Legislatura 18 Risposta ad interrogazione scritta n° 4-06594


Risposta all'interrogazione n. 4-06594
Fascicolo n.138

Risposta. - L'ambasciata d'Italia a Kiev è rimasta funzionante e pienamente operativa, sotto la guida dell'ambasciatore Pier Francesco Zazo, anche quando le missioni diplomatiche dei principali Paesi occidentali avevano ormai lasciato la capitale ucraina da alcuni giorni. L'ambasciatore ha accolto nei locali dell'ambasciata e della residenza oltre 130 connazionali, fra cui numerose donne, bambini e neonati. A tutti è stato offerto, per diversi giorni, un rifugio sicuro, cibo e beni di conforto. Il trasferimento dei connazionali fuori dal Paese è stato possibile grazie al lavoro di squadra che ha visto coinvolti, oltre a tutto il personale dell'ambasciata, l'unità di crisi della Farnesina, la Presidenza del Consiglio dei ministri, i servizi d'intelligence e altre amministrazioni dello Stato. La sede italiana è stata l'ultima, tra quelle dei principali Paesi europei, a lasciare Kiev.

L'ambasciatore Zazo si è trasferito a Leopoli, al termine di una complessa operazione gestita dall'unità di crisi della Farnesina, in stretto raccordo e con il sostegno operativo dell'intelligence. A Leopoli la rappresentanza italiana continua ad operare per dare assistenza ai connazionali rimasti in Ucraina, nei limiti delle condizioni di sicurezza attuali e in stretto raccordo con le autorità locali. In questa fase i convogli ferroviari risultano in parte operativi.

Considerate le numerose difficoltà e le richieste dei connazionali, l'unità di crisi della Farnesina resta operativa 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, con turni rafforzati diurni e notturni; continua a coordinare le operazioni sul campo, i contatti con le ambasciate vicine, l'accoglienza e la gestione dei convogli in movimento, i rapporti con tutte le amministrazioni dello Stato e l'interlocuzione con le unità di crisi dei partner europei. La sala operativa mantiene, in particolare, regolari contatti telefonici con i connazionali in Ucraina e con i rispettivi familiari in Italia, lavorando incessantemente per la messa in sicurezza degli italiani e la condivisione di informazioni utili e aggiornate.

Tenuto conto del livello e della complessità della crisi che si è aperta, sono state introdotte per la prima volta nuove tecnologie per il monitoraggio e controllo della situazione, ivi compreso l'utilizzo di funzionalità aggiuntive sul portale "dovesiamonelmondo" e nell'applicazione per cellulari "unità di crisi". Grazie a tali risorse fin dall'inizio delle operazioni belliche l'unità di crisi ha potuto disporre di un quadro chiaro della dislocazione dei connazionali, cui è stato rivolto il primo invito a lasciare il Paese il 12 febbraio, e può raggiungerli con SMS e comunicazioni mirate a seconda delle aree interessate. Attività di monitoraggio sperimentale degli spostamenti dei convogli sono state avviate per la prima volta e si stanno rivelando particolarmente efficaci.

L'Italia insieme ai suoi partner e alleati ha messo in campo ogni sforzo sul piano diplomatico, sia su canali bilaterali che multilaterali (ONU, NATO, OSCE in particolare) per scongiurare un conflitto armato, poi purtroppo deflagrato il 24 febbraio a seguito della decisione russa di aggredire l'Ucraina, in maniera ingiustificata, non provocata, in aperta e gravissima violazione dei principi a fondamento dell'ordine internazionale e di carattere umanitario.

Nel corso dell'11a sessione speciale d'emergenza (EES) dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 2 marzo è stata adottata una risoluzione di condanna dell'aggressione della Federazione russa ai danni dell'Ucraina in cui si chiede la cessazione immediata dell'uso della forza e il ritiro immediato delle forze militari russe dall'Ucraina. Risoluzione che l'Italia ha contribuito a redigere come parte del drafting group e ha co-sponsorizzato assieme ad altri 95 Paesi. A favore della risoluzione si sono espressi 141 Paesi, solo 5 sono stati i voti contrari (Eritrea, Federazione russa, Repubblica araba siriana, Repubblica democratica popolare di Corea e Repubblica di Belarus) e 35 le astensioni. Il Governo italiano ha svolto un'intensissima azione di outreach a sostegno della risoluzione, sia a New York (grazie alla rappresentanza permanente), sia presso le capitali dei Paesi interessati, anche in coordinamento con l'Unione europea e con i principali partner. Nei giorni precedenti l'Italia aveva anche co-sponsorizzato una risoluzione sull'Ucraina in Consiglio di sicurezza ONU, non approvata per veto russo.

Nell'ambito del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite, si è svolto il 3 e 4 marzo un dibattito urgente sull'impatto del conflitto e sulla situazione dei diritti umani in Ucraina. La convocazione del dibattito è stata sostenuta con forza dall'Italia e dagli altri Paesi dell'Unione. Lo stesso sottosegretario Della Vedova è intervenuto in quell'occasione per reiterare le ferma condanna dell'Italia all'invasione russa e richiamare Mosca ai suoi impegni internazionali in materia di diritti umani e diritto internazionale umanitario. A esito del dibattito urgente, è stata adottata una risoluzione su iniziativa ucraina di condanna all'impatto dell'aggressione russa sui diritti umani nel Paese, volta, tra l'altro, a istituire una commissione d'inchiesta sulle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario. L'Italia ha co-sponsorizzato la risoluzione insieme agli altri Paesi dell'Unione europea e ha svolto un 'attività di sensibilizzazione su molti Stati a favore dell'iniziativa. La risoluzione è stata adottata con ampia maggioranza (32 sì, 13 astensioni, e soltanto 2 no), a testimonianza della grande mobilitazione della comunità internazionale nel condannare l'aggressione russa e dell'isolamento di Mosca nei principali fori multilaterali.

Nel segmento di alto livello del Consiglio diritti umani, svoltosi dal 28 febbraio al 2 marzo, l'Italia aveva già ribadito la ferma condanna dell'invasione russa, l'appello a cessare le ostilità nonché la richiesta di rispettare il diritto umanitario. Durante l'intervento del Ministro degli affari esteri russo Lavrov, inoltre, i rappresentanti degli Stati membri dell'Unione europea, insieme al rappresentante ucraino e a quelli di Paesi like minded, sono usciti dalla sala in segno di protesta e di solidarietà con l'Ucraina.

L'Italia, sempre in stretto coordinamento con i suoi partner e alleati, ha sostenuto l'adozione, in ambito UE, sia di misure restrittive individuali nei confronti di personalità istituzionali e imprenditoriali russe, sia di ulteriori misure restrittive settoriali. Queste ultime prevedono, in particolare, limitazioni alle esportazioni e colpiscono il mercato bancario russo oltre ai settori finanziario, energetico e aerospaziale della Federazione russa. In ultimo, sono stati approvati i seguenti provvedimenti: il divieto di transazioni relative alla gestione delle riserve e degli asset della Banca centrale russa; la chiusura dello spazio aereo a vettori e velivoli russi; la disconnessione di sette banche russe dal circuito SWIFT. Si tratta di misure che stanno dispiegando i loro effetti e che rappresentano strumenti attraverso cui indurre Mosca a rivedere la propria condotta, in modo che cessi immediatamente le ostilità, ritiri le sue forze dall'Ucraina e riprenda un percorso costruttivo e serio di negoziato verso una soluzione sostenibile e rispettosa dell'integrità territoriale, della piena sovranità, dell'indipendenza e della libertà dell'Ucraina, che l'Italia sostiene pienamente.

I round negoziali svoltisi finora tra interlocutori russi e ucraini in territorio bielorusso e i tentativi di stabilire un cessate il fuoco umanitario potrebbero essere segnali iniziali che l'Italia sostiene nell'auspicio che si possa porre fine alle operazioni belliche e alle sofferenze della popolazione ucraina. Parallelamente, il Governo ha messo in campo una serie di misure di sostegno finanziario, umanitario e militare a favore dell'Ucraina su cui si è riferito a più riprese in Parlamento e sostanziatesi sinora in una delibera firmata dal ministro Di Maio dal valore di 110 milioni di euro di aiuti al bilancio ucraino nonché in due decreti-legge (n. 14 del 25 febbraio e n. 16 del 28 febbraio, ora in corso di conversione in Parlamento).

Sul piano umanitario, in particolare, l'Italia ha erogato un milione di euro alla Croce rossa per interventi immediati ed è in fase di deliberazione un consistente aiuto (25 milioni di euro) sul canale multilaterale per rispondere agli appelli delle agenzie umanitarie (OCHA, UMCEF, ICRC, UNHCR), cui si aggiungono: una donazione della cooperazione italiana di 25 tonnellate di materiale sanitario, beni di prima necessità e accoglienza, l'invio da parte della protezione civile di materiale di emergenza (200 tende familiari e 1.000 brandine) nonché lo stanziamento di 10 milioni di euro a carico del fondo per le emergenze nazionali per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina. Sono infine previste misure a sostegno degli studenti, dei ricercatori e dei docenti di nazionalità ucraina (500.000 euro), l'attivazione di corridoi speciali per i minori orfani e l'aumento della disponibilità all'accoglienza di profughi ucraini (ad oggi 16.000 posti). Ulteriori donazioni di beni umanitari sono al momento in fase di organizzazione.

Il Governo prosegue in queste ore ogni sforzo per promuovere l'immediata fine del conflitto in corso. Il ministro Di Maio ha avuto ripetuti colloqui telefonici con l'omologo ucraino e resta impegnato in un intenso e costante coordinamento con partner e alleati, da ultimo partecipando alle riunioni del Consiglio affari esteri dell'Unione europea e dei Ministri degli esteri NATO e G7 svoltesi nella giornata del 4 marzo a Bruxelles. Al centro dell'azione comune resta la compattezza della comunità euroatlantica nel reiterare la ferma condanna della perdurante aggressione russa e la determinazione ad imporre alla Russia pesanti costi per la sua grave violazione, uniti al richiamo a Mosca a far immediatamente cessare le operazioni militari a favore di un percorso di pace e di negoziato costruttivo.

L'Italia, in qualità di presidenza in esercizio del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, ha presieduto il processo di adozione della decisione di sospensione della Federazione russa dal Consiglio d'Europa per gravi violazioni dei principi e valori fondanti dell'organizzazione. L'Italia ha altresì co-promosso l'attivazione, in ambito OSCE, del cosiddetto meccanismo di Mosca per l'istituzione di una missione di esperti indipendenti su violazioni e abusi commessi nell'ambito della guerra della Federazione russa con il sostegno della Bielorussia contro il popolo ucraino.

L'Italia continuerà a lavorare nelle direzioni qui richiamate: il sostegno a istituzioni, popolo ed esercito ucraini; la creazione di uno spazio per la diplomazia; le sanzioni economiche e l'isolamento politico nei confronti della Federazione russa.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e cooperazione internazionale
DELLA VEDOVA

(10 marzo 2022)