Legislatura 19ª - Dossier n. 116 DE

Contesto di riferimento

Negli ultimi anni, la Politica Agricola Comune (PAC)(1) è stata interessata da diverse riforme per migliorare il sostegno al reddito degli agricoltori e la liberalizzazione del mercato, permettendo la formazione dei prezzi in modo più autonomo. Tuttavia, queste riforme hanno risposto a crisi interne al settore agricolo, mentre le principali sfide che gli agricoltori affrontano oggi provengono da fattori esterni e richiedono un intervento politico più ampio.

Nonostante siano già previste misure per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, la pressione sui loro redditi continua a crescere. L’aumento dei costi di produzione, le norme più rigorose e le difficoltà economiche rendono la loro situazione sempre più complessa. La pandemia (COVID-19) e la guerra in Ucraina hanno aggravato la situazione, determinando un aumento senza precedenti dei costi energetici e dell’inflazione, con conseguenze sui prodotti alimentari. Parallelamente, i consumatori, di fronte a un costo della vita crescente, hanno modificato le loro abitudini di acquisto, scegliendo prodotti più economici. Questo ha generato squilibri nella filiera, causando tensioni tra gli attori coinvolti.

Per affrontare queste problematiche, nel marzo 2024 la Commissione europea ha proposto una serie di misure per migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, tra cui una modifica mirata del regolamento (UE) numero 1308/2013 e di altri regolamenti collegati alla PAC. Tali misure hanno ricevuto il sostegno del Consiglio "Agricoltura e pesca" nel marzo 2024 e rientrano negli orientamenti politici della Commissione europea per il periodo 2024-2029, che sottolineano la necessità di garantire agli agricoltori un reddito equo e di proteggerli dalle pratiche commerciali sleali.

Un ulteriore contributo alla discussione è arrivato dal dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE, avviato nel gennaio 2024 dalla Commissione europea con la partecipazione di rappresentanti del settore agroalimentare, della società civile, delle comunità rurali e del mondo accademico, con l'obiettivo di definire una comprensione e una visione comuni per il futuro dei sistemi agricoli e alimentari dell'UE. Nel settembre 2024 la presidente Von der Leyen ha ricevuto la relazione finale del dialogo strategico dalle mani del professor Peter Strohschneider, intitolata "Una prospettiva condivisa per l'agricoltura e l'alimentazione in Europa", la relazione presenta una valutazione delle sfide e delle opportunità in questo ambito, seguita da una serie di raccomandazioni.

Questo dialogo ha evidenziato l’importanza di riequilibrare i rapporti di forza nella filiera alimentare per garantire redditi dignitosi agli agricoltori a mezzo di strumenti diversificati tra loro. Inoltre, si sottolinea il ruolo cruciale della mediazione e della cooperazione tra produttori, con il rafforzamento delle organizzazioni di produttori (di seguito OP) e delle loro associazioni (di seguito AOP), semplificandone il riconoscimento e fornendo loro un sostegno mirato. Ha altresì ribadito che la sostenibilità economica, ambientale e sociale deve essere al centro delle politiche agricole, incoraggiando modelli imprenditoriali sostenibili e filiere corte. In linea con queste raccomandazioni, la Commissione ritiene essenziale adottare misure concrete per rafforzare la posizione contrattuale degli agricoltori e ristabilire la fiducia tra gli attori della filiera alimentare.

Si rileva, infine, che quanto in proposta, secondo la Commissione europea, appare in armonia che quanto in proposta, appare in armonia con le disposizioni vigenti nel settore normativo interessato. Infatti, la proposta è coerente con l’articolo 39 del TFUE che stabilisce gli obiettivi della PAC, nonché con quel tessuto regolamentare in vigore afferente sempre a tale ambito (regolamento sull’organizzazione comune dei mercati; regolamento sui piani strategici della PAC e regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della PAC).


1) Per maggiori dettagli sulla PAC e sulle riforme che la hanno interessata si rinvia al Dossier “La riforma della Politica agricola comune (PAC) 2023-2027”, n. 81/DE, aprile 2024.

Base giuridica

La proposta trova il suo fondamento nei seguenti articoli del del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), inseriti nel Titolo III (“Agricoltura e pesca):

  • 42, par. 1: “Le disposizioni del capo relativo alle regole di concorrenza sono applicabili alla produzione e al commercio dei prodotti agricoli soltanto nella misura determinata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, nel quadro delle disposizioni e conformemente alla procedura di cui all'articolo 43, paragrafo 2”;
  • 43, par. 2: “Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria e previa consultazione del Comitato economico e sociale, stabiliscono l'organizzazione comune dei mercati agricoli prevista all'articolo 40, paragrafo 1, e le altre disposizioni necessarie al perseguimento degli obiettivi della politica comune dell'agricoltura e della pesca”.

Principi di sussidiarietà e proporzionalità

La proposta è dichiarata conforme al principio di sussidiarietà, per la competenza non esclusiva, in termini di:

  1. necessità dell'intervento delle istituzioni dell'Unione. Solo l'adozione di un nuovo atto giuridico unionale può modificare la normativa vigente;
  2. valore aggiunto per l’Unione in virtù dell’asserito miglioramento e rafforzamento delle disposizioni esistenti in materia di contratti, di potere contrattuale delle organizzazioni di produttori e delle loro associazioni, della riduzione degli oneri amministrativi e dell’istituzione di un quadro che incentiva i regimi volontari e gli accordi.

In termini di proporzionalità, la Commissione europea riferisce di avere introdotto le modifiche strettamente necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati, mantenendo un approccio mirato e flessibile.

Risultati delle valutazioni ex post, delle consultazioni dei portatori di interessi e delle valutazioni d’impatto

Stante l’urgenza di intervenire nel settore agricolo per dare risposte concrete alle proteste degli agricoltori, non si è proceduto a valutazione ex post, né a vagli di adeguatezza alla legislazione vigente, né ci sono stati inviti a presentare contributi o consultazioni pubbliche, né, infine, è stato possibile effettuare alcuna valutazione d’impatto.

Incidenza sul bilancio

L’incidenza della proposta sul bilancio non è quantificabile. Infatti, sebbene alcune misure possano accelerare l’attuazione di programmi operativi con conseguente aumento di spesa, tutte le spese connesse rimarranno comunque inferiori al sotto-massimale FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia)(2) e, per quanto riguarda la riserva agricola, la proposta non prevede modifiche del suo importo globale.


2) Il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) finanzia le spese connesse al mercato e i pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito della Politica Agricola Comune (PAC). Il “sottomassimale FEAGA” - aggiornato col Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1282 della Commissione - rappresenta il limite massimo annuale di queste spese, stabilito nel Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell'UE.