Legislatura 13ª - Disegno di legge N. 4129

SENATO DELLA REPUBBLICA

———–     XIII LEGISLATURA    ———–





N. 4129


DISEGNO DI LEGGE




presentato dal Ministro del tesoro, del bilancio

e della programmazione economica


(AMATO)

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 30 GIUGNO 1999

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato

per l'esercizio finanziario 1998







ONOREVOLI SENATORI. - Il presente disegno di legge é inteso alla approvazione del Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 1998, esaminato dalla Corte dei conti a sezioni riunite e parificato nei termini della decisione della Corte medesima. Le risultanze contabili sono esposte secondo la nuova struttura del bilancio dello Stato introdotta con l'approvazione della legge 3 aprile 1997, n. 94 e la sua successiva attuazione di cui al decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279. La distinzione tra bilancio per la decisione parlamentare e bilancio per la gestione e rendicontazione, l'individuazione dei centri di responsabilità amministrativa, cui riferire le nuove unità previsionali di base, nonché la definizione delle politiche pubbliche, anche per funzioni obiettivo, hanno trovato attuazione per la prima volta con le previsioni 1998.
Nel corso del 1998 l'azione di riequilibrio dei conti pubblici ha reso possibile il consolidamento degli importanti risultati ottenuti l'anno precedente, confermando il carattere permanente del risanamento della finanza pubblica. Pertanto gli obiettivi in termini di conti delle Amministrazioni pubbliche possono ritenersi senz'altro realizzati.
La riduzione del tasso d'inflazione, il miglioramento del tasso di cambio della lira, il contenimento del deficit pubblico e la consistente diminuzione dei tassi d'interesse sono di tutta evidenza e, peraltro, costituiscono il risultato di un'azione strutturale di piú ampio respiro che coinvolge, all'unisono, il sistema amministrativo, fiscale e di bilancio.
A tale processo ha contribuito, inoltre, il programma di privatizzazioni, che prevede l'utilizzo dei proventi delle alienazioni per il riacquisto dei titoli piú onerosi in circolazione.
I risultati conseguiti, nel loro complesso, appaiono sostanzialmente in linea con gli obiettivi di convergenza macroeconomica definiti a livello europeo. Le riduzioni del tasso di sconto confermano l'allineamento dell'Italia alla media dei paesi europei, coerentemente con la partecipazione alla moneta unica fin dal 1º gennaio 1999.
Anche il rapporto tra debito pubblico e il Prodotto interno lordo (PIL) ha raggiunto l'obiettivo della diminuzione di circa tre punti percentuali rispetto all'anno precedente, accentuando la tendenza decrescente degli ultimi anni, mentre l'indebitamento netto della Pubblica Amministrazione ( deficit ) é rimasto invariato al 2,7 per cento del PIL, riflettendo al suo interno una riduzione dell'avanzo primario ed un ulteriore calo della spesa per interessi.
Il nostro paese si é avviato verso una nuova fase di crescita e di sviluppo nella stabilità riconquistando credibilità sui mercati internazionali grazie ad una linea di politica economica coerente, perseguita con determinazione da Governo e Parlamento e sostenuta dal consenso delle parti sociali.
Il conto consuntivo dell'Amministrazione dello Stato mette in evidenza i seguenti risultati complessivi a lordo delle regolazioni contabili che saranno prese a base della presente relazione:

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Gli stessi risultati, espressi al netto delle regolazioni, si modificano come di seguito indicati e saranno oggetto di apposito esame nella relazione illustrativa al Rendiconto generale dello Stato:

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PREVISIONI

Le previsioni iniziali - stabilite con la legge 27 dicembre 1997 n. 453, e successive modificazioni, - per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, sono venute a modificarsi dando luogo a previsioni definitive di entrata e di spesa, rispettivamente, per 1.128.493 e 1.130.804 in conto competenza e per miliardi 1.136.993 e 1.137.609 in conto cassa.
Sulla dinamica delle entrate, oltre agli effetti negativi del ciclo economico, hanno inciso diversi fattori tra cui: la riduzione degli incassi dell'imposta sostitutiva sui rendimenti finanziari correlata alla richiamata dinamica dei tassi d'interesse; il minor gettito derivante dalla sostituzione di un insieme di imposte con la nuova imposta regionale sulle attività produttive (IRAP); il venir meno del contributo straordinario per l'Europa nonchè del prelievo sui fondi per il trattamento di fine rapporto i cui effetti si esaurivano nel 1997. Nel complesso le entrate sono cresciute dell'8,5 per cento contro il 6,1 registrato nel 1997.
Anche la dinamica delle spese complessive é stata contenuta all'8,7 per cento, consentendo un'ulteriore flessione della relativa incidenza sul PIL dal 47,7 per cento del 1997 al 45,9. Tale andamento é il risultato di una crescita del 3,3 per cento delle spese correnti primarie, di una forte riduzione della spesa per interessi di circa il 10 per cento, prodotta dalla richiamata evoluzione dei tassi d'interesse, e di un aumento della spesa in conto capitale di oltre il 36 per cento rispetto alle previsioni iniziali.
Il recupero di spazi finanziari pertanto ha permesso un'azione qualificata dell'intervento pubblico nell'economia, a favore di una spesa in conto capitale e di una ripresa degli investimenti pubblici, aumentati rispetto al 1997 del 10,5 per cento.
Infine, i proventi realizzati dalle dismissioni nel 1998 hanno consentito un riassorbimento di titoli con un impatto positivo pari allo 0,9 per cento.
Le entrate si riferiscono ad operazioni finali e ad accensione di prestiti patrimoniali rispettivamente per miliardi 637.966 e 490.528 in conto competenza e per miliardi 635.544 e 501.449 in conto cassa. Delle prime, le tributarie ed extratributarie ammontano a 613.516 miliardi in conto competenza ed a 611.094 miliardi in conto cassa.
Le spese, viceversa, si riferiscono ad operazioni finali ed a rimborso di prestiti patrimoniali rispettivamente per miliardi 777.598 e 353.205 in conto competenza e per miliardi 784.206 e 353.403 in conto cassa. Delle spese finali, interessano la parte corrente, 675.202 miliardi il conto competenza e 675.693 miliardi il conto cassa; 102.397 miliardi in conto competenza e 108.514 miliardi in conto cassa riguardano, invece, il conto capitale.
Pertanto, a livello di previsioni definitive il differenziale fra entrate e spese complessive risulta pari a - 2.311 miliardi per la competenza ed a - 616 miliardi per la cassa.
Tale risultato trova la sua specifica origine dalla combinata azione:

del provvedimento legislativo di assestamento di bilancio (+ miliardi 4.435 in conto competenza e miliardi + 4.315 in conto cassa);
di atti amministrativi emanati in attuazione di provvedimenti legislativi con copertura a carico di disponibilità del precedente esercizio (- miliardi 1.063 in conto competenza e - 920 miliardi in conto cassa);
di riassegnazioni di quote di entrate incassate nell'ultimo bimestre dell'anno 1997 (- miliardi 4.064 in conto competenza e - miliardi 733 in conto cassa) e di integrazioni di cassa per titoli di spesa da trasportare - art. 17, quinto comma, della legge 5 agosto 1978, n. 468 (- miliardi 1.663 in conto cassa);
delle operazioni effettuate attraverso il fondo ammortamento dei titoli di Stato (- 1.631 miliardi in conto competenza e in conto cassa);
degli interventi emanati per il riequilibrio della finanza pubblica (+ 12 miliardi in conto competenza e cassa);
del fondo di riserva per le integrazioni di cassa (+ 4 miliardi).

Va, inoltre, rilevato che il ricorso al mercato, stabilito dalla legge finanziaria per il 1998 - legge 27 dicembre 1997, n. 450 - in miliardi 429.800 come limite massimo operativo di competenza, comprensivo di miliardi 4.000 per indebitamento all'estero, viene ad attestarsi, quale saldo contabile nelle previsioni definitive di competenza, in miliardi 492.838, presentando in tal modo un peggioramento di miliardi 63.038, dovuto alle motivazioni esposte per il risultato complessivo, nonché alle specifiche modalità di computo dello stesso che, come é noto, é espresso dalla differenza tra le spese complessive e le entrate finali, cioé al netto dell'accensione di prestiti.
Sempre in sede di previsioni definitive, le entrate per operazioni finali sono risultate pari a 637.966 miliardi in termini di competenza ed a 635.544 miliardi in termini di cassa, con una variazione positiva netta rispetto alle previsioni iniziali pari, rispettivamente, a miliardi 27.358 ed a miliardi 43.248.
Le variazioni in aumento si sono verificate sia nel comparto delle entrate extratributarie sia in quello delle entrate per alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti, mentre variazioni in diminuzione nel conto della competenza e incrementative nel conto della cassa presenta il settore delle entrate tributarie. In particolare, nell'ambito di quest'ultimo, la variazione é la risultante tra le variazioni negative introdotte principalmente nella categoria delle imposte sul patrimonio e sul reddito (- 6.139 miliardi per competenza e + 476 miliardi di cassa) e in quella delle imposte sulla produzione, sui consumi e sulle dogane (- 714 miliardi per competenza e cassa) e quelle positive operate nella categoria delle tasse ed imposte sugli affari (+ 3.951 miliardi in termini di competenza e + 11.626 di cassa), in quella dei Monopoli (1.253 miliardi di competenza e 1.403 miliardi di cassa), ed in quella del lotto, lotterie ed altre attività di giuoco (+ 1.155 miliardi per competenza e 2.607 miliardi di cassa).
Per quanto concerne il comparto delle entrate extratributarie, le variazioni alle previsioni iniziali hanno riguardato i proventi di servizi pubblici minori (433 miliardi per competenza e cassa), gli interessi su anticipazioni e crediti vari del Tesoro (4.192 miliardi per competenza e cassa), i proventi speciali (23 miliardi in conto competenza e cassa), i prodotti netti di aziende autonome ed utili di gestione (201 miliardi per competenza e cassa), i recuperi, rimborsi e contributi (- 566 miliardi per competenza e cassa), nonché le partite compensative delle spese (15 miliardi per competenza e cassa); infine, quelle del titolo III interessano, principalmente, le vendite di beni e affrancazioni di canoni (22.339 miliardi per competenza e cassa), e il rimborso di anticipazioni e di crediti vari del Tesoro (831 miliardi per competenza e cassa).
Le spese finali si sono attestate, rispettivamente, in termini di competenza e di cassa, a miliardi 777.598 e a miliardi 784.206, con un aumento di miliardi 50.444 e di miliardi 59.390 rispetto alle previsioni iniziali. Tale andamento risulta essere determinato da spese correnti per miliardi 21.788 in conto competenza e miliardi 18.544 in conto cassa e da spese in conto capitale per miliardi 28.656 in conto competenza e miliardi 40.846 in conto cassa.
In particolare per i primi gli incrementi hanno riguardato le spese di funzionamento relativi ad oneri di personale in servizio e per acquisti di beni e servizi, le spese per interventi connessi ai trasferimenti alle regioni e agli enti pubblici locali e agli organismi previdenziali, nonchè a poste compensative delle entrate ed ai trattamenti di quiescenza, integrativi e sostitutivi del personale in quiescenza.
Diminuzioni, invece si sono verificate nel comparto degli oneri comuni relativi alle somme non attribuibili e nel settore degli oneri del debito pubblico nella categoria degli interessi.
Per i secondi gli aumenti hanno interessato il settore degli investimenti e particolarmente i beni e opere immobiliari a carico diretto dello Stato, i trasferimenti alle imprese, alle regioni, province e comuni e le anticipazioni per finalità produttive e le partecipazioni azionarie e conferimenti, e quello degli oneri comuni con riferimento alle anticipazioni per finalità non produttive.
Le riduzioni si sono verificate solamente nella categoria delle somme non attribuibili relativamente ai comparti degli investimenti e degli oneri comuni.
Dal raffronto delle operazioni finali, pertanto, risulta un saldo netto da finanziare pari a miliardi 139.632 in termini di competenza ed a miliardi 148.662 in termini di cassa, con un peggioramento sia nel conto della competenza di miliardi 23.086 (+ 19,8 per cento), sia nel conto cassa di miliardi 16.141 (+ 12,2 per cento), rispetto ai saldi iniziali. Depurato dalle operazioni finanziarie per miliardi 36.672 in conto competenza e per miliardi 37.129 in conto cassa, risulta un indebitamento netto di 102.960 miliardi in termini di competenza e di 111.533 miliardi in termini di cassa.
Il peggioramento verificatosi nei saldi previsionali risulta ascrivibile alle previsioni normative della citata legge n. 468 del 1978, ed in particolare é da ricollegare ai provvedimenti cosiddetti "slittati", alle riassegnazioni di entrata, nonchè al fondo ammortamento dei titoli di Stato. Hanno agito in senso positivo, invece, l'attuazione di provvedimenti riguardanti misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica e il provvedimento di assestamento di bilancio.
Il risparmio pubblico, infine, ha evidenziato un lieve peggioramento in termini di competenza, attestandosi a 61.686 miliardi, ed un lieve miglioramento in termini di cassa, ragguagliandosi a 64.598 miliardi.

GESTIONE

Nel corso del 1998 é continuata l'azione di risanamento della finanza pubblica, a conferma del carattere duraturo di riequilibrio dei conti pubblici.
Essa si é determinata in un contenimento della spesa ed in un lieve aumento delle entrate.
L'azione di contenimento ha prodotto, di conseguenza, un'ulteriore diminuzione dei tassi sia d'interesse che d'inflazione, nonchè del debito pubblico passando dal 122,4 per cento del 1997 al 118,7 per cento del 1998.
L'indebitamento netto delle pubbliche Amministrazioni, invece, é rimasto invariato al 2,7 per cento del PIL, riflettendo al suo interno una riduzione dell'avanzo primario ed un ulteriore calo della spesa per interessi, anche in presenza di una crescita economica inferiore e quella inizialmente prevista di circa un punto percentuale.
Al conseguimento di tali obiettivi ha contribuito anche l'avviato programma di privatizzazioni. I proventi realizzati dalle dismissioni saranno portati a riduzione del debito pubblico tramite il fondo di ammortamento appositamente costituito, consentendo un ulteriore risparmio nella spesa per interessi.
La situazione precedentemente delineata nella fase della previsione si é, peraltro, modificata nel corso della gestione ponendo in evidenza quanto segue.

a) Competenza

Il consuntivo dell'esercizio espone accertamenti di entrate e incassi complessivi pari rispettivamente a 1.076.048 miliardi e 1.035.191 miliardi.
A fronte degli omologhi dati del 1997 (1.026.048 e 1.016.405 miliardi), si evidenzia un'evoluzione positiva dell'andamento delle entrate.
L'aumentato volume é stato quindi pari a 50.000 miliardi per gli accertamenti e a 18.786 miliardi per gli incassi.
I risultati complessivi della gestione della spesa invece, evidenziano impegni e pagamenti per complessivi 1.069.469 miliardi e 1.015.949 miliardi. Rispetto ai risultati dello scorso esercizio (930.671 e 865.774 miliardi), la gestione presenta un incremento di 138.475 miliardi per gli impegni e di 150.175 miliardi per i pagamenti.
I complessivi accertamenti di entrata (1.076.048 miliardi) e gli impegni di spesa (1.069.469 miliardi), danno luogo ad un avanzo complessivo di miliardi 6.578 a riprova della vasta opera riformatrice e dell'introduzione da parte del Governo di strumenti e procedure innovative intese a tenere sotto controllo gli obiettivi per il risanamento della finanza pubblica.
Il ricorso al mercato (risultato differenziale tra il totale delle entrate finali ed il totale delle spese) poi, quale saldo contabile, viene ad attestarsi in miliardi 414.718 con un miglioramento di miliardi 78.120 rispetto alle previsioni definitive; l'effettivo ricorso all'indebitamento a medio e lungo termine raggiunge, invece, miliardi 421.296 con una flessione di 10.921 miliardi rispetto alle corrispondenti previsioni.
Il saldo netto da finanziare (differenza delle operazioni finali, rappresentate da tutte le entrate e le spese, escluse le operazioni di accensione e rimborso di prestiti), invece, si stabilisce in - 84.319 miliardi con un miglioramento di 55.314 miliardi (+ 64,4 per cento) rispetto alle previsioni definitive. Esso é contenuto nel limite massimo fissato dalla legge finanziaria (87.800 miliardi al netto delle regolazioni debitorie per 28.807 miliardi).
Tale risultato, depurato dalle operazioni d'intermediazione finanziaria che lo Stato ha svolto attraverso il bilancio per miliardi 36.162, dà luogo all'indebitamento netto. Esso si é attestato a 48.157 miliardi con un miglioramento rispetto alle previsioni definitive di 54.804 miliardi (+ 53,2 miliardi).
Il saldo delle operazioni correnti - risparmio pubblico - si stabilisce in + 10.026 miliardi denotando un miglioramento di 51.659 miliardi rispetto alle corrispondenti previsioni. La formazione del risparmio pubblico evidenzia la connotazione non soltanto quantitativa ma soprattutto qualitativa del risanamento finanziario effettuato: il recupero di spazi finanziari ha permesso un'azione qualificata dell'intervento pubblico nell'economia, a favore di una spesa in conto capitale e di una ripresa degli investimenti pubblici aumentati rispetto al 1997 del 10,5 per cento.
Il fatto che per tutti gli indicatori si é registrato un netto miglioramento trova una spiegazione nell'introduzione da parte del Governo di strumenti e procedure intese a tenere sotto controllo gli obiettivi di risanamento di finanza pubblica.
Il complesso delle disposizioni é stato volto sia ad incidere direttamente sulle grandezze del bilancio dello Stato, sia a controllare l'evoluzione dei flussi di tesoreria prodotta dall'attività degli enti decentrati.
In particolare, va osservato che il miglioramento dei saldi é stato raggiunto non tanto con l'abbattimento del volume complessivo della spesa, ma attraverso una maggiore qualificazione di essa, dato che il rimborso prestiti (impegni 330.399 miliardi, pagamenti 326.719 miliardi) é rimasto a livelli superiori a quello del 1997 e rappresenta il 30,9 per cento della spesa complessiva in termini di impegni e il 32,1 per cento per i pagamenti.
Tale andamento appare sostanzialmente in linea con il peso della spesa complessiva rispetto al PIL, passato dal 47,7 per cento al 45,9 per cento per gli impegni e dal 44,4 per cento al 49,4 per cento per i pagamenti.
Le spese finali, intendendo il totale delle spese di parte corrente piú quelle in conto capitale, é aumentato per gli impegni a 739.070 miliardi (694.220 nel 1997) e per i pagamenti a 689.230 miliardi (628.966 nel 1997) pari rispettivamente al 35,9 per cento ed al 33,5 per cento del PIL, quindi, con un incremento, sia per gli impegni che per i pagamenti, in rapporto agli analoghi dati del 1997 (rispettivamente 35,6 per cento e 32,2 per cento).
L'evoluzione manifestata dalla gestione di competenza é stata determinata da molteplici fattori che hanno operato in vario modo.
Dal lato dell'entrata, in particolare, si evidenzia, rispetto alle previsioni definitive, un'evoluzione incrementativa degli accertamenti che ha interessato tutti i comparti delle entrate finali: in particolare, si registra un notevole incremento di miliardi 15.159 del comparto tributario, i cui accertamenti raggiungono miliardi 588.930 (- 0,6 per cento rispetto al 1997); di miliardi 1.298 in quello extratributario, i cui accertamenti raggiungono miliardi 41.042 (- 0,9 per cento rispetto al 1997); di miliardi 329 in quelle provenienti dall'alienazione e dall'ammortamento di beni patrimoniali e della riscossione di crediti, con accertamenti pari a miliardi 24.779.
Per le entrate tributarie sono da segnalare le imposte sul patrimonio e sul reddito che manifestano una lieve riduzione di miliardi 745 rispetto alle previsioni definitive, raggiungendo accertamenti pari a miliardi 314.643 (- 6,5 per cento rispetto al 1997) i proventi del lotto, lotterie ed altre attività di giuoco che, con un aumento di miliardi 3.648 rispetto alle previsioni definitive, hanno fatto registrare accertamenti per 15.798 miliardi (+ 4,3 per cento rispetto al 1997) e la categoria delle tasse ed imposte sugli affari che, attestandosi a miliardi 193.256 presenta un notevole aumento di 13.453 miliardi rispetto alle previsioni definitive ed un incremento del 6,6 per cento rispetto al precedente esercizio.
Con riferimento a tale ultima categoria va evidenziato che il consistente aumento é in parte (miliardi 8.720) determinato dal fatto che le risorse proprie dell'Unione europea sono state contabilizzate sul capitolo dell'IVA anzichè al pertinente capitolo delle entrate extratributarie sul quale é iscritta la previsione.
Le imposte sulla produzione, sui consumi e dogane denotano, invece, una diminuzione di miliardi 1.245 rispetto alle previsioni definitive, raggiungendo miliardi 53.064 di accertamenti (+ 0,7 per cento) rispetto al decorso esercizio.
Per le entrate extratributarie, particolare menzione va fatta, da un lato, per i proventi di servizi pubblici minori e per gli interessi su anticipazioni e crediti vari del Tesoro, che hanno raggiunto accertamenti pari rispettivamente a miliardi 8.419 e 10.801, con un incremento di miliardi 4.431 e 796 rispetto alle corrispondenti previsioni; e, dall'altro per i recuperi, rimborsi e contributi che, raggiungendo miliardi 11.647 di accertamenti, denotano un incremento di miliardi 2.772 rispetto alle previsioni mentre la riduzione rispetto alla previsione registrata nella categoria delle partite che si compensano nella spesa (- miliardi 8.117 per la competenza e - miliardi 8.146 per la cassa) trae sostanzialmente origine dalla diversa contabilizzazione delle predette risorse proprie dell'Unione europea.
Per l'alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti sono da segnalare la vendita di beni ed affrancazione di canoni ed il rimborso di anticipazioni e di crediti vari del Tesoro, i cui accertamenti, attestandosi rispettivamente a miliardi 22.514 e 1.168, presentano un aumento di miliardi 174 e 295 rispetto alle corrispondenti previsioni.
Gli accertamenti per accensione di prestiti, infine, hanno raggiunto i 421.296 miliardi, con una riduzione di 69.231 miliardi rispetto alle previsioni definitive.
Dal lato della spesa, hanno inciso in senso attenuativo sul risultato complessivo della gestione finanziaria le reali economie di gestione per 56.560 miliardi e le disponibilità acquisite ai sensi dell'articolo 11- bis della citata legge n. 468 del 1978 per 4.829 miliardi, a fronte delle quali si sono verificate eccedenze di spesa per complessivi 54 miliardi.
L'articolo 7 del presente disegno di legge propone la sanatoria per le eccedenze riferi te esclusivamente alle unità previsionali di base, anziché ai singoli capitoli di bilancio come accadeva per il passato.
La gestione ha, quindi, dato luogo ad impegni complessivi per miliardi 1.069.469 che riguardano le operazioni finali per 739.070 miliardi (miliardi 639.999 le spese correnti e miliardi 99.071 quelle in conto capitale) e le operazioni di rimborso prestiti per 330.399 miliardi.
Nell'ambito delle spese correnti, il comparto delle spese di funzionamento ha registrato impegni per 129.970 miliardi, quello per interventi per 316.159 miliardi, quello degli oneri comuni per 17.995 miliardi e quello per gli oneri del debito pubblico per 171.570 miliardi, pari, rispettivamente al 17,6, al 42,8, al 2,4 e al 23,2 per cento della spesa complessiva impegnata.
Nel comparto delle spese di funzionamento assumono particolare rilievo gli impegni di spesa per il personale in servizio (miliardi 104.928), nonchè quelli per acquisti di beni e servizi (miliardi 23.054). Nel settore degli interventi i trasferimenti correnti hanno inciso per 253.539 miliardi, mentre in quello degli oneri comuni gli impegni per il personale in servizio hanno raggiunto i 12.650 miliardi. Infine, gli oneri del debito pubblico si riferiscono agli interessi sul debito patrimoniale per 141.344 miliardi e sul debito di tesoreria per 29.540 miliardi. Nel settore della spesa in conto capitale, gli impegni risultanti dal comparto degli investimenti riguardano i trasferimenti per 50.015 miliardi, quelli finanziari per 12.443 miliardi e quelli diretti per 6.898 miliardi. L'aggregato degli oneri comuni, infine, accoglie le anticipazioni per finalità non produttive con 23.970 miliardi di impegni relativi al Fondo di ammortamento dei titoli di Stato.

b) Residui

Il conto dei residui provenienti dagli esercizi 1997 e precedenti presentava al 1º gennaio 1998 residui attivi per miliardi 170.419 e residui passivi per miliardi 175.533, con una eccedenza passiva, quindi, di miliardi 5.114.
Nel corso dell'esercizio la situazione delineata si é modificata dando luogo ad accertamenti di residui attivi per miliardi 141.542 (dei quali miliardi 26.285 incassati e miliardi 115.257 rimasti da riscuotere e da versare) e di resti passivi per miliardi 174.363 (dei quali miliardi 103.962 pagati e miliardi 70.401 rimasti da pagare).
Per i residui passivi la diminuzione di miliardi 1.170 é stata determinata da economie di gestione per miliardi 4.526 e da somme perente agli effetti amministrativi per miliardi 2.522, a fronte delle quali si sono verificate eccedenze di spesa per miliardi 5.878.
Le eccedenze, per unità previsionale di base, riportate nell'allegato elenco (con evidenziazione anche dei capitoli interessati), per le quali viene proposta specifica sanatoria con l'articolo 7 del presente disegno di legge, concernono principalmente:

gli stipendi e le retribuzioni al personale (miliardi 5.814), anch'essi in relazione al particolare sistema di pagamento attraverso ruoli di spesa fissa;
il fitto di locali ed oneri accessori (miliardi 20);
l'indennità integrativa per il raggiungimento del minimo garantito agli ufficiali ed aiutanti ufficiali giudiziari (miliardi 32).

L'eccedenza sopraindicata deriva prevalentemente dalle maggiori spese evidenziate nel conto consuntivo del Ministero della pubblica istruzione e risulta pari a circa 4.950 miliardi. Tale somma, se posta in relazione con le economie realizzate nel conto della competenza dell'amministrazione stessa per l'anno 1997, pari a 5.600 miliardi, determina un saldo gestionale positivo per lo stesso anno 1997 di circa 700 miliardi.
L'eccedenza passiva all'inizio dell'esercizio finanziario 1998 tra i resti attivi e passivi, ammontante a miliardi 5.114 per effetto delle variazioni intervenute nell'anno, si é attestata a 32.821 miliardi con un aumento di 27.707 miliardi.
Riguardo, poi, ai residui di nuova formazione derivanti dalla gestione di competenza dell'esercizio finanziario 1998, si puó notare che per gli attivi le somme rimaste da riscuotere e da versare ammontano a 67.141 miliardi e per i passivi le somme rimaste da pagare raggiungono miliardi 157.482; complessivamente, il conto dei residui al 31 dicembre 1998 espone residui attivi per miliardi 182.398 e residui passivi per miliardi 227.883, con un'eccedenza passiva di miliardi 45.485.
Quest'ultima, presenta un aumento rispetto all'inizio dell'esercizio di miliardi 40.371, dovuto ad un aumento del volume dei residui attivi per 11.979 miliardi (passati da 170.419 miliardi a miliardi 182.398, + 7 per cento) e ad un incremento del volume dei residui passivi per miliardi 52.350 (passati da 175.533 miliardi a miliardi 227.883, + 30 per cento).
Riepilogando, per quanto riguarda i residui attivi, l'evoluzione riscontrata risulta attribuibile per miliardi 67.141 a quelli di nuova formazione (+ 47 per cento) e per miliardi 115.257 a quelli pregressi (+ 12,8 per cento) rispetto al precedente esercizio; per i residui passivi, va sottolineato un aumento del processo di formazione dei nuovi resti, che raggiungono i 157.483 miliardi (contro i 130.383 miliardi del 1997, + 20,8 per cento), ed un rallentamento del processo di smaltimento di quelli pregressi, che si attestano a 70.401 miliardi (contro i 45.150 miliardi del 1997, + 55,9 per cento), palesando un incremento nel grado di eliminazione della consistenza iniziale (il 59,2 per cento contro il 41,9 per cento del 1997).
L'aumento registrato nei residui passivi di nuova formazione, nonostante la legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, va riferito da un lato al volume raggiunto dagli impegni, che sono aumentati rispetto al precedente di circa 138.000 miliardi, e dall'altro da un aumento dei pagamenti in conto competenza pari a 111.000 miliardi circa.
Il fenomeno dei residui rimane anche nel 1998 su livelli considerevoli, specie quelli passivi che, nonostante la riduzione di miliardi 5.177 apportata ai sensi della citata legge n. 449 del 1997 dalla delibera della Presidenza del Consiglio dei ministri del 25 febbraio 1999 ai residui di stanziamento, hanno subíto come sopraevidenziato un incremento del 30 per cento, attestandosi complessivamente a miliardi 227.883.
Alla base della dinamica, ancora elevata, del processo formativo dei nuovi resti passivi si trovano varie cause, sia di natura legislativa che di carattere amministrativo-contabile, alcune delle quali connesse all'epoca del perfezionamento in legge delle varie iniziative di spesa.

c) Cassa

La gestione di competenza e quella dei residui, precedentemente delineate, concorrono entrambe a determinare i risultati della gestione di cassa, che ha dato luogo complessivamente ad incassi per miliardi 1.035.191 ed a pagamenti per miliardi 1.015.949.
Gli incassi si riferiscono per 613.895 miliardi ad operazioni finali e per 421.296 miliardi ad operazioni di indebitamento patrimoniale. Viceversa, i pagamenti riguardano operazioni finali per 689.230 miliardi e rimborso di prestiti patrimoniali per 326.719 miliardi.
La gestione di cassa presenta, quindi, un saldo attivo di 19.242 miliardi quale differenziale di tutti gli incassi e di tutti i pagamenti. Tale saldo é da riferire alla simultanea azione della gestione di competenza e di quella dei residui che presentano rispettivamente un saldo positivo di 96.920 miliardi e negativo di 77.678 miliardi.
Il ricorso al mercato, dal suo canto, quale differenziale tra gli incassi finali ed i pagamenti complessivi, ammonta a 402.054 miliardi, risultando in tal modo inferiore di 43.279 miliardi rispetto a quello previsto di miliardi 445.333 a dimostrazione di come i provvedimenti adottati nel corso della gestione abbiano ridotto l'indebitamento a medio e lungo termine e quindi l'accensione di prestiti.
Il saldo netto da finanziare, invece, quale saldo delle operazioni finali di bilancio, si stabilisce in 75.335 miliardi. Esso é determinato da pagamenti per miliardi 689.230 (miliardi 585.370 in conto competenza e miliardi 103.860 in conto residui) e da incassi per miliardi 613.895 (miliardi 587.610 in conto competenza e miliardi 26.285 in conto residui). Pertanto lo stesso é da attribuire per + 2.240 miliardi alla gestione di competenza e per - 77.576 miliardi a quella dei residui.
Depurato delle operazioni finanziarie per miliardi 34.960, tale saldo esprime l'indebitamento netto riferibile all'attività di stretta pertinenza dello Stato, che raggiunge i 40.375 miliardi con un miglioramento rispetto alle previsioni iniziali di 82.430 miliardi.
Infine, nell'ambito delle operazioni finali, particolare rilievo assume il saldo delle operazioni correnti, che misura, in caso di disavanzo, la quota di spese correnti non coperta con entrate tributarie ed extratributarie. In caso di avanzo, misura la quota di risorse correnti da destinare al finanziamento delle spese in conto capitale.
Il risparmio pubblico, ancora negativo, risulta determinato in 18.369 miliardi con un miglioramento di 46.229 miliardi rispetto alle corrispondenti previsioni definitive.
Tale saldo deriva da pagamenti per miliardi 607.335 (dei quali 526.914 miliardi attribuiti alla competenza e 80.421 miliardi ai residui) e da incassi per 588.966 miliardi (di cui 562.835 miliardi riferibili alla competenza e 26.131 miliardi ai residui).
Dal lato della spesa hanno inciso in senso attenuativo sui risultati della gestione finanziaria le economie (miliardi 123.795), a fronte delle quali si sono verificate eccedenze di spesa in vari stati di previsione per complessivi miliardi 2.135. Tali eccedenze, per le quali viene proposta sanatoria a livello di unità previsionale di base con l'articolo 7 del presente disegno di legge, vengono esposte distintamente per titoli di spesa, ministeri e macroaggregati nella tabella n. 4 e riguardano principalmente:

gli stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale (miliardi 2.047);
le spese di giustizia nei procedimenti penali ed in quelli civili con ammissione al gratuito patrocinio del Ministero di grazia e giustizia (miliardi 75);
fitto di locali ed oneri accessori (miliardi 4).

Va osservato, poi, come gli incassi per operazioni finali (miliardi 613.895) abbiano costituito il 96,6 per cento delle corrispondenti previsioni definitive e raggiunto il 75,9 per cento della relativa massa acquisibile. Tale andamento va posto in relazione non solo al verificarsi di residui di nuova formazione (67.141 miliardi) in misura leggermente superiore a quella del decorso esercizio, quant'anche all'aumento di quelli pregressi (115.257 miliardi), che manifestano, rispetto al precedente esercizio, un incremento dell'8,6 per cento.
In particolare, é da sottolineare come il decremento manifestatosi negli incassi finali rispetto al 1997 (- 4,3 per cento) sia ascrivibile, particolarmente, al minor gettito del comparto tributario e del maggior gettito di quello extratributario che si attestano rispettivamente a miliardi 548.929, pari all'89,4 per cento (- 2,8 per cento rispetto al precedente esercizio), e a miliardi 40.037 pari al 6,5 per cento degli incassi finali (- 0,3 per cento).
Dal lato della spesa, poi, si sono avuti pagamenti per operazioni finali per 689.230 miliardi, pari all'87,8 per cento delle corrispondenti autorizzazioni ed al 72,3 per cento della relativa massa spendibile.
Il dato risulta superiore di 60.265 miliardi (+ 9,6 per cento) rispetto a quello dell'esercizio 1997.
Il ritmo di realizzazione delle spese finali - stante l'aumento dei residui di nuova for mazione - raggiunge il 71,3 per cento, valore questo inferiore a quello registrato nel 1997 (78,2 per cento).
Ove si considerino separatamente la gestione di competenza e quella dei residui si riscontra, anche in tal caso, una notevole diversificazione nelle incidenze dei pagamenti.
Per la prima, i pagamenti risultano pari a miliardi 585.370, a fronte di una previsione definitiva di 777.598 miliardi e di impegni per 739.070 miliardi, ragguagliandosi, quindi, al 75,3 per cento.
Nella fase della competenza, relativamente alle spese di funzionamento, particolare rilievo assumono i pagamenti per oneri di personale in servizio (miliardi 103.266) e per acquisto di beni e servizi (miliardi 12.564).
Nell'ambito delle spese per interventi assumono importanza quelli per trasferimenti correnti (miliardi 163.491) e nel campo degli investimenti quelli in conto capitale (miliardi 21.409).
Nel settore degli oneri comuni, le spese per acquisto di beni e servizi ammontano a miliardi 12.650 e quelle per anticipazioni per finalità non produttive a miliardi 23.970. Infine nel comparto degli oneri del debito pubblico i pagamenti per interessi si attestano a miliardi 169.848.
I pagamenti in conto resti, invece, ammontano a miliardi 103.861 a fronte di somme spendibili per miliardi 171.379, raggiungendo, quindi, solo il 60,6 per cento e concentrandosi soprattutto nei trasferimenti correnti (interventi) per 60.556 miliardi ed in conto capitale (investimenti) 17.493 miliardi, nell'acquisto di beni e servizi per 8.015 miliardi relativi alle spese di funzionamento e 1.071 miliardi connessi agli interventi, nonchè per il personale in attività di servizio per miliardi 6.989 nell'aggregato delle spese di funzionamento.

GESTIONE DEL PATRIMONIO

Il Conto generale del patrimonio per l'esercizio 1998 evidenzia un peggioramento patrimoniale di 89.007 miliardi, tale da portare la eccedenza complessiva delle passività, al termine dell'esercizio, a 1.968.834 miliardi.
Il peggioramento patrimoniale trae origine da una diminuzione delle attività per 257.587 miliardi, di gran lunga superiore alla diminuzione delle passività, pari a 168.579 miliardi.
Le attività finanziarie presentano una diminuzione complessiva pari a 278.218 miliardi, passando da 1.110.215 miliardi a 831.996 miliardi, mentre le passività finanziarie hanno visto diminuire la loro consistenza di 251.943 miliardi passando da 1.408.450 miliardi a 1.156.506 miliardi. In dettaglio vale rilevare una forte diminuzione dei crediti di tesoreria, pari a 289.893 miliardi, una diminuzione del fondo di cassa, pari a 304 miliardi, mentre per i residui attivi di bilancio si assiste ad un significativo incremento di quelli riscossi e non versati (+ 12.592 miliardi) e di una diminuzione di quelli da riscuotere (- 613 miliardi).
Quanto alle passività finanziarie va osservato che le stesse hanno subíto una notevole flessione nei debiti di tesoreria (- 304.294 miliardi) al contrario dei residui passivi di bilancio per i quali si é registrato un incremento per somme da pagare, pari a 52.350 miliardi.
Per le restanti attività e passività va sottolineato quanto segue:

i "crediti" concessi a soggetti pubblici e privati per anticipazioni, sottoscrizioni di obbligazioni, mutui vari, presentano nello stesso periodo un aumento complessivo di 1.108 miliardi, mentre le "partecipazioni" dello Stato al capitale di aziende di credito o di "altre imprese" o al fondo di dotazione di enti, istituti di credito, organismi economici e finanziari sia nazionali sia esteri, si incrementano di 9.316 miliardi. Assumono significato tra gli aumenti delle partecipazioni quelli relativi al capitale di "altre imprese" (+ 9.642 miliardi) e quelli riguardanti le partecipazioni in organismi internazionali (+ 1.432 miliardi); tali incrementi sono in parte compensati dalle diminuzioni delle partecipazioni al capitale di aziende di credito (- 1.671 miliardi);
i "beni patrimoniali", che comprendono beni immobili, beni considerati immobili agli effetti inventariali (articolo 7, secondo e terzo comma, del Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, approvato con regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, ovvero raccolte artistiche, archeologiche, scientifiche, bibliografiche presenti nei musei, pinacoteche, osservatori ed altri istituti similari nonchè le linee ferroviarie gestite direttamente o affidate a terzi in concessione governativa) e beni mobili, hanno subíto un incremento di 10.207 miliardi.
Le "passività patrimoniali", che comprendono i debiti pubblici (con esclusione del debito fluttuante che viene riportato tra i debiti di tesoreria), i debiti vari, le monete in circolazione e i residui passivi perenti, ammontano al 31 dicembre 1998, a 1.936.908 miliardi con un incremento rispetto al 1997 di 83.364 miliardi dovuto in larga parte ai debiti pubblici redimibili (+ 82.223 miliardi).
Infine, per quanto riguarda i residui passivi perenti, ossia quei residui che sono stati eliminati dal bilancio perchè non pagati entro i termini di conservazione stabiliti dalla legge di contabilità dello Stato e che rappresentano "debiti latenti" che lo Stato iscrive tra le passività del conto patrimoniale, é da evidenziare la complessiva diminuzione di 1.373 miliardi dovuta principalmente alla mancata formazione di "nuove perenzioni" per le spese in conto capitale a seguito dell'entrata in vigore dell'articolo 12 della legge 17 maggio 1999, n. 144, che ha prolungato di due anni i termini di conservazione dei residui di bilancio.

* * *

Riguardo, infine, alle Amministrazioni autonome di cui si dà conto nel presente disegno di legge, va osservato come talune abbiano registrato avanzi di gestione.
In particolare, il bilancio dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, a conferma della tendenza già manifestata nei decorsi esercizi, presenta un avanzo di gestione pari a 677 miliardi.
La gestione del bilancio degli Archivi notarili presenta, infine, un saldo attivo di 48,8 miliardi.

* * *

Per maggiori elementi di dettaglio si rinvia alle allegate tabelle nonché alla "Relazione illustrativa" al Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 1998.




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DISEGNO DI LEGGE


TITOLO I
APPROVAZIONE DEI RENDICONTI



Art. 1.

(Rendiconti)

1. Il rendiconto generale delle Amministrazioni dello Stato e i rendiconti delle Amministrazioni e delle Aziende autonome per l'esercizio 1998 sono approvati nelle risultanze di cui ai seguenti articoli.

TITOLO II


AMMINISTRAZIONI DELLO STATO


CAPO I


CONTO DEL BILANCIO



Art. 2.

(Entrate)

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti, e per accensione di prestiti, accertate nell'esercizio finanziario 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 1.076.047.635.198.795.
2. I residui attivi, determinati alla chiusura dell'esercizio 1997 in lire 170.418.851.661.028, risultano stabiliti - per effetto di maggiori o minori entrate verificatesi nel corso della gestione 1998 - in lire 141.541.692.604.534.
3. I residui attivi al 31 dicembre 1998 ammontano complessivamente a lire 182.398.116.014.313, cosí risultanti:

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Art. 3.

(Spese)

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 1.069.469.166.453.256.
2. I residui passivi, determinati alla chiusura dell'esercizio 1997 in lire 175.532.636.488.053 risultano stabiliti - per il combinato effetto di economie, perenzioni, prescrizioni e maggiori spese verificatesi nel corso della gestione 1998 - in lire 174.362.704.696.639.
3. I residui passivi al 31 dicembre 1998 ammontano complessivamente a lire 227.883.084.719.281, cosí risultanti:


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Art. 4.

(Avanzo della gestione di competenza)

1. L'avanzo della gestione di competenza dell'esercizio finanziario 1998, di lire 6.578.468.745.539, risulta stabilito come segue:

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Art. 5.

(Situazione finanziaria)

1. Il disavanzo finanziario del conto del Tesoro alla fine dell'esercizio 1998, di lire 319.425.280.656.340, risulta stabilito come segue:


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Art. 6.

(Approvazione degli allegati)

1. Sono approvati gli allegati n. 1 e n. 2, di cui all'articolo 9, ultimo comma, e all'articolo 12, ultimo comma, della legge 5 agosto 1978, n. 468.


Art. 7.

(Eccedenze)

1. Sono approvate le eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa, relative alle unità previsionali di base degli stati di previsione della spesa dei Ministeri e delle Amministrazioni autonome sotto indicati per l'esercizio 1998, come risulta dal dettaglio che segue:'

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CAPO II
CONTO GENERALE DEL PATRIMONIO



Art. 8.

(Risultati generali della gestione patrimoniale)

1. La situazione patrimoniale dell'Amministrazione dello Stato, al 31 dicembre 1998, resta stabilita come segue:


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TITOLO III
AZIENDE SPECIALI ED AUTONOME




CAPO I

ISTITUTO AGRONOMICO PER L'OLTREMARE




Art. 9.

(Entrate)

1. Le entrate correnti del bilancio dell'Istituto agronomico per l'Oltremare, accertate nell'esercizio finanziario 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite dal conto consuntivo dell'Istituto stesso, allegato al conto consuntivo del Ministero degli affari esteri, in lire 5.091.137.520 interamente versate.
2. Al 31 dicembre 1998 non risultano residui attivi.


Art. 10.

(Spese)

1. Le spese correnti ed in conto capitale del bilancio dell'Istituto predetto, impegnate nell'esercizio finanziario 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 5.091.137.520.
2. I residui passivi dell'esercizio 1997 risultano stabiliti in lire 7.737.171.279.
3. I residui passivi al 31 dicembre 1998 ammontano complessivamente a lire 4.536.255.173, cosí risultanti:


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CAPO II
AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DEI MONOPOLI DI STATO



Art. 11.

(Entrate)

1. Le entrate correnti, in conto capitale e per accensione di prestiti del bilancio dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, comprese quelle delle gestioni speciali ed autonome, accertate nell'esercizio finanziario 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite dal conto consuntivo dell'Amministrazione stessa, allegato al conto consuntivo del Ministero delle finanze, in lire 11.805.132.496.070.
2. I residui attivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1997 in lire 1.142.200.626.521 risultano stabiliti - per effetto di minori entrate - in lire 979.681.862.641.
3. I residui attivi al 31 dicembre 1998 ammontano complessivamente a lire 973.523.875.781, cosí risultanti:


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Art. 12.

(Spese)

1. Le spese correnti ed in conto capitale e per rimborso di prestiti del bilancio dell'Amministrazione predetta, comprese quelle delle gestioni speciali ed autonome, impegnate nell'esercizio 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 11.805.132.496.070.
2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1997 in lire 6.078.049.410.883 risultano stabiliti - per effetto di economie verificatesi nel corso della gestione 1998 - in lire 5.093.469.028.778.
3. I residui passivi al 31 dicembre 1998 ammontano complessivamente a lire 4.575.107.910.730 cosí risultanti:


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Art. 13.

(Riassunto generale)

1. Il riassunto generale dei risultati delle entrate e delle spese dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, di competenza dell'esercizio 1998, risulta cosí stabilito:

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Art. 14.

(Situazione finanziaria)

1. La situazione finanziaria dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, alla fine dell'esercizio 1998, risulta come appresso:

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CAPO III
ARCHIVI NOTARILI



Art. 15.

(Avanzo)

1. L'avanzo della gestione del bilancio degli Archivi notarili, per l'esercizio finanziario 1998, risulta stabilito come segue:

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CAPO IV
FONDO EDIFICI DI CULTO



Art. 16.

(Entrate)

1. Le entrate correnti e in conto capitale del bilancio del Fondo edifici di culto, accertate nell'esercizio finanziario 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite dal conto consuntivo dell'Amministrazione stessa, allegato al conto consuntivo del Ministero dell'interno, in lire 30.007.115.939.
2. I residui attivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1997 in lire 7.050.719.317 risultano stabiliti per effetto di maggiori entrate in lire 7.688.001.074.
3. I residui attivi al 31 dicembre 1998 ammontano complessivamente a lire 16.723.252.734, cosí risultanti:


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Art. 17.

(Spese)

1. Le spese correnti ed in conto capitale del bilancio dell'Amministrazione predetta, impegnate nell'esercizio 1998 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 27.098.954.050.
2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1997 in lire 18.835.274.564 risultano stabiliti - per effetto di economie verificatesi nel corso della gestione 1998 - in lire 18.080.617.604.
3. I residui passivi al 31 dicembre 1998 ammontano complessivamente a lire 30.108.111.224, cosí risultanti:


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Art. 18.

(Situazione finanziaria)

1. La situazione finanziaria dell'Amministrazione del Fondo edifici di culto, alla fine dell'esercizio 1998, risulta come appresso:

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ALLEGATO N. 2

ELENCO DEI DECRETI MINISTERIALI EMANATI IN APPLICAZIONE DELL'ARTICOLO 12
DELLA LEGGE 5 AGOSTO 1978, N. 468


In relazione alle motivazioni di seguito specificate, nel corso dell'esercizio finanziario 1998 sono state disposte assegnazioni esclusivamente in forza del secondo comma del citato articolo 12 per complessive lire 11.761.396.000 in termini di competenza e in termini di cassa a fronte di acquisizioni di entrate per lire 12.402.746.000 in termini di competenza e cassa.


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