Legislatura 19ª - Dossier n. 91 DE
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Introduzione
Il presente dossier illustra in estrema sintesi i contenuti relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell’Italia all’UE per il 2024 nonché le priorità politiche del ciclo istituzionale dell’UE 2024-2029, in fase di avvio, sulla base degli obiettivi definiti nell’Agenda strategica dell’Unione, approvata dal Consiglio europeo del 27 giugno scorso, dagli orientamenti politici presentati dalla Presidente eletta della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 18 luglio 2024, e dalle priorità della Presidenza ungherese del Consiglio dell’UE per il periodo 1° luglio – 31 dicembre 2024.
Il dossier non dà conto invece del programma di lavoro della Commissione europea del 2024, presentato il 17 ottobre 2023, in quanto esso si è sostanzialmente esaurito con il termine della passata legislatura europea (2019-2024).
Il dossier dà inoltre conto delle procedure legislative avviate e non concluse nella scorsa legislatura europea e che potrebbero essere riprese nella nuova legislatura europea, che si è inaugurata a seguito delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 6-9 giugno 2024.
L'articolo 144-bis del Regolamento del Senato prevede che le relazioni annuali sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea siano assegnate per l'esame in sede referente alla Commissione politiche dell'Unione europea assieme ai disegni di legge europea e di delegazione europea (c. 1). La Commissione predispone una relazione generale per l'Assemblea (c. 3); la discussione generale in Assemblea può avere luogo congiuntamente (c. 6).
Alla Camera l’esame è stato disciplinato dal parere della Giunta per il regolamento del 14 luglio 2010, che ha previsto che la relazione programmatica, sia oggetto di esame congiunto con i programmi legislativi delle Istituzioni europee, secondo la procedura già delineata dalla Giunta per il Regolamento il 9 febbraio 2000. In particolare, la relazione programmatica, il programma di lavoro della Commissione e il programma dei 18 mesi del Consiglio sono esaminati da tutte le Commissioni (per i profili di rispettiva competenza), che approvano un parere, e dalla XIV Commissione politiche dell'UE, che presenta una relazione all'Assemblea per la successiva discussione con votazione di eventuali strumenti d'indirizzo.
La relazione programmatica del Governo
La relazione programmatica, in base l’articolo 13, comma 1, della legge n. 234 del 2012, il quale indica gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell’anno successivo con riferimento agli sviluppi del processo di integrazione europea. Deve essere presentata entro il 31 dicembre di ogni anno.
La relazione per il 2024 è stata trasmessa al Parlamento il 26 luglio 2024.
Le tabelle seguenti, riportano le date di trasmissione delle relazioni programmatiche a decorrere dalla entrata in vigore della legge 234 del 2012.
Relazione programmatica XVII legislatura | |
Anno | Data di trasmissione |
2013 | 5/06/2013 |
2014 | 10/01/2014 |
2015 | 11/03/2015 |
2016 | 23/12/2015 |
2017 | 17/01/2017 |
2018 | 22/01/2018 |
Relazione programmatica XVIII legislatura | |
Anno | Data di trasmissione |
2019 | 24/12/2018 |
2020 | 24/01/2020 |
2021 | 24/06/2021 |
2022 | 16/05/2022 |
2023 | 21/06/2023 |
Relazione programmatica XIX legislatura | |
Anno | Data di trasmissione |
2023 | 21/06/2023 |
2024 | 26/07/2024 |
Struttura della relazione per il 2024
La relazione programmatica per il 2024 è articolata in quattro parti.
La prima riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea, osservato attraverso la lente delle questioni istituzionali e delle politiche macroeconomiche.
La seconda è dedicata alle politiche strategiche, quali: le iniziative avviate nell’ambito del Green deal europeo; il completamento del mercato interno e la digitalizzazione; la promozione dello stile di vita europeo; e le iniziative per conferire nuovo slancio alla democrazia europea.
La terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di dimensione esterna dell’UE con particolare riferimento all’autonomia strategica europea, alle iniziative per il rafforzamento della difesa europea, anche da punto di vista industriale, al supporto militare e finanziario all’Ucraina, alla politica di allargamento ed a quella del vicinato meridionale, e alle attività alla dimensione esterna delle politiche migratorie dell’UE,
La quarta infine è dedicata all’azione di coordinamento nazionale delle politiche europee, alle politiche di coesione, nonché di comunicazione e formazione sull’attività dell’Unione europea.
In linea con la precedente relazione, il contenuto delle varie parti, dopo una breve introduzione, è strutturato in 138 schede relative a “dossier” specifici - su singole questioni o proposte legislative dell’UE - che descrivono gli obiettivi, le azioni e i risultati attesi riconducibili ai vari interventi.
In diverse di tali sezioni e schede, sia relative a specifici dossier sia alle relative attività di coordinamento del Governo, la relazione riporta informazioni non aggiornate al momento della sua pubblicazione. Ciò ad esempio in merito alla avvenuta presentazione o alla definitiva adozione di proposte legislative della Commissione europea. L’assenza di aggiornamento presumibilmente discende dai tempi di elaborazione della relazione attraverso il coinvolgimento delle varie amministrazioni competenti.
Si riporta pertanto di seguito una sintesi dei soli indirizzi di carattere generale contenuti nella relazione, riferibili alla definizione delle politiche dell’Unione nell’ambito del nuovo ciclo istituzionale europeo (di cui al capitolo successivo del presente dossier).
I contenuti generali della relazione
La premessa della relazione evidenzia che l’attuale momento - cruciale per gli equilibri globali, fortemente segnati dall’esplosione del conflitto russo-ucraino e, più recentemente, dalla crisi in Medio Oriente - ha reso ancora più evidente la necessità di un ripensamento strategico della governance e delle politiche europee in chiave di efficacia e resilienza.
Ad avviso del Governo è pertanto necessario che l’Europa sia preparata non solo ad affrontare adeguatamente le situazioni di crisi - sempre più ricorrenti - ma anche a rispondere alle grandi sfide per il futuro mediante l’avvio di una trasformazione sostenibile e di lungo periodo.
In tale contesto la relazione sottolinea preliminarmente l’importanza di mantenere un dialogo costante tra Governo e Parlamento nel processo di definizione e attuazione delle politiche europee, al fine di assicurare uno stretto allineamento tra le decisioni da assumere a livello europeo e gli interessi nazionali.
Il Governo intende in particolare monitorare gli aspetti procedurali ed operativi connessi con l’avvio della nuova legislatura UE ed il rinnovo dei vertici istituzionali dell’Unione, secondo le seguenti direttrici strategiche.
Realizzare una transizione equa, verde e digitale, che non pregiudichi ma rafforzi la competitività del mercato unico europeo;
La relazione sottolinea che l’UE - e con essa i suoi Stati membri - si troverà ad affrontare l’importante sfida della trasformazione verde, nel rispetto non solo degli obiettivi del Green Deal europeo ma anche delle esigenze di rafforzamento della competitività del sistema produttivo europeo.
Anche la trasformazione digitale rappresenta un pilastro essenziale per il futuro dell’Europa, per la quale occorre dare piena attuazione alla “Strategia digitale 2030”, intesa a rafforzare l’economia europea attraverso lo sviluppo delle infrastrutture digitali, la diffusione delle competenze digitali, la trasformazione digitale delle imprese e la digitalizzazione dei servizi pubblici.
In questo contesto, il Governo indica come obiettivi prioritari il rafforzamento del mercato unico, quale fondamento dell’integrazione europea, nonché la promozione della competitività di lungo periodo dell’industria europea e della sua autonomia strategica in settori chiave, a partire da quello dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale. Allo scopo, risulta quanto mai cruciale lo sviluppo di un mercato finanziario europeo attraente ed efficiente, da realizzare attraverso il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali.
Il Governo afferma, inoltre, che il rafforzamento del mercato unico europeo non può prescindere dal rilancio della politica di coesione affinché si possa raggiungere uno sviluppo equilibrato, capace di avvicinare i territori dell’Unione, ridurre le disparità e promuovere una reale convergenza verso un’Europa più intelligente, verde, connessa, sociale e vicina ai cittadini.
Promuovere e preparare l’allargamento dell’Unione.
La relazione indica che l’allargamento è un’ulteriore importante sfida al fine di determinare il ruolo dell’Unione come attore politico e di avviare un percorso di cambiamento che sia all’altezza delle sfide future per plasmare un’Europa sempre più forte, competitiva, resiliente e inclusiva.
L’Italia sostiene la prospettiva europea del “Trio” (Ucraina, Moldova, Georgia), da accompagnarsi a passi tangibili anche in favore dei Balcani Occidentali, evitando l’impressione di “percorsi prioritari” e tenendo fermo il principio del merito nei processi di adesione. Partecipa, inoltre, alla riflessione sul tema delle riforme necessarie per preparare l’UE e gli Stati membri all’allargamento.
Garantire la sicurezza economica e l’autonomia strategica europea
Nella visione italiana, resilienza economica ed autonomia strategica sono interconnesse.
Sul piano esterno, nell’evidenza che le crisi esogene dimostrano che non possiamo più consentirci debolezze e dipendenze in settori strategici, occorrerà secondo la relazione e guadagnare un’autonomia non tanto da altri attori, quanto nello svolgimento di compiti concreti, a partire da quattro settori prioritari della dimensione esterna dell’UE:
- politica estera e di sicurezza comune (PESC) e Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC);
- politica commerciale;
- proiezione esterna della politica industriale;
- proiezione esterna delle politiche digitali e di connettività.
Nell’ambito PESC/PSDC bisognerà, secondo la relazione: favorire lo sviluppo di un’agenda politica comune e di una comprensione comune degli interessi dell’Unione, a partire dall’unità dimostrata nella reazione all’aggressione russa all’Ucraina; promuovere attivamente, attraverso i contatti bilaterali e la propria azione in Consiglio, una posizione chiara e coesa da parte dell’UE sulle questioni internazionali di interesse, sfruttando pienamente la flessibilità offerta dai Trattati nei processi decisionali; sostenere lo sviluppo e il rafforzamento degli strumenti a disposizione dell’UE per la condotta della propria Politica Estera e di Sicurezza Comune, a partire da quelli della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (ad esempio, Operazioni e Missioni, sia civili che militari).
Il Governo si attende un ruolo attivo e determinante dell’UE a sostegno degli sforzi di pace nel conflitto russo-ucraino e in quello mediorientale. Dovrà essere garantita la piena sostenibilità del meccanismo sanzionatorio, attraverso misure di mitigazione degli impatti avversi. Soprattutto nel contesto della crisi ucraina, infatti, l’impianto delle sanzioni è parte di un “approccio binario” al conflitto, che poggia da un lato sul sostegno a Kiev e sull’aumento della pressione su Mosca e, dall’altro, sul mantenimento dei canali negoziali tra le parti.
In tale ottica, lo scopo del sostegno alla resilienza ucraina è di rafforzarne la posizione ad un futuro tavolo negoziale, mentre attraverso le sanzioni si mira a rendere il percorso negoziale più conveniente anche per Mosca.
Con la stessa determinazione e unità d’intenti, l’UE dovrebbe assumere un ruolo più centrale nella gestione della crisi in Medio Oriente, nonché, più in generale, nel Mediterraneo e nel continente africano.
Sarà essenziale promuovere, a tal fine, l’attuazione degli impegni assunti con l’adozione della Bussola Strategica, entro le rispettive scadenze.
Tra i seguiti di quest’ultima, assumeranno particolare importanza l’istituzione di una Capacità di Dispiegamento Rapido dell’UE, la predisposizione di un Piano di Attuazione Nazionale del nuovo Patto per la PSDC civile e il varo di un Programma Europeo per gli Investimenti nella Difesa (EDIP), per il rafforzamento della Base Industriale e Tecnologica della Difesa Europea (EDTIB).
Nel 2024 l’Italia continuerà a sostenere l’attuazione, da parte dell’UE, di una politica commerciale comune aperta basata su sostenibilità, resilienza e level playing field. Oltre alla negoziazione e finalizzazione di nuovi accordi (India, Indonesia, Thailandia, Mercosur, Messico, Australia) sosterrà un dialogo transatlantico costruttivo, che porti ad un’intesa duratura con gli USA per l’eliminazione definitiva dei dazi su acciaio e alluminio, che favorisca la conclusione di un accordo sui minerali critici per ovviare ad alcune criticità dell’Inflation Reduction Act (IRA) statunitense nei confronti degli operatori dell’UE e che rilanci un’agenda commerciale positiva. Inoltre, l’Italia contribuirà all’applicazione corretta degli accordi esistenti ed all’ammodernamento degli strumenti di difesa commerciale UE, anche per contrastare misure protezioniste unilaterali.
Nel quadro degli aiuti all’Ucraina a seguito dell’invasione russa si continuerà ad appoggiare l’applicazione, a livello UE, di misure autonome temporanee volte a stimolare l’economia ucraina e a favorire la ripresa del suo commercio estero.
Sempre con riferimento alla politica commerciale comune, il Governo continuerà ad assicurarne la coerenza con gli interessi del sistema economico-produttivo italiano, per offrire nuove opportunità di sbocco all’export, diversificare le fonti di approvvigionamento (in particolare di materie prime essenziali), tutelare le nostre sensibilità e contrastare la concorrenza sleale.
Con riguardo alla politica industriale, occorrerà promuoverne un rafforzamento, orientando le politiche europee al sostegno della competitività industriale, anche per creare i presupposti di un’autentica autonomia strategica in campo economico. Questo obiettivo andrà perseguito sostenendo il tessuto produttivo, anche attraverso una riduzione degli oneri e una semplificazione normativa, ed in un’ottica integrata alle altre politiche europee, come quelle relative al commercio, al mercato interno, all’ambiente, ai trasporti e alla difesa. Adeguati strumenti di finanziamento dovranno essere previsti.
Nel quadro delle politiche digitali e di connettività, che assumeranno una priorità crescente nel futuro prossimo, occorrerà incentivare un ruolo guida dell’Unione europea sul piano normativo internazionale delle nuove tecnologie, promuovendo al contempo un concreto rilancio degli investimenti necessari per migliorare non solo le infrastrutture, ma anche le competenze necessarie per progredire verso una trasformazione digitale competitiva sul piano internazionale.
Potenziare l’industria europea della difesa
La relazione ritiene necessario rafforzare la base dell’industria europea della difesa, favorendone l’integrazione e lo sviluppo tecnologico mediante gli investimenti strategici necessari.
Occorrerà individuare un modello di cooperazione che sostenga tutte le industrie nazionali. In quest’ambito, più ampi poteri della Commissione a Trattati vigenti (integrazione della domanda; roadmap per il procurement; pianificazione strategica degli acquisti della Difesa) potranno essere accettabili solo in presenza di concreti ritorni per i sistemi industriali di tutti gli Stati membri, nonché evitando duplicazioni di strutture e processi.
Migrazioni
Il Governo ritiene necessario fornire una risposta unitaria e di lungo termine alla questione migratoria, rafforzando la dimensione esterna dell’Unione, in particolare nell’ambito del partenariato mediterraneo.
Il Governo intende inoltre consolidare la presenza italiana nei gabinetti della nuova Commissione Europea.
Rafforzamento dei rapporti con Francia e Germania.
Nella sezione relativa alle questioni istituzionali, la relazione pone l’accento sull’obiettivo di rafforzare i rapporti bilaterali con Francia e Germania e quelli trilaterali con i medesimi Paesi.
Con riguardo alla Francia, il Governo ricorda che, nell’ambito del Trattato del Quirinale entrato in vigore dal 1° febbraio 2023 sono stati attivati quattro gruppi di lavoro sui seguenti ambiti: Governance & Energy; Digitalizzazione; Automotive; materie prime critiche. Questi gruppi contribuiscono alla preparazione delle discussioni in occasione dei Consigli dei Ministri europei dell’Economia e delle Finanze e della Competitività.
La relazione programmatica pone l’obiettivo del mantenimento di un dialogo continuo tra Italia e Francia, la promozione del partenariato bilaterale e la definizione di strategie industriali comuni, nel quadro delle politiche industriali europee, allo scopo di produrre un impatto significativo sulla crescita sostenibile e sul rafforzamento dell’autonomia strategica aperta.
Auspica inoltre il rafforzamento del coordinamento interministeriale, nel dialogo durevole tra i referenti e coordinatori dei gruppi di lavoro, nell’ottica di sviluppare e definire tematiche strategiche, anche attraverso lo sviluppo di un’azione coesa nell’ambito delle negoziazioni in seno all’UE.
Con riguardo alla Germania, la relazione richiama il Piano di Azione italo-tedesco firmato il 22 novembre 2023 con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione strategica bilaterale anche a livello UE. Per il 2024, il Governo intende consolidare fattivamente la cooperazione in ambito industriale tra Italia e Germania, in considerazione dei numerosi dossier aperti a livello europeo e strategici per le politiche di entrambi i Paesi.
Le priorità del ciclo istituzionale dell’UE 2024-2029
Premessa
Le priorità politiche del ciclo istituzionale dell’UE 2024-2029 sono state definite anzitutto nell’Agenda strategica dell’Unione, approvata dal Consiglio europeo del 27 giugno scorso, successivamente allo svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 6-9 giugno. L'Agenda è quindi utilizzata per pianificare il lavoro del Consiglio europeo e come base dei programmi di lavoro delle altre istituzioni dell'UE.
La Presidente della Commissione europea rieletta, von der Leyen ha quindi presentato nello scorso luglio gli orientamenti politici su cui la Commissione intende concentrarsi e realizzare nel corso del suo mandato.
Gli orientamenti politici della Commissione, dopo la loro presentazione al Parlamento europeo (riunito in seduta plenaria), sono poi declinati in mandati specifici per ciascun candidato commissario e costituiscono la base del programma di lavoro annuale della Commissione, che individua le iniziative legislative e non legislative che la Commissione intende presentare nell’anno successivo.
Oltre alle priorità di legislatura definite dal Consiglio europeo e dalla Commissione europeo ad avvio del ciclo istituzionale, occorre ricordare il programma dei 18 mesi del Consiglio dell’UE, che viene predisposto a rotazione dal trio delle presidenze semestrali del Consiglio e dall’Alto rappresentante.
Attualmente il programma dei 18 mesi del Consiglio dell’UE, predisposto dal trio delle Presidenze del Consiglio dell’UE di Spagna (II semestre 2023), Belgio (I semestre 2024) e Ungheria (II semestre 2024) e dall’Alto Rappresentante, individua le priorità da perseguire dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2024. Il prossimo Programma dei 18 mesi del Consiglio dovrebbe essere predisposto a gennaio 2025 dal trio delle Presidenze del Consiglio di Polonia (I semestre 2025), Danimarca (II semestre 2025) e Cipro (I semestre 2026).
Si ricorda che l’Italia eserciterà il turno di Presidenza del Consiglio dell’UE nel I semestre del 2028, nell’ambito del trio delle Presidenze composto anche da Lettonia (II semestre del 2028) e Lussemburgo (I semestre del 2029).
Il programma dei 18 mesi del Consiglio costituisce a sua volta il quadro all’interno del quale si colloca il programma di ciascuna Presidenza semestrale del Consiglio.
L’Agenda strategica dell’UE 2024-2029
Il Consiglio europeo dello scorso 27 giugno, come già indicato, ha approvato l’Agenda strategica dell’UE 2024-2029.
L’Agenda definisce le priorità politiche di ogni nuovo ciclo istituzionale dell’UE e costituisce la cornice del lavoro del Consiglio europeo e dei programmi di lavoro delle altre istituzioni dell'UE.
L’Agenda strategica dell'UE 2019-2024, approvata dal Consiglio europeo del 20 e 21 giugno 2019 si è articolata in priorità declinate sotto quattro tematiche principali: proteggere i cittadini e le libertà; sviluppare una base economica forte e vivace; costruire un'Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero; promuovere gli interessi e i valori europei sulla scena mondiale.
Il Presidente del Consiglio europeo, Michel, ha guidato il processo di definizione della prossima Agenda strategica lavorando a stretto contatto con i leader dei paesi dell'UE in modo collettivo e inclusivo, sulla base di un ciclo di consultazioni avviato nel novembre 2023.
L’Agenda strategica invita il Parlamento europeo, il Consiglio dell’UE e la Commissione a realizzare le sue priorità nel prossimo ciclo istituzionale, nel rispetto dell’equilibrio istituzionale dei poteri e dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, indicando altresì la necessità che tali priorità siano riflesse nel prossimo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034.
Le priorità sono articolate nei seguenti tre capitoli:
Un'Europa libera e democratica
- i valori fondanti dell’UE, ovvero il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, sono la pietra angolare dell’UE;
- promuovere e salvaguardare il rispetto dello stato di diritto che è la base della cooperazione europea. Rafforzare la resilienza democratica, anche approfondendo l'impegno dei cittadini, proteggendo i media liberi, contrastando le interferenze straniere e contrastando i tentativi di destabilizzazione, anche attraverso la disinformazione. Lotta contro la criminalità offline e online, contro la criminalità organizzata e la corruzione;
- sostegno all'ordine giuridico internazionale, alle Nazioni Unite e ai principi della Carta delle Nazioni Unite. In particolare, l'Unione europea perseguirà gli sforzi per promuovere la pace, la giustizia e la stabilità globali, nonché la democrazia e i diritti umani universali in tutti i forum internazionali, impegnandosi per un sistema multilaterale riformato, rendendolo più inclusivo e più efficace.
Un'Europa forte e sicura
- affermare la sovranità dell'Unione europea e il suo posto come attore globale strategico nel nuovo contesto geopolitico multipolare, promuovendo sicurezza, stabilità e prosperità nel vicinato e oltre e sostenendo l'Ucraina nella sua legittima difesa, nella sua ricostruzione e nel perseguimento di una pace giusta;
- promuovere la cooperazione internazionale a livello globale per affrontare le sfide condivise e sviluppare partnership strategiche reciprocamente vantaggiose, rafforzando il coordinamento delle politiche interne ed esterne dell'UE;
- rafforzare la sicurezza e difesa dell’Unione europea, investendo sostanzialmente di più e meglio insieme; mobilitando gli strumenti per rafforzare la sicurezza e la protezione dei cittadini e per rispondere alle nuove minacce emergenti; rafforzando l'industria europea della difesa con la creazione di un mercato europeo della difesa meglio integrato, promuovendo appalti congiunti e progetti faro di interesse comune, migliorando l'accesso ai finanziamenti pubblici e privati, esplorando opzioni innovative, anche attraverso il ruolo rafforzato del Gruppo della Banca europea per gli investimenti;
- rafforzare la resilienza, preparazione e capacità di risposta alle crisi dell’UE per proteggere i cittadini e le società da diverse crisi, tra cui calamità naturali ed emergenze sanitarie, guerra informatica e ibrida, alla manipolazione e all'interferenza straniera e alle minacce alle infrastrutture critiche, prestando particolare attenzione al rafforzamento della resistenza social e contrastando i tentativi di seminare divisione, radicalizzazione, terrorismo ed estremismo violento all'interno dell'Unione. Il rafforzamento della sicurezza e difesa avverrà in cooperazione con i partner transatlantici, rispettando al contempo il carattere specifico della politica di sicurezza e difesa di alcuni Stati membri e tenendo conto degli interessi di sicurezza e difesa di tutti;
- prepararsi per un'Unione più grande e più forte in prospettiva dell'allargamento come investimento geostrategico in pace, sicurezza, stabilità e prosperità. L'UE seguirà un approccio basato sul merito all'adesione con incentivi tangibili, sostenendo i paesi membri aspiranti nel soddisfare i criteri di adesione attraverso strumenti consolidati e nuovi e utilizzando tutte le possibilità per l'integrazione graduale. Verranno inoltre incoraggiate l'integrazione regionale, le relazioni di buon vicinato, la riconciliazione e la risoluzione delle controversie bilaterali;
- parallelamente, l'Unione dovrà intraprendere le riforme interne necessarie per garantire che le politiche siano adatte al futuro e finanziate in modo sostenibile e che le istituzioni dell'UE continuino a funzionare efficacemente;
- perseguire un approccio globale alla migrazione, continuando a garantire che i cittadini possano muoversi liberamente all'interno dell'UE sulla base del buon funzionamento dell'area Schengen, proteggendo le frontiere esterne dell'UE e contrastando la migrazione irregolare e la sua strumentalizzazione, cooperando con i paesi di origine e di transito per affrontare le cause profonde della migrazione e lavorando sui rimpatri ed esplorando opportunità della migrazione attraverso percorsi legali e combattendo le reti di trafficanti e smantellando il loro modello di business.
Un'Europa prospera e competitiva
- rafforzare la competitività a lungo termine dell’Unione, aumentando la sovranità nei settori strategici e colmando i divari di crescita, produttività e innovazione con i partner internazionali e i principali concorrenti. Ciò richiederà un significativo sforzo di investimento collettivo, mobilitando sia finanziamenti pubblici che privati, anche attraverso la Banca europea per gli investimenti;
- sviluppare ulteriormente il Mercato unico, come motore a lungo termine della prosperità e della convergenza, che consente economie di scala, rimuovendo le barriere, in particolare sui servizi e sui beni essenziali e facendo progredire l'integrazione finanziaria realizzando l'Unione dei mercati dei capitali, completando l'Unione bancaria e garantendo una politica equilibrata in materia di aiuti di Stato;
- perseguire una politica commerciale ambiziosa, solida, aperta e sostenibile, diversificando e proteggendo al contempo le catene di approvvigionamento strategiche;
- sviluppare la capacità in settori sensibili e tecnologie chiave del futuro, come difesa, spazio, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, 5G/6G, salute, biotecnologie, tecnologie net-zero, mobilità, prodotti chimici e materiali avanzati, promuovendo innovazione e ricerca;
- realizzare con successo le transizioni verde e digitale, sfruttando il loro potenziale per creare i mercati, le industrie e i posti di lavoro di alta qualità del futuro, investendo in un'ampia infrastruttura per energia, trasporti e comunicazioni e perseguendo una transizione climatica giusta ed equa, con l'obiettivo di rimanere competitivi a livello globale e aumentare la sovranità energetica. Accelerare la transizione energetica per costruiremo una vera e propria unione energetica, assicurando la fornitura di energia abbondante, accessibile e pulita;
- sviluppare un'economia più circolare ed efficiente in termini di risorse, promuovendo lo sviluppo industriale di tecnologie pulite, raccogliendo tutti i benefici della bioeconomia, abbracciando la mobilità pulita e costruendo infrastrutture di rete intelligenti e interconnessioni adeguate migliorando così gli standard di vita di tutti i cittadini dell'UE;
- sfruttare il potenziale inutilizzato dei dati, incoraggiando gli investimenti in tecnologie digitali rivoluzionarie, promuovendone l'applicazione in tutta l'economia;
- promuovere un settore agricolo competitivo, sostenibile e resiliente che continua a garantire la sicurezza alimentare, continuando a proteggere la natura e a invertire il degrado degli ecosistemi;
- promuovere un ambiente favorevole all'innovazione e alle imprese, rafforzando la capacità di innovazione dell'Europa nelle tecnologie emergenti e abilitanti, anche per il duplice uso, combattendo le pratiche sleali, promuovendo la reciprocità e garantendo condizioni di parità sia internamente che a livello globale, riducendo l'onere burocratico e riformando le procedure amministrative, impegnandosi a migliorare la regolamentazione, concentrandosi in modo particolare sull'attuazione e l'applicazione delle politiche concordate;
- sostenere la dimensione sociale del Mercato unico e il modello economico europeo e i sistemi di welfare, investendo nelle competenze e nell'istruzione delle persone per tutta la vita, incoraggiando la mobilità dei talenti all'interno dell'Unione europea e oltre e rafforzando, sulla base del Pilastro europeo dei diritti sociali, il dialogo sociale, le pari opportunità, riducendo le disuguaglianze ed aumentando la partecipazione al mercato del lavoro;
- rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale puntando a una continua convergenza verso l'alto, riducendo le disparità e stimolando la crescita a lungo termine in tutta l'Unione.
Gli orientamenti politici della Commissione europea 2024-2029
La Presidente designata della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 18 luglio 2024 ha illustrato innanzi alla plenaria del Parlamento europeo gli orientamenti politici per il mandato della prossima Commissione europea nel periodo 2024-29; immediatamente dopo, la medesima Assemblea ha proceduto all’elezione della Presidente della Commissione con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti.
Gli orientamenti politici sono stati elaborati da von der Leyen, sulla base di consultazioni con rappresentanti dei gruppi politici del Parlamento europeo e tengono conto delle priorità definite nell’Agenda strategica 2024-2029 approvata dal Consiglio europeo del 27 giugno 2024.
Gli orientamenti articolano gli indirizzi e le iniziative per la prossima Commissione europea attorno a 7 capitoli:
- un nuovo piano per la prosperità sostenibile e la competitività dell’Europa;
- una nuova era per la difesa e la sicurezza europea;
- sostenere le persone, rafforzare le nostre società e il nostro modello sociale;
- mantenere la nostra qualità di vita: sicurezza alimentare, acqua e natura;
- proteggere la nostra democrazia, sostenere i nostri valori;
- un’Europa globale: sfruttare il nostro potere e le nostre partnership;
- realizzare insieme e preparare la nostra Unione per il futuro.
Un nuovo piano per la prosperità e la competitività sostenibili dell'Europa
Al primo punto degli orientamenti presentati dalla Presidente von der Leyen figura la presentazione di un nuovo Piano europeo per la prosperità che dovrebbe:
- semplificare gli oneri burocratici e amministrativi per le imprese e rafforzare il mercato unico;
- introdurre un Patto per un’industria pulita che sostenga il processo di decarbonizzazione dei settori produttivi e riduca i prezzi dell’energia;
- mettere al centro dell’economia la ricerca e l’innovazione;
- aumentare la produttività con la diffusione delle tecnologie digitali;
- promuovere investimenti a sostegno della competitività sostenibile europea;
- affrontare la carenza di competenze e il divario occupazionale.
Nelle premesse agli orientamenti, la Presidente sottolinea l’esistenza di freni strutturali alla competitività europea, con particolare riferimento all’aumento della concorrenza sleale, l’innalzamento dei prezzi dell'energia, la carenza di competenze e di manodopera e le difficoltà di accesso al capitale. Ricorda altresì i rischi che si sono verificati in relazione alle catene di approvvigionamento, citando segnatamente il ricatto energetico di Putin e il monopolio della Cina per quanto riguarda le materie prime essenziali per batterie e chip.
Semplificare l’attività di impresa
Gli orientamenti politici sottolineano preliminarmente che per accrescere la competitività dell’UE e consentire soprattutto ai 24 milioni di piccole e medie imprese (PMI) operanti nell’UE di espandersi e crescere occorre:
- un nuovo slancio per completare il mercato unico in settori quali servizi, energia, difesa, finanza, comunicazioni elettroniche e digitale;
- un nuovo approccio alla politica della concorrenza volto a sostenere in particolare le imprese che si espandono nei mercati globali, che dovrà riflettersi nel modo di valutare le fusioni, al fine di tenere conto dell'innovazione e della resilienza;
Gli orientamenti si concentrano quindi sulle iniziative per facilitare l’attività di impresa in Europa, alla luce dell’eccessiva complessità attuale, preannunciando che in tutte le attività della Commissione saranno considerate prioritarie la rapidità, la coerenza e la semplificazione.
Ciascun Commissario avrà il compito di:
- diminuire nell’ambito del proprio portafoglio gli oneri amministrativi e di semplificare l'attuazione delle regole, riducendo in particolare la burocrazia e la rendicontazione, aumentando la fiducia, migliorando la fase applicativa e velocizzando le autorizzazioni;
- svolgere regolarmente dialoghi con le parti interessate per discutere sul migliore adeguamento dell’attuazione delle regole alla realtà sul campo;
- collaborare con un Vicepresidente per l’attuazione, semplificazione e le relazioni interistituzionali, per testare l'intero acquis dell'UE.
Nel suo discorso innanzi al Parlamento europeo, la Presidente ha confermato che intende nominare un Vicepresidente ad hoc con il mandato di coordinare tali attività e riferire sui progressi al Parlamento europeo una volta all'anno.
Gli orientamenti prevedono inoltre l’impegno della Presidente della Commissione:
- a presentare proposte per semplificare, consolidare e codificare la legislazione con l’obiettivo di eliminare, pur nel rispetto di standard elevati, sovrapposizioni e contraddizioni, tenendo anche conto delle differenti regole nazionali che rendono difficile fare impresa in vari Paesi membri;
- ad introdurre un nuovo status giuridico a livello europeo per le imprese innovative, concepito come “cd 28° regime” non sostitutivo di quelli nazionali ma opzionale e alternativo rispetto ad essi. Tale regime, al fine di agevolare il successo di tali imprese e ridurre i costi di eventuali fallimenti, sarà volto a consentire ad esse di beneficiare in alcune aree di una serie di norme più semplici e armonizzate;
- a migliorare il supporto alle imprese che, per dimensioni e capacità di finanziamento, sono a rischio di acquisizione da parte di società straniere che intendono eliminare futuri competitori. Allo scopo sarà introdotta una nuova categoria di società caratterizzate da piccola e media capitalizzazione, valutando quali aspetti della regolamentazione applicabile alle grandi società siano per esse eccessivamente onerosi e non proporzionati;
- ad assicurare che la futura legislazione sia concepita tenendo in considerazione le esigenze delle PMI ed in coerenza con il principio di sussidiarietà. A questo scopo, si prospetta un nuovo meccanismo di analisi dell’impatto su PMI e della competitività volto a prevenire oneri amministrativi inutili;
- a proporre il rinnovo dell'accordo interistituzionale sulla semplificazione e sul miglioramento della legislazione, affinché ogni Istituzione valuti nello stesso modo l'impatto e il costo dei rispettivi emendamenti;
- a chiedere a ciascun Commissario di preparare una relazione annuale sui progressi compiuti da sottoporre alle rispettive Commissioni del Parlamento europeo e alle corrispondenti formazioni del Consiglio, per garantire un seguito collettivo nel settore dell’attuazione ed esecuzione.
Nel discorso innanzi al Parlamento europeo, la Presidente ha ribadito l’intenzione di ammodernare la verifica dell’impatto sulle PMI e sulla competitività come parte integrante del kit di strumenti per la qualità della regolamentazione.
Un Patto per un’industria pulita
Gli orientamenti operano anzitutto una valutazione dell’approccio e delle misure adottate sinora in tale ambito. In particolare:
- definiscono storici i progressi compiuti nella revisione delle ambizioni climatiche dell’UE, ritenendo che essi abbiano dimostrato che è possibile combinare la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra con la crescita economica;
- sottolineato che la crisi climatica sta accelerando, affermano l’urgenza di intensificare l’avviato processo di decarbonizzazione del tessuto economico ed industriale, ribadendo l’intenzione di mantenere gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo;
- pongono l’accento sulla necessità di attuare il vigente quadro giuridico in materia di energia e clima per il 2030 – di recente rivisto con il pacchetto “Pronti per il 55%” – nel modo più semplice, equo ed economicamente efficiente.
A fronte di tali considerazioni, la Presidente della Commissione preannuncia alcune nuove iniziative:
- la presentazione nei primi 100 giorni di mandato di un nuovo Patto per un’industria pulita (Clean industrial Deal) a sostegno della competitività delle imprese e della creazione di occupazione di qualità. Priorità dovrebbe essere accordata all’esigenza di offrire alle aziende le condizioni giuste per raggiungere gli obiettivi comuni, in particolare tramite investimenti e accesso a forniture energetiche e materie prime a basso costo, sostenibili e sicure;
- la proposta di modificare il regolamento sul clima per introdurvi un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 90% entro il 2040 (in aggiunta all’obiettivo intermedio esistente di riduzione del 55% entro il 2030). L’obiettivo al 2040 dovrebbe essere raggiunto con modalità da definire coinvolgendo l’industria, organizzazioni datoriali e sindacali e portatori di interessi;
- la presentazione di una proposta legislativa per accelerare la decarbonizzazione industriale (Industrial Decarbonisation Accelerator Act), volta a sostenere le industrie e le imprese durante la transizione promuovendo gli investimenti nelle infrastrutture e nell’industria, in particolare nei settori ad alta intensità energetica. L’iniziativa inoltre promuoverebbe i mercati guida europei nello sviluppo e diffusione di produzioni industriali caratterizzate da tecnologie pulite e contribuirebbe ad accelerare i relativi processi di pianificazione, appalto e autorizzazione.
Energia
Con riferimento alle politiche in materia di energia, gli orientamenti pongono l’obiettivo generale di ridurne il costo per imprese e famiglie.
Al riguardo, ricordano che le misure adottate nella precedente legislatura hanno consentito di raggiungere livelli record nella produzione di energie rinnovabili, pari nell’ultimo anno al 50% della produzione di energia elettrica nell’UE, di ridurre la dipendenza dal gas fossile russo e contenere i consumi energetici complessivi. Ciononostante nel settore energetico molte sfide devono ancora essere affrontate.
Gli orientamenti affermano allo scopo la necessità di: 1) continuare a ridurre i prezzi dell’energia; 2) ridurre progressivamente l’impiego di combustibili fossili; 3) rafforzare gli appalti congiunti di combustibili; 4) sviluppare la governance necessaria per l’implementazione dell’Unione dell’energia. In tale prospettiva si preannunciano:
- politiche per aumentare gli investimenti nelle infrastrutture e nelle tecnologie per l’energia pulita (energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di carbonio, infrastrutture di rete, capacità di stoccaggio e infrastrutture di trasporto per la CO2 catturata), nonché per promuovere l’efficienza energetica, digitalizzare il sistema energetico e realizzare una rete dell’idrogeno;
- la proposta di attivare ed estendere il meccanismo di domanda aggregata già utilizzato per il gas per includervi l’idrogeno e le materie prime critiche per sfruttare la potenza e le dimensioni del mercato europeo per garantire gli approvvigionamenti;
- nuovi partenariati per il commercio pulito e investimenti per garantire l’approvvigionamento di materie prime, energia pulita e tecnologia pulita da tutto il mondo;
- l’obiettivo di mantenere la leadership dell’UE nei negoziati internazionali sul clima, anche sulla scorta delle recenti iniziative dell’UE a livello globale per la riduzione delle emissioni di metano, la tariffazione del carbonio e la definizione di obiettivi globali per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica;
- la definizione della visione globale dell’UE sul clima e sull’energia prima della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP30) che si terrà in Brasile nel 2025, nonché il rafforzamento della diplomazia verde e dell’impegno con i Paesi terzi sugli aspetti esterni delle politiche per la transizione ambientale e climatica.
Mobilità e trasporti
Con riguardo alla mobilità e ai trasporti, negli orientamenti si sottolinea la necessità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici semplificando il passaggio a opzioni più sostenibili per i cittadini.
In tale prospettiva dovrebbero essere incentivati i viaggi transnazionali in treno, attualmente eccessivamente complessi. A tal fine sarà presentata la proposta di un regolamento sulla prenotazione e sull’emissione di biglietti digitali, che garantisca ai cittadini europei la possibilità di acquistare un unico biglietto su un’unica piattaforma e di essere tutelati dalla normativa dell’UE sui diritti dei passeggeri.
Con riferimento agli obiettivi fissati per le emissioni delle automobili, gli orientamenti considerano che l’obiettivo della neutralità climatica stabilito per esse entro il 2035 crea prevedibilità per investitori e produttori. Si riconosce tuttavia che tale obiettivo può essere conseguito con un approccio tecnologicamente neutrale, che riconosca un ruolo ai carburanti elettronici attraverso una modifica mirata del regolamento sui livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove, entrato in vigore nell’aprile del 2023.
Un’economia più circolare e resiliente
Ribadita la necessità di dare prosecuzione alle politiche per favorire il passaggio ad un modello di produzione e consumo più sostenibile, preservando più a lungo il valore delle risorse economiche, negli orientamenti si annuncia la presentazione di:
- una nuova proposta legislativa sull’economia circolare, volta a contribuire alla creazione di una domanda di mercato per le materie prime secondarie e di un mercato unico per i rifiuti, con particolare attenzione alle materie prime critiche;
- un nuovo pacchetto di proposte legislative per l’industria chimica, con l’obiettivo di semplificare il regolamento sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (c.d. regolamento REACH) e introdurre norme chiare sui prodotti “chimici per sempre” (c.d. forever chemicals), o PFAS (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate).
Con riferimento al settore sanitario e farmaceutico, negli orientamenti, ricordando che l’UE si è confrontata con una grave carenza di dispositivi medici e medicinali, come antibiotici, insulina, antidolorifici, si ribadisce l’esigenza di rendere l’economia europea più resiliente e meno dipendente, anche in tale ambito. A tale fine si preannuncia:
- la presentazione di una iniziativa legislativa sui farmaci critici per ridurre la dipendenza relativa ad alcuni farmaci e ingredienti, in particolare per i prodotti per i quali ci sono pochi produttori o Paesi fornitori;
- il completamento del lavoro già avviato nella precedente legislatura per l’Unione europea della salute, per creare catene di approvvigionamento diversificate, garantire l’accesso ai trattamenti più avanzati, rafforzare i sistemi sanitari e realizzare inventari strategici di farmaci essenziali;
- la prosecuzione delle iniziative sulla resistenza antimicrobica;
- un più intenso lavoro – sul modello del Piano di lotta contro il cancro presentato nel 2021 – sulla prevenzione sanitaria, in particolare per la salute mentale, anche sul lavoro, e le malattie cardiovascolari, nonché sui trattamenti per le malattie degenerative e sulla ricerca sull'autismo;
- la presentazione nei primi 100 giorni del mandato di un Piano d’azione europeo sulla sicurezza informatica degli ospedali e degli operatori sanitari con l’obiettivo di proteggere la sicurezza dei sistemi sanitari degli Stati membri, sempre più di frequente bersaglio di attacchi informatici.
Aumentare la produttività mediante la diffusione delle tecnologie digitali
Secondo gli orientamenti politici, la minore produttività dell’UE (e di conseguenza anche la competitività) rispetto ai suoi diretti concorrenti globali deriva in misura significativa dalla insufficiente diffusione delle tecnologie digitali. Al riguardo, la Presidente della Commissione intende:
- concentrarsi sull’applicazione delle normative digitali adottate durante l'ultimo mandato, in particolare la legge europea sui servizi digitali e quella sui mercati digitali, considerato il potere sistemico dei “giganti” del web nelle società e nell’economia;
- affrontare le sfide poste dalle piattaforme di e-commerce per garantire consumatori e le imprese condizioni di parità basate su efficaci controlli doganali, fiscali, di sicurezza, nonché su standard di sostenibilità;
- aumentare gli investimenti nelle tecnologie all’avanguardia, con particolare riguardo al supercomputing, i semiconduttori, l’Internet degli oggetti, la genomica, l'informatica quantistica e la tecnologia spaziale.
Particolare rilievo è attribuito al settore dell’intelligenza artificiale e all’obiettivo dell’UE di diventare un leader globale nella innovazione basata su di essa. Allo scopo gli orientamenti politici prevedono:
- di assicurare, nei primi 100 giorni del mandato della nuova Commissione, l'accesso garantito a nuove capacità di supercalcolo su misura per le start-up e l'industria dell'intelligenza artificiale attraverso l’'iniziativa denominata “AI Factories”;
- lo sviluppo, insieme agli Stati membri, all'industria e alla società civile, di una strategia di applicazione dell'intelligenza artificiale per promuovere nuovi usi industriali dell'intelligenza artificiale e migliorare l'erogazione di una serie di servizi pubblici, tra i quali ad esempio l'assistenza sanitaria;
- l’istituzione di un Consiglio europeo per la ricerca sull'intelligenza artificiale dove concentrare tutte le risorse, in modo simile all'approccio adottato per il CERN.
Infine, secondo gli orientamenti politici, lo sviluppo dell'IA e di altre tecnologie d’avanguardia presuppone lo sfruttamento del potenziale inutilizzato dei dati. L’accesso ai dati rappresenta infatti quasi il 4% del PIL dell’UE. Pertanto si intende:
- sostenere le aziende migliorando l'accesso ai dati, in particolare per supportare le PMI nell'adempimento degli obblighi di rendicontazione;
- presentare una strategia europea per l'Unione dei dati, basata sulle norme esistenti in materia, per garantire un quadro giuridico semplificato, chiaro e coerente, tale da consentire alle imprese e alle amministrazioni di condividere i dati senza soluzione di continuità e su scala, nel rispetto di elevati standard di riservatezza e sicurezza.
Mettere la ricerca e l'innovazione al centro della nostra economia
Gli orientamenti politici prevedono che ricerca e innovazione, scienza e tecnologia siano posti al centro dell’economia europea, per assicurare la competitività. A questo scopo prospettano:
- l’aumento della spesa per la ricerca, concentrandosi maggiormente sulle priorità strategiche, sulla ricerca pionieristica fondamentale, l’innovazione dirompente e l'eccellenza scientifica;
- l’ampliamento del Consiglio per la ricerca europea e quello per l'innovazione europea;
- la presentazione nel 2025, nel contesto di una più ampia strategia europea per le scienze della vita, di una nuova legge europea denominata “Biotech Act”, volta a facilitare il passaggio delle biotecnologie dai laboratori alle fabbriche, e successivamente al mercato;
- la realizzazione di infrastrutture e i laboratori innovativi per testare e sviluppare idee attraverso nuovi partenariati pubblico-privati, quali le imprese congiunte;
- misure per attrarre e trattenere in Europa nuovi talenti;
- il rafforzamento della collaborazione tra i dipartimenti di ricerca, istruzione superiore e le imprese, potenziando in particolare le alleanze universitarie.
Accelerare gli investimenti
La Presidente von der Leyen sottolinea la necessità di mobilizzare i finanziamenti necessari per realizzare le transizioni verde, digitale e sociale, massimizzando gli investimenti pubblici e l'effetto leva nonché di riducendo il rischio del capitale privato, in stretto raccordo con la Banca europea per gli investimenti (BEI). A questo scopo e per completare l’Unione dei mercati dei capitali vengono proposte le seguenti misure:
- strumenti di assorbimento del rischio per facilitare il finanziamento delle imprese in rapida crescita da parte di banche commerciali, investitori e venture capital;
- la revisione del quadro normativo per affrontare le barriere che limitano la quantità di capitale europeo disponibile per finanziare l'innovazione;
- la creazione di una Unione europea del risparmio e degli investimenti, compresi i mercati bancari e dei capitali, sviluppando in questo senso una delle proposte contenute nel rapporto Letta, per affrontare il tema della frammentazione dei mercati finanziari dell’Unione e per sfruttare l'enorme ricchezza del risparmio privato in Europa per investire nell'innovazione e nelle transizioni pulite e digitali;
- la revisione della direttiva sugli appalti pubblici, dando preferenza ai prodotti europei in alcuni settori strategici;
- la presentazione di un nuovo Fondo europeo per la competitività, le cui risorse, nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale, verranno investite nello sviluppo e nella produzione in Europa di tecnologie strategiche, dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita e alla biotecnologia. Il nuovo fondo sosterrà importanti progetti di interesse comune europei (IPCEI), che verranno resi più semplici e veloci da finanziare e sviluppare. La prima serie di progetti comuni sarà proposta all'inizio del 2025.
Affrontare le carenze di competenze e di manodopera
Nel settore delle politiche del lavoro la Presidente della Commissione annuncia:
- l’istituzione di una Unione delle competenze, incentrata sugli investimenti, sulla formazione degli adulti e sull'apprendimento permanente, sul mantenimento delle competenze e sul riconoscimento dei diversi tipi di formazione per consentire alle persone di lavorare in tutta l'Unione;
- la proposta di un piano strategico per l'istruzione STEM (Science, technology, engineering and mathematics), anche per affrontare il declino dei risultati e la mancanza di insegnanti qualificati nelle aree legate alla scienza, alla tecnologia, all'ingegneria e alla matematica;
- la presentazione di una Strategia europea per l'istruzione e la formazione professionale, in particolare per aumentare il numero di persone con un diploma di istruzione e formazione professionale secondaria;
- la prosecuzione del lavoro per l’introduzione di un diploma europeo e su un'iniziativa sulla portabilità delle competenze, affinché le competenze acquisite in un Paese possano essere riconosciute anche in un altro.
Una nuova era per la difesa europea e la sicurezza
La Presidente von der Leyen rileva in via preliminare che gli ultimi anni hanno bruscamente richiamato l’attenzione dell’Europa sulla necessità di “dotarsi dei mezzi per difendersi, proteggersi e scoraggiare potenziali avversari”, in un contesto globale sempre più frammentato e incerto.
Inoltre, la Presidente sottolinea che, alla luce della “guerra di aggressione di Putin”, “il migliore investimento nella sicurezza europea è investire nella sicurezza dell’Ucraina”: il sostegno finanziario, politico e militare dell’Europa deve essere pertanto mantenuto per tutto il tempo necessario, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione e agendo su tutti i fronti, dalle esigenze immediate ai futuri sforzi di ricostruzione.
Creare l’Unione europea per la difesa
Gli orientamenti politici indicano l’obiettivo di creare una vera Unione europea della difesa nei prossimi 5 anni: gli Stati membri manterranno sempre la responsabilità delle proprie truppe, dalla dottrina allo spiegamento, ma l'Europa potrà fare molto per supportare e coordinare gli sforzi per rafforzare la base industriale della difesa, l'innovazione e il mercato unico. In tale ambito la Presidente von der Leyen preannuncia che:
- sarà nominato un Commissario per la Difesa, che lavorerà a stretto contatto con l’Alto Rappresentante;
- nei primi 100 giorni del mandato della Commissione europea sarà presentato un Libro bianco sul futuro della difesa europea;
- il rafforzamento del partenariato UE-NATO rimarrà un elemento centrale;
- è necessario spendere di più, meglio ed insieme per la difesa.
Con riferimento a tale ultimo aspetto, gli orientamenti fissano i seguenti obiettivi:
- ricostruire, rifornire e trasformare le forze armate nazionali, rafforzando il Fondo europeo per la difesa, per investire nelle capacità di difesa di alta gamma dell’UE in settori critici quali la difesa navale e terrestre, il combattimento aereo, l’allarme rapido basato sulla tecnologia spaziale e la cibersicurezza;
- potenziare il Programma europeo per l'industria della difesa al fine di incentivare gli appalti comuni per affrontare le lacune di capacità più critiche dell'UE e promuovere un mercato unico per i prodotti e i servizi della difesa, migliorando la capacità produttiva e gli appalti congiunti;
- riunire le risorse e contrastare le minacce comuni con progetti faro dell’Unione europea della difesa, che si concentrino sulle principali minacce comuni e transfrontaliere;
- proporre, collaborando con gli Stati membri e in stretto coordinamento con la NATO, progetti di comune interesse europeo nel settore della difesa, a cominciare da uno scudo aereo europeo e dalla ciberdifesa;
- promuovere incentivi per gli investimenti privati nel settore della difesa, collaborando con la Banca europea per gli investimenti affinché contribuisca a finanziare e ridurre i rischi dei progetti comuni di difesa e dell'innovazione nella difesa e investimenti europei nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2028-2034.
Preparazione dell’Unione alle crisi e alla sicurezza
Gli orientamenti indicano la necessità di rafforzare le capacità dell'Europa in materia di preparazione alle crisi e alla sicurezza.
In particolare, sarà elaborata una strategia dell'UE per la preparazione, ispirata al rapporto sulla preparazione civile e militare dell'UE che sarà presentato dall'ex presidente finlandese Sauli Niinistö nel corso del 2024.
In questo contesto, la Presidente von der Leyen sottolinea la necessità di:
- concentrarsi sull'ulteriore rafforzamento delle capacità di ciberdifesa, coordinando gli sforzi informatici nazionali e proteggendo le infrastrutture critiche, in particolare sviluppando un'industria europea di difesa informatica affidabile;
- promuovere un approccio comune per prevenire e preparare altre nuove minacce, in particolare quelle legate alla sicurezza chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN);
- presentare, sulla base dei lavori dell’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, una nuova strategia a sostegno delle contromisure mediche contro le minacce per la salute pubblica, compresi gli appalti congiunti e la costituzione di scorte;
- lavorare alla deterrenza integrata, rafforzando il quadro di sanzioni contro gli attacchi informatici e valutando un nuovo regime di sanzioni contro gli attacchi ibridi che colpiscono l’UE e i suoi Stati membri.
Un’Europa più sicura e protetta
La Presidente von der Leyen individua nella diffusione della criminalità organizzata uno dei maggiori rischi per le imprese europee ma anche per interi sistemi economici. Pertanto annuncia le seguenti misure:
- una nuova Strategia europea di sicurezza interna, affinché la sicurezza sia parte integrante della legislazione e delle politiche dell'UE;
- la revisione delle norme vigenti in materia di criminalità organizzata;
- l’intenzione di rendere Europol un’Agenzia di polizia realmente operativa, anche rafforzando il suo mandato e la sua capacità di sostenere le agenzie nazionali di contrasto;
- il rafforzamento del mandato d'arresto europeo;
- l’individuazione delle aree in cui la Procura europea avrà bisogno di maggiori poteri per esaminare i reati gravi transfrontalieri, e in particolare la corruzione che ha un impatto sui fondi dell'Unione e che non può essere gestita solo dagli Stati membri;
- un nuovo Piano d'azione europeo contro il traffico di droga, a complemento di una più ampia Strategia portuale dell'UE incentrata sulla sicurezza, sulla competitività, sull'indipendenza economica e basata sul lavoro dell'Alleanza dei porti europei, un'iniziativa faro della Tabella di marcia dell'UE per contrastare il traffico di droga e la criminalità organizzata, già adottata dalla Commissione il 18 ottobre 2023;
- un nuovo programma antiterrorismo tanto per affrontare le nuove ed emergenti minacce, quanto per adottare un approccio più forte nella lotta al finanziamento del terrorismo e alla radicalizzazione;
- promuovere un approccio unitario alla sicurezza. La Presidente sottolinea l’importanza di un nuovo Sistema europeo di comunicazione critica, che dovrà essere utilizzato dalle autorità pubbliche responsabili della sicurezza, assicurando la cooperazione operativa.
Frontiere comuni più forti
Gli orientamenti politici sottolineano la necessità di adottare una gestione digitale delle frontiere europee pienamente funzionante, garantendo nel contempo la sicurezza delle frontiere esterne dell’UE per prevenire tanto gli attraversamenti irregolari, quanto le minacce ibride e le altre minacce alla sicurezza. A questo scopo, la Presidente della Commissione intende lavorare sulla base di un approccio integrato alla gestione delle frontiere, preannunciando le seguenti misure:
- il rafforzamento del ruolo di Frontex, dotandola di tecnologie all’avanguardia per la sorveglianza e la conoscenza situazionale e di attrezzature e personale propri, nonché portando il numero delle guardie di frontiera e costiere europee fino a 30.000 unità;
- lo sviluppo di una Strategia dell'UE in materia di visti;
- rendere completa e pienamente funzionante l'area Schengen mediante l’eliminazione dei rimanenti controlli alle frontiere interne e la piena estensione a Bulgaria e Romania.
Una posizione equa e decisa in materia di migrazione
Gli orientamenti politici, nel ribadire che la migrazione è una sfida europea che deve essere affrontata con una soluzione europea, richiamano in via preliminare l’importanza recente del Patto sulla migrazione e asilo, il “pacchetto” adottato lo scorso 22 maggio 2024.
In tale ambito, la Presidente von der Leyen si impegna nell’attuazione di tutte le parti del nuovo Patto nonché nell’adozione di una Strategia europea in materia di migrazione e asilo, includendo tra gli obiettivi della nuova Commissione europea:
- il maggior sostegno agli Stati membri per garantire che dispongano delle competenze, delle capacità operative e finanziarie necessarie per tradurre in pratica gli impegni giuridici, anche attraverso investimenti nel prossimo bilancio a lungo termine;
- l’adozione di nuovo approccio comune sui rimpatri che comprenda un nuovo quadro legislativo volto ad accelerare e semplificare il processo, a garantire che i rimpatri avvengano in modo dignitoso, a digitalizzare la gestione dei fascicoli e a fare sì che le decisioni di rimpatrio siano riconosciute in tutta Europa;
- lo sviluppo di relazioni strategiche in materia di migrazione e sicurezza con i Paesi terzi, in particolare con i Paesi di origine e di transito;
Saranno rafforzati, come parte del nuovo Patto per il Mediterraneo, i partenariati strategici già esistenti e ne verranno creati di nuovi con responsabilità e risultati chiari, anche attraverso un lavoro sulle aree di interesse comune, dagli investimenti nell'istruzione, nelle infrastrutture e nell'economia in generale, ai partenariati per i talenti e ai percorsi legali. La Presidente si impegna a garantire una maggiore trasparenza nei confronti del Parlamento europeo su tali accordi.
In tale ambito von der Leyen, nel discorso pronunciato davanti alla plenaria del Parlamento europeo, ha annunciato che istituirà un Commissario per la regione mediterranea e che proporrà una nuova Agenda per il Mediterraneo insieme all’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
- il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, anche migliorando il coordinamento delle operazioni di salvataggio, anche con i Paesi terzi vicini, nonché le capacità di sorveglianza di Frontex;
- il contrasto alla migrazione irregolare per smantellare i modelli operativi delle reti di trafficanti, anche collaborando con i partner internazionali dell’Alleanza mondiale;
- il fermo intervento contro l’economia sommersa in Europa, impedendo che i migranti siano sfruttati nel mercato del lavoro e godano di buone condizioni di lavoro. A questo sarà utilizzato un approccio «follow the money» per intercettare i profitti illeciti, anche attraverso la cooperazione rafforzata e la confisca dei beni;
- l’apertura di percorsi migratori legali e il sostegno a Stati membri e imprese nella gestione della migrazione legale, affinché le competenze dei cittadini di Paesi terzi possano colmare le lacune del mercato del lavoro in Europa, rendendo altresì più facile attrarre i talenti più adatti grazie a norme armonizzate sul riconoscimento delle qualifiche.
Sostenere le persone, rafforzare le nostre società e il nostro modello sociale
La Presidente della Commissione richiama la necessità di promuovere lo “stile di vita europeo”, che dipende dalle tutele e dalle opportunità del modello sociale e della economia sociale di mercato. A questo scopo intende concentrare gli sforzi sul sostegno e sul miglioramento delle pari opportunità, nonché sulla creazione di posti di lavoro di qualità.
Equità sociale nell'economia moderna
Richiamata la centralità dei principi sanciti nel Pilastro europeo dei diritti sociali, la Presidente presenta le seguenti misure:
- l’adozione di un nuovo Piano d’azione sull'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, con iniziative relative all'impatto della digitalizzazione sul lavoro (dalla gestione dell'intelligenza artificiale, al telelavoro e all'impatto della cultura “always on” sulla salute mentale delle persone). In tale settore, in particolare, la Presidente si impegna ad avanzare una proposta sul riconoscimento del diritto alla disconnessione;
- la presentazione di una Tabella di marcia per il lavoro di qualità (“Quality Jobs Roadmap”), per assicurare una transizione giusta per tutti, a supporto di salari equi, buone condizioni di lavoro, formazione e transizioni lavorative eque per i lavoratori dipendenti e autonomi, anche mediante un miglioramento del livello di copertura della contrattazione collettiva;
- l’aumento significativo dei finanziamenti per una transizione giusta nel prossimo bilancio a lungo termine;
- la presentazione all’inizio del 2025 di un Patto per il Dialogo sociale europeo e della prima Strategia dell’UE contro la povertà;
- affrontare le cause profonde dei cambiamenti demografici e le sfide relative a pensioni, servizi pubblici, carenza di manodopera, sostenibilità di bilancio e disparità tra generazioni e regioni. In particolare, sarà valutato il modo in cui aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare delle donne e dei giovani, ridurre le disparità regionali affinché le persone possano rimanere nelle regioni di origine e sostenere i giovani genitori per un sano equilibrio tra vita professionale e vita privata. A questo scopo sarà elaborata una politica di coesione e di crescita rafforzata incentrata sulle regioni, in partenariato con le autorità nazionali, regionali e locali;
- iniziative volte ad affrontare le specifiche sfide economiche e sociali che, in particolare, le isole si trovano ad affrontare, come il problema degli alloggi, del sistema dei trasporti e della gestione dei rifiuti;
- interventi urgenti per far fronte al problema dell’emergenza abitativa, derivante dal drastico aumento degli affitti e dei prezzi delle case e al significativo e crescente divario negli investimenti per un’edilizia sociale e a prezzi accessibili.
In tale ultimo settore, gli orientamenti prevedono le seguenti misure:
- il primo Piano europeo di alloggi a prezzi accessibili per affrontare i fattori strutturali dell’urgenza abitativa, sviluppare una strategia per la costruzione di alloggi e offrire assistenza tecnica alle città e agli Stati membri;
- una piattaforma di investimento paneuropea per l'edilizia abitativa sostenibile e a prezzi accessibili per attirare maggiori investimenti pubblici e privati, in collaborazione con la Banca europea degli investimenti;
- la revisione delle regole in materia di aiuti di Stato per consentire misure di sostegno all'edilizia abitativa sociale ed efficiente dal punto di vista energetico. Al riguardo, viene annunciata l’istituzione del Fondo Sociale per il Clima, che contribuirà, in particolare, ai lavori di ristrutturazione e all'accesso ad alloggi a prezzi accessibili ed efficienti dal punto di vista energetico. A tal proposito, la Presidente richiama il New European Bauhaus, un’iniziativa politica e finanziaria dell'UE già lanciata dalla Commissione nel 2021 per promuovere soluzioni sostenibili durante la transizione verde.
Al riguardo, la Presidente von der Leyen, nel discorso pronunciato davanti alla plenaria del Parlamento europeo, ha annunciato che per la prima volta istituirà un Commissario con la responsabilità diretta della politica degli alloggi.
Riunire le società, sostenere i giovani
La Presidente von der Leyen afferma l’intenzione di continuare a lavorare per salvaguardare i diritti delle persone appartenenti a minoranze.
Per i giovani, ritiene che occorra garantire maggiore solidarietà tra le generazioni e un maggiore impegno per dare ad essi più libertà e responsabilità. Allo scopo annuncia:
- il conferimento ad un membro della Commissione di responsabilità a garanzia dell’equità intergenerazionale;
- il rafforzamento del programma Erasmus+, estendendolo anche alla formazione professionale e ampliando il numero dei partecipanti per favorire lo sviluppo di nuove competenze e la condivisione di esperienze;
- l’organizzazione da parte di tutti i Commissari, entro i primi 100 giorni del mandato, di dialoghi annuali sulle politiche giovanili;
- l’istituzione di un Comitato consultivo della Presidente della Commissione europea per i giovani, composto da giovani provenienti da tutti gli Stati membri che possano esprimersi su questioni che interessano ai loro coetanei nella loro comunità;
- politiche a tutela della salute mentale di bambini e giovani, con particolare attenzione all’ambiente online;
- l’avvio di un’indagine a livello europeo sull’impatto dei social media sul benessere dei ragazzi e degli adolescenti;
- politiche per affrontare l’utilizzo da parte delle piattaforme di tecniche nella progettazione di servizi online studiate per creare dipendenza;
- la presentazione di un Piano d’azione contro il ciberbullismo per contrastare la crescente frequenza di abusi online;
- iniziative per favorire la fruizione del patrimonio culturale europeo per i cittadini e per i giovani in particolare.
Un’Unione dell’uguaglianza
Negli orientamenti politici si preannunciano una serie di misure finalizzate ad ampliare l’azione dell’Unione dell’uguaglianza, in linea con gli obiettivi della scorsa legislatura, mediante:
- l’individuazione di un Commissario per l’uguaglianza, che sarà specificamente incaricato di proporre una Strategia aggiornata per l’uguaglianza LGBTIQ e di sviluppare una nuova Strategia per la lotta al razzismo per il periodo successivo al 2025;
- una nuova Strategia per l'uguaglianza di genere per il periodo successivo al 2025, che definirà il piano per rafforzare i diritti delle donne in tutti i settori (dalla lotta contro la violenza di genere, alla responsabilizzazione delle donne in politica e nel mercato del lavoro, nell'UE e nelle istituzioni dell'UE);
- una Tabella di marcia per i diritti delle donne, che verrà presentata nella prossima Giornata internazionale della donna.
Sostenere la qualità della vita: sicurezza alimentare, acqua e natura
Negli orientamenti politici si sottolinea come la qualità della vita in Europa dipenda dalla sicurezza e dall’accessibilità economica dell’approvvigionamento alimentare locale e di qualità. Si riconosce il ruolo essenziale dell’agricoltura e dei 9 milioni di aziende agricole europee che rappresentano il più ampio settore agroalimentare al mondo assicurando.
Si prende atto che in Europa agricoltori e aree rurali sono sempre più sotto pressione per l’impatto dei cambiamenti climatici, gli alti prezzi dell’energia e, per i giovani, le difficoltà di accesso al capitale.
Sono pertanto individuati quali obiettivi delle politiche agricole della prossima Commissione: 1) una retribuzione adeguata ed equa per gli agricoltori; 2) il sostegno alla competitività dell’intera catena del valore del settore agroalimentare; 3) la tutela della sovranità alimentare europea.
Con tali finalità sono annunciati:
- l’imminente presentazione di un rapporto che dia conto degli esiti del Dialogo strategico sull’agricoltura, avviato negli scorsi mesi. Il rapporto dovrebbe costituire la base per la presentazione nei primi 100 giorni di una Visione per l’agricoltura e l’agroalimentare per promuovere la competitività e sostenibilità del settore agricolo;
- la ricerca di un equilibrio tra incentivi, investimenti e regolamentazione nel bilancio dell’UE e nella Politica agricola comune, al fine di evitare oneri burocratici eccessivi e garantire un riconoscimento agli agricoltori che lavorano in modo sostenibile e nel rispetto della natura, preservando gli ecosistemi e contribuendo alla decarbonizzazione dell’economia europea e al raggiungimento della neutralità climatica nel 2050;
- il sostegno alla competitività dell’intera catena agroalimentare e promozione della sovranità alimentare europea attraverso investimenti e innovazione in fattorie, cooperative, imprese agroalimentari e nelle piccole e medie imprese del settore, correggendo gli squilibri attuali, il rafforzamento della posizione degli agricoltori e una loro maggiore tutela dalle pratiche commerciali sleali;
- la nomina di un Commissario per la pesca e gli oceani, cui affidare politiche per la sostenibilità, competitività e resilienza del settore;
- la presentazione di un Patto europeo per gli oceani per rilanciare l’economia blu e garantirne una gestione sostenibile;
- la prosecuzione, con un forte accento sugli incentivi e su di una implementazione efficiente ed equa, delle politiche per la tutela dell’ambiente, delle foreste, dei boschi e delle zone umide definiti essenziali per la regolazione del clima e l’approvvigionamento alimentare e idrico. In tale ambito è stata ribadita l’intenzione di mantenere gli impegni di tutela della biodiversità assunti a livello internazionale con l’Accordo di Kunming/Montreal.
Adattamento ai cambiamenti climatici, preparazione e solidarietà
Negli orientamenti politici si individua nell’impatto del cambiamento climatico uno dei maggiori rischi per la sicurezza europea, per l’incremento di condizioni meteorologiche estreme che causano la devastazione di territori sempre più estesi attraverso inondazioni, incendi e siccità.
Si ricordano i risultati raggiunti grazie al Meccanismo europeo di protezione civile ma si sottolinea tuttavia che il riscaldamento del pianeta comporterà danni alla vita, alla terra e alle proprietà più frequenti e più gravi, richiedendo una maggiore capacità di intervento.
Pertanto si afferma la necessità di: 1) disporre di maggiori risorse e migliorare la loro accessibilità in un approccio che coinvolga tutta la società e mobiliti tutti gli strumenti, anche militari; 2) intensificare il lavoro sulla resilienza e sulla preparazione climatica, dato che in Europa il clima si riscalda più velocemente della media globale; 3) di rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.
A questo scopo, negli orientamenti sono annunciati i seguenti interventi:
- la creazione di un Meccanismo europeo di difesa civile - anche sulla base del rapporto sulla preparazione, prontezza e strumenti di difesa dell'UE che nei mesi scorsi la Presidente ha chiesto di redigere all’ex presidente finlandese Sauli Niinistö - che tenga conto di tutti gli aspetti della gestione di crisi e catastrofi e contribuisca alla resilienza della comunità;
- la presentazione di un Piano europeo per l’adattamento al clima che sostenga gli Stati membri nella preparazione e nella pianificazione, garantisca valutazioni periodiche dei rischi su base scientifica, consenta di elaborare una mappa dei rischi e delle esigenze di preparazione per infrastrutture, energia, acqua, cibo e territorio nelle città e nelle aree rurali, assicuri l’elaborazione di dati e l’implementazione di sistemi di allarme rapido;
- la presentazione di una nuova Strategia europea per la resilienza idrica che garantisca l’uso corretto delle sorgenti e la gestione della scarsità in un approccio fondato sui principi dell’economia circolare. La strategia dovrebbe prevedere misure per contribuire a mitigare e prevenire lo stress idrico anche a livello globale.
Proteggere la nostra democrazia, sostenere i nostri valori
Protezione della democrazia
Gli orientamenti politici sottolineano gli attacchi subiti dai sistemi e dalle istituzioni democratiche europee, con particolare riguardo all’aumento del numero di minacce da parte di attori interni ed esteri, siano essi Governi ostili o attori non statali, ai metodi utilizzati e all’uso di strumenti digitali e dei social media.
Per rafforzare la protezione contro questi fenomeni la Presidente della Commissione annuncia l’intenzione di:
- proporre un nuovo Scudo democratico europeo, che includa, tra l’altro, iniziative per contrastare la manipolazione delle informazioni e le interferenze straniere online;
Allo scopo la Presidente, nel suo discorso innanzi al Parlamento europeo, ha precisato che lo Scudo terrà conto delle raccomandazioni del lavoro delle commissioni speciali del medesimo Parlamento sulle interferenze straniere.
- realizzare una Rete europea di fact-checker, disponibile in tutte le lingue, nel contesto di una politica volta a rendere la società resiliente e preparata, attraverso una maggiore alfabetizzazione digitale e mediatica, e rafforzando la pratica e le tecniche di contrasto preventivo della disinformazione;
- applicare le norme previste dal citato regolamento sui servizi digitali sulla rilevazione, segnalazione e rimozione delle informazioni manipolate, e quelle nell’ambito del regolamento sull’intelligenza artificiale in materia di deep fake sui requisiti di trasparenza.
Rafforzamento dello Stato di diritto
Gli orientamenti politici prefigurano la continuazione della politica di rafforzamento dello Stato di diritto nell’UE, in particolare, mediante:
- il consolidamento della relazione annuale sullo Stato di diritto, aggiungendo al documento una dimensione relativa al mercato unico, che affronti le questioni che interessano le aziende, in particolare le PMI, che operano oltreconfine, e includendo nel rapporto la situazione di Paesi candidati quando saranno ritenuti pronti;
- la destinazione di finanziamenti dell'UE anche a misure nazionali in materia, come ad esempio nei settori della lotta alla corruzione e della protezione degli interessi finanziari dell'UE;
- un collegamento più stretto tra le raccomandazioni contenute nella relazione sullo Stato di diritto e il sostegno finanziario, nonché l’applicazione del regime generale di condizionalità a tutti i fondi UE;
- la prosecuzione del ricorso alle procedure di infrazione e una applicazione rafforzata ed efficace dello strumento di prevenzione e sanzione delle violazioni dei valori UE ex articolo 7 del TUE.
Infine, in materia di libertà dei mezzi di comunicazione, la Presidente intende dare seguito all’implementazione del regolamento sulla libertà dei media, aumentando il sostegno e la protezione per i media e i giornalisti indipendenti, e reprimendo fenomeni di pressione e comportamenti non etici.
Cittadini al cuore della democrazia
Nel solco della Conferenza per il futuro dell’Europa e dell’esperienza dei Panel dei cittadini europei, la Presidente si impegna infine a:
- una selezione delle aree politiche e delle proposte che diano seguito alle raccomandazioni dei Panel;
- un maggior impegno con le organizzazioni della società civile che hanno esperienza e un ruolo importante da svolgere nella difesa di specifiche questioni sociali e nel rispetto dei diritti umani;
- la realizzazione, in collaborazione con il Comitato delle regioni, di una rete di oltre 3.000 consiglieri locali, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nella comprensione di come l’Europa può influire sulla vita quotidiana.
Un’Europa Globale: sfruttare il suo potere e i partenariati
Gli orientamenti affermano che, in un contesto così pericoloso come non lo era da generazioni, l'Europa deve essere più assertiva nel perseguire i suoi interessi strategici. In particolare, secondo la Presidente della Commissione:
- la guerra di aggressione della Russia all'Ucraina e al suo futuro europeo fa parte di un attacco più ampio e sistematico all'Europa, ai suoi valori e all'ordine internazionale basato sulle regole. Pertanto il supporto all’Ucraina continuerà ad essere la massima priorità dell’UE sia a livello nazionale che internazionale, per sostenere le esigenze a breve termine e gli sforzi di ricostruzione a lungo termine;
- la nuova politica estera dell’UE dovrà essere progettata tenendo conto di un contesto globale segnato da una serie di rivalità geostrategiche. La postura più aggressiva e la concorrenza economica sleale della Cina, la sua amicizia "senza limiti" con la Russia e le dinamiche della sua relazione con l'Europa riflettono un passaggio dalla cooperazione alla competizione;
- si assiste a una militarizzazione di tutti i tipi di politiche, dall'energia alla migrazione e al clima. Complessivamente, l’ordine internazionale basato sulle regole si sta sfilacciando e le istituzioni globali sono diventate meno efficaci;
- è fondamentale la collaborazione di Paesi partner e amici all'interno del G7 e oltre. In tale ambito sarà data anche priorità al rafforzamento delle relazioni con il Regno Unito su questioni di interesse comune, come energia, sicurezza, resilienza e contatti interpersonali.
L’allargamento come imperativo geopolitico
Gli orientamenti politici indicano l’allargamento dell’UE come un imperativo morale, politico e geostrategico, indicando che sarà nominato un Commissario dedicato.
Nella legislatura 2019-2024 il Commissario europeo Várhelyi era responsabile per l’allargamento e il vicinato.
L'adesione all'UE sarà sempre un processo basato sul merito e ogni candidato sarà valutato in base ai propri progressi verso il rispetto di tutti i criteri. Lo Stato di diritto e i valori fondamentali continueranno a essere i capisaldi della politica di allargamento dell'UE.
Sarà intensificato il supporto per preparare i Paesi candidati, in particolare utilizzando gli investimenti e le riforme nel Piano di crescita per i Balcani occidentali e lo Strumento per l'Ucraina, aiutandoli ad integrarsi in parti dell'acquis dell'UE e del mercato unico e ad acquisire familiarità con l'approccio dell’UE ai fondi.
Un approccio più strategico al vicinato
La priorità dell'allargamento dovrebbe essere accompagnata da un approccio al vicinato più ampio, in particolare al Mediterraneo.
In tale ambito, gli orientamenti annunciano la nomina di un Commissario per il Mediterraneo che si concentrerà su investimenti e partenariato, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, lavorando a stretto contatto con l'Alto Rappresentante.
L'Europa deve anche svolgere un ruolo attivo in Medio Oriente, nell'interesse di tutte le parti e per la stabilità della regione, continuando a prendere parte agli sforzi diplomatici per una risoluzione giusta e completa al conflitto in corso a Gaza, e lavorando per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e un aumento significativo e sostenuto del flusso di assistenza umanitaria a Gaza.
Sulla base delle riforme concordate, gli orientamenti indicano l’intenzione di lavorare su un pacchetto di supporto pluriennale per l'Autorità Palestinese efficace nell’ambito di una strategia globale UE-Medio Oriente che dovrebbe concentrarsi sulla promozione della soluzione a due Stati e sul rafforzamento delle partnership con i principali stakeholder regionali.
Una nuova politica estera economica
Gli orientamenti indicano la necessità nell’attuale contesto geopolitico di una nuova politica estera economica che dovrà essere articolata in tre pilastri centrali:
1) la sicurezza economica;
2) il commercio;
3) gli investimenti nelle partnership.
Sotto il profilo della sicurezza economica, la Commissione darà priorità all’aumento della competitività interna e degli investimenti nella ricerca per tecnologie strategiche e a duplice uso.
Allo stesso tempo, l’UE dovrà essere più assertiva nel proteggere la sua economia da perdite di tecnologia chiave e da preoccupazioni per la sicurezza. Questo problema è particolarmente acuto nelle relazioni economiche e commerciali con Paesi che sono anche concorrenti strategici e rivali sistemici. Gli orientamenti indicano che l’approccio della Commissione si baserà sul principio del "ridurre i rischi senza dissociare". In tale ambito si annuncia che:
- verrà completata la revisione del quadro di screening degli investimenti diretti esteri;
- sarà promosso un approccio coordinato ai controlli sulle esportazioni;
- verranno valutati i rischi derivanti dagli investimenti in uscita;
- saranno sviluppati standard di sicurezza economica per le principali catene di fornitura con i partner del G7 e altri partner che condividono gli stessi principi.
Per quanto riguarda il secondo pilastro, quello relativo al commercio, gli orientamenti indicano le seguenti priorità:
- verrà proseguito l’approfondimento dei rapporti di libero ed equo commercio in tutto il mondo, garantendo reciprocità e parità di condizioni;
- saranno promosse una nuova gamma di partnership per il commercio e gli investimenti puliti e approfondite le relazioni su minerali e materie prime critiche, al fine di costruire catene di fornitura diversificate e resilienti;
- la Commissione sosterrà il miglioramento del commercio basato su regole, anche attraverso la riforma e il rafforzamento dell'Organizzazione mondiale del commercio;
- l’UE dovrà essere più ambiziosa nell'applicare gli accordi commerciali e utilizzare tutti gli strumenti di difesa commerciale.
Con riferimento al terzo pilatro, costituito dagli investimenti nelle partnership, si indica che:
- verrà rafforzata l’iniziativa del Global Gateway, proponendo un'offerta integrata ai nostri partner, con investimenti infrastrutturali, commercio, supporto macroeconomico come parte del pacchetto, sulla base dell’approccio Team Europe che mobiliterà gli Stati membri, le banche pubbliche di sviluppo e gli istituti di finanziamento allo sviluppo, la Banca europea per gli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, le agenzie di credito all'esportazione e il settore privato;
Il Global Gateway è la strategia europea volta a mobilitare tra il 2021 e il 2027 fino a 300 miliardi di euro di investimenti per promuovere connessioni intelligenti, pulite e sicure nei settori digitale, energetico e dei trasporti e per rafforzare i sistemi sanitari, di istruzione e di ricerca in tutto il mondo.
- saranno promosse iniziative su aree di reciproco interesse con i Paesi e le economie dell'Indo-Pacifico, dell'Africa e dell'America Latina e dei Caraibi;
In particolare, sulla base della strategia attuale, verrà approfondito l’impegno dell’UE nella regione dell'Indo-Pacifico, proponendo una nuova agenda strategica UE-India e rafforzando la cooperazione con l'ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico). Allo stesso modo, si coopererà con Giappone, Corea, Nuova Zelanda e Australia, per le sfide comuni nel campo informatico, spaziale e nella fornitura sicura di minerali e tecnologie essenziali. In tale ambito si indica la partecipazione dell’UE allo sforzo collettivo per impedire alla Cina di cambiare unilateralmente lo status quo a Taiwan. Verrà promosso un nuovo slancio nella partnership con l'Africa in vista del prossimo vertice UE-Unione Africana nel 2025, in particolare promuovendo, attraverso il Global Gateway, investimenti nei corridoi di trasporto, nei porti, nell’energia rinnovabile, nella produzione di idrogeno verde e nelle catene del valore delle materie prime e lavorando insieme all'Africa, per affrontare riforma delle istituzioni internazionali, l'impatto del cambiamento climatico, della demografia e della migrazione sul continente europeo. Infine verrà approfondita la cooperazione tra l'UE e l'America Latina e i Caraibi attraverso gli investimenti di Global Gateway e la cooperazione sui interessi comuni, dalla sicurezza all'energia.
Rimodellare il multilateralismo per il mondo di oggi
La Presidente von der Leyen ritiene che l'Europa debba svolgere un ruolo di primo piano nella riforma del sistema internazionale.
Ciò a partire dell'imminente Summit delle Nazioni Unite per il futuro al fine di lavorare verso una rappresentanza più equa per tutte le regioni e affrontare le questioni legate allo sviluppo e al debito.
Occorre inoltre adattare il sistema internazionale al mondo di oggi, in particolare sulle questioni digitali in cui sono necessarie forti garanzie e una nuova forma di governance e rispondere meglio alle preoccupazioni dei partner colpiti dalla legislazione europea, segnatamente quelle legate al Green Deal europeo, attraverso un approccio più sistematico per valutare l'impatto della legislazione europea sui Paesi extra-UE, fornendo a tali Paesi un supporto più mirato per aiutarli ad adattarsi e a trarre vantaggio dalla normativa dell’UE.
Realizzare insieme e preparare l’Unione per il futuro
Un nuovo bilancio adatto alle nostre ambizioni
Ricordando che il bilancio dell’UE ha svolto un ruolo fondamentale nella risposta alla pandemia, nella gestione della crisi energetica e nel sostegno all'Ucraina, gli orientamenti indicano la necessità di semplificare, rendere più flessibile e velocizzare e rendere più strategica la spesa dell’UE, concentrandola meglio sulle priorità condivise.
A tale fine, la Presidente von der Leyen annuncia l’intenzione di proporre nel 2025 un nuovo quadro finanziario pluriennale a lungo termine (per il periodo 2028-2034):
- più mirato, così da allinearsi alle priorità e obiettivi dell’UE e orientato in modo flessibile; un bilancio basato sulle politiche, non più un bilancio basato sui programmi;
- più semplice nel suo funzionamento, con meno programmi e un piano per ogni Paese che colleghi le riforme chiave agli investimenti e si concentri sulle priorità comuni, tra cui la promozione della coesione economica, sociale e territoriale;
- più incisivo, in particolare con un Fondo europeo per la competitività e un migliore utilizzo delle risorse europee per ottenere ulteriori finanziamenti nazionali, privati e istituzionali.
Gli orientamenti ribadiscono che il rispetto dello Stato di diritto continuerà ad essere un obbligo per i fondi dell'UE e occorrerà, inoltre, rinnovare il finanziamento per l'azione esterna rendendolo più incisivo e mirato per i partner e più allineato con gli interessi strategici dell’UE.
Infine, per rispondere ai sopracitati obiettivi, sarà necessario rafforzare e modernizzare il sistema delle risorse proprie dell’UE, prevedendo nuove risorse proprie per garantire un finanziamento sufficiente e sostenibile per le priorità comuni.
Un ambizioso programma di riforme per l'Europa
Gli orientamenti affermano che le riforme, già necessarie prima, con l'allargamento diventano indispensabili per garantire il corretto funzionamento di un'UE più ampia e attrezzata per affrontare le sfide geopolitiche nonché per migliorarne la legittimità democratica, in particolare attraverso la partecipazione dei cittadini, sulla base anche del seguito delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa. Si indica quindi:
- la necessità di una revisione dei Trattati, usando l'allargamento come catalizzatore per il progresso in termini di capacità di agire, politiche e programmi di spesa. A tal fine si ribadisce la necessità di lavorare in parallelo su allargamento e riforme istituzionali;
- la presentazione da parte della Commissione, nei primi 100 giorni di mandato, di revisioni delle politiche pre-allargamento concentrandosi su singoli settori come lo Stato di diritto, il mercato unico, la sicurezza alimentare, la difesa e la sicurezza, il clima e l'energia e la migrazione, nonché la convergenza sociale, economica e territoriale più in generale;
- la presentazione di proposte per migliorare la capacità di agire dell'Europa, esaminando nuovi formati e processi decisionali, anche per un'Unione più ampia, concentrandosi su ciò che può già essere fatto ora (a trattati vigenti) e su quegli ambiti in cui sta emergendo un ampio consenso.
Conseguire risultati insieme al Parlamento europeo
Gli orientamenti ribadiscono la priorità del rafforzamento del partenariato tra la Commissione europea e il Parlamento europeo in particolare:
- ribadendo l’impegno a dare al Parlamento un ruolo più forte nell'avvio e nella definizione della legislazione, rafforzando la cooperazione sull'articolo 225 del TFUE e chiedendo ai Commissari di prendere parte a dialoghi strutturati con le commissioni parlamentari;
L’articolo 225 del TFUE prevede che il Parlamento europeo possa, a maggioranza dei suoi membri, chiedere alla Commissione europea di presentare proposte legislative.
- prevedendo di avviare i lavori per la revisione dell’accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea, rafforzare la responsabilità politica comune, il dialogo reciproco, aumentando il flusso di informazioni e garantendo una maggiore trasparenza;
- limitando il ricorso all'articolo 122 del TFUE solo in circostanze eccezionali e facendo in modo che qualora utilizzato la Commissione europea giustifichi pienamente l'uso di tale articolo al Parlamento europeo;
L’articolo 122 del TFUE consente al Consiglio, su proposta della Commissione europea e senza la partecipazione del Parlamento europeo nel processo decisionale, di: a) adottare misure adeguate alla situazione economica, in particolare qualora sorgano gravi difficoltà nell’approvvigionamento di determinati prodotti, in particolare nel settore dell’energia; b) concedere a determinate condizioni un’assistenza finanziaria dell’Unione ad uno Stato membro che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a causa di calamità naturali e/o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo.
- rafforzando il dialogo e garantendo che i Commissari siano più presenti nelle rispettive commissioni. Il Collegio sarà disponibile a rispondere a qualsiasi richiesta del Parlamento europeo di discutere in plenaria nel formato più appropriato.
Programma della Presidenza ungherese del Consiglio dell’UE
L’Ungheria esercitala Presidenza del Consiglio dell'UE dal 1° luglio al 31 dicembre 2024, all’interno del trio di Presidenza con Spagna e Belgio.
È la seconda volta che il paese rivestirà tale ruolo; la prima Presidenza del Consiglio dell’UE era stata esercitata dal 1° gennaio al 31 dicembre 2011. Elemento principale del logo della Presidenza ungherese è il cubo di Rubik, composto da 27 elementi, lo stesso numero degli Stati membri dell'UE, che simboleggia il sostegno dell'Ungheria all'unità e alla collaborazione europea.
Il programma della Presidenza ungherese si inserisce nel contesto del programma del trio di Presidenza (1° luglio 2023 - 31 dicembre 2024) concordato con le Presidenze spagnola e belga. Questo si concentra su: sviluppo della base economica; protezione dei cittadini e libertà; costruzione di un’Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero; promozione degli interessi e dei valori dell’Europa nel mondo; preparazione dell’agenda strategica 2024-2029 in modo da trarre insegnamenti da sfide quali la pandemia di COVID-19 e l'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, ed esaminando le modalità per rafforzare le fondamenta dell’UE, assicurando in tal modo che l'integrazione europea continui a garantire la pace, la stabilità e il benessere per i suoi Stati membri e i suoi cittadini.
La Presidenza ungherese deve garantire la continuità dei lavori in seno al Consiglio, in collaborazione con il Parlamento europeo e la Commissione europea, in un periodo caratterizzato dal rinnovo delle istituzioni dell’Unione (sull’avvio del nuovo ciclo istituzionale europeo si veda il Dossier a cura della Camera e del Senato). In questo contesto avvierà l'attuazione dell'Agenda strategica 2024-2029, sopra richiamata.
Il programma della Presidenza, divulgato sul sito Internet della Presidenza ungherese, è ispirato al motto “Rendere l’Europa grande di nuovo” e si concentrerà su sette priorità:
- un nuovo accordo europeo sulla competitività;
- il rafforzamento della politica di difesa europea;
- una politica di allargamento coerente e basata sul merito;
- arginare l’immigrazione illegale;
- dare forma al futuro della politica di coesione;
- una politica agricola dell’UE incentrata sugli agricoltori;
- affrontare le sfide demografiche.
L'Ungheria ha dichiarato che lavorerà come un onesto mediatore, in uno spirito di sincera cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni, per la pace, la sicurezza e la prosperità di un'Europa veramente forte.
La Presidenza ungherese si concentrerà inoltre sull'”Organismo interistituzionale per le norme etiche” al fine di garantire che i meccanismi di verifica del rispetto dei valori dell'UE da parte degli Stati membri e gli strumenti di controllo delle istituzioni dell’UE a questo proposito siano equiparati.
Si ricorda che lo scorso 25 aprile il Parlamento europeo ha approvato la conclusione di un accordo interistituzionale che istituisce l’”Organismo interistituzionale per le norme etiche” che definisce un quadro per la cooperazione in materia di norme etiche tra i membri delle otto istituzioni e organi che ne sono parte, ossia: il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione, la Corte di giustizia, la Banca centrale europea, la Corte dei conti, il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni (e la Banca centrale europea, su base volontaria). Per dettagli si veda qui.
In qualità di Presidenza di turno del Consiglio dell’UE, l'Ungheria ha deciso di rendere pubblico il quadro etico nazionale applicabile ai membri del suo governo. Il quadro etico ungherese fornisce informazioni sulle norme, gli standard o le pratiche nazionali in materia di comportamento etico, che sono rilevanti per i membri del governo ungherese nell'esercizio del loro ruolo nell’ambito della Presidenza del Consiglio.
Un nuovo accordo europeo sulla competitività
La Presidenza ungherese porrà grande attenzione al miglioramento della competitività europea, integrando questo obiettivo in tutte le politiche secondo un approccio olistico.
L’obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo di una strategia industriale tecnologicamente neutrale, di un quadro per incrementare la produttività europea, di un'economia aperta e di una cooperazione economica internazionale, nonché di un mercato del lavoro flessibile che crei posti di lavoro sicuri e offra salari crescenti in Europa, quale fattore cruciale per la crescita e la competitività.
Priorità fondamentale sarà l'adozione di un nuovo accordo europeo sulla competitività che consenta la ripresa economica, l’ulteriore sviluppo del mercato interno, crei le condizioni per una crescita sostenibile, sostenga le piccole e medie imprese, promuova la transizione verde e digitale.
Il rafforzamento della politica di difesa europea
Alla luce dei conflitti in corso e di quelli emergenti e della necessità di aumentare la resilienza e la capacità di agire dell’UE, la Presidenza ungherese si concentrerà sul rafforzamento della base industriale e tecnologica di difesa europea, sull’innovazione e il potenziamento della cooperazione in materia di appalti pubblici della difesa tra gli Stati membri, oltre all'attuazione della bussola strategica che definisce le principali direzioni della politica di difesa dell'UE.
Una politica di allargamento coerente e basata sul merito
La Presidenza ungherese ritiene fondamentale continuare a basare la politica di allargamento sul merito e sulla credibilità. Ritiene altresì necessaria l’adesione dei Balcani occidentali all’Unione europea, per motivi economici, di sicurezza e geopolitici. Per ampliare e approfondire ulteriormente la cooperazione con questa regione, intende avviare consultazioni sia nel quadro del vertice UE-Balcani occidentali che della Comunità politica europea.
Arginare l’immigrazione illegale
La Presidenza ungherese ritiene che per trovare soluzioni adeguate alla pressione migratoria che da diversi anni mette a dura prova l’equilibrio non solo dell’UE nel suo complesso ma anche dei singoli Stati, in particolare quelli alle frontiere esterne, sia necessaria una più stretta cooperazione con i paesi confinanti con l'UE, nonché con i principali paesi di origine e transito. Inoltre, è necessario frenare l'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani. A questo proposito, la Presidenza ungherese presterà particolare attenzione alla dimensione esterna della migrazione, attraverso non solo un'efficiente cooperazione con i paesi terzi interessati, ma anche attraverso rimpatri più efficaci e soluzioni innovative in materia di asilo.
Inoltre, nel follow-up sull'attuazione delle priorità annuali del ciclo Schengen, intende sottolineare l'importanza della protezione delle frontiere esterne e la necessità di fondi dell'UE a tal fine.
Dare forma al futuro della politica di coesione
Una politica di coesione ben strutturata ed equilibrata è lo strumento chiave per assicurare uno sviluppo armonioso ed equilibrato nell'UE, ridurre le disparità regionali e garantire la coesione economica, sociale e territoriale.
Richiamando la 9a Relazione sulla coesione presentata dalla Commissione europea, il programma evidenzia che, nonostante i progressi compiuti, esistono ancora notevoli divari di sviluppo tra gli Stati membri e anche all'interno delle regioni, considerando che più di un quarto della popolazione dell'UE vive in regioni che non raggiungono il 75% del livello medio di sviluppo dell'Unione. La convergenza di queste regioni non è solo cruciale per sfruttare appieno il potenziale di competitività dell'UE, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento del mercato unico.
La Presidenza ungherese punterà ad un dibattito strategico di alto livello sul futuro della politica di coesione, compreso il suo ruolo nella promozione della competitività e dell'occupazione e nell'affrontare le sfide demografiche.
Una politica agricola dell’UE incentrata sugli agricoltori
Ad avviso della Presidenza ungherese, l'agricoltura europea si trova ad affrontare notevoli sfide quali le condizioni meteorologiche straordinarie causate dal cambiamento climatico, i costi crescenti dei fattori di produzione, le importazioni in aumento dai Paesi terzi e norme di produzione troppo rigide che hanno ridotto in modo significativo la competitività del settore. Inoltre, tutto ciò minaccia il sostentamento degli agricoltori europei.
La Presidenza ritiene essenziale considerare l'agricoltura non come una causa del cambiamento climatico, ma come parte della soluzione, coinvolgendo gli agricoltori nell'adozione di pratiche produttive più sostenibili. Promuovere agricoltura sostenibile è una priorità fondamentale per trovare un equilibrio razionale rispetto agli obiettivi strategici del Green Deal europeo, per favorire la stabilizzazione dei mercati agricoli e un tenore di vita dignitoso per gli agricoltori.
La Presidenza incoraggerà pertanto il Consiglio Agricoltura e Pesca a guidare la nuova Commissione nella formulazione delle regole della politica agricola dell'Unione dopo il 2027 per un'agricoltura competitiva, a prova di crisi e favorevole agli agricoltori.
Affrontare le sfide demografiche
Secondo la Presidenza ungherese, l'accelerazione dell'invecchiamento delle società europee, l'insostenibilità dei sistemi di assistenza sociale, la carenza di manodopera, lo spopolamento delle campagne, la crescente pressione sulle risorse fiscali e il cambiamento del mondo del lavoro sono problemi di lunga data che si stanno intensificando in tutta Europa e che devono essere affrontati con urgenza ed efficacia.
Questi problemi sono diventati sempre più importanti per la competitività dell'UE e la sostenibilità delle finanze pubbliche.
La Presidenza ungherese, nel pieno rispetto delle competenze degli Stati membri, desidera richiamare l'attenzione su queste sfide.
Dimensione parlamentare
Un sito Internet specifico è dedicato agli eventi interparlamentari, organizzati dall’Assemblea nazionale ungherese nell’ambito della dimensione parlamentare della Presidenza del Consiglio dell’UE.
In particolare, l’Assemblea nazionale ungherese sarà impegnata nell’organizzazione delle cinque conferenze stabili, che si svolgono regolarmente ogni sei mesi sotto l’egida della cooperazione interparlamentare europea: la Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei parlamenti dell'Unione europea (COSAC); la Conferenza interparlamentare per la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC); la Conferenza interparlamentare sulla stabilità, il coordinamento economico e la governance nell'Unione europea; le riunioni del Gruppo di controllo parlamentare congiunto (JPSG) su Europol.
Inoltre, il 4 e 5 dicembre ospiterà la Conferenza interparlamentare sul patrimonio culturale e l'identità delle minoranze nazionali tradizionali.
Infine, in quanto parlamento dello Stato membro che detiene la presidenza del Consiglio dell’UE nella seconda metà dell’anno, il 9 e 10 febbraio 2025 ospiterà e presiederà la riunione del Segretari generali dei parlamenti dell’UE (EUG) e l’11-13 maggio 2025 la Conferenza dei presidenti dei parlamenti dell’UE (EUSC).
Procedure legislative avviate e non concluse nella 9a legislatura europea
Legislazione applicabile
I Trattati istitutivi non stabiliscono una procedura specifica per la gestione dei fascicoli legislativi incompiuti alla fine di una legislatura europea.
Rileva, tuttavia, la disposizione di cui all’articolo 293, par. 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che consente alla Commissione di modificare la propria proposta “fintantoché il Consiglio non ha deliberato (…) in ogni fase delle procedure che portano all’adozione di un atto dell’Unione”. Per i dossier legislativi per i quali sia stata terminata la prima lettura, invece, si applicano i termini per il completamento della seconda lettura stabiliti dall’articolo 294 del TFUE.
La fattispecie è stata regolata invece dall’articolo 250 del Regolamento del Parlamento europeo (PE). Tale norma pone la regola generale per cui “Nell'ultima seduta che precede le nuove elezioni tutte le questioni pendenti dinanzi al Parlamento decadono”. Il par. 2 del medesimo articolo specifica però che all'inizio di ogni legislatura la Conferenza dei presidenti decide sulle “richieste motivate delle Commissioni parlamentari e delle altre istituzioni intese a ricominciare o proseguire l'esame di tali questioni pendenti”. Questa disposizione non si applica tuttavia – come specificato nel par. 3 – a petizioni, iniziative dei cittadini europei e testi che non richiedono una deliberazione. È altresì prevista la possibilità (articoli 62 e 86) che il PE chieda alla Commissione di presentare nuovamente una proposta in modo da riprenderne l’esame.
La procedura sopra descritta ha trovato applicazione all’inizio della nona legislatura. Il 24 luglio 2019 il Presidente della Conferenza dei Presidenti di Commissione ha scritto ai Presidenti di tutte le Commissioni, chiedendo loro di esaminare i fascicoli incompiuti e di informarlo su come intendessero procedere. Ad esito di tale consultazione la Conferenza , nella riunione del 16 ottobre 2019, ha deliberato la ripresa dei lavori su: 37 fascicoli, nell'ambito della procedura legislativa ordinaria, per i quali non era ancora stata adottata una posizione in prima lettura; 83 fascicoli sui quali era già stata adottata una posizione in prima lettura in plenaria; 71 ulteriori fascicoli in base a varie procedure. Alla Commissione è stato chiesto di ritirare 12 proposte legislative.
Si segnala che nel giugno 2024 il Consiglio dell’Unione ha distribuito due documenti (10819/24 e 10078/2024) che elencano proposte legislative pendenti su cui il PE ha già adottato la propria posizione in prima lettura. Queste, qualora nuovamente approvate dalla Plenaria entrante sotto forma di “rettifica”, potrebbero essere sottoposte direttamente all’approvazione del Consiglio, concludendo in tal modo la prima lettura per entrambe le istituzioni. Gli atti sarebbero quindi adottati nella formulazione corrispondente alla posizione del Parlamento.
Principiali dossier legislativi pendenti
Secondo una ricostruzione del Servizio studi del PE(1) , alla fine della nona legislatura erano ancora pendenti circa 174 fascicoli di procedura legislativa ordinaria, in diverse fasi del processo legislativo. Di questi, circa 60 erano rimasti in una fase iniziale. Altri fascicoli incompiuti erano riconducibili a procedure legislative speciali, procedure di bilancio e procedure non legislative.
Segue un prospetto delle principali proposte legislative ancora pendenti. Per ognuna di esse si segnala, in apposita colonna, la circostanza che sia stata indicata come prioritaria nella relazione programmatica (“Gov”), nel programma di lavoro della Commissione europea per il 2024 (“Comm”) o nel Programma della Presidenza ungherese dell’Unione europea nella seconda metà del 2024 (“HU”). Si riportano per ognuna anche i link alle risoluzioni eventualmente adottate dal Senato della Repubblica o dalla Camera dei deputati.
Per maggiore chiarezza, le proposte sono altresì state distinte per materia.
Economia e finanza
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2021) 563, tassazione prodotti energetici e elettricità | |||||
COM(2021) 565, uso improprio di entità di comodo a fini fiscali | |||||
COM(2023) 258, COM(2023) 259, codice doganale UE | |||||
COM(2023) 279, COM(2023) 278, pacchetto tutela investitori a dettaglio | |||||
COM(2023) 360, accesso ai dati finanziari | |||||
COM(2023) 367, COM(2023) 366, pacchetto servizi di pagamento | |||||
COM(2023) 369, COM(2023) 368, pacchetto euro digitale | |||||
COM(2023) 532, COM(2023) 528, COM(2023) 529, COM(2023) 324, tassazione PMI, transfer pricing, ritenute fiscali in eccesso | |||||
COM(2023) 593, obblighi di comunicazione nei settori dei servizi finanziari e del sostegno agli investimenti | |||||
COM(2023) 660, indici di riferimento | |||||
COM(2023) 701, COM(2022) 703 pacchetto IVA nell’era digitale | |||||
COM(2023)226, COM(2023)227, COM(2023) 228 pacchetto gestione crisi bancarie e sistemi di tutela dei depositi, CMDI) | |||||
COM(2023)331, COM(2023) 332, COM(2023) 333, modifica delle risorse proprie |
Affari esteri e difesa
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2021) 579, revisione sistema di preferenze tariffarie generalizzate | |||||
COM(2022) 454, ciberresilienza | |||||
COM(2023) 209, cibersolidarietà | |||||
COM(2024) 150 , programma per l'industria europea della difesa (EDIP) | |||||
COM(2024) 23, controllo degli investimenti esteri nell’UE | |||||
Avanzamento delle negoziazioni in corso per accordi di libero scambio |
Giustizia e affari interni
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2018) 96, opponibilità ai terzi della cessione dei crediti | |||||
COM(2022) 209, prevenzione e lotta contro l'abuso sessuale su minori | |||||
COM(2022) 495, responsabilità per danno prodotti difettosi | |||||
COM(2022) 496, adeguamento delle norme in materia di responsabilità civile extracontrattuale all'intelligenza artificiale | |||||
COM(2022) 702, armonizzazione alcuni aspetti insolvenza | |||||
COM(2023) 185, trasferimento procedimenti penali | |||||
COM(2023) 234, lotta corruzione | |||||
COM(2023) 280, protezione adulti vulnerabili | |||||
COM(2023) 424, protezione vittime di reato | |||||
COM(2023) 582, protezione falsificazione | |||||
COM(2023) 642, revisione del meccanismo di sospensione dei visti | |||||
COM(2023) 755, COM(2023 754, Pacchetto lotta traffico migranti | Esame concluso presso la 4a Commissione
| DOC XVIII-bis n. 32 ( COM(2023) 755) Esame in corso presso la XIV Commissione (COM(2023) 754) | |||
COM(2024) 60, lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e il materiale pedopornografico | |||||
Negoziazioni sull’accessione dell’UE alla Convenzione europea sui diritti dell’uomo |
Agricoltura e pesca
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2023) 411, nuove tecniche genomiche | |||||
COM(2023) 414, COM(2023) 415 , materiale riproduttivo vegetale e forestale | |||||
COM(2023) 643, prescrizioni comunicazione | |||||
COM(2023) 728, monitoraggio resilienza foreste | |||||
COM(2023) 769, benessere cani e gatti | |||||
COM(2023) 770, protezione animali durante trasporto |
Ambiente
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2022) 541, COM(2022) 540, inquinamento acque | |||||
COM(2022) 542, qualità dell’aria | |||||
COM(2022) 672, quadro certificazione assorbimenti carbonio | |||||
COM(2022) 677, rifiuti e imballaggi | |||||
COM(2022) 748, classificazione, etichettatura e imballaggio sostanze chimiche | |||||
COM(2023) 166, asserzioni ambientali | |||||
COM(2023) 416, monitoraggio del suolo | |||||
COM(2023) 420, direttiva rifiuti | |||||
COM(2023) 451, fine vita dei veicoli | |||||
COM(2023) 645, inquinamento microplastiche | |||||
COM(2023) 661, organismi nocivi piante |
Occupazione, politica sociale, salute e consumatori
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2016) 815, coordinamento sistemi di sicurezza sociale | |||||
COM(2022) 453, prodotti ottenuti con lavoro forzato | |||||
COM(2023) 192, COM(2023) 193, pacchetto farmaceutico |
| ||||
COM(2024) 132, tirocini | |||||
COM(2024) 14, comitati aziendali europei |
Trasporti, telecomunicazioni
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2013) 130, diritti passeggeri aerei | |||||
COM(2020) 577, cielo unico europeo | |||||
COM(2022) 144, commercializzazione prodotti da costruzione | |||||
COM(2023) 126, COM(2023) 127, COM(2023) 128, pacchetto sicurezza stradale | Esame concluso da parte della 4a Commissione | ||||
COM(2023) 209, cybersicurezza | |||||
COM(2023) 271, Stato di approdo | |||||
COM(2023) 273, inquinamento causato dalle navi | |||||
COM(2023) 441, COM(2023) 443, COM(2023) 445, pacchetto servizi di trasporto | Esame concluso presso la 4a Commissione | ||||
COM(2023) 702, trasporto intermodale | |||||
COM(2023) 905, protezione dei viaggiatori anche (COM(2023) 752) nei viaggi multimodali | DOC XVIII-bis n 22 (COM(2023)752) | ||||
COM(2024) 33, servizi informatizzati informazione fluviale |
Competitività
Proposta | Gov | Comm | HU | Senato | Camera |
COM(2022) 459, COM(2022) 461, COM(2022) 462 pacchetto strumento emergenze per il mercato unico | |||||
COM(2023) 217, detergenti e tensioattivi | |||||
COM(2023) 224, licenze obbligatorie per gestione delle crisi | |||||
COM(2023) 232, brevetti essenziali | |||||
COM(2023) 402, statistiche europee | |||||
COM(2023) 462, sicurezza dei giocattoli | |||||
COM(2023) 516, associazioni transfrontaliere europee | |||||
COM(2023) 533, ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali | |||||
COM(2023) 647, controversie online consumatori | |||||
COM(2023) 649, risoluzione alternativa controversie consumatori |
1) Si veda, per maggiori dettagli, la documentazione del Servizio studi del Parlamento europeo, “Unfinished business from the ninth term”, luglio 2024.