Legislatura 18ª - Dossier n. 514
Azioni disponibili
| Senato della Repubblica | XVIII LEGISLATURA |
Servizio studi
A.G. 359
Rimodulazione del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2016-2018, con riferimento alla Regione Puglia A.G. 359
Riferimenti:
- A.G. n. 359
Introduzione
L'Atto reca lo schema di decreto ministeriale relativo alla rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2016-2018, con riferimento alla regione Puglia (AG 359).
Allo schema è allegata una relazione sottoscritta dal Direttore generale del bilancio del Ministero della cultura, che illustra i contenuti del medesimo atto.
Il provvedimento è stato assegnato alla Commissione VII (Cultura) della Camera dei deputati e alla Commissione 7a (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato il 24 febbraio 2022, per l'espressione dei rispettivi pareri, da rendere entro il 16 marzo 2022.
Contenuto
Lo schema di decreto in esame propone una rimodulazione, concernente la Regione Puglia, del programma 2016-2018 finanziato con le risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale.
Al riguardo, si ricorda che la legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015) ha istituito, nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (ora Ministero della cultura), il richiamato Fondo per la tutela del patrimonio culturale con lo scopo di assicurare risorse stabili alla tutela del patrimonio culturale, in attuazione dell'art. 9 della Costituzione (art. 1, comma 9, della legge n. 190 del 2014).
L'art. 1, comma 10, della legge n. 190 ha, inoltre, previsto che le risorse di tale Fondo siano utilizzate nell'ambito di un programma triennale, che individua: i) gli interventi prioritari da realizzare; ii) le risorse agli stessi destinate; iii) il relativo cronoprogramma. Il programma definisce altresì le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi programmati.
Sotto il profilo procedurale, si prevede che il programma sia trasmesso dal Ministro della cultura, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, al Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima.
Successivamente, il programma aggiornato, corredato della puntuale indicazione dello stato di attuazione degli interventi, in termini di avanzamento fisico e finanziario, è trasmesso al CIPE entro il 31 gennaio di ciascun anno.
Il medesimo art. 1, comma 10, prevede, ancora, che il programma sia attuato in coerenza con i decreti legislativi 29 dicembre 2011, n. 228(1) e n. 229(2) , adottati in attuazione della delega di cui all'art. 30, commi da 8 a 10, della legge n. 196 del 2009 e recanti, rispettivamente, disposizioni in materia di valutazione degli investimenti relativi alle opere pubbliche e procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche e di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti.
Il Fondo, istituito con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020, è stato, nel corso degli anni, oggetto di diversi rifinanziamenti e definanziamenti(3) .
Il programma triennale 2016-2018 (interessato dalla rimodulazione proposta nel provvedimento in esame), dell'importo complessivo di 300.000.000 di euro (di cui 100.000.000 per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018), è stato approvato con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo n. 57 del 28 gennaio 2016.
Il programma 2016-2018 reca il riepilogo degli interventi suddivisi per settore, per macro settore, per aggregati, per regione, nonché l'elenco degli interventi ammessi al finanziamento, suddivisi per regione.
Si segnala che con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo n. 265 del 4 giugno 2019 è stato approvato il successivo programma, relativo al biennio 2019-2020 (cfr. box).
Il programma 2019-2020, dell'importo complessivo di 180.000.000 di euro (di cui 90.000.000 per ciascuno degli anni 2019 e 2020), è stato approvato con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo n. 265 del 4 giugno 2019.
Tale programma reca il riepilogo degli interventi suddivisi per settore e per regione, nonché l'elenco degli interventi ammessi al finanziamento, suddiviso per regione.
In conformità a quanto previsto dall'art. 1, comma 10, della legge n. 190 del 2014, in relazione a tale decreto ministeriale (così come del resto anche in relazione al decreto ministeriale riferito al precedente programma) è stato previamente acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari.
Per quanto riguarda l'elenco degli stanziamenti (suddivisi per settore, per tipologia di intervento e per regione), previsti nella programmazione triennale 2016-2018 e in quella biennale 2019-2020, si rinvia alla richiamata documentazione dei Servizi studi di Camera e Senato relativa all'Atto del Governo n. 358 (nella quale sono riportate alcune tabelle tratte dalla deliberazione della Corte dei conti n. 15/2020/G, su cui cfr. infra).
Si rileva che con riguardo alla programmazione relativa al triennio 2016-2018, (così come anche in quella riguardante il successivo biennio) sono intervenute diverse rimodulazioni delle originarie programmazioni, spesso senza il previsto passaggio parlamentare (come segnalato nella relativa documentazione parlamentare nonché nella deliberazione della Corte dei conti n. 15/2020/G, sulla quale cfr. il relativo box).
In tema di gestione del Fondo per la tutela del patrimonio culturale si segnala che è stata condotta un'analisi(4) da parte della Corte dei conti dalla quale emergono criticità riguardanti: i) l'assenza di un quadro strategico complessivo in cui inserire gli interventi, che si fondano piuttosto su logiche emergenziali (con la prevalenza di interventi con finalità manutentive); ii) la necessità di rafforzare il coordinamento tra i diversi livelli di Governo soprattutto nella fase di programmazione degli interventi; iii) l'inadeguatezza delle risorse complessive, rispetto alla vastità del patrimonio culturale; iv) l'esigenza di un potenziamento del personale ministeriale in possesso delle necessarie competenze tecnico-scientifico; v) l'inadeguatezza del sistema di monitoraggio, conseguente all'assenza di un cronoprogramma degli interventi; vi) l'effettuazione di numerose rimodulazioni in cui risulta carente la motivazione e per le quali è stata spesso adottata una procedura semplificata, fra l'altro senza il coinvolgimento del Parlamento.
Nello specifico, nel rapporto si pone in evidenza "come l’operare dell’Amministrazione sia spesso guidato dalla logica dell’emergenzialità degli interventi e del loro carattere esclusivamente manutentivo dei beni culturali; profilo critico, peraltro, non imputabile a scarsa diligenza e professionalità di coloro che hanno in cura i Beni artistici, ma, piuttosto, a scarse risorse finanziarie, esigue a fronte dell’entità del patrimonio culturale presente nel nostro Paese" (per quanto gli interventi finanziati con il Fondo in argomento siano da "considerarsi parte di più ampi investimenti nel settore culturale nel quadro delle politiche di sviluppo del Paese e di quelle europee").
La Corte dei conti, tenendo conto della natura, della tipologia e della complessità della tutela e conservazione del bene pubblico, sottolinea come la gestione degli interventi sia apparsa per lo più "contrassegnata da una logica dell’emergenza non legata a quel circuito virtuoso di una 'programmazione pluriennale' che aveva originato l’istituzione del Fondo".
Il suggerimento che emerge, sulla base di una visione strategica complessiva a livello centrale, è quello di perseguire maggiormente "una pianificazione pluriennale non dimenticando di abbinare strumenti adeguati in termini di risorse sia economiche che umane che ne consentano l’effettiva attuazione".
In tema di monitoraggio, la Corte "osserva che i decreti ministeriali con i quali si è avviata la programmazione 2016-2018, 2019 e 2020, presentano in allegato l’elenco dei singoli interventi da effettuarsi nelle regioni" ma "risulta mancante l’informazione sui tempi di realizzazione degli stessi (il c.d. cronoprogramma)".
Nell’arco del triennio 2016-2018 - osserva ancora la Corte - "il programma originario è stato più volte rimodulato e, fatta eccezione per le finalità Sicurezza e Art bonus, non si ha contezza della motivazione che ha portato a rivedere, in termini di integrazione e/o aggiornamento e/o assunzione di nuovi interventi, la programmazione, oppure della causa del definanziamento".
Al fine di inquadrare la proposta di rimodulazione in esame relativa alla programmazione 2016-2018 finanziata dal richiamato Fondo per la tutela del patrimonio culturale riguardante la regione Puglia, si riporta l'elenco degli interventi relativi a tale Regione contenuti nella seguente tabella.

Fonte: decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo n. 57 del 28 gennaio 2016, allegato, pag.11
La proposta di rimodulazione in esame incide sul quinto intervento indicato nella tabella, riferito ai lavori di manutenzione degli impianti della Biblioteca Nazionale "Sagarriga Visconti" di Bari, cui sono destinati 300.000 euro complessivi nel triennio di riferimento (di cui 100.000 per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018).
La rimodulazione del programma 2016-2018, pari a 13.000 euro, consiste nella riduzione del richiamato importo complessivo in favore dei lavori di manutenzione degli impianti della Biblioteca nazionale, per la contestuale destinazione in favore di lavori di manutenzione straordinaria dell’immobile ex frigorifero ed ex mercato ittico, con particolare riguardo al restauro e consolidamento del prospetto est della Biblioteca medesima.
Con il presente atto il Governo intende dunque utilizzare le economie (quantificate in 13.000 euro) che sono derivate dall'affidamento dei lavori di manutenzione degli impianti della Biblioteca al fine di finanziare un ulteriore intervento a beneficio della medesima Biblioteca.
Da quanto detto deriva, come peraltro esplicitato nell'atto in esame, che il nuovo intervento non comporta alcun onere aggiuntivo di spesa.
La Relazione illustrativa specifica inoltre che tali lavori non erano stati inizialmente previsti nella programmazione 2016-2018.
La proposta di rimodulazione, come risulta dalla Relazione illustrativa, è stata presentata dal Segretariato regionale per la Puglia, con nota prot. n. 14342 del 21 giugno 2021, alla Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio.
La Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio ha sottoposto la medesima proposta al Comitato tecnico-scientifico per le Belle Arti, il quale ha espresso parere favorevole alla rimodulazione (verbale n. 35 relativo alla seduta del 15 ottobre 2021).
Il verbale, con nota prot. n. 40157 del 29 novembre 2021, è stato quindi tramesso alla Direzione Generale Bilancio del Ministero della cultura, la quale ha dato seguito con la predisposizione dello schema di decreto in esame.
Si segnala che con riferimento alla programmazione 2019-2020 (DM n. 265 del 4 giugno 2019) - il cui elenco completo degli interventi relativi alla Regione Puglia è riportato in allegato al presente lavoro - reca ulteriori iniziative in favore della Biblioteca Nazionale di Bari.
Nello specifico si tratta di:
i) tre tipologie di intervento per il 2019: la manutenzione straordinaria dell'immobile ex frigorifero ed ex mercato ittico (dell'importo di 35.000 euro); il ripristino dell'impianto di videosorveglianza, antintrusione e rilevazione fumi (dell'importo di 50.000 euro); il ripristino straordinario ai fini della sicurezza degli impianti dedicati al magazzinaggio del materiale librario (dell'importo di 40.000 euro);
ii) cinque tipologie di intervento per il 2020: il ripristino degli intonaci degli ambienti interni (dell'importo di 80.000 euro); la fornitura e la posa in opera di lampade di emergenza (dell'importo di 22.000 euro); il ripristino delle porte tagliafuoco (dell'importo di 1.500 euro); la fornitura e la posa in opera di smart ups per la protezione di apparecchiature CED (dell'importo di 3.600 euro); la manutenzione straordinaria dei climatizzatori nei depositi di manoscritti (dell'importo di 2.500 euro).
Si rileva che, tra gli interventi finanziati per l'anno 2019, è dunque ricompresa la manutenzione straordinaria dell'immobile ex frigorifero ed ex mercato ittico, per un importo di 35.000 euro.
Nel silenzio della Relazione illustrativa sul punto, parrebbe trattarsi della stessa tipologia di lavoro alla quale lo schema in esame destina le risorse derivanti dalle richiamate economie dei lavori relativi alla programmazione 2016-2018.
1) Recante "Attuazione dell'articolo 30, comma 9, lettere a), b), c) e d) della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di valutazione degli investimenti relativi ad opere pubbliche".
2) Recante "Attuazione dell'articolo 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti".
3) In relazione ai quali si rinvia alla documentazione dei Servizi studi di Camera e Senato relativa all'Atto del Governo n. 358, riguardante lo schema di decreto ministeriale recante rimodulazione delle risorse del medesimo Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2016-2018, con riferimento alla Regione Lazio, trasmesso dal Governo alle Camere contestualmente al presente Atto.
4) Tale analisi è contenuta nel Rapporto della Corte dei conti concernente "Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale", approvato dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato con deliberazione n. 15/2020/G.
Allegato
Elenco degli interventi ammissibili al finanziamento relativi alla Regione Puglia nella programmazione del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2019-2020

Fonte: decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo n. 265 del 4 giugno 2019, allegato, pagg.16 e 17.