare in televisione solo per vendere ancora una volta fumo ai cittadini.
Questo, signor Presidente, é il motivo alla base della nostra astensione, dal momento che non ci consideriamo soddisfatti dei presupposti. Sta nella volontà della Commissione farci cambiare idea. (Applausi dal Gruppo Lega Forza Padania per l'indipendenza del Nord).
ELIA . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
ELIA . Signor Presidente, il Gruppo del Partito Popolare Italiano ha contribuito in modo determinante al varo di una Commissione d'inchiesta destinata esclusivamente ad accertare i fatti e le eventuali responsabilità politico-amministrative inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti. Questa é una novità, perchè si contrappone all'eccessiva ampiezza di competenza di altre Commissioni un obiettivo specifico che non si presta ad essere dilatato e ad essere confuso con altri tipi di indagine.
I Popolari vogliono fortemente che sia fatta chiarezza senza speculazioni di parte e che possa essere restituita la meritata tranquillità d'animo a chi sia stato ingiustamente coinvolto nella vicenda spionistica. In questo modo abbiamo anche contribuito alla pacificazione della vita politica ed istituzionale del Paese. Mi limito a dire che ci aspettiamo un certo trattamento di reciprocità. (Applausi dal Gruppo Partito Popolare Italiano e del senatore Cirami).
MANIS . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MANIS . Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Gruppo Rinnovamento Italiano, Liberaldemocratici, Indipendenti-Popolari per l'Europa esprime parere favorevole in merito all'approvazione di questo provvedimento da un duplice punto di vista. Innanzitutto, riteniamo che un dibattito che assume toni di serenità, di confronto, di approfondimento scevro da strumentalizzazioni e da posizioni capziose che vogliono comunque alterare il clima di una convivenza civile sia sicuramente da privilegiare e favorire.
D'altro canto, la nostra democrazia é ormai matura e credo che le posizioni critiche espresse al riguardo siano lo specchio fedele di una maturazione che é andata consolidandosi nel tempo. Quindi, nessuna ansia o paura.
Esprimo altresí approvazione sul provvedimento, perchè con esso si vuole sottolineare che i grandi temi del Paese (la lotta alla disoccupazione, il contenimento dell'inflazione e direi anche un consolidamento del nostro Paese nell'ingresso nel sistema della moneta unica europea, e dunque la fase due di questo Governo, per certi versi travagliata, ma che comunque oggettivamente propone delle riforme) non vanno alterati.
É bene dire subito allora che questo voto favorevole e questa serenità con cui Rinnovamento italiano ed le altre forze della maggioranza pervengono ad una conclusione collegiale e unanime stanno a significare che i problemi del Paese sono ben altri e che non si possono certamente anteporre a presunti scheletri che la storia, peraltro, ha già giudicato e approfondirà ancora.
Esprimiamo, dunque, un giudizio essenzialmente favorevole, con la sottolineatura che comunque questi aspetti, questi polveroni non ci faranno distrarre dal tema vero a cui il Paese deve guardare: il progresso della nostra collettività nazionale.
MARCHETTI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MARCHETTI . Signor Presidente, colleghi, i Comunisti italiani si asterranno testo che il Senato sta per licenziare, in quanto non ci sembra che esso possa contribuire a fare chiarezza, nonostante la volontà, ripetutamente espressa dal relatore e sottolineata poc'anzi nell'intervento pronunciato dal senatore Elia, di delimitare il campo d'indagine: una delimitazione che sarà costantemente contestata. Già vengono sollevate interpretazioni diverse, nonostante il clima di una sorta di embrassons nous che si é venuto a determinare nel corso di queste ore in quest'Aula e che é stato peraltro da taluni rilevato come un po' strano. Da un lato, infatti, é in atto un grande scontro politico tra il Polo e la maggioranza e fra il Polo e il Governo, dall'altro si é pervenuti ad una conclusione relativamente tranquilla su un tema che invece sembrava essere di intenso confronto e forse anche di scontro.
Noi crediamo, che vi sia il rischio che ció che viene presentato come una soluzione chiara possa invece determinare poi forti contestazioni, in quanto l'ambito dei compiti della Commissione non sembra sufficientemente, nettamente e chiaramente delimitato.
Dobbiamo inoltre prendere atto di quanto ha nuovamente dichiarato il presidente Pellegrino nel corso di questa discussione, e cioé l'inevitabile interesse della Commissione stragi al dossier Mitrokhin che le é stato assegnato, interesse che puó dar luogo a contrasti e sovrapposizioni a detrimento, appunto, di quella chiarezza che tutti invochiamo.
Si é detto anche, autorevolmente, che la costituenda Commissione dovrà prendere in esame la condotta dei nostri Servizi segreti in rapporto al dossier Mitrokhin per verificare possibili condizionamenti, modalità di acquisizione e modalità con le quali, dopo diverso tempo dall'acquisizione stessa, il dossier é stato messo in circolazione, come anche i comportamenti dei nostri Servizi segreti in merito.
Non ho dubbi che i Servizi segreti italiani abbiano subíto molti condizionamenti nel corso di tutti questi anni; non ho dubbi che piú volte i nostri Servizi, sempre riformati e mai adeguatamente risanati, siano stati largamente inquinati, ma sinceramente mi sembra fuorviante ipotiz zare che i guasti delle strutture italiane possano essere stati eventualmente determinati in misura significativa dalle spie del KGB. Certamente alle deviazioni nostrane hanno principalmente contribuito le spie americane, e comunque occidentali, oltre le già note, e per vari aspetti provate, malefatte indigene, nostre, italiane. Tutti possono agevolmente constatare che il campo di indagine si potrebbe allargare enormemente e probabilmente l'esigenza di una corretta ricostruzione dei comportamenti dei Servizi si scontrerebbe con quell'esigenza di rapidità dell'indagine che pure é stata sottolineata a tutela di molte delle persone citate in questo dossier , che la meritano.
Occorre tener presente che esiste il Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato, nelle cui attribuzioni non é opportuno interferire. In questa situazione non sembra il caso di giungere ad una moltiplicazione degli organismi, ció che, invece, andiamo a fare. Quindi, restano al riguardo tutte le nostre perplessità. Tuttavia, diamo atto al relatore, le cui proposte emendative sono state approvate dall'Aula, di aver lavorato ad una soluzione che ha eliminato gli aspetti piú clamorosamente unilaterali della proposta provocatoria del Polo. Una soluzione rispetto alla quale, ripeto, manteniamo tutte le nostre riserve, ma che nella formulazione che ha acquisito, anche con le modifiche apportate in Aula, ci consente di esprimere un voto di astensione. (Applausi dalla componente Comunista del Gruppo Misto e del senatore Russo).
ANGIUS . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
* ANGIUS. Signor Presidente, esprimeremo un voto favorevole alla costituzione della Commissione d'inchiesta sul dossier Mitrokhin. Non abbiamo ragioni per essere contrari. Vorrei ringraziare il senatore Manzella per il rilevante lavoro svolto e per il contributo dato al fine di portarci a questo approdo. É importante anche che si sia manifestata, da parte di tutti i Gruppi qui in Senato, la disponibilità a concentrare il lavoro della Commissione - l'oggetto quindi dell'inchiesta - esclusivamente sul dossier Mitrokhin.
Non ho, lo dico schiettamente, molto da aggiungere alle considerazioni, che condivido dalla prima all'ultima parola, che questa mattina in un importante intervento ha fatto il senatore Pellegrino. Dunque mi limito soltanto a qualche rapida considerazione. Altri colleghi, immagino dopo aver esaminato il dossier , hanno ribadito che nello stesso, lo diceva per esempio il collega Mantica, non ci sono novità eclatanti, fatti rivelatori che mutano un giudizio, una valutazione storico-politica sulla vicenda del nostro Paese. Nè d'altra parte vedo - lo dico a tutti i colleghi - una pulsione, una tensione nel Paese, affinchè il Parlamento investighi, indaghi, sulla materia del dossier . Comunque, se questa é la decisione convinta, diffusa, qui nel Senato, per noi va bene.
Vorrei, tuttavia, ricordare ai colleghi che la documentazione che costituisce l'insieme del dossier Mitrokhin, contrariamente a come mi é sembrato di sentire anche in quest'Aula, non si riferisce al KGB e non viene da Mosca. É una documentazione che viene da Londra. É una documentazione trasmessa dal Servizio di sicurezza inglese, l'MI5, che non ha permesso, nè al Parlamento, nè al Governo, nè ai Servizi di sicurezza del nostro Paese di esaminarne i contenuti, i testi originali.
É un insieme di documenti che ci puó far parlare di tante cose, ma certamente non di una lista di informatori del KGB. Mi permetto di ricordare questo ai colleghi; ho perso alcune ore per leggere tutti gli atti e vi assicuro che é cosí. Si tratta piuttosto di un brogliaccio, costituito da un gruppo di schede personali nelle quali sono inclusi effettivi informatori, o almeno quelli che sembrano tali; ma insieme ad essi sono inclusi - come, per esempio, nel caso del senatore Macaluso, un nostro ex collega - gli obiettivi dell'azione di quei medesimi Servizi. Parlare, quindi, di una lista é come - qualcuno ha già detto - fare un'addizione fra scarpe e carciofi.
Si tratta, quindi, in realtà di un documento la cui lettura suscita piú di un interrogativo sulla sua effettiva validità e autenticità. Non é un caso che in altri Paesi il dossier Mitrokhin sia stato esaminato, studiato e cestinato. In Francia, per esempio, é avvenuto proprio questo: per iniziativa del Governo e senza alcuna polemica con le forze di opposizione. Eppure, per quanto riguarda quel Paese, le presunte spie del KGB che avrebbero agito in Francia erano esattamente il doppio di quelle presunte che agivano in Italia. Il Primo Ministro inglese, il 13 ottobre 1999, ha testualmente dichiarato, con riferimento alle schede del dossier Mitrokhin: "Sarebbe stato ridicolo darle in pasto al Paese. Non lo abbiamo fatto per tutelare la dignità delle persone lí coinvolte". In questi due paesi, Francia e Gran Bretagna, non c'é stata - lo ripeto - sul dossier Mitrokhin alcuna polemica; nel nostro Paese sí; e io mi domando perchè é avvenuta questa polemica nel nostro Paese a differenza di quei Paesi, credo di democrazia liberale, credo di grande civiltà, credo di grandi tradizioni politiche democratiche.
La verità - almeno quella che a me sembra tale - é che noi (lo dico innanzi tutto per noi stessi, ma forse anche per altri colleghi, altre forze politiche e altri Gruppi parlamentari) stiamo, forse involontariamente, prendendo una china che giudico sbagliata e, per tanti versi, nefasta per il futuro del nostro Paese. In maniera involontaria, stiamo forse utilizzando impropriamente quella che puó essere una giusta, legittima riflessione sulla vicenda storico-politica del nostro Paese a fini di lotta politica immediata.
La storia del nostro Paese é ricca di battaglie politiche e democratiche, di emancipazione, di lotte di conquista di libertà in un mondo diviso, spaccato e lacerato: la nostra é una democrazia giovane, conquistata soltanto - come viene ricordato in quest'Aula dalla lapide affissa sopra i banchi della Presidenza - il 2 giugno 1946. É una democrazia che ha vissuto momenti difficili: é una democrazia difficile e, per tanti versi, incompiuta perchè ha sicuramente affermato se stessa nel corso di questi decenni ma con i posti a ciascuno assegnati preventivamente.
Non sono d'accordo - e in questo senso condivido pienamente il giudizio espresso dal collega Pellegrino stamattina - con la descrizione della nostra vita democratica come una lotta tra bene e male, una sorta di guerra civile e politica che, in questi decenni, é stata combattuta nel nostro Paese: é un giudizio non vero, anzi, é un giudizio falso!
Tuttavia, ció non significa che il nostro Paese non abbia vissuto momenti tragici e terribili: il terrorismo nero, il terrorismo rosso e forse - come acutamente é stato riferito questa mattina - una sorta di terrorismo grigio. Ma questi sono stati anche anni nei quali le forze di maggioranza e di opposizione hanno costruito, nel nostro Paese, la democrazia. Non mi spiego diversamente come uno dei Capi fondatori del Partito Comunista Italiano abbia firmato la Costituzione repubblicana e come, per lunghi anni, alcune delle piú alte cariche istituzionali della nostra Repubblica siano state ricoperte da uomini e da donne del piú grande partito di opposizione: tutti eletti e chiamati ad adempiere a quegli importanti compiti con i voti decisivi delle forze di maggioranza.
Dare quindi ora una lettura grottesca della vita democratica del nostro Paese ci induce a esprimere un giudizio e una valutazione di scarsa serenità, di perdita di equilibrio e, per tanti versi, di responsabilità.
NOVI . La lotta era tra la democrazia e lo stalinismo. (Commenti dal Gruppo Democratici di Sinistra-L'Ulivo).
BARRILE . Stai zitto!
ANGIUS . So bene che ora sono di moda le Commissioni di inchiesta: allora, che si facciano! Tuttavia, se intendiamo assolvere oggi, ciascuno per la propria parte, al ruolo e alla funzione per la quale siamo stati qui chiamati dalle elettrici e dagli elettori - lo dico e lo ripeto innanzi tutto per noi stessi -, dobbiamo evitare di tentare ogni giorno di rifare la storia per contraffare il presente. Lasciamo la storia agli storici e la politica ai politici. Noi vogliamo cercare in ogni modo - credetemi cari colleghi - di voltare pagina, di guardare avanti, di non tornare indietro, di non attizzare meschine vendette postume di cui il nostro Paese, la nostra democrazia non hanno davvero bisogno.
Noi non siamo nostalgici del passato. Ho l'impressione che lo siano altri.
MEDURI . Il vostro passato non é esaltante; non é bella la vostra storia. Fate bene a non essere nostalgici.
ANGIUS . Quindi, la storia del nostro Paese non é fatta solo - come qualcuno ha detto - di macerie, ma della storia onorata di tanti protagonisti di ieri e di oggi.
Termino, care colleghe e colleghi, caro Presidente, esprimendo ad alcuni cittadini del nostro Paese, chiamati in causa da questo dossier , la nostra piccola ma sincera - per quello che puó contare - solidarietà. Trovo davvero inverosimile che alcune delle persone che vengono indicate in questo dossier Mitrokhin (Il senatore Angius mostra un plico voluminoso) , che consiglio a tutti di leggere (se i colleghi non l'avessero fatto), che alcune personalità della politica, della cultura o del giornali smo del nostro Paese possano minimamente essere considerati agenti del KGB. Potrei citarne diversi, ma richiamo soltanto i piú noti, da Sandro Viola a Giuliano Zincone, a Gianni Corbi, tanto per fare alcuni nomi.
Voglio concludere anche peró, signor Presidente, esprimendo la nostra solidarietà a due colleghi senatori che vengono indicati come agenti dei servizi segreti sovietici: il senatore Jas Gawronski e il senatore e compagno Francesco De Martino (Applausi dal Gruppo Democratici di Sinistra-L'Ulivo e dei senatori Andreotti e Cirami) , un uomo che ha combattuto come pochi altri per la libertà e la democrazia nel nostro Paese.
Basterebbero questi due nomi ad indurci ad una riflessione piú seria e piú pacata sui contenuti di questo dossier e ad affrontare i problemi, di cui hanno parlato i colleghi e di cui ci ha parlato il relatore Manzella, con quel minimo di cautela e di prudenza che dobbiamo innanzitutto, spero tutti, al nostro Paese, a questi due nostri colleghi e ai nostri concittadini. (Applausi dai Gruppi Democratici di Sinistra-L'Ulivo, Verdi-L'Ulivo, Rinnovamento Italiano, Liberaldemocratici, Indipendenti-Popolari per l'Europa, Partito Popolare Italiano, Unione Democratici per l'Europa-UdeuR e dalla componente Comunista del Gruppo Misto).
PIERONI . Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
PIERONI . Signor Presidente, credo che in buona parte dell'intervento del collega Angius si possano rinvenire le ragioni del voto di astensione che con assoluta tranquillità il Gruppo dei Verdi esprimerà su questo provvedimento.
Mi riferisco, in particolare, a quella parte dell'intervento del collega Angius in cui egli, dettagliatamente e in maniera puntuale e precisa, ha riferito come il dossier Mitrokhin sia stato trattato negli altri paesi. Ho sentito grandi appelli a momenti di verità storica, al superamento di antichi steccati; a a volte si ha davvero l'impressione che in questo Paese la caduta del muro di Berlino non sia stata metabolizzata dalla classe politica, talchè una parte di essa, dopo dieci anni, si é rimessa lí a costruirlo, tanto le mancava.
Vedete, colleghi, l'analisi di un Paese che, persa una guerra, si trova al centro di conflitti che attraversano due blocchi non puó essere fatta da una Commissione che indaga su un caso specifico, tanto piú se il caso specifico é quello al nostro esame. Il collega Elia lo rivendica addirittura come peculiarità: chiede cioé di creare una Commissione che abbia un mandato puntuale e preciso, non una Commissione con un mandato ampio, che alzi polveroni. Sí, collega Elia, ma allora perchè non creiamo una Commissione specifica ad hoc su Portella delle Ginestre o su quello che é avvenuto in Emilia Romagna nel dopoguerra? Lo dico tranquillamente, perchè si puó prendere dall'una o dall'altra parte.
Allora io dico: creiamo una Commissione che indaghi su qualcosa di serio, non su qualcosa che é stato cestinato dai servizi segreti di altri paesi, perchè non la diamo a bere a nessuno: qui non si tratta di un in crocio per la ricerca delle verità, bensí di un incrocio fra un bisogno revanscista sul modello Jirinowski, da una parte, e un complesso di colpa, dall'altra. A questo incrocio si sottraggono oggi i comunisti. A questo proposito, non me ne voglia peró il collega Có, che colloca il definirsi comunisti oggi nel punto piú alto della contraddizione.
Nel corso dei decenni molte volte si é tentato di migliorare il comunismo. Cosí, da Stalin siamo passati a Mao Tse Tung e siamo arrivati a Pol Pot. Per fortuna, con Pol Pot si é deciso di fermarsi e di non migliorarlo piú, altrimenti non si sa dove si sarebbe potuti andare a finire. Peró é altrettanto vero che questi argomenti non possono essere portati in Aula in maniera seria da forze politiche che quando sentono il collega Roberto Napoli nominare il conflitto di interessi cominciano a urlare e berciare come pretoriani.
VENTUCCI . Ma stai zitto.
PIERONI . Seguaci di Berluspot a questo punto, perchè di questo si tratta.
VENTUCCI . Pretoriano sarai tu!
PIERONI . Non possiamo accettare di gabellare ció che facciamo oggi come un momento alto di verifica del passato. (Brusío in Aula) . É un momento che si esprime nel berciare che sento adesso con il mio orecchio sinistro. (Brusío in Aula) .
Il senatore Manzella - e mi avvio a concludere, signor Presidente - mi muoveva oggi sostanzialmente un rimprovero; diceva: va bene la WTO, va bene Seattle, ma il collega Pieroni non puó far finta che non c'entra niente, imentre c'entra perchè é proprio da dove la classe politica porge la sua attenzione che si capisce se essa guarda avanti o indietro. Mi ero permesso, del tutto immodestamente, di citare l'esempio della Commissione di riconciliazione sudafricana e il collega Manzella mi faceva osservare che per procedere su dimensioni di quel tipo - che sono quelle di cui il nostro Paese avrebbe bisogno, di cui il Parlamento della Repubblica italiana dovrebbe avere la capacità di discutere se veramente vogliamo muoverci su quanto declinato dal collega La Loggia - non vedeva Mandela all'orizzonte e che quindi il mio era un atteggiamento un po' patetico. Posso soltanto ribadire che anch'io convengo sul non vedere Mandela all'orizzonte e, tuttavia, sarà ben difficile che la classe politica italiana possa costruirsi un'occasione di "modello Mandela" se istituisce le commissioni su Gennaro o spione, perchè questo oggi stiamo facendo: la commissione d'indagine su Gennaro o spione. (Applausi dai Gruppi Verdi-L'Ulivo, Democratici di Sinistra-L'Ulivo, dalla componente Comunista del Gruppo Misto e del senatore Bedin. Vivaci commenti dal Gruppo Forza Italia).
BONFIETTI . Domando di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal mio Gruppo.
PRESIDENTE . Ne prendo atto e le do la parola.
BONFIETTI . Signor Presidente, intervengo solo per dichiarare il mio voto contrario in dissenso dal Gruppo.
PERUZZOTTI . Domando di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal mio Gruppo.
PRESIDENTE . Ne prendo atto e le do la parola.
PERUZZOTTI . Signor Presidente, non parteciperó al voto perchè ritengo di dover dare ragione a qualcuno che recentemente é ritornato alla ribalta politica e che in questo caso si chiama Bettino Craxi, il quale sosteneva che quando non si vuole venire a capo di niente si fa una bella commissione d'inchiesta; questa purtroppo é la verità. Dico purtroppo, signor Presidente, perchè sono un componente di una delle tante commissioni d'inchiesta che dovrebbero - usiamo il condizionale, é d'obbligo - lavorare in questo Parlamento e fare luce su tutta una serie di problematiche, in questo caso quella della criminalità organizzata. Sono infatti membro della Commissione antimafia, signor Presidente, e posso dire, senza timore di essere smentito, che in tale Commissione non si fa assolutamente niente; questa é la verità.
MACERATINI . Perchè Del Turco é laziale, questa é la verità.
PERUZZOTTI . Da due anni la Commissione é paralizzata, perchè si stanno dividendo non solo le sedie, le poltrone, ma anche gli sgabelli e o quant'altro, perchè comunque gli equilibri delle forze politiche all'interno della Commissione antimafia sono tali e precari per cui non si riesce a combinare assolutamente niente. Ma c'é di piú: tante commissioni istituite ad hoc servono per dare il posto ai "trombati" che non hanno ricevuto l'incarico di Ministro, di Sottosegretario o di Presidente di Commissione; servono a dare il posto alle clientele. Infatti, ci si trova spesso ad avere a che fare con dei consulenti che non capiscono assolutamente niente di mafia, che non sanno nemmeno dove sta di casa la mafia; poi magari si scopre che fanno i consulenti della Commissione antimafia. Non so quello che accade nelle altre Commissioni, ma temo di poter dire che in gran parte di esse si discute solo per dare aria ai denti e non per produrre un risultato almeno sufficiente.
Queste Commissioni costano al contribuente. Vorrei che la Commissione d'inchiesta sul dossier Mitrokhin potesse produrre un lavoro concreto; in realtà, temo che non produrrà assolutamente niente, cosí come non hanno prodotto assolutamente niente le altre Commissioni.
Queste Commissioni, signor Presidente, servono soltanto a portare a spasso Tizio, Caio e Sempronio, ora il Presidente di turno, ora l'altro, gli amici, gli amici degli amici, e per ottenere un pó di visibilità sui giornali, per poter poi permettere al signore di turno una candidatura facile, magari in un collegio sicuro.
Si sta parlando di questioni serie, signor Presidente, e proprio per questo motivo sarebbe forse opportuno verificare il lavoro di tali Commissioni, che devono rendere conto ogni mese al Parlamento del proprio operato; se ogni mese al Parlamento il loro lavoro dovesse risultare insufficiente, allora dovrebbero essere sciolte, perchè al contribuente, al cittadino che vive al di fuori di queste Aule, signor Presidente, queste Commissioni costano e se costano devono produrre. Dal momento che la legge del mercato, la legge dell'industria, stabilisce che se un ramo é secco e non produce niente va tagliato, forse é opportuno cominciare a verificare la possibilità, anche all'interno del Parlamento, di tagliare i rami secchi.
Per tutte queste considerazioni, mi asterró dalla votazione del provvedimento in esame. (Applausi del senatore Moro).
PARDINI . Domando di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal mio Gruppo.
PRESIDENTE . Ne prendo atto e le do la parola.
PARDINI . Signor Presidente, é sempre con grande disagio che si prende la decisione di votare in dissenso dal proprio Gruppo, ma tutte le considerazioni che ho ascoltato oggi in Aula mi inducono a ritenere che con la Commissione in questione rischiamo di ottenere l'effetto esattamente contrario a quello che ci prefiggiamo.
Tralascio, innanzitutto, qualunque considerazione circa i tempi di quell'accertamento della verità che tutti riteniamo indispensabile soprattutto per restituire onorabilità ai tanti coinvolti nel dossier ; tralascio anche - ma, come ho affermato in precedenza, condivido quanto affermato dal presidente Angius - la considerazione che vi é nel Paese circa la necessità e l'urgenza di costituire una Commissione sul dossier Mitrokhin. Tant'é: é una richiesta avanzata dall'opposizione, la quale evidentemente non considera che vi sono situazioni o questioni piú urgenti nel Paese e chiede di inserire nello spazio a propria disposizione questo e non altro provvedimento.
Passando al tema della Commissione, oggi il presidente Pellegrino, in un importante e condivisibile intervento, ha distinto tra valutazioni storico-politiche, che la Commissione stragi continuerà ad effettuare a partire anche dal dossier Mitrokhin, e valutazioni in senso tecnico strettamente inerenti il dossier in quanto tale. A me pare che da solo questo argomento sarebbe piú che sufficiente per dichiarare l'inutilità di una Commissione che inevitabilmente si sovrapporrà al lavoro di un'altra, per cui l'operato dell'una e dell'altra verrà ritardato, se non reso impossibile.
Del resto, il dossier - come sappiamo - non contiene solo notizie riguardanti i rapporti tra KGB e Partito Comunista Italiano, ma ne contiene molte altre, che sono state oggi ricordate dal relatore e dal senatore Pellegrino: una per tutte, i rapporti fra la CIA e i partiti di Governo di allora. Ebbene, cosa faremo durante l'indagine della Commissione? Ad ogni bambolina che uscirà dalla matrioska grande istituiremo una nuova Commissione? Se per caso l'America deciderà, come giustamente ha richiesto oggi il presidente Pellegrino, di rendere palesi i documenti relativi a quegli anni, a quel punto istituiremo una nuova Commissione sui rapporti fra la CIA e la Democrazia Cristiana di allora?
Indagare sui contenuti significa inevitabilmente, al di là delle nobili intenzioni del presidente Pellegrino, studiare il periodo storico cui questi avvenimenti si riferiscono; vuol dire rileggere i fatti italiani alla luce delle nuove risultanze provenienti da tale dossier . Ma non é esattamente quello che sta già facendo la Commissione stragi, domando al collega Mantica? Non é quello che ormai tutti i mercoledí sera approfondiamo nelle varie audizioni? Oppure vogliamo affermare che la storia degli ultimi cinquant'anni della Repubblica va letta solo alla luce del dossier Mitrokhin? Questa, a mio parere, é assolutamente una mistificazione.
Vogliamo dimenticare l'eversione nera proprio oggi che rialza la testa? Vogliamo dimenticare il coinvolgimento di ispezioni di Stato, le solidarietà atlantiche e le strategie delle tensioni? Oppure vogliamo credere che la guerra fredda in Italia abbia avuto come unica ricaduta i rapporti fra il PCI e il KGB? Basterebbe allora rileggere attentamente il dossier Mitrokhin per scoprire che quel KGB e quel Governo russo vedevano nelle caratteristiche peculiari dell'allora Partito Comunista esattamente l'avversario da battere. Ma vi é un altro argomento tecnico, piú puntualmente di merito, che vorrei sottolineare. (Commenti dei senatori Meduri, Reccia e Bevilacqua). Una Commissione parlamentare d'inchiesta ha l'obiettivo di individuare i rapporti e le devianze delle istituzioni. (Commenti dei senatori di Alleanza Nazionale. Richiami del Presidente).
BEVILACQUA . Perchè non parli di Rifondazione e delle BR?
NOVI . Ci sono gli interessi dell'Unione Sovietica.
PRESIDENTE . Senatori, per cortesia, consentite al senatore Pardini di proseguire il suo intervento.
PARDINI . Il dossier Mitrokhin parla, invece, di comportamenti singoli, di comportamenti non istituzionali; i comportamenti dei singoli vengono giudicati dalla magistratura, che sta già procedendo in tal senso (Applausi del senatore Pieroni); non é necessaria l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta per individuare, controllare e stigmatizzare i comportamenti dei singoli e temo che questa sovrapposizione di livelli sia estremamente pericolosa. Ritengo che la prossima sarà l'ennesima Commissione d'inchiesta inutile, che servirà soltanto a fare propaganda di parte, in un periodo caratterizzato, l'anno prossimo, da importantissimi appuntamenti elettorali. Se non vogliamo avvelenare il clima politico, che in questi giorni mi pare già abbastanza teso, se vogliamo che il Paese non confermi la già diffusa - purtroppo - opinione di una classe politica inutilmente rissosa, se vogliamo recuperare credibilità alle istituzioni, dobbiamo evitare di creare ulteriori occasioni di scontro. Colleghi, se vogliamo veramente la verità, se pensiamo davvero che il Paese abbia bisogno di una rilettura degli anni della Repubblica il piú possibile lontana da coinvolgimenti di parte, compiamo, allora, tutti insieme, una scelta coraggiosa; pronunciamo una parola chiara per il Paese: poniamo fine a tutte le Commissioni bicamerali d'inchiesta, la Commissione sul terrorismo e le stragi e la Commissione antimafia, ridotte a palestre muscolari per esibizioni di parte, e attribuiamo non già a dei saggi (perchè si dovrebbe poi discutere della titolarità ad attribuire la patente di saggi), ma a studiosi e a storici accreditati scientificamente (Commenti del senatore Giaretta), italiani e stranieri, il compito di offrire una reale lettura storica e scientifica degli avvenimenti del nostro passato. (Proteste dal Gruppo Forza Italia. Richiami del Presidente) . Come il potere costituito in questo Paese ha dimostrato ormai troppe volte di non essere capace di diventare costituente, cosí la politica non sa e non puó leggere in maniera asettica la storia dei suoi coinvolgimenti e dei suoi rapporti nè con la criminalità organizzata, nè, tanto meno, con i grandi avvenimenti che hanno travagliato la storia nazionale e internazionale. Non abbiamo bisogno, oggi, di creare ulteriori ring sui quali affrontarci e per questa ragione mi asterró. (Applausi dai Gruppi Verdi-L'Ulivo e dalle componenti Comunista e Rifondazione Comunista-Progressisti del Gruppo Misto. Vivaci commenti dai Gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
FASSONE . Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal mio Gruppo.
PRESIDENTE . Ne prendo atto e le do la parola.
FASSONE . Signor Presidente, dichiaro la mia astensione, in dissenso dal Gruppo cui appartengo.
BRUNO GANERI . Domando di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal mio Gruppo.
PRESIDENTE . Ne prendo atto e le do la parola.
BRUNO GANERI . Signor Presidente, dichiaro la mia astensione, in dissenso dal mio Gruppo.
GAWRONSKI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
GAWRONSKI . Signor Presidente, desidero ringraziare il senatore Angius, che ha manifestato solidarietà nei miei confronti. So che le sue parole sono state sincere, ma vorrei precisare che nel dossier Mitrokhin non vengo indicato come agente del KGB, ma con la dizione "sotto osservazione". É anche per questa ragione che non sono riuscito a dispiacermi troppo del fatto di essere stato coinvolto in quel dossier . Ritengo logico, infatti, che, svolgendo la funzione di corrispondente della RAI a Mosca, fossi sotto osservazione da parte dei servizi segreti: mi sarei stupito del contrario. (Applausi dai Gruppi Forza Italia, Lega Forza Padania per l'indipendenza del Nord, Alleanza Nazionale e Partito Popolare Italiano e dei senatori Volcic e D'Urso).
ANGIUS . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Senatore Angius, la prego di non aprire un dibattito su tale questione; ha comunque facoltà di parlare.
* ANGIUS . Signor Presidente, la precisazione del senatore Gawronski é esatta e mi scuso con lui, ció tuttavia non priva di significato la mia affermazione di solidarietà nei suoi confronti. Forse nel suo piccolo, almeno rispetto all'esempio che sto per citare, il giornalista Jas Gawronski era stato oggetto, a suo tempo, di un piano del KGB per comprometterlo (Commenti del senatore Asciutti) , cosí come - i colleghi leggano le Carte Mitrokhin, perchè rispetto a ció ha ragione il senatore Pardini - esisteva un piano preciso del KGB.
PRESIDENTE . Senatore Angius, la prego di concludere, non metta in difficoltà la Presidenza.
ANGIUS . Leggo testualmente a pagina 624: "un piano del KGB per compromettere Enrico Berlinguer segretario del partito Comunista italiano". (Proteste dei senatori Ventucci e Germanà. Scambio di apostrofi tra il senatore Ventucci e la senatrice D'Alessandro Prisco).
RUSSO . Domando di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal mio Gruppo.
PRESIDENTE . Ne prendo atto e le do la parola.
RUSSO . Signor Presidente, desidero dichiarare anch'io la mia astensione nella votazione finale del disegno di legge in esame. (Vivaci commenti del senatore Ventucci).
PRESIDENTE . Onorevoli senatori, chi é che grida?
VENTUCCI . Sono io signor Presidente, il senatore Ventucci.
PRESIDENTE . Senatore Ventucci, la prego di fare silenzio. Senatore Russo, continui pure il suo intervento.
RUSSO . Condivido quanto hanno detto il collega Pellegrino questa mattina ed il senatore Angius poco fa, peró non posso non rilevare che dagli interventi svolti dai rappresentanti dell'opposizione emerge che il carattere della proposta da loro avanzata é del tutto diverso. In sostanza, noto un'anomalia: si vuole proporre un'inchiesta su un partito politico che per di piú é stato all'opposizione, ossia sul Partito Comunista Italiano e su quanto ha fatto nella storia del nostro Paese.
MEDURI . É stato solo apparentemente all'opposizione!
RUSSO . Non ho fatto parte del Partito Comunista e pertanto posso fare queste affermazioni con assoluta libertà. Non sono appartenuto al Partito Comunista ed anzi l'ho fermamente avversato, pur rispettando gli uomini che allora mi erano avversari; considero, peró, improprio che il Parlamento istituisca una Commissione che per i suoi proponenti ha l'obiettivo di mettere sotto inchiesta ció che ha fatto un partito di opposizione.
Se nel dossier Mitrokhin vi sono indicazioni di responsabilità personali, il Governo ha adempiuto al suo dovere trasmettendo quel documento alla magistratura affinchè, se fossero stati commessi reati, procedesse contro chi se ne fosse reso responsabile.
In realtà, a me pare che la proposta dell'opposizione rappresenti una strumentalizzazione per riaprire nel nostro Paese un discorso sul pericolo comunista e sul comunismo, che oggi non c'é piú.
MEDURI . (Accennando ai banchi posti all'estrema sinistra dell'emiciclo) . Senatore Russo, alla sua destra non sono d'accordo che non c'é piú il comunismo!
RUSSO . Credo che questo equivoco non sia superato e perció, aderendo alle argomentazioni svolte dai senatori Marchetti e Preioni, nonchè da altri senatori intervenuti, mi asterró dal voto. (Applausi dalle componenti Comunista e Rifondazione Comunista-Progressisti del Gruppo Misto).
CAMERINI . Domando di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal mio Gruppo.
PRESIDENTE . Ne prendo atto e le do la parola.
CAMERINI . Signor Presidente, desidero solo dichiarare la mia astensione nella votazione finale. (Applausi dalle componenti Comunista e Rifondazione Comunista-Progressisti del Gruppo Misto).
PRESIDENTE . Metto ai voti, nel suo complesso, il disegno di legge n. 4243, con l'intesa che la Presidenza si intende autorizzata ad effettuare i coordinamenti che si rendessero necessari, con il seguente nuovo titolo: "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti".
É approvato.
Restano pertanto assorbiti i disegni di legge nn. 4260, 4270, 4281, 4287, 4289, 4299 e 4350.
Rinvio della discussione del disegno di legge:
(2590) ROSSI ed altri. - Legge per gli interventi in Padania
(Esame ai sensi dell'articolo 53, comma 3, terzo e quarto periodo, del Regolamento) (Relazione orale) PRESIDENTE . Ricordo che in sede di Conferenza dei Capigruppo si é deciso il rinvio in Commissione del disegno di legge: "Legge per gli interventi in Padania", d'iniziativa dei senatori Rossi, Manara, Wilde, Bianco, Stiffoni, Brignone, Peruzzotti, Antolini, Provera, Visentin, Castelli, Tirelli, Moro, Colla e Preioni.
CASTELLI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
CASTELLI . Signor Presidente, desidero solo chiarire la ratio della richiesta da noi avanzata di rinviare in Commissione il disegno di legge in titolo. Oggi abbiamo assistito ad un dibattito che, al di là delle posizioni di merito espresse, mi é parso estremamente significativo, perchè si é arrivati alla votazione finale di un disegno legge proposto dall'opposizione. Ció mi pare un fatto notevole e pertanto ritengo che il dibattito svolto sia stato del tutto positivo. Il nostro auspicio é che anche gli altri provvedimenti proposti dall'opposizione abbiano il medesimo iter .
Per quanto concerne il provvedimento di specie, come ho detto, abbiamo chiesto che fosse rinviato in Commissione perchè non stava subendo il medesimo trattamento. Desidero ricordare che in un solo pomeriggio la 5º Commissione permanente ha esaurito i propri lavori e che il disegno di legge é stato poi inserito all'ordine del giorno dell'Assemblea - si badi bene - fissando la scadenza del termine per gli emendamenti ad una settimana prima. Ritengo che ció esemplifichi come non si debba lavorare e, soprattutto, legiferare.
Poichè il relatore ci ha prospettato obiezioni di carattere tecnico che abbiamo ritenuto fondate, speriamo di poterdisporre, con il rinvio in Commissione, del tempo necessario per mettere a punto il testo sotto l'aspetto tecnico. É poi chiaro, dato anche il valore politico che il nostro disegno di legge presenta, che esso é abbastanza forte e pertanto non pretendiamo che sia condiviso da tutti; esso infatti rappresenta tutta un'altra cosa rispetto al provvedimento testè votato.
Noi chiediamo peró che quanto meno dal punto di vista tecnico vi sia un esame approfondito in Commissione, in modo che in Aula possa essere presentato un testo ineccepibile dal punto di vista formale, considerata la rilevanza di alcune problematiche a livello internazionale. Questa é la ratio in base alla quale abbiamo chiesto il rinvio del provvedimento in Commissione, nella speranza che quest'ultima possa procedere celermente.
PRESIDENTE . Cosí resta stabilito, senatore Castelli. Il provvedimento verrà rinviato in Commissione per il relativo esame.
Discussione del disegno di legge:
(4090-B) Disposizioni temporanee per agevolare gli interventi ed i servizi di accoglienza del Grande Giubileo dell'anno 2000
(Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) PRESIDENTE . L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: "Disposizioni temporanee per agevolare gli interventi ed i servizi di accoglienza del Grande Giubileo dell'anno 2000", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 104 del Regolamento, oggetto della discussione e delle deliberazioni saranno soltanto le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati, salva la votazione finale.
Il relatore, senatore Andreolli, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.
ANDREOLLI , relatore . Signor Presidente, le modifiche introdotte della Camera dei deputati al provvedimento approvato dal Senato si limitano allo stralcio dell'articolo 11, relativo alle affissioni abusive, e ad una modesta modifica, piú formale che sostanziale, all'articolo 5, relativo all'università di Roma "Tor Vergata". Si precisa che, per quanto riguarda l'edilizia universitaria, si autorizza tale università ad utilizzare, invece che ad anticipare, i fondi per il triennio 1999-2001.
Non essendo state introdotte dalla Camera altre modifiche, propongo all'Aula una rapida approvazione del provvedimento.
SCOPELLITI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
SCOPELLITI . Signor Presidente, in data 5 ottobre 1999 é stata presentata l'interpellanza 2-00916 al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri dei lavori pubblici, dei trasporti e della navigazione e dell'ambiente in cui in premessa si elencano le cosiddette opere "incompiute" del Giubileo, quanti miliardi erano stati investiti e quanti finanziamenti, con dei decreti di definanziamento, sono stati cancellati dal budget per il Giubileo.
Non abbiamo ancora avuto risposta a questa interpellanza. Mi rendo conto che normalmente il tempi a disposizione del Governo per la risposta sono molto lunghi e che un mese dal momento della presentazione é considerato un termine breve per rispondere ad un'interpellanza, considerati tempi anche superiori ad un anno.
Credo peró che alla luce del fatto che il Giubileo partirà tra un mese e che si intende discutere un provvedimento che prevede disposizioni specifiche per agevolare gli interventi relativi ai servizi di accoglienza del grande Giubileo (per il quale, mi si consentita la battuta, di grande c'é solo l'iniziale maiuscola della parola Giubileo), sarebbe opportuno se non addirittura dovuto, prima di esaminare questo disegno di legge, che il Governo rispondesse all'interpellanza da me presentata insieme a colleghi del mio e di altri Gruppi.
PRESIDENTE . La questione che lei pone é ben nota alla Presidenza, che già si é attivata sollecitando formalmente il Governo a darvi risposta.
MACERATINI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MACERATINI . Signor Presidente, cerchiamo di ragionare un attimo sulla questione.
In sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari (non ho partecipato all'ultima riunione, ma voglio essere coerente con quello che é stato detto ieri) si era stabilito che l'argomento "Giubileo" sarebbe stato affrontato il 9 dicembre, cioé giovedí prossimo.
Questa anticipazione, per vari motivi, sta invece determinando problemi e non vorrei che un voto dell'Aula espresso da pochi senatori diventasse pregiudizievole per un provvedimento che, in fondo, deve passare.
La mia preghiera, dunque, é la seguente: non votiamo ora su un rinvio dell'esame del provvedimento che poi ci obbligherebbe a riunirci nuovamente in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari per stabilire quando si dovrà affrontare la questione, ma stabiliamo invece che, considerate le circostanze, i lavori odierni possono ritenersi conclusi, rinviando l'argomento alla seduta di giovedí 9 dicembre, come da accordi assunti in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, per affrontarlo e decidere in merito.
Non pongo, dunque, una questione sospensiva, ma avanzo solo una proposta di rinvio per evitare di pregiudicare l' iter futuro del provvedimento.
PIERONI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
PIERONI . Signor Presidente, mi scuso con il collega Maceratini, ma sono entrato da poco in Aula e quindi ho potuto ascoltare solo la parte conclusiva del suo intervento, che faceva riferimento a quanto avremmo detto in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari. Francamente, non mi risulta che le cose stiano cosí, ma - ripeto - mi scuso sin d'ora con il collega Maceratini se contraddico a sproposito quanto egli ha asserito, perchè, ripeto, ho udito solo le ultime parole del suo intervento.
Per quanto ricordi, in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari avevamo deciso, su richiesta dei Gruppi dell'opposizione, di verificare se sussistessero le condizioni acchè il provvedimento fosse esaminato in sede deliberante dalla Commissione competente. Considerato peró che oggi siamo arrivati "all'ultimo appuntamento", sono pienamente disponibile a sospendere i nostri lavori al fine di approfondire questo aspetto in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, purchè ció non impegni piú di cinque minuti.
BARBIERI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
BARBIERI . Signor Presidente, concordo con quanto ha testè detto il senatore Pieroni.
PRESIDENTE . Ero presente alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari in questione, ma non ricordo esattamente cosa fosse stato deciso in quella sede, quindi non sono un buon testimone.
MACERATINI . Io, invece, non ero presente e quanto ho detto mi é stato solo riferito.
LA LOGGIA . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
LA LOGGIA . Signor Presidente, intervengo brevemente per confermare quanto ha asserito il senatore Pieroni.
Si era detto che avremmo dato una risposta in ordine alla possibilità di assegnare il provvedimento in sede deliberante ed essa é stata negata.
Oggi pomeriggio é stato sollevato un problema che oserei definire di "deontologia politica". É stata avanzata una richiesta acchè il Governo risponda su un determinato argomento prima di procedere al voto finale sul provvedimento.
Siccome in un certo passaggio dei lavori della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari (avendone svolte due nel corso della stessa giornata, posso avere un ricordo non particolarmente preciso in merito alla questione) si era detto che quello in esame sarebbe stato il primo argomento all'ordine del giorno della seduta di giovedí 9 dicembre, mi chiedo cosa mai potrebbe succedere se affrontassimo la questione in tale data; non é previsto un termine per cui qualcosa nel frattempo possa cambiare.
Credo che la proposta avanzata dal senatore Maceratini sia sicuramente di buon senso e vada accolta.
PRESIDENTE . Senatore La Loggia, le ricordo che é stata avanzata una questione sospensiva: non ci sono altri modi per definirla.
BARBIERI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
BARBIERI . Signor Presidente, la proposta che faró prescinde totalmente da quanto si é detto o no in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari.
Ricordo, per l'appunto, solo la Conferenza tenutasi al mattino, in cui era ancora in essere una richiesta, che si sperava potesse essere accolta dal Polo (e in particolare dal Gruppo di Forza Italia), di assegnazione in sede deliberante del provvedimento, in considerazione del fatto che esso era già stato discusso e votato dal Senato ed anche del fatto che la Camera vi aveva apportato solo poche modifiche. Si riteneva, quindi, che vi fosse un debito di approvazione, considerati i tempi stretti: basta guardare il calendario (non quello dei lavori, ma quello solare) per rendersi conto che ormai siamo agli ultimi giorni utili per approvare il provvedimento in questione.
Tuttavia, signor Presidente, se la richiesta che viene formulata é tesa ad ottenere dal Governo una risposta ad uninterpellanza prima di procedere all'esame del provvedimento e se tale richiesta viene accompagnata, da parte delle forze politiche che ci chiedono oggi un breve slittamento dei tempi, da un impegno ad approvare senza ulteriori incidenti di percorso di alcun tipo il provvedimento nella giornata di giovedí 9 dicembre, credo che la stessa possa essere accolta.
LA LOGGIA . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
LA LOGGIA . Signor Presidente, mi dichiaro d'accordo sin d'ora con la proposta avanzata dalla senatrice Barbieri.
PRESIDENTE . Rilevo che, di fatto, stiamo tenendo in Aula un'anomala Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari.
Sottosegretario Bargone, intende intervenire?
BARGONE , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Signor Presidente, la disponibilità del Governo a rispondere all'interpellanza é scontata.
PRESIDENTE . Beh, mica tanto!
BARGONE , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Per la verità, non conosco l'interpellanza in questione. Appena mi verrà trasmessa dagli uffici, risponderó tempestivamente. D'altro canto, se stasera l'accordo per l'approvazione del testo é condizionato alla rispostaa tale interpellanza, é evidente che non potrà che essere cosí.
Tuttavia, visto che mi é stata data la parola, desidero ricordare l'impegno del Senato, poi della Camera e poi nuovamente del Senato per approvare questa legge nel piú breve tempo possibile. Il confronto alla Camera aveva portato tutti i Gruppi, di maggioranza e di opposizio ne, a dire che al Senato avremmo approvato il disegno di legge in poche ore, e non in pochi giorni. Tuttavia, se c'é la necessità di posticipare l'approvazione alla prossima settimana, il Governo si adegua, purchè peró il disegno di legge venga poi approvato. Infatti, senatore La Loggia, se noi rinviamo qualcosa accade, perchè ci sono termini, che vengono prorogati dal 30 ottobre al 31 dicembre per i lavori da eseguire, che in questo momento non sono giustificati da provvedimenti legislativi. Quindi, prima lo approviamo meglio é, anche per sanare, ripeto, una situazione che é al momento priva di una sua giustificazione dal punto di vista legislativo.
Confermo la disponibilità a rispondere all'interpellanza immediatamente dopo averla ricevuta e prima di procedere alla discussione del disegno di legge in questione, ma invito i Gruppi ad approvarlo giovedí 9 dicembre.
CASTELLI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
CASTELLI . Signor Presidente, l'intervento del rappresentante del Governo mi costringe a precisare, giusto perchè resti agli atti, che da parte del nostro Gruppo non vi era mai stato un impegno in tal senso, nè alla Camera nè al Senato.
BARGONE , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Questo é vero.
PRESIDENTE . Ció vuol dire che giovedí potremmo non essere in grado di approvare il disegno di legge. Sarà, infatti, sufficiente che Lega reiteri la richiesta di verifica del numero legale per impedircelo.
Credo che la saggezza, peraltro condivisa, ci dovrebbe spingere ad andare avanti. Senatrice Scopelliti, dalla prossima settimana il Governo si impegna a rispondere alla sua interpellanza, facendo in questo modo cadere la condizione posta. A questo punto, continuerei nei nostri lavori, proprio per evitare di ritrovarci in una situazione tale da non permetterci di approvare la legge giovedí. Credo di avere dei doveri.
MACERATINI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
MACERATINI . Signor Presidente, parlo anche a nome del collega La Loggia. Lei ha posto una questione obiettivamente vera, alla quale rispondiamo in questo modo. I Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Centro Cristiano Democratico si impegnano a non avanzare giovedí prossimo richieste di verifica del numero legale. Possiamo dire questo. Se poi in Senato non ci saranno i numeri, ció non dipenderà da noi, ma per quanto ci riguarda saremo qui presenti a svolgere il nostro dovere. Ció non vale molto, ma sicuramente qualcosa sí.
FERRANTE . Facciamolo adesso allora!
MACERATINI . Ma non siamo pronti.
FERRANTE . Ma non c'é problema.
BARBIERI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
BARBIERI . Signor Presidente, ho apprezzato l'impegno assunto dal senatore Maceratini a nome del suo e degli altri Gruppi del Polo a non avanzare richieste di verifica del numero legale giovedí prossimo.
Abbiamo appena sentito peró dal senatore Castelli che i colleghi della sua parte politica non sono in grado di prendere analogo impegno. Chiedo conferma di questo.
CASTELLI . Devo consultare i colleghi del mio Gruppo, che adesso non sono presenti.
BARBIERI . A questo punto, credo non sia sufficiente, pur se generoso e riconosciuto, l'impegno del senatore Maceratini a garantirci l'avvio dei lavori giovedí prossimo.
PRESIDENTE . Ho capito le posizioni, colleghi.
Propongo una soluzione che non é di compromesso, ma che é ragionevole: proseguiamo oggi i nostri lavori con la discussione generale, seguita dalle repliche del relatore e del rappresentante del Governo, rinviando la votazione a giovedí prossimo. In questo modo riduciamo il lavoro che ci rimane da svolgere giovedí.
Se non si fanno osservazioni, cosí rimane stabilito.
NOVI . Domando di parlare.
PRESIDENTE . Ne ha facoltà.
NOVI . Signor Presidente, non so se é a sua conoscenza, ma vi é una serie di interrogazioni su alcuni reperti archeologici trovati in una discarica della periferia romana. Penso che il Governo dovrebbe rispondere anche su questo argomento, che non é proprio secondario.
PRESIDENTE . Senatore Novi, queste interrogazioni sono appena state presentate. La prego di non confondermi ancora di piú le carte.
Dichiaro aperta la discussione generale sulle modificazioni apportate dalla Camera dei deputati.
É iscritto a parlare il senatore Lauro, il quale, nel corso del suo intervento, illustrerà anche gli ordini del giorno nn. 1, 2, 3, 4, 5 e 7. Ne ha facoltà.
LAURO . Signor Presidente, il Giubileo e l'anno Santo rappresentano - non solo in termini religiosi e spirituali, ma anche sotto i profili civile, culturale, turistico e mediatico - il piú grande evento del secolo, tanto per l'arrivo di milioni di pellegrini, quanto perchè il Giubileo costituisce una straordinaria opportunità di richiamo internazionale, in particolare per la città di Roma, ma soprattutto per l'Italia intera.
Consapevoli dell'importanza di tale appuntamento, le autorità comunali di Roma e i Governi succedutisi negli ultimi cinque anni si sono impegnati solennemente nella realizzazione - ritenuta non solo opportuna ma indispensabile per la gestione del grande evento - di infrastrutture e di opere pubbliche finalizzate alla modernizzazione della città.
In reiterate occasioni le autorità responsabili, a cominciare dal sindaco di Roma Francesco Rutelli che é anche commissario straordinario del Governo per il Giubileo, hanno piú volte rassicurato l'opinione pubblica e i diversi interlocutori internazionali circa la realizzazione certa delle opere. In particolare, il sindaco di Roma - era il 2 aprile 1996 - in visita ufficiale a Parigi dichiarava: "Ho fatto vedere allo sbalordito sindaco di Parigi Tiberi il plastico del Giubileo. Non abbiamo fermato un solo giorno i cantieri". E Primo Mastrantoni, segretario dell'ADUC, dichiarava che l' Auditorium doveva essere terminato per la fine del 1997, al massimo entro la prima metà del 1998; il cantiere sarà completato nel 2002, cioé con soli quattro anni di ritardo. Avremo quindi dei concerti che inizieranno con una sonora "stecca" che costerà al cittadino contribuente circa 200 miliardi. Per addolcire questa pillola, dolorosa per i contribuenti italiani, sono stati organizzati una serie di manifestazioni musicali e un concorso a premi, con l'intento evidente di deviare l'attenzione pubblica dal fallimento delle capacità degli amministratori capitolini.
Penso che il sindaco di Roma non possa, come ha fatto piú volte, accusare il Parlamento di aver approvato delle leggi fatte male. Il Parlamento approva leggi che intervengono per tutte le opere pubbliche, e non soltanto per quelle che si eseguono a Roma, visto che sono leggi dello Stato. Mi pare strano, inoltre, che il sindaco di Roma si rivolga al Parlamento, quando spesso si rivolge alla maggioranza parallela, che é contigua alla sua maggioranza e che quindi naturalmente potrebbe far bene.
Allora, proprio per questo, il 2000 potrebbe rivelarsi un anno nero per il turismo e, in tal senso, le previsioni degli operatori turistici non sono affatto tranquillizzanti. Il boom turistico previsto per il prossimo anno in Italia rischia di diventare un miraggio: altro che 26 milioni di pellegrini attesi per il Giubileo!
A un mese e mezzo dall'inizio dell'anno giubilare (anzi, ora a meno di un mese), fioccano non prenotazioni, ma disdette da parte dei turisti piú fedeli alla vacanza in Italia, a cominciare da quelli stranieri, fenomeno che sta interessando, purtroppo, non solo Roma ma l'intero Paese, tanto da spingere eminenti responsabili del turismo a lanciare pubblicamente un vero e proprio allarme.
Secondo le previsioni degli esperti, quindi, l'annunciata invasione non vi sarà e sarà già molto se il numero degli arrivi raggiungerà la metà di quanto previsto, con un eccesso di ottimismo, nei mesi passati. Ció significa che il risultato atteso su scala nazionale attualmente potrebbe essere definito piú che insoddisfacente.
Tuttavia, il Parlamento deve intervenire approvando un disegno di legge recante: "Disposizioni temporanee per agevolare gli interventi ed i servizi di accoglienza del grande Giubileo dell'anno 2000".
MACERATINI . Senatore Lauro, non parli senza la presenza del Governo!
LAURO . Signor Presidente, il rappresentante del Governo non é presente in Aula.
PRESIDENTE . Stante l'assenza del rappresentante del Governo, sospendo brevemente la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 18,16, é ripresa alle ore 18,20).
PRESIDENTE . La seduta é ripresa. Senatore Lauro, il rappresentante del Governo non si trova, quindi devo togliere la seduta. Lei peró dovrebbe prima terminare il suo intervento, in quanto non é il caso di lasciare un intervento a metà. Abbia quindi la compiacenza...
MEDURI . Signor Presidente, peró ci tengo che rimanga a verbale che il Governo ha commesso una scorrettezza gravissima nei confronti del Parlamento. É una cosa di una gravità inaudita! É un segno dei tempi.
PRESIDENTE . Senatore Meduri, io penso che lei avrebbe sicuramente ragione se vi fosse la convinzione che non c'é stato un misunderstanding , come si suol dire: credo che il Governo abbia capito male, perchè non penso che altrimenti si sarebbe assentato.
MACERATINI . Puó aver capito male.
PRESIDENTE . Appunto, puó aver capito male.
A questo punto, facciamo concludere al senatore Lauro il suo intervento e poi toglieró la seduta, senza ascoltare le repliche del relatore e del Governo.
Prego, senatore Lauro, abbia pazienza, non si puó lasciare un intervento a metà. (Il senatore Lauro si consulta con alcuni senatori del Gruppo Alleanza Nazionale) . Senatore Lauro, non ha bisogno di sentire il parere dei colleghi: senta se stesso, senta me e concluda il suo intervento.
LAURO . Signor Presidente, il problema é che dovrebbe essere lei a redarguire il Governo, non io nè nessun altro parlamentare.
PRESIDENTE . Certo, ed é quello che faccio.
LAURO . Lei mi invita a terminare il mio intervento senza neanche dare al Governo quella bacchettata che merita e che dovrebbe anche essere sonora. Lei deve difendere i nostri colleghi, signor Presidente: io non devo chiedere a nessuno, certamente, ma lei ha il dovere di difendere quest'Aula, non certamente me.
Comunque, concluderó il mio intervento proprio per dimostrare che i Gruppi del Polo vogliono approvare il provvedimento.
Come dicevo, purtroppo, peró, non vi é trasparenza, soprattutto per quanto riguarda la "tassa sui pellegrini": il Governo vuole introdurla, ma non vuole dare indicazioni a quest'Aula e preferisce fare esternazioni al di fuori, tramite il ministro Amato ed altri, anzichè venire dove dovrebbe farle, nelle Aule a ció deputate. Lo abbiamo già detto con interrogazioni e lo continuiamo a dire, ma evidentemente il Governo - troppo preso da cavoli, ulivi e asinelli - dimentica purtroppo che il Giubileo é un problema per il Paese e puó diventare un " boomerang ". Questa é la realtà.
Il Governo é intervenuto sulla questione dei reperti archeologici trovati a Roma nell'immondizia, uno scandalo mondiale che é stato sollevato proprio in questi giorni; e il sindaco Rutelli, che dovrebbe avere la dignità di dimettersi o, almeno, di chiedere scusa per quello che sta succedendo, invece dà la colpa al Parlamento.
Proprio la scoperta, a Roma, in una discarica di reperti archeologici e di mosaici e decorazioni sul Gianicolo denuncia la immane superficialità e lo scempio amministrativo e tecnico in corso nella Capitale per un'incredibile leggerezza, un'irresponsabile condotta e un'inesistente sorveglianza del comune e del Governo rispetto all'obiettivo e ai progetti legati allo svolgimento di questo grande evento.
Francesco Rutelli ha risposto con arroganza a quanti lo interrogavano, in qualità di parlamentari, cioé di democratici rappresentanti del popolo, in merito a scelte, tempi, costi e qualità degli interventi. A quest'arroganza inaccettabile fa oggi seguito la lampante dimostrazione di quanto marcio invece vi sia nelle articolazioni del sistema posto alla radice dei programmi dei lavori per il Giubileo.
La Guardia di finanza, con un'operazione assai importante, ha disvelato una verità che fino ad oggi si é tentato di occultare, cioé la profonda ignoranza, la violenza estrema e la mancanza di ogni controllo sulle operazioni che si eseguono nei diversi punti della città, sia per il Giubileo che per le normali attività di manutenzione, conservazione,e cosí via.
Vorrei segnalare, signor Presidente - e mi dispiace che non sia presente in Aula il rappresentante del Governo - che sono richieste proprio in uno degli ordini del giorno che ho presentato, e precisamente l'ordine del giorno n. 3 (dal quale peró va eliminato l'inciso: "nell'utilizzazione dei fondi ivi previsti", erroneamente inseritovi), si impegna il Governo a non discriminare i soggetti privati rispetto a quelli pubblici. Infatti, rispetto ad interventi tecnici che possono essere utilizzati per gli edifici pubblici, questi stessi interventi non possono essere impiegati per i privati, perchè questi ultimi potrebbero e possono spendere di piú. Ma se si tratta di un intervento tecnico ammesso, dovrebbe poter essere realizzato ovunque.
L'ordine del giorno n. 5 riguarda la tassa sui pellegrini. Il ministro Amato sostiene che bisogna istituire una tassa sui pellegrini nella legge finanziaria. Perchè allora non viene inserita in questo provvedimento?
MORANDO . Ma dove l'hai letta questa?
LAURO . Ebbene, se verrà accolto l'ordine del giornon. 5, avremo un impegno del Governo a non prevedere tale tassa e il problema non si porrà piú. Ma se il Governo vuole imporla ugualmente lo puó fare benissimo, in quanto puó inserire tale misura nella legge quadro sul turismo e non certamente nella legge finanziaria o in questo provvedimento sul Giubileo. Venisse a proporla qui. Se poi il modo di fare le leggi in Italia deve continuare ad essere questo perchè la gente non deve capire niente, allora va bene, avete ragione voi. Invece, nel caso in cui la legislazione debba essere corretta, dobbiamo dire che non é possibile introdurre una tassa sui pellegrini ad un mese dal loro arrivo, perchè i tour operator giocano su marginalità bassissime, di 500 o di 1.000 lire, e non si puó inventare improvvisamente una nuova tassa. Pertanto, vogliamo che il Governo si assuma l'impegno a non imporre per il 2000 nessuna tassa, nessun ulteriore balzello e a non creare altri problemi burocratici ai nostri operatori, che già ne hanno tanti.
Inoltre, con riferimento all'ordine del giorno n. 1, dal momento che si tratta di assumere 1.500 persone, vorremmo che queste persone - se veramente verranno assunte -siano scelte tra coloro che sono in possesso del diploma di laurea e/o del diploma di scuola secondaria superiore ottenuto con il massimo dei voti. Si potrà cosí effettuare una scelta chiara e precisa tra tutti coloro che hanno un titolo di merito.
Do per illustrati gli ordini del giorno nn. 2 e 7.
L'ordine del giorno n. 4, invece, riguarda alcune normative e regole di liberalizzazione. Siamo preoccupati dell'effetto boomerang che il Giubileo potrebbe avere per l'intero Paese e, visto che si parla di servizi di piazza e di codice della strada, si impegna il Governo ad adottare quegli interventi correttivi volti a rimuovere gli effetti piú dannosi della nuova assurda normativa introdotta.
Presidenza della vice presidente SALVATO
( Segue LAURO). Do per illustrato l'ordine del giorno n. 8, mentre, per quanto riguarda l'emendamento 5.1, sono disposto a ritirarlo nel caso in cui gli ordini del giorno venissero accolti dal Governo. (Il sottosegretario Bargone fa ingresso in Aula) .
Ringrazio per l'attenzione i colleghi e per la presenza il rappresentante del Governo, che nel frattempo finalmente é arrivato.
PRESIDENTE . Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il relatore, che invito anche a pronunziarsi sugli ordini del giorno in esame.
ANDREOLLI , relatore . Signora Presidente, per quanto riguarda gli ordini del giorno, capisco lo spirito con il quale il collega Lauro li ha presentati. In particolare, per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 5, mi sembra di aver compreso che esso é subordinato alla notizia, che il senatore Lauro avrebbe appreso dalla stampa, di una ipotetica "tassa sui pellegrini"; ipotesi che peró, anche se é stata fatta, non mi pare trovi riscontri concreti. Comunque, é presente in Aula il rappresentante del Governo, il quale ci dirà se nella legge finanziaria verrà proposta; personalmente, mi auguro di no.
Collega Lauro, esprimo parere contrario sull'ordine del giorno n. 1 per il semplice fatto che esistono norme precise che regolano i criteri di assunzione degli incaricati a tempo determinato e indeterminato. Quindi, l'inserimento di una dicitura del tipo "con il massimo dei voti", di cui posso comprendere lo spirito, altera completamente le regole di carattere generale. Inoltre, non é detto che per svolgere questi servizi il massimo dei voti diventi un requisito assoluto e discriminante.
Per quanto concerne l'ordine del giorno n. 2, chiedo al collega Lauro di ritirarlo, perchè stabilire per gli alberghi e i locali commerciali costruiti abusivamente "misure necessarie affinchè venga rilasciato un certificato provvisorio di abilità ed agibilità" va contro la legge. Potremmo anche essere d'accordo, ma se il Governo lo attuasse violerebbe in modo palese la legge, per cui una proposta di questo tipo non mi sembra praticabile.
Esprimo parere contrario anche sull'ordine del giorno n. 3 e vorrei fornire una spiegazione nel merito, se il collega Lauro avrà la pazienza di ascoltarmi. Riguardo all'utilizzazione dei fondi e al fatto di non creare discriminazioni fra pubblico e privato, il problema é che i fondi per i privati sono quelli previsti e da utilizzare in base ai piani decentrati dati da gestire alle regioni, le quali hanno già ripartito il tutto. Invece, le leggi vigenti riguardano investimenti per il pubblico. Quindi, anche volendo accoglierlo, non sarebbe materialmente possibile farlo; é inutile dire di sí ad un qualcosa che nella pratica si rivela impossibile.
Esprimo altresí parere contrario sull'ordine del giorno n. 4, relativo alla "portata di alcune norme penalizzanti intere categorie di vettori di trasporto che, con la scusa del Giubileo, corrono il rischio di subire sanzioni durissime", nel quale si chiede che tali giustificati effetti non si esplichino, in quanto il testo del disegno di legge é chiaro. Vincolare il Governo a non rispettare quanto previsto in questo provvedimento non mi sembra possibile. Capisco l'intendimento, ma una volta affrontato il problema in termini di legge non si comprende come il Governo possa stabilire disposizioni contrastanti con le stesse norme introdotte, opinabili peró vigenti.
Sono invece favorevole all'ordine del giorno n. 5, che impegna il Governo "a non compromettere ulteriormente la situazione già delicata prevedendo misure fiscali, quali tassi e balzelli, per i pellegrini". A mio avviso, viene usata una circonlocuzione per fare riferimento alla "tassa sui pellegrini". Se questa verrà introdotta con legge, si tratterà di un provvedimento della finanziaria, ma mi auguro che non sia cosí. Ascolteremo poi il rappresentante del Governo, ma condivido il fatto che non si debbano imporre ulteriori tasse e balzelli, per cui sono d'accordo su un impegno del Governo affinchè ció non avvenga.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 7, relativo alla situazione di chi, in possesso di patente A e CAP di categoria A1 e abilitato a servizio taxi, "non puó guidare piú" a seguito della sostituzione del suddetto CAP con quello KA, sottolineo che anche tale aspetto é disciplinato dalla legge, per cui il mio parere é contrario. Ritengo non sia possibile chiedere al Governo di impegnarsi a non rispettare una norma. Vorrei poterlo dire, ma dovremmo modificare la norma; altrimenti, il Governo é vincolato al rispetto della legge.
Sono contrario anche all'ordine del giorno n. 8, nel quale si chiede, in sede di applicazione della normativa, di considerare, mediante l'emanazione di apposito provvedimento, anche gli immobili destinati a parcheggi e ad autorimesse. Anche in questo caso, comprendo lo spirito della proposta, peró, essendo la norma molto chiara e precisa, come puó il Governo rispettare un impegno del genere, che va contro la legge? Io non me la sento di chiedere al Governo di trovare il modo di eludere la legge.
Per quanto riguarda l'emendamento 5.1, mi sembra piú corretto usare la parola "utilizzare" anzichè "anticipare", perchè ormai di fatto siamo all'utilizzo dei fondi. Inoltre, una modifica del genere altererebbe l'intero equilibrio del testo e non sarebbe producente, a tutti gli effetti, accettare un emendamento di questo tipo, sul quale esprimo quindi parere contrario.
Condivido, nel merito, l'ordine del giorno n. 6, che impegna il Governo a migliorare il servizio di trasporto per Tor Vergata utilizzando pullman, a condizione che il testo sia modificato, nel senso di impegnare il Governo (ma spetta soprattutto all'amministrazione comunale gestire i servizi pubblici locali e i trasporti) a potenziare il servizio pubblico di trasporto in modo adeguato, in occasione di avvenimenti straordinari, omettendo l'espressione "previa gara anche con operatori privati". Spetterà alla struttura che dovrà gestire concretamente gli interventi, in quel momento particolare, scegliere gli strumenti per operare tale potenziamento.
Anticipo, infine, il parere contrario sull'emendamento 13.1, perchè é privo di senso.
PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
BARGONE , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici . Signora Presidente, desidero innanzitutto porgere le mie scuse, in particolare al senatore Lauro, perchè avevo inteso che l'esame del provvedimento era stato rinviato alla seduta del 9 dicembre.
Con riferimento alle osservazioni e alle valutazioni espresse dal relatore, desidero ribadire la necessità e l'urgenza dell'approvazione del disegno di legge, che rinvia al 31 dicembre la data di scadenza della realizzazione dei lavori - secondo le disposizioni vigenti i lavori devono essere effettuati entro il 30 ottobre - affinchè possano essere completati e per evitare uno spreco di risorse. La mia puntualizzazione é necessaria perchè la sospensione dei lavori rappresenterebbe un grave danno per l'evento giubilare.
Quanto agli ordini del giorno, sono d'accordo con le osservazioni del relatore. Sono disponibile ad accogliere l'ordine del giorno n. 3, se riformulato, che fa riferimento alle tecniche di lavoro per il rifacimento delle facciate dei palazzi storici, che devono essere impiegate in modo omogeneo sia dagli operatori pubblici, sia dagli operatori privati. Sono altresí disposto ad accogliere, in un testo riformulato, l'ordine del giorno n. 5, che impegna il Governo a non introdurre nuove misure fiscali in relazione all'affluenza di turisti nell'anno giubilare. Potrei altresí accettare l'ordine del giorno n. 6 in un testo riformulato: il miglioramento del servizio di trasporto per Tor Vergata mi sembra un'esigenza naturale, tenendo conto che la decisione di localizzare alcuni eventi importanti dell'anno giubilare a Tor Vergata ha fatto improvvisamente diventare quell'area una zona deputata ad accogliere decine di migliaia di persone.
Quanto all'emendamento 5.1, vorrei precisare che la sostituzione della parola "anticipare" con la parola "utilizzare" é una condizione posta dalla Commissione bilancio della Camera; l'impiego del termine "utilizzare" é stato considerato piú appropriato rispetto alle esigenze di contabilità dello Stato. In conclusione, condivido pienamente i pareri anticipati dal relatore.
PRESIDENTE . Rinvio il seguito della discussione del disegno di legge n. 4090-B ad altra seduta.
Rinvio della discussione delle relazioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, in ordine ai documenti IV- quater , n. 46, IV- quater , n. 47, IV- quater , n. 48, e IV- quater , n. 49.
PRESIDENTE . Comunico che il senatore Fassone, a nome del Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e degli altri relatori, propone all'Assemblea di rinviare l'esame dei documenti IV- quater , n. 46, IV- quater , n. 47, IV- quater , n. 48, e IV- quater , n. 49, iscritti all'ordine del giorno.
Se non si fanno osservazioni, cosí resta stabilito.
La Conferenza dei Capigruppo deciderà successivamente in quale seduta i suddetti documenti saranno esaminati.
Mozioni, interpellanze e interrogazioni, annunzio
PRESIDENTE . Invito il senatore segretario a dare annunzio della mozione, delle interpellanze e delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
MANIS , segretario, dà annunzio della mozione, delle interpellanze e delle interrogazioni pervenute alla Presidenza, che sono pubblicate nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Ordine del giorno
per la seduta di venerdí 3 dicembre 1999
PRESIDENTE . Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica domani, venerdí 3 dicembre, alle ore 10, con il seguente ordine del giorno:
Interpellanze e interrogazioni.
La seduta é tolta (ore 18,40) .
Licenziato per la composizione e la stampa dal Servizio dei Resoconti parlamentari alle ore 22,20
Allegato A
DISEGNI DI LEGGE
(*) Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui finanziamenti a personalità e partiti politici italiani da parte dei Paesi appartenenti all'ex Patto di Varsavia (4243)
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli avvenimenti cui si rifanno le notizie contenute nelle cosiddette "Carte Mitrokhin" (4260)
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui rapporti tra il KGB e alcuni cittadini italiani, nonché sul fenomeno di "tangentopoli" (4270)
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare le modalità di acquisizione e valutare sotto il profilo storicopolitico le conseguenze derivanti dalla pubblicazione del " dossier Mitrokhin" (4281)
Inchiesta parlamentare sul dossier Mitrokhin e sull'attività del KGB e degli altri servizi segreti stranieri in Italia (4287).
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per approfondire la conoscenza della documentazione acquisita con il " dossier Mitrokhin" e valutarne le relative conseguenze storicopolitiche (4289)
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per la valutazione e l'approfondimento della documentazione contenuta nel " dossier Mitrokhin" (4299)
Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta su fatti e documenti relativi al " dossier Mitrokhin" e sui flussi di denaro provenienti dai paesi appartenenti all'ex Patto di Varsavia (4350)
(*) Testo preso a base dalla Commissione.
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti (4243)
(Nuovo titolo)
ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 1.
1. É istituita una Commissione parlamentare d'inchiesta con il compito di:
a)
acquisire gli elementi relativi ai flussi di denaro provenienti dai Paesi appartenuti all'ex Patto di Varsavia verso l'Italia ed accertare i collegamenti economici e finanziari di partiti politici italiani, anche in via indiretta, o di esponenti politici con tali Paesi;b) accertare attraverso quali reti di connivenze, supporti, persone, enti e società, i singoli partiti o esponenti politici italiani si siano procurati o si procurino finanziamenti in qualsiasi forma, provenienti dai Paesi di cui alla lettera a) ;
c) accertare se in tale ambito vi siano stati finanziamenti finalizzati ad ottenere comportamenti politici individuali o collettivi o ad influire sulle decisioni di organi politici;
d) verificare quali influssi abbiano esercitato il KGB e gli altri servizi segreti dei Paesi dell'Europa orientale sulla vita politica italiana e su fenomeni eversivi italiani.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 1.102 (Nuovo testo).
EMENDAMENTI
Sostituire l'articolo 1 con il seguente:
"Art. 1. - 1. Alla legge 17 maggio 1988, n. 172, sono apportare le seguenti modificazioni:
" a) al comma 1, dell'articolo 1, dopo la lettera d) é aggiunta la seguente:
"d -bis) le responsabilità politiche e amministrative inerenti alle notizie desunte dal dossier Mitrokhin e fatti connessi, e il coinvolgimento di servizi segreti in atti terroristici in Italia o contro persone o beni italiani all'estero".
b)
All'articolo 2, dopo il comma 4 é aggiunto il seguente: "4 -bis) Per le finalità di cui alla lettera d -bis) del comma 1 dell'articolo 1 la Commissione redige entro il termine tassativo di sei mesi una relazione conclusiva"".
1.101
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
Sostituire l'articolo 1 con il seguente:
"Art. 1. - 1. Alla legge 17 maggio 1988, n. 172, sono apportare le seguenti modificazioni:
" a) al comma 1, dell'articolo 1, dopo la lettera d) é aggiunta la seguente:
"d -bis) l'attendibilità delle informazioni relative a persone elencate nel dossier Mitrokhin, le responsabilità politiche e amministrative inerenti alle notizie desunte dal dossier stesso, e il coinvolgimento di servizi segreti in atti terroristici in Italia o contro persone o beni italiani all'estero".
b)
All'articolo 2, dopo il comma 4 é aggiunto il seguente: "4 -bis) Per le finalità di cui alla lettera d -bis) del comma 1 dell'articolo 1 la Commissione redige entro il termine tassativo di sei mesi una relazione conclusiva"".
1.100
PARDINI, BERTONI, SEMENZATO, MARCHETTI
All'emendamento 1.102, al comma 2, sostituire le parole:
"10 senatori e da 10 deputati" con le seguenti: "20 senatori e da 20 deputati tra i quali almeno 10 componenti della Commissione Stragi istituita con legge 17 maggio 1988, n. 172". 1.102/1
STIFFONI
All'emendamento 1.102, al comma 2, sostituire le parole:
"10 senatori e da 10 deputati" con le altre: "20 senatori e da 20 deputati". 1.102/2
MISSERVILLE, CIMMINO
All'emendamento 1.102, sostituire il comma 3 con il seguente:
"3. La Commissione elegge il Presidente a maggioranza dei suoi componenti.".
1.102/3
STIFFONI
All'emendamento 1.102, sostituire il comma 3 con il seguente:
"3. Il Presidente della Commissione é eletto dai componenti della stessa, tra i membri appartenenti alla Commissione".
1.102/4
MISSERVILLE, NAPOLI Roberto, CIMMINO
All'emendamento 1.102, al comma 3, sostituire le parole:
"tra i componenti della Commissione" con le altre: "al di fuori dei componenti della Commissione, tra i membri dell'uno o dell'altro ramo del Parlamento". 1.102/5
SCHIFANI, MANTICA, DENTAMARO
All'emendamento 1.102, al comma 4, dopo le parole:
"manifesta l'incompatibilità" aggiungere le seguenti: ", secondo le apposite previsioni del regolamento della Commissione,". 1.102/6
STIFFONI
All'emendamento 1.102 al comma 6, sopprimere le parole da:
"tutte le volte" sino alla fine del comma. 1.102/7
STIFFONI
Sostituire gli articoli 1, 2 e 3 con il seguente:
"Art. 1. - 1. É disposta, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione una inchiesta parlamentare per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico e amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti.
2. L'inchiesta é svolta da una Commissione composta da 10 senatori e da 10 deputati nominati, rispettivamente, dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati, in modo da rispecchiare la proporzione dei Gruppi parlamentari.
3. Il Presidente della Commissione é scelto, di comune accordo, dai Presidenti delle due Assemblee, tra i componenti della Commissione.
4. I Presidenti delle due Camere provvedono a sostituire il componente del quale, dallo svolgimento dei lavori, risulti manifesta l'incompabilità, direttamente o per interposti rapporti, con la natura dell'inchiesta.
5. L'attività e il funzionamento della Commissione sono disciplinati da un regolamento interno approvato dalla Commissione - a maggioranza dei due terzi dei componenti - prima dell'avvio del procedimento d'inchiesta. Ciascun componente puó proporre la modifica dei testi in esame prima dell'approvazione.
6. Per la validità delle sedute della Commissione é necessaria la presenza di almeno un terzo dei suoi componenti. Tutte le volte che lo ritenga opportuno la Commissione puó riunirsi in seduta segreta.
7. La Commissione puó organizzarsi in gruppi di lavoro. Dei lavori della Commissione si redige il resoconto stenografico, anche con il sussidio di apparecchi di registrazione. I resoconti e le registrazioni fanno parte degli atti dell'inchiesta".
1.102
IL RELATORE
Sostituire gli articoli 1, 2 e 3 con il seguente:
"Art. 1. - 1. É disposta, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione una inchiesta parlamentare per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico e amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti.
2. L'inchiesta é svolta da una Commissione composta da 10 senatori e da 10 deputati nominati, rispettivamente, dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati, in modo da rispecchiare la proporzione dei Gruppi parlamentari.
3. Il Presidente della Commissione é scelto, di comune accordo, dai Presidenti delle due Assemblee, tra i componenti della Commissione.
4. L'attività e il funzionamento della Commissione sono disciplinati da un regolamento interno approvato dalla Commissione - a maggioranza assoluta dei componenti - prima dell'avvio del procedimento d'inchiesta.
5. Per la validità delle sedute della Commissione é necessaria la presenza di almeno un terzo dei suoi componenti. Tutte le volte che lo ritenga opportuno la Commissione puó riunirsi in seduta segreta".
1.102 (Nuovo testo)
IL RELATORE
Sostituire l'articolo con il seguente:
"Art. 1. - 1. É istituita una Commissione parlamentare d'inchiesta con il compito di:
a)
acquisire gli elementi relativi ai flussi di denaro provenienti da altri Paesi verso l'Italia ed accertare i collegamenti economici e finanziari di partiti politici italiani, anche in via indiretta, o di esponenti politici con tali Paesi;b) analizzare le carte contenute nel dossier Mitrokhin trasmesse al Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (Sismi) dal Servizio parallelo britannico e da quelli ad essi collegati, al fine di poter studiare la validità della documentazione, valutare il reale peso dei presunti collegamenti stabilitisi tra il KGB e cittadini italiani ed accertare le eventuali conseguenze prodotte negli avvenimenti interni della politica italiana".
1.103
DI PIETRO, OCCHIPINTI
Sostituire l'articolo con il seguente:
"Art. 1. - 1. É istituita, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione parlamentare di inchiesta al fine di:
a)
svolgere approfondite indagini e procedere all'esame dei documenti del dossier "Vassilj Mitrokhin" verificando, in particolare quali influssi abbiano esercitato il KGB e gli altri servizi segreti dei Paesi appartenenti all' ex patto di Varsavia in Italia;b) acquisire, in particolare, gli elementi relativi ai flussi di denaro ed ai finanziamenti in qualsiasi forma provenienti dai Paesi appartenenti all' ex Patto di Varsavia verso l'Italia ed accertare i collegamenti economici e finanziari, passati e presenti, di partiti politici italiani, anche in via indiretta, o di esponenti politici con tali Paesi e appurare attraverso quali reti di connivenze, supporti, persone, enti e società, ció si sia verificato o tuttora si verifichi;
c) accertare se vi siano o vi siano stati finanziamenti finalizzati a modificare comportamenti politici individuali o collettivi o ad influire sulle decisioni di organi politici o su fenomeni eversivi italiani;
d) specificare le cause della mancata individuazione o del mancato perseguimento di responsabili dei fatti oggetto dell'inchiesta;
e) verificare, inoltre, ove emergano elementi nel corso delle indagini, le evenutali violazioni degli articoli 54 e 98 della Costituzione da chiunque commesse".
1.104
LA LOGGIA, MACERATINI, D'ONOFRIO, PASTORE, SCHIFANI, ROTELLI, MAGNALBÓ, PASQUALI, DENTAMARO
Dopo il comma 1, aggiungere in fine, il seguente:
"1- bis) . É inoltre suo compito accertare se uno o piú servizi segreti di paesi appartenuti all' ex patto di Varsavia siano stati coinvolti nella esecuzione o preparazione di atti terroristici sul territorio dello Stato italiano o anche in paesi confinanti con l'Italia con coinvolgimento di interessi di cittadini italiani o dello Stato italiano".
1.105
PINGGERA, THALER AUSSERHOFER, MELONI
ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 2.
1. La Commissione é composta da dieci deputati e dieci senatori, nominati rispettivamente dal Presidente della Camera dei deputati e dal Presidente del Senato della Repubblica su designazione dei gruppi parlamentari, proporzionalmente alla consistenza numerica di ciascun gruppo.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 1.102 (Nuovo testo).
EMENDAMENTI
Sopprimere l'articolo.
2.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
Al comma 1, ovunque ricorrano, sostituire le parole:
"dieci", con: "venti". 2.101
LA LOGGIA, MACERATINI, D'ONOFRIO, PASTORE, SCHIFANI, ROTELLI, MAGNALBÓ, PASQUALI, DENTAMARO
ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 3.
1. La Commissione all'atto dell'insediamento, elegge al suo interno il presidente, il vicepresidente ed un segretario, a maggioranza dei suoi componenti.
2. Prima dell'inizio dei lavori, la Commissione approva, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, il regolamento interno.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 1.102 (Nuovo testo).
EMENDAMENTO
Sopprimere l'articolo.
3.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 4.
1. Nello svolgimento dell'inchiesta la Commissione puó acquisire atti e documenti relativi ad istruttorie ed inchieste in corso presso gli organi inquirenti governativi.
2. La Commissione procede alle indagini ed agli esami con gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria.
3. La Commissione puó avvalersi dell'opera di ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria.
4. La Commissione ha il potere di:
a)
ordinare la esibizione e il sequestro di atti, documenti o cose nonchè la perquisizione domiciliare;b) ordinare l'ispezione di luoghi o di cose;
c) ordinare la perizia quando l'indagine richieda cognizioni tecniche specializzate;
d) convocare ed interrogare le persone che ritiene a conoscenza di fatti o di notizie utili ai fini dell'inchiesta e procedere ai necessari confronti.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 4.101 (Nuovo testo).
EMENDAMENTI
Sopprimere l'articolo.
4.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
All'emendamento 4.101 sopprimere il comma 2.
4.101/1
MISSERVILLE, NAPOLI Roberto, CIMMINO
All'emendamento 4.101, al comma 2, dopo le parole:
"La Commissione" aggiungere la seguente: "non". 4.101/2
MISSERVILLE, NAPOLI Roberto, CIMMINO
All'emendamento 4.101, al comma 3, sostituire le parole da:
"A maggioranza" sino alla fine del comma con le seguenti: "Tutti gli atti prodotti dalla Commissione sono pubblici". 4.101/3
STIFFONI
Sostituire gli articoli 4, 5 e 11 con il seguente:
"Art. 4. - 1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria.
2. La Commissione puó richiedere accertamenti e notizie ai servizi di informazione e sicurezza, tramite il Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.
3. La Commissione, entro sei mesi dal suo insediamento e comunque non oltre sette mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, conclude i propri lavori presentando al Parlamento la relazione, o le relazioni, sui risultati delle indagini e degli accertamenti di cui all'articolo 1. A maggioranza dei suoi componenti delibera la pubblicazione degli atti dell'inchiesta.
4.101
IL RELATORE
Sostituire gli articoli 4, 5 e 11 con il seguente:
"Art. 4. - 1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria.
2. La Commissione, entro sei mesi dal suo insediamento e comunque non oltre sette mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, conclude i propri lavori presentando al Parlamento la relazione, o le relazioni, sui risultati delle indagini e degli accertamenti di cui all'articolo 1. A maggioranza dei suoi componenti delibera la pubblicazione degli atti dell'inchiesta.
4.101 (Nuovo testo)
IL RELATORE
Al comma 4, lettera
a) , sostituire le parole : "perquisizione domiciliare" con le altre : "perquisizione locale". 4.102
DI PIETRO, OCCHIPINTI
Al comma 4, sostituire la lettera
d) con la seguente : " d) convocare e procedere all'audizione delle persone che ritiene a conoscenza di fatti o di notizie utili ai fini dell'inchiesta e procedere ai necessari confronti, secondo le norme di procedura per i testimoni e per le persone sottoposte ad indagini".
4.103
DI PIETRO, OCCHIPINTI
ARTICOLO 5 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 5.
1. Per gli accertamenti al di fuori dei confini dello Stato italiano, la Commissione si avvale della piena disponibilità del Ministero degli affari esteri nei limiti della legislazione di ciascuno Stato estero.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 4.101 (Nuovo testo).
EMENDAMENTO
Sopprimere l'articolo.
5.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
ARTICOLO 6 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 6.
1. Di fronte alla Commissione non possono essere eccepiti i segreti professionale, giornalistico, bancario e di ufficio e non é opponibile il segreto di Stato.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 6.101.
EMENDAMENTI
Sopprimere l'articolo.
6.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
All'emendamento 6.101, sopprimere il comma 6.
6.101/1
STIFFONI
Sostituire gli articoli 6, 7 e 8 con il seguente:
"Art. 6. - 1. Per le audizioni a testimonianza davanti alla Commissione si applicano le disposizioni degli articoli 366 e 372 del codice penale.
2. Di fronte alla Commissione non possono essere eccepiti i segreti di Stato, d'ufficio, professionale e bancario.
3. É sempre opponibile il segreto tra difensore e parte processuale nell'ambito del mandato.
4. La Commissione puó chiedere, anche in deroga al divieto stabilito dall'articolo 329 del codice di procedura penale, copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organi inquirenti, nonchè copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari. Se l'autorità giudiziaria, per ragioni di natura istruttoria, ritiene di non poter derogare al segreto di cui al citato articolo 329 del codice di procedura penale, emette decreto motivato di rigetto. Quando tali ragioni vengano meno, l'autorità giudiziaria provvede a trasmettere quanto richiesto.
5. Qualora gli atti o i documenti richiesti siano stati assoggettati a vincolo di segreto funzionale da parte di Commissioni d'inchiesta, detto segreto non puó essere opposto alla Commissione istituita con la presente legge.
6. La Commissione stabilisce quali atti e documenti non dovranno essere divulgati, anche in relazione ad esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. Devono, in ogni caso, essere coperti dal segreto gli atti e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari in fase istruttoria".
6.101
IL RELATORE
Sostituire l'articolo con il seguente:
Art. 6. - Non puó essere opposto alla Commissione nè il segreto di Stato, nè il segreto d'ufficio ed inoltre i documenti trasmessi dal Governo sotto il vincolo del segreto possono essere resi pubblici solo con l'accordo tra il Governo e la Commissione.
6.102
DI PIETRO, OCCHIPINTI
ARTICOLO 7 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 7.
1. Le persone che la Commissione intende ascoltare, di norma sono convocate per iscritto e sono ammonite della importanza morale dell'atto e delle pene stabilite contro i colpevoli di falsa testimonianza.
2. La Commissione, a maggioranza dei propri componenti, puó deliberare di procedere a confronti.
3. Se la persona convocata, senza un legittimo impedimento, non si presenta nel luogo, nel giorno e nell'ora indicati, il presidente della Commissione, o chi ne fa le veci, ne ordina l'accompagnamento a mezzo di un ufficiale di polizia giudiziaria.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 6.101.
EMENDAMENTI
Sopprimere l'articolo.
7.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
Sostituire l'articolo con il seguente:
"Art. 7. - 1. Le persone che la Commissione intende ascoltare in qualità di persone informate sui fatti sono convocate per iscritto e sono ammonite della importanza morale dell'atto e delle pene stabilite contro i colpevoli di falsa testimonianza.
2. La Commissione, a maggioranza dei propri componenti, puó deliberare di procedere a confronti.
3. Se la persona informata sui fatti convocata, senza un legittimo impedimento, non si presenta nel luogo, nel giorno e nell'ora indicati, il presidente della Commissione, o chi ne fa le veci, ne ordina l'accompagnamento a mezzo di un ufficiale di polizia giudiziaria".
7.101
DI PIETRO, OCCHIPINTI
ARTICOLO 8 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 8.
1. Puó essere ascoltata la persona imputata o indiziata in un procedimento penale, civile, militare o amministrativo, pendente per gli stessi fatti sui quali la Commissione svolge l'inchiesta.
2. Le dichiarazioni rese dalle persone convocate in qualità di testimoni, cosí come gli atti o i documenti o le cose da esse esibiti, una volta acquisiti dalla Commissione, non possono essere usati a carico delle persone stesse in procedimenti penali, civili, amministrativi o militari instaurati nei loro confronti per i medesimi fatti sui quali la Commissione svolge l'inchiesta.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 6.101.
EMENDAMENTO
Sopprimere l'articolo.
8.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
EMENDAMENTO TENDENTE AD INSERIRE
UN ARTICOLO AGGIUNTIVO DOPO L'ARTICOLO 8
Dopo l'articolo 8, inserire il seguente:
"Art. 8- bis.
1. I componenti la Commissione, i funzionari ed il personale addetti alla Commissione stessa ed ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta oppure ne viene a conoscenza per ragioni d'ufficio o di servizio, sono obbligati al segreto per tutto quanto riguarda le disposizioni, le notizie, gli atti e i documenti acquisiti al procedimento d'inchiesta.
2. Salvo che il fatto costituisca un piú grave delitto, la violazione del segreto é punita a norma dell'articolo 326 del codice penale.
3. Le stesse pene si applicano a chiunque diffonda, in tutto o in parte, anche per riassunto o informazione, notizie, disposizioni, atti o documenti del procedimento d'inchiesta in svolgimento, salvo che per il fatto specifico siano previste pene piú gravi".
8.0.100
IL RELATORE
ARTICOLO 9 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 9.
1. Quando é necessario acquisire atti, documenti o cose pertinenti alla materia dell'inchiesta, il presidente, su deliberazione della Commissione, ne ordina la esibizione e, se questa viene rifiutata, il sequestro. Alla esecuzione del sequestro o della perquisizione, la Commissione puó delegare un ufficiale di polizia giudiziaria.
2. Nel procedere alle operazioni di cui al comma 1, l'ufficiale di polizia giudiziaria non puó aprire carte o documenti sigillati o comunque chiusi, e deve rimetterli alla Commissione senza prendere comunque conoscenza del loro contenuto.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 9.101.
EMENDAMENTI
Sopprimere l'articolo.
9.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
Sostituire gli articoli 9 e 10 con il seguente:
"Art. 9. - 1. La Commissione puó avvalersi dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e delle collaborazioni che ritenga necessarie, previa intesa con le Presidenze delle due Camere".
9.101
IL RELATORE
ARTICOLO 10 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 10.
1. Quando per la stessa materia su cui si svolge l'inchiesta parlamentare é aperto procedimento penale, anche militare, la Commissione, su deliberazione presa a maggioranza dei componenti, puó chiedere all'autorità giudiziaria notizie, atti e documenti acquisiti anche nel corso di indagini istruttorie. L'autorità giudiziaria fornisce i documenti in copia.
2. Nel caso di una contemporanea inchiesta amministrativa, la Commissione puó chiedere la copia degli atti e, sentita la competente autorità amministrativa, ha facoltà di domandare la sospensione del procedimento in corso sino alla conclusione dell'inchiesta parlamentare. L'autorità amministrativa é tenuta ad uniformarsi a tali richieste.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 9.101.
EMENDAMENTI
Sopprimere l'articolo.
10.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
Sostituire il comma 1 con il seguente
: "1. Quando per la stessa materia su cui si svolge l'inchiesta parlamentare é aperto procedimento penale, anche militare, la Commissione, su deliberazione presa a maggioranza dei componenti, puó chiedere all'autorità giudiziaria notizie, atti e documenti acquisiti anche nel corso di indagini istruttorie. L'autorità giudiziaria fornisce i documenti in copia, ovvero, durante le indagini preliminari, indica motivatamente le ragioni del diniego".
10.101
DI PIETRO, OCCHIPINTI
ARTICOLO 11 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 11.
1. La Commissione conclude i propri lavori entro dodici mesi dal suo insediamento, presentando ai due rami del Parlamento una relazione sui risultati delle indagini e degli accertamenti effettuati, che comprende proprie considerazioni ed osservazioni.
2. Nella relazione é contenuto l'elenco dei trasferimenti finanziari diretti, anche attraverso banche ed istituti di credito di Stati esteri, a soggetti italiani. Nel caso di società di capitale sono individuate le persone fisiche che detengono le quote di riferimento.
(*) Approvato l'emendamento sostitutivo 4.101 (Nuovo testo).
EMENDAMENTO
Sopprimere l'articolo.
11.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
ARTICOLO 12 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 12.
1. Le spese per il funzionamento della Commissione sono poste per metà a carico del bilancio interno della Camera dei deputati e per metà a carico del bilancio interno del Senato della Repubblica.
EMENDAMENTO
Sopprimere l'articolo.
12.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
(*) Approvato il mantenimento dell'articolo.
ARTICOLO 13 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4243
Art. 13.
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
EMENDAMENTO
Sopprimere l'articolo.
13.100
PARDINI, SEMENZATO, MARCHETTI
(*) Approvato il mantenimento dell'articolo.
EMENDAMENTO AL TITOLO DEL DISEGNO DI LEGGE
Sostituire il titolo del provvedimento con il seguente
: "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti".
Tit. 1.
IL RELATORE
DISEGNO DI LEGGE
Disposizioni temporanee per agevolare gli interventi ed i servizi di accoglienza del Grande Giubileo dell'anno 2000 (4090-B)
ORDINI DEL GIORNO
Il Senato,
impegna il Governo, nell'utilizzazione dei fondi destinati ad eventi giubilari, a far sí che siano assunti a tempo determinato, coloro che sono in possesso del diploma di laurea e/o del diploma di scuola secondaria superiore ottenuto con il massimo dei voti.
9.4090-B.1.
LAURO
Il Senato,
impegna il Governo ad adottare le misure necessarie affinché venga rilasciato un certificato provvisorio di abitabilità ed agibilità di alberghi e locali commerciali costruiti abusivamente ed oggetto di condono edilizio su richiesta del proprietario e previa ispezione dell'Ufficio sanitario o di un ingegnere che accertino la salubrità dell'ambiente e la conformità della costruzione al progetto approvato.
9.4090-B.2 (Testo corretto)
LAURO
Il Senato,
impegna il Governo a non discriminare i soggetti privati nei confronti dei pubblici riguardo ai metodi da utilizzarsi nel rifacimento delle facciate dei palazzi storici di Roma.
9.4090-B.3. (Testo corretto)
LAURO
Il Senato,
preso atto della pervicacia con la quale é stato impedito ogni riflessione sulla portata di alcune norme penalizzanti intere categorie di vettori di trasporto che, con la scusa del Giubileo, corrono il rischio di subire sanzioni durissime, addirittura impensabili in rapporto ai prezzi di mercato in base ai quali le prestazioni di trasporto sono offerte;
considerato che l'entrata in vigore di tale normativa vessatoria rischia di scatenare un contenzioso costituzionale sulla dubbia legittimità di un provvedimento che oltretutto esclude dallo stesso alcuni vettori privilegiati titolari di concessioni di granturismo comunali;
ritenuto che l'effetto "boomerang" di provvedimenti del genere rischia di compromettere l'immagine stessa del nostro Paese in ambito comunitario, con l'effetto ulteriore di indurre le Autorità dell'Unione europea a controlli sempre piú severi sul modo con il quale il nostro paese sta applicando le regole di liberalizzazione e di concorrenza di mercato;
tutto ció premesso e ritenuto, invita il Governo a voler evitare siffatti ingiustificati effetti, impegnandosi ad adottare quegli interventi correttivi che valgono a rimuovere gli effetti piú dannosi della nuova assurda normativa introdotta.
9.4090-B.4.
LAURO
Il Senato,
premesso che:
l'anno 2000 potrebbe rivelarsi come un anno di grave crisi per il turismo italiano;
impegna il Governo:
a non compromettere ulteriormente la situazione già delicata prevedendo misure fiscali, quali tasse e balzelli, per i pellegrini.
9.4090-B.5.
LAURO
Il Senato,
considerato che il nuovo codice della strada di fatto non consente piú di adibire le motocarrozzette al servizio di piazza (vedi art. 86) mentre i veicoli già immatricolati per tale uso continuano a circolare.
Risulta allora motivata l'obiezione di chi in possesso di patente A e CAP di categoria A1 e regolarmente abilitato alla guida di motocarrozzetta adibita a servizio taxi da anni, all'improvviso, a seguito della sostituzione del suddetto CAP con quello KA previsto dalle nuove norme "non puó guidare piú",
impegna il Governo
a far sí che per queste persone venga prevista la possibilità di rilasciare una KB opportunamente limitato.
9.4090-B.7.
LAURO
Il Senato,
considerato che durante il periodo del grande Giubileo tra le categorie di esercizi che maggiormente saranno richiesti vi sono quelle dei parcheggi e delle autorimesse, posto che molti turisti dovranno parcheggiare la propria auto nella Capitale e che altri usufruiranno dei servizi di autonoleggio da autorimessa;
preso atto che sia sugli immobili adibiti a parcheggi che su quelli adibiti ad autorimesse grava il pericolo di esecuzione di provvedimenti di rilascio per finita locazione durante tale periodo,
impegna il Governo
in sede di applicazione della normativa in esame, mediante l'emanazione di apposito provvedimento, a considerare anche gli immobili destinati a parcheggi e ad autorimesse, come inclusi tra le tipologie di immobili siti nel comune di Roma per i quali é sospesa l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio per fine locazione sino al 30 giugno 2001.
9.4090-B.8.
SERENA, MANFROI
Allegato B
Gruppi parlamentari, composizione
I senatori Gnutti, Avogadro, Ceccato, Lago, Lorenzi e Manfroi hanno dichiarato di appartenere al Gruppo Misto per la compoonente "Autonomisti e federalisti".
Procedimenti relativi ai reati previsti dall'articolo 96
della Costituzione, trasmissione di decreti di archiviazione
Con lettera in data 23 novembre 1999, il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma ha comunicato, ai sensi dell'articolo 8, comma 4, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che il collegio per i procedimenti relativi ai reati previsti dall'articolo 96 della Costituzione, costituito presso il suddetto tribunale, ha disposto, con decreto in data 10 novembre 1999, l'archiviazione degli atti relativi ad ipotesi di responsabilità nei confronti di Paolo Cirino Pomicino, nella sua qualità di Ministro del bilancio e della programmazione economica pro tempore e di altri.
Insindacabilità, presentazione di relazioni su richieste
di deliberazioni provenienti dal parlamentare interessato
A nome della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, in data 1º dicembre 1999, il senatore Callegaro ha presentato le relazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità ex articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di due procedimenti penali nei confronti del senatore Marcello Pera ( Docc. IV- quater , nn. 48 e 49).
Disegni di legge, trasmissione dalla Camera dei deputati
Il Presidente della Camera dei deputati ha trasmesso il seguente disegno di legge:
C. 5619-B. - "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità euorpee - Legge comunitaria 1999" (4057-B) (Approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera).
Disegni di legge, annunzio di presentazione
Sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai Ministri dell'interno e per la funzione pubblica:
"Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi - Legge di semplificazione 1999" (4375);
dal Ministro delle politiche agricole e forestali
: "Rifinanziamento del Fondo centrale per il credito peschereccio" (4376).
Sono stati presentati i seguenti disegni di legge d'iniziativa dei senatori:
MAZZUCA POGGIOLINI, BUCCIARELLI, D'ALESSANDRO PRISCO e OCCHIPINTI. - "Disposizioni per l'equiparazione dell'inquadramento degli assistenti sociali dipendenti da enti ed amministrazioni pubbliche" (4377);
PETTINATO. - "Modifiche alla legge 25 marzo 1993, n. 81, in tema di durata del mandato del sindaco e del presidente della provincia" (4378).
Disegni di legge, ritiro
Il senatore Lubrano di Ricco ha dichiarato, anche a nome degli altri firmatari, di ritirare il disegno di legge recante "Norme per la salvaguardia del decoro ambientale e dei beni di interesse artistico, storico, monumentale o archeologico" (3609).
Governo, trasmissione di documenti
Il Presidente del Consiglio dei ministri ha inviato, ai sensi dell'articolo 21, comma 3, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, sostituito dall'articolo 12 del decreto legislativo 23 dicembre 1993, n. 546, la comunicazione concernente il conferimento dell'incarico, nell'ambito del Ministero dei lavori pubblici, al dirigente ingegner Francesco Saverio Campanale.
Tale comunicazione é depositata in Segreteria, a disposizione degli onorevoli senatori.
Il Presidente del Consiglio dei ministri ha inviato, ai sensi dell'articolo 21, comma 3, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, sosti tuito dall'articolo 12 del decreto legislativo 23 dicembre 1993, n. 546, la comunicazione concernente il conferimento dell'incarico, nell'ambito del Ministero del Commercio con l'estero, al dirigente dottor Pietro Verzeletti.
Tale comunicazione é depositata in Segreteria, a disposizione degli onorevoli senatori.
Il Presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, con lettere in data 19, 24 e 29 novembre 1999, ha inviato copia di tre documenti di consultazione, relativi - rispettivamente:
alle condizioni di fornitura per il servizio di vendita dell'energia elettrica ai clienti vincolati;
alla regolazione della continuità del servizio di distribuzione dell'energia elettrica;
alla regolazione delle tariffe del servizio di fornitura dell'energia elettrica ai clienti vincolati.
Detti documenti saranno trasmessi alla 10º Commissione permanente.
Interrogazioni, da svolgere in Commissione
A norma dell'articolo 147 del Regolamento, la seguente interrogazione sarà svolta presso la Commissione permanente:
10º Commissione permanente
(Industria, commercio, turismo): 3-03286, dei senatori Pizzinato e Maconi, sulla società multinazionale ABB Alston Power.
Interrogazioni, ritiro
É stata ritirata l'interrogazione 4-17396, dei senatori Sella di Monteluce ed altri.