Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-02092
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Atto n. 3-02092
Pubblicato il 30 luglio 2025, nella seduta n. 335
ZAMPA, ROSSOMANDO, MALPEZZI, ZAMBITO, TAJANI, GIACOBBE, CAMUSSO, PARRINI, GIORGIS, D'ELIA, BASSO, SENSI, ROJC, RANDO, LA MARCA, VERINI, IRTO - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
la malattia di West Nile o West Nile disease (WND) è causata da un virus a RNA appartenente alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, denominato West Nile virus (WNV). Tale malattia, generalmente, è trasmessa alle persone e agli animali attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex, e può decorrere in forma asintomatica o lieve, ma in alcuni casi evolve in forme neuroinvasive potenzialmente letali, in particolare nei soggetti immunocompromessi o anziani;
secondo l'Istituto superiore di sanità, nell'attuale stagione estiva è stato registrato un incremento anticipato della circolazione virale;
considerato che:
secondo quanto riportato nella circolare del Ministero della salute del 21 luglio 2025, “la sorveglianza dei casi umani ha registrato, al 20 luglio 2025, un totale di 10 casi d’infezione (di cui 7 casi nella regione Lazio, tutti nella provincia di Latina, 1 in regione Piemonte nella provincia di Novara, 1 nella regione Veneto in provincia di Padova e 1 nella regione Emilia-Romagna in provincia di Modena) con 2 decessi. La sorveglianza entomologica e veterinaria ha confermato la presenza del West Nile virus in 11 pool di zanzare, 7 uccelli appartenenti a specie bersaglio e in un cavallo campionato nell’ambito della sorveglianza passiva. Il virus USUTU è stato rilevato in due pool di zanzare. Attualmente le regioni in cui è stata confermata la circolazione di WNV sono: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna e Puglia. La circolazione dell’USUV invece ha interessato finora la regione Emilia Romagna”;
dopo un decesso in Piemonte nei mesi scorsi e la morte di una donna di 82 anni a Latina il 20 luglio, il 28 luglio si sono registrati altri 4 decessi nel Lazio e in Campania. Nello specifico, nel Lazio è morto un uomo di 77 anni ricoverato all'istituto “Spallanzani” di Roma, affetto da patologie croniche e che aveva soggiornato nell'ultimo periodo a Baia Domizia, in provincia di Caserta, dove sono stati confermati nei giorni scorsi altri casi dell'infezione. L'altro paziente morto è un uomo 80enne originario di Maddaloni e che era ricoverato all'ospedale di Caserta, affetto da gravi patologie pregresse. Nello stesso ospedale è ricoverato per West Nile anche un altro anziano, sempre di Maddaloni. Un uomo di 74 anni è deceduto venerdì scorso all'ospedale “del Mare” di Napoli ma la notizia si è appresa solo nelle ultime ore ed un altro uomo di 86 anni è morto in data odierna all'ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina;
nel bollettino della Regione Lazio pubblicato in data 28 luglio, è riportato che "nel Lazio sono 16 i nuovi casi di positività al virus West Nile, confermati dalle analisi effettuate presso il laboratorio di virologia dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, di cui 4 casi con sindrome neurologica e 12 casi con febbre da West Nile Virus", per cui “salgono a 44 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile Virus nel 2025, registrati in provincia di Latina (41 casi totali) e in provincia di Roma (2 casi) e 1 fuori Regione con probabile esposizione in provincia di Caserta”;
al momento, 2 pazienti si trovano ricoverati in terapia intensiva;
considerato che:
la lotta contro la proliferazione delle zanzare, principali vettori del virus, è demandata agli enti locali, spesso con risorse limitate e in assenza di linee guida uniformi a livello nazionale;
il rischio sanitario è accresciuto dal fatto che il virus può essere trasmesso anche attraverso trasfusioni e trapianti, motivo per cui sono previste misure di sorveglianza su sangue, organi e donatori,
si chiede di sapere:
quali iniziative urgenti di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare per rafforzare la sorveglianza entomologica, veterinaria e umana;
se non ritenga fondamentale predisporre un piano di coordinamento nazionale, in collaborazione con le Regioni, per armonizzare gli interventi di prevenzione, controllo e gestione del rischio sanitario connesso alla diffusione del virus;
se non ritenga necessario stanziare risorse aggiuntive a favore degli enti locali per potenziare le attività di disinfestazione e controllo dei vettori, al fine di contrastare efficacemente la diffusione;
quali iniziative di competenza intenda adottare per garantire un'adeguata formazione del personale sanitario, in particolare nelle strutture ospedaliere prive di infettivologi in pianta organica, affinché sia garantita una corretta interpretazione dei dati diagnostici e clinici;
se siano state previste apposite campagne informative rivolte alla cittadinanza per aumentare la consapevolezza e l'adozione di misure di prevenzione individuale.