Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06345

Atto n. 4-06345

Pubblicato il 2 dicembre 2021, nella seduta n. 385

MORRA , DE BONIS , LANNUTTI , LEZZI , ANGRISANI , CORRADO , MININNO , CRUCIOLI , GRANATO , GIANNUZZI , DI MICCO - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e della salute. -

Premesso che:

la nave battente bandiera portoghese bulk carrier "Sumatra", IMO 9753260, con a bordo un carico di 33.000 tonnellate di grano partiva dal Canada il 5 marzo 2021, dopo circa 45 giorni di navigazione è arrivata presso il porto algerino di Annaba e lì si è fermata sino al 24 maggio 2021 in attesa di controlli e verifiche sulla qualità del carico da parte delle autorità algerine;

all'esito dei controlli, la nave avrebbe subito un respingimento del carico presso lo stesso porto algerino per motivi sanitari, poiché al suo interno sarebbero stati rilevati numerosi insetti, un odore sgradevole, infiltrazioni d'acqua e muffe;

il 30 giugno, trascorso circa un mese, la nave ha ripreso a navigare e dopo un breve rifornimento presso il sito di Sarroch in Sardegna, si è diretta con il suo carico trasportato per conto dell'agente Spedra-Ravenna presso il porto di Ravenna, in cui è arrivata il 7 luglio;

considerato che:

da quanto si è appreso da notizia stampa diffusa dell'agenzia "Reuters" il 16 giugno 2021, sarebbero state respinte due navi dalle autorità algerine: la "Sumatra", contenente 33.000 tonnellate di frumento canadese, e un'altra nave contenente 27.000 tonnellate di frumento tenero francese, respinta perché conteneva due animali morti;

in data 30 luglio, su richiesta della società Casillo Commodities Italia S.p.A., il posto di controllo frontaliero (PCF) di Ravenna (del Ministero della salute) ha autorizzato lo sbarco della merce dalla Sumatra. La merce sbarcata è stata temporaneamente custodita presso i magazzini della Eurodocks Srl. In data 16 agosto 2021 la Capitaneria di porto di Ravenna ha disposto il sequestro conservativo della motonave, che è stata successivamente dissequestrata con provvedimento della Capitaneria di porto in data 19 agosto;

il 6 settembre la società Casillo Commodities Italia ha avanzato istanza in autotutela avverso il provvedimento adottato dal PCF di Ravenna, richiedendo in particolare il rilascio della certificazione sanitaria. A supporto della richiesta si argomentava di aver proceduto all'adozione di un "trattamento speciale" consistente nella separazione fisica della parte di merce, ritenuta contaminata da acqua marina, dal resto del carico, che sarebbe stato stoccato presso altro silos. In subordine l'importatore richiedeva l'acquisizione dei rapporti di ispezione ed analisi condotti privatamente sulla partita dalla Inspectorate Italia S.r.l. o, alternativamente, l'effettuazione di un campionamento del lotto al fine di individuare il trattamento speciale più idoneo per consentire il consumo umano della merce;

il 9 settembre parte della merce, originariamente in temporanea custodia (A3), era dichiarata in deposito doganale (IM7) sempre all'interno dei magazzini Eurodocks Srl. Viceversa permanevano in temporanea custodia 112.100 chili di merce, che sarebbero corrispondenti alla parte di carico in stato avariato,

si chiede di sapere:

se il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, attraverso l'Ispettorato centrale repressione frodi, abbia predisposto tutti i controlli sanitari previsti di propria competenza e quale sia l'esito degli stessi;

quali siano le misure attivate dai Ministeri competenti al fine di verificare che il grano introdotto in Italia non presenti rischi per la salute dei consumatori;

se siano stati disposti ulteriori approfondimenti al fine appurare come mai il PCF di Ravenna, dopo avere negato l'ammissione all'importazione, abbia autorizzato lo sbarco della merce della motonave "Sumatra" su richiesta della società Casillo Commodities Italia, nonché sulle ragioni per cui gli uffici sanitari abbiano autorizzato il passaggio di oltre 200.000 quintali al deposito doganale.