Legislatura 19ª - Dossier n. 91 DE

Programma della Presidenza ungherese del Consiglio dell’UE

L’Ungheria esercitala Presidenza del Consiglio dell'UE dal 1° luglio al 31 dicembre 2024, all’interno del trio di Presidenza con Spagna e Belgio.

È la seconda volta che il paese rivestirà tale ruolo; la prima Presidenza del Consiglio dell’UE era stata esercitata dal 1° gennaio al 31 dicembre 2011. Elemento principale del logo della Presidenza ungherese è il cubo di Rubik, composto da 27 elementi, lo stesso numero degli Stati membri dell'UE, che simboleggia il sostegno dell'Ungheria all'unità e alla collaborazione europea.

Il programma della Presidenza ungherese si inserisce nel contesto del programma del trio di Presidenza (1° luglio 2023 - 31 dicembre 2024) concordato con le Presidenze spagnola e belga. Questo si concentra su: sviluppo della base economica; protezione dei cittadini e libertà; costruzione di un’Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero; promozione degli interessi e dei valori dell’Europa nel mondo; preparazione dell’agenda strategica 2024-2029 in modo da trarre insegnamenti da sfide quali la pandemia di COVID-19 e l'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, ed esaminando le modalità per rafforzare le fondamenta dell’UE, assicurando in tal modo che l'integrazione europea continui a garantire la pace, la stabilità e il benessere per i suoi Stati membri e i suoi cittadini.

La Presidenza ungherese deve garantire la continuità dei lavori in seno al Consiglio, in collaborazione con il Parlamento europeo e la Commissione europea, in un periodo caratterizzato dal rinnovo delle istituzioni dell’Unione (sull’avvio del nuovo ciclo istituzionale europeo si veda il Dossier a cura della Camera e del Senato). In questo contesto avvierà l'attuazione dell'Agenda strategica 2024-2029, sopra richiamata.

Il programma della Presidenza, divulgato sul sito Internet della Presidenza ungherese, è ispirato al motto “Rendere l’Europa grande di nuovo” e si concentrerà su sette priorità:

  • un nuovo accordo europeo sulla competitività;
  • il rafforzamento della politica di difesa europea;
  • una politica di allargamento coerente e basata sul merito;
  • arginare l’immigrazione illegale;
  • dare forma al futuro della politica di coesione;
  • una politica agricola dell’UE incentrata sugli agricoltori;
  • affrontare le sfide demografiche.

L'Ungheria ha dichiarato che lavorerà come un onesto mediatore, in uno spirito di sincera cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni, per la pace, la sicurezza e la prosperità di un'Europa veramente forte.

La Presidenza ungherese si concentrerà inoltre sull'”Organismo interistituzionale per le norme etiche” al fine di garantire che i meccanismi di verifica del rispetto dei valori dell'UE da parte degli Stati membri e gli strumenti di controllo delle istituzioni dell’UE a questo proposito siano equiparati.

Si ricorda che lo scorso 25 aprile il Parlamento europeo ha approvato la conclusione di un accordo interistituzionale che istituisce l’”Organismo interistituzionale per le norme etiche” che definisce un quadro per la cooperazione in materia di norme etiche tra i membri delle otto istituzioni e organi che ne sono parte, ossia: il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione, la Corte di giustizia, la Banca centrale europea, la Corte dei conti, il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni (e la Banca centrale europea, su base volontaria). Per dettagli si veda qui.

In qualità di Presidenza di turno del Consiglio dell’UE, l'Ungheria ha deciso di rendere pubblico il quadro etico nazionale applicabile ai membri del suo governo. Il quadro etico ungherese fornisce informazioni sulle norme, gli standard o le pratiche nazionali in materia di comportamento etico, che sono rilevanti per i membri del governo ungherese nell'esercizio del loro ruolo nell’ambito della Presidenza del Consiglio.

Un nuovo accordo europeo sulla competitività

La Presidenza ungherese porrà grande attenzione al miglioramento della competitività europea, integrando questo obiettivo in tutte le politiche secondo un approccio olistico.

L’obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo di una strategia industriale tecnologicamente neutrale, di un quadro per incrementare la produttività europea, di un'economia aperta e di una cooperazione economica internazionale, nonché di un mercato del lavoro flessibile che crei posti di lavoro sicuri e offra salari crescenti in Europa, quale fattore cruciale per la crescita e la competitività.

Priorità fondamentale sarà l'adozione di un nuovo accordo europeo sulla competitività che consenta la ripresa economica, l’ulteriore sviluppo del mercato interno, crei le condizioni per una crescita sostenibile, sostenga le piccole e medie imprese, promuova la transizione verde e digitale.

Il rafforzamento della politica di difesa europea

Alla luce dei conflitti in corso e di quelli emergenti e della necessità di aumentare la resilienza e la capacità di agire dell’UE, la Presidenza ungherese si concentrerà sul rafforzamento della base industriale e tecnologica di difesa europea, sull’innovazione e il potenziamento della cooperazione in materia di appalti pubblici della difesa tra gli Stati membri, oltre all'attuazione della bussola strategica che definisce le principali direzioni della politica di difesa dell'UE.

Una politica di allargamento coerente e basata sul merito

La Presidenza ungherese ritiene fondamentale continuare a basare la politica di allargamento sul merito e sulla credibilità. Ritiene altresì necessaria l’adesione dei Balcani occidentali all’Unione europea, per motivi economici, di sicurezza e geopolitici. Per ampliare e approfondire ulteriormente la cooperazione con questa regione, intende avviare consultazioni sia nel quadro del vertice UE-Balcani occidentali che della Comunità politica europea.

Arginare l’immigrazione illegale

La Presidenza ungherese ritiene che per trovare soluzioni adeguate alla pressione migratoria che da diversi anni mette a dura prova l’equilibrio non solo dell’UE nel suo complesso ma anche dei singoli Stati, in particolare quelli alle frontiere esterne, sia necessaria una più stretta cooperazione con i paesi confinanti con l'UE, nonché con i principali paesi di origine e transito. Inoltre, è necessario frenare l'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani. A questo proposito, la Presidenza ungherese presterà particolare attenzione alla dimensione esterna della migrazione, attraverso non solo un'efficiente cooperazione con i paesi terzi interessati, ma anche attraverso rimpatri più efficaci e soluzioni innovative in materia di asilo.

Inoltre, nel follow-up sull'attuazione delle priorità annuali del ciclo Schengen, intende sottolineare l'importanza della protezione delle frontiere esterne e la necessità di fondi dell'UE a tal fine.

Dare forma al futuro della politica di coesione

Una politica di coesione ben strutturata ed equilibrata è lo strumento chiave per assicurare uno sviluppo armonioso ed equilibrato nell'UE, ridurre le disparità regionali e garantire la coesione economica, sociale e territoriale.

Richiamando la 9a Relazione sulla coesione presentata dalla Commissione europea, il programma evidenzia che, nonostante i progressi compiuti, esistono ancora notevoli divari di sviluppo tra gli Stati membri e anche all'interno delle regioni, considerando che più di un quarto della popolazione dell'UE vive in regioni che non raggiungono il 75% del livello medio di sviluppo dell'Unione. La convergenza di queste regioni non è solo cruciale per sfruttare appieno il potenziale di competitività dell'UE, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento del mercato unico.

La Presidenza ungherese punterà ad un dibattito strategico di alto livello sul futuro della politica di coesione, compreso il suo ruolo nella promozione della competitività e dell'occupazione e nell'affrontare le sfide demografiche.

Una politica agricola dell’UE incentrata sugli agricoltori

Ad avviso della Presidenza ungherese, l'agricoltura europea si trova ad affrontare notevoli sfide quali le condizioni meteorologiche straordinarie causate dal cambiamento climatico, i costi crescenti dei fattori di produzione, le importazioni in aumento dai Paesi terzi e norme di produzione troppo rigide che hanno ridotto in modo significativo la competitività del settore. Inoltre, tutto ciò minaccia il sostentamento degli agricoltori europei.

La Presidenza ritiene essenziale considerare l'agricoltura non come una causa del cambiamento climatico, ma come parte della soluzione, coinvolgendo gli agricoltori nell'adozione di pratiche produttive più sostenibili. Promuovere agricoltura sostenibile è una priorità fondamentale per trovare un equilibrio razionale rispetto agli obiettivi strategici del Green Deal europeo, per favorire la stabilizzazione dei mercati agricoli e un tenore di vita dignitoso per gli agricoltori.

La Presidenza incoraggerà pertanto il Consiglio Agricoltura e Pesca a guidare la nuova Commissione nella formulazione delle regole della politica agricola dell'Unione dopo il 2027 per un'agricoltura competitiva, a prova di crisi e favorevole agli agricoltori.

Affrontare le sfide demografiche

Secondo la Presidenza ungherese, l'accelerazione dell'invecchiamento delle società europee, l'insostenibilità dei sistemi di assistenza sociale, la carenza di manodopera, lo spopolamento delle campagne, la crescente pressione sulle risorse fiscali e il cambiamento del mondo del lavoro sono problemi di lunga data che si stanno intensificando in tutta Europa e che devono essere affrontati con urgenza ed efficacia.

Questi problemi sono diventati sempre più importanti per la competitività dell'UE e la sostenibilità delle finanze pubbliche.

La Presidenza ungherese, nel pieno rispetto delle competenze degli Stati membri, desidera richiamare l'attenzione su queste sfide.

Dimensione parlamentare

Un sito Internet specifico è dedicato agli eventi interparlamentari, organizzati dall’Assemblea nazionale ungherese nell’ambito della dimensione parlamentare della Presidenza del Consiglio dell’UE.

In particolare, l’Assemblea nazionale ungherese sarà impegnata nell’organizzazione delle cinque conferenze stabili, che si svolgono regolarmente ogni sei mesi sotto l’egida della cooperazione interparlamentare europea: la Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei parlamenti dell'Unione europea (COSAC); la Conferenza interparlamentare per la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC); la Conferenza interparlamentare sulla stabilità, il coordinamento economico e la governance nell'Unione europea; le riunioni del Gruppo di controllo parlamentare congiunto (JPSG) su Europol.

Inoltre, il 4 e 5 dicembre ospiterà la Conferenza interparlamentare sul patrimonio culturale e l'identità delle minoranze nazionali tradizionali.

Infine, in quanto parlamento dello Stato membro che detiene la presidenza del Consiglio dell’UE nella seconda metà dell’anno, il 9 e 10 febbraio 2025 ospiterà e presiederà la riunione del Segretari generali dei parlamenti dell’UE (EUG) e l’11-13 maggio 2025 la Conferenza dei presidenti dei parlamenti dell’UE (EUSC).