Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01734
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Atto n. 3-01734
Pubblicato il 5 marzo 2025, nella seduta n. 281
FINA, BOCCIA, TAJANI - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -
Premesso che:
nel corso di alcune puntate della trasmissione “Report”, andate in onda su RAI3 nei mesi di gennaio e febbraio 2025, sono emersi gravi elementi in relazione all’impiego delle risorse dell’Ente nazionale della cinofilia italiana, sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste;
nella puntata del 2 febbraio, secondo quanto emerso a margine dell’inchiesta giornalistica, è emerso che l’ENCI risulta tra i soggetti che finanziano il programma televisivo “Dalla parte degli animali”, trasmesso da Rete4 e condotto dall’on. Michela Vittoria Brambilla, per la cifra complessiva di 460.000 euro; tra gli scopi dell’ente e tra le sue competenze non rientra di certo il finanziamento di una trasmissione televisiva, peraltro condotta da un’esponente politica nota soprattutto per l’impegno sul fronte della tutela dei diritti degli animali e che, come tale, potrebbe vedere accresciuto il proprio consenso personale anche grazie alla risonanza del programma televisivo;
nella puntata del 23 febbraio, inoltre, sono emerse notizie sia in merito al comportamento di alcuni giudici dell'ENCI, in aperto conflitto di interesse, che avrebbero assunto comportamenti discrezionali in occasioni di competizioni e di certificazioni di alcune razze canine, sia, soprattutto, relativamente ad una disponibilità di bilancio dell'ente pari a 11,5 milioni di euro, che non risultano reinvestiti dall'ente per i suoi scopi istituzionali: mentre sono aumentate le tariffe a carico degli allevatori, a fronte di servizi invariati, sembrerebbero aumentare i costi dell'ENCI relativi ai rimborsi spese a favore dei vertici dell’ente stesso;
considerato che:
ai sensi dell’articolo 2 dello statuto sociale, approvato con decreto ministeriale n. 20640 del 24 febbraio 2000, l’ENCI ha lo scopo di “tutelare le razze canine riconosciute pure, migliorandone ed incrementandone l'allevamento, nonché disciplinandone e favorendone l'impiego e la valorizzazione ai fini zootecnici, oltre che sportivi”; a tal fine, esercita una serie di competenze legate alla regolazione e al controllo della produzione e dell’allevamento di cani di razza, allo svolgimento di gare canine, nonché alla promozione di “studi e ricerche interessanti la cinotecnia ed aiuta le iniziative qualificate rivolte allo studio, al controllo, al miglioramento ed alla diffusione delle razze canine”;
lo statuto prevede poi, all’articolo 12, una partecipazione diretta di un rappresentante del Ministero alla gestione dell'ENCI. Al consiglio direttivo sono attribuiti tutti i poteri decisionali, gestionali e amministrativi;
ai sensi dell’articolo 26, inoltre, stabilisce che il collegio sindacale, i cui membri sono nominati in maggioranza dal Ministero, “controlla i dati di bilancio, verifica la regolarità degli atti amministrativi e in genere sull'andamento dell'amministrazione”;
compito del Ministero è dunque quello di vigilare sul corretto funzionamento dell’ente e, soprattutto, sul corretto impiego dei fondi di cui esso, a diverso titolo, dispone,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali urgenti iniziative intenda assumere nei confronti dell’Ente nazionale della cinofilia italiana al fine di assicurare il corretto impiego dei fondi e delle risorse di cui esso dispone, e in particolare con quali modalità intenda verificare la conformità delle attività gestionali dell'ENCI a quanto disposto dalla normativa vigente.