Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02437
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Atto n. 4-02437
Pubblicato il 19 luglio 2007
Seduta n. 198
ROSSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Risulta all'interrogante che:
il 26 luglio 2006 un Vigile del fuoco del Comando di Ferrara stava svolgendo il compito assegnatogli dal Capo turno in base ad una precisa disposizione di servizio del Comando: si trattava della verifica periodica di alcuni verricelli dei mezzi del Corpo, operazione consistente nello svolgimento completo del cavo – nel cortile della Caserma, a cancelli chiusi - che deve restare in tensione agganciato ad un altro mezzo e nel successivo riavvolgimento dello stesso cavo; durante il lavoro, senza che il vigile se ne potesse accorgere, il furgone di un corriere (al quale era stato aperto il cancello dal personale del centralino, come previsto da disposizione di servizio del comando) è entrato per una consegna e, attraversando il cortile, ha trascinato il cavo, facendo sì che il mezzo agganciato al verricello (collegato ad un carrello con a bordo un gommone) si muovesse bruscamente, travolgendo il vigile;
all’epoca dell’incidente, la Caserma risultava essere sprovvista di qualunque segnaletica di sicurezza (ovviamente, dopo l’incidente, il documento di valutazione dei rischi è stato rivisto e parzialmente adeguato) e vi era un unico cancello per l’ingresso e l’uscita dei mezzi VF, dei mezzi privati e dei fornitori, nonostante esistesse un apposito accesso inutilizzato, chiuso a chiave, bloccato da una catena, che avrebbe permesso di giungere direttamente ai magazzini ed agli uffici. Questo ingresso esiste tuttora e, anziché svolgere la funzione di accesso in sicurezza dei terzi alla Caserma, è lasciato rigidamente chiuso, e l’area retrostante è adibita a deposito di vecchi mezzi VF in disuso ed altro materiale di scarto;
dopo l’incidente il Dirigente della Caserma ha incaricato alcuni funzionari del Comando, di sua fiducia ed in qualità di ufficiali di polizia giudiziaria, di svolgere un’inchiesta interna, tradottasi in una serie di interrogatori verso i colleghi del vigile, tendenti a dimostrare una responsabilità del vigile stesso in modo da discolpare il Comando;
i colleghi del vigile sono costretti a lavorare in un ambiente, la Caserma, dove è sorta e tuttora permane un’atmosfera pesante, fatta di dubbi e tensioni, che rendono difficile e gravoso l’adempiere con serenità al proprio dovere;
tutti i vertici del Corpo e le Istituzioni, in primis il Prefetto, hanno mantenuto un atteggiamento indifferente ed incurante delle preoccupazioni e delle domande dei familiari e degli amici del vigile; addirittura il giorno dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa locale che denunciavano il silenzio delle Istituzioni sul caso, il Comandante ha sottoposto alla firma del padre del ragazzo una richiesta di corresponsione di equo indennizzo assolutamente irrisorio ed irriverente in quanto calcolato sulla base di una diagnosi di “ trauma toracico”, mentre il vigile nelle prime 24 ore dopo l’incidente è stato rianimato due volte, è stato poi ricoverato due mesi in un reparto di rianimazione ed attualmente si trova in un centro di riabilitazione dal quale è prevista la dimissione nel prossimo mese di settembre, nonostante il vigile non sia in grado di comunicare, muoversi, nutrirsi autonomamente né di vedere;
il padre del ragazzo è un pensionato; la madre è da anni sofferente di distrofia muscolare, mentre permangono per il vigile le necessità di cure e di assistenza medica 24 ore su 24 e per la famiglia il bisogno di essere aiutata concretamente,
si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga opportuno indagare sui fatti sopra indicati;
se il Governo non intenda occuparsi di un caso tanto importante ed urgente (per il quale i familiari e gli amici del Vigile hanno scritto una lettera in data 3 luglio 2007 al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’interno, al Presidente del Senato e della Camera dei Deputati, al Capo e al Vice Capo del Dipartimento Vigili del fuoco, al Prefetto di Ferrara e alle Organizzazioni sindacali nazionali);
se il Governo non intenda attivarsi affinché sia fatta luce sulla vicenda, siano evidenziate le responsabilità e siano rispettate le norme di sicurezza per la Caserma in modo da evitare in futuro il ripetersi di incidenti similari;
se il Governo intenda valutare l’inopportunità del permanere in loco del Comandante (che tale era anche all’epoca dell’incidente), specie in seguito al clima sorto nell’ambiente di lavoro e alla potenziale turbativa delle indagini in merito agli accertamenti di responsabilità;
se il Governo, nelle more degli accertamenti sulle responsabilità civili e penali, non ritenga opportuno (superando i silenzi sin qui registrati) assicurare sin d’ora il proprio intervento affinché il Vigile del fuoco ed i suoi familiari non siano lasciati soli di fronte al dramma ed alle spese assistenziali e sanitarie che esso comporta e che non sono alla portata della famiglia.