Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03627

Atto n. 4-03627

Pubblicato il 9 giugno 2020, nella seduta n. 226

DE BONIS , MARTELLI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. -

Premesso che:

il comitato di esperti voluto dal Governo e guidato dal manager Vittorio Colao ha consegnato alla Presidenza del Consiglio dei ministri un documento di 121 pagine intitolato "Iniziative per il rilancio-Italia 2020-2022", che è stato ribattezzato "Piano Colao". Si tratta di un elenco di 102 proposte per favorire la ripresa economica del Paese;

il centro del confronto degli Stati Generali per il rilancio economico sociale del Paese per far fronte alla crisi senza precedenti determinata in Italia dalla pandemia di COVID-19, che si terranno con ogni probabilità a partire da venerdì 13 giugno, sarà il piano di rilancio trasmesso dal Vittorio Colao, a lungo manager della compagnia telefonica multinazionale Vodafone, nominato lo scorso aprile a capo del gruppo incaricato di coordinare la cosiddetta "fase 2" della lotta alla pandemia;

dopo due mesi di lavoro, il gruppo di Colao ha prodotto un documento lungo ed elaborato, con numerose proposte che vanno dal taglio delle imposte all'introduzione di nuovi sussidi familiari, passando per nuovi sistemi per misurare e favorire l'equità di genere. L'elenco è diviso in sei ambiti principali: Impresa e lavoro; Infrastrutture e ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie;

di tutte le principali iniziative proposte, viene presentato un contesto generale e vengono poi suggerite alcune "azioni specifiche" che il comitato ritiene vadano eseguite. Le iniziative suggerite sono più di 100 e di ognuna viene specificato il tipo di finanziamento previsto e le tempistiche per il lancio delle iniziative;

nel punto "27. Sviluppo reti 5G (Infrastrutture e Ambiente, volano del rilancio. Accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni)", il dossier indica di voler "Adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio, per accelerare lo sviluppo delle reti 5 G. Escludere opponibilità locale se protocolli nazionali sono rispettati." In pratica, si chiede di portare l'elettrosmog da 6 V/m a ben 61 V/m (cioè + 110 volte rispetto ad oggi). Si tratterebbe di un vero e proprio attentato ambientale, necessario per far funzionare almeno un milione di nuove antenne nell'irradiazione multipla e cumulativa senza precedenti nella storia dell'umanità, voluta per connettere 1 milione di oggetti per chilometro quadrato sul 98 per cento del territorio nazionale;

considerato che:

l'aumento della diffusione dei campi elettromagnetici rappresenta sicuramente un valore per lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia, molto utili al giorno d'oggi, ma gli effetti sulla salute dell'uomo sono sconcertanti. Un riesame dei dati canadesi dell'Interphone, dopo correzione di alcuni bias, ha dimostrato un rischio doppio di glioma (OR 2.2, intervallo di confidenza al 95 per cento 1.3-4.1) in seguito ad utilizzo intenso di cellulari (Momoli et al, 2017). Inoltre, l'evidenza che radiazioni a radiofrequenza (RF) a determinate potenze creano conseguenze biologiche e sanitarie è schiacciante;

rispetto ai tempi in cui è stato emesso il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003 sui campi a radiofrequenza, le conoscenze scientifiche sui rischi per la salute correlate sono notevolmente aumentate e in continua crescita. Nel 2015 scienziati di 41 Paesi, tra cui l'Italia, hanno comunicato il loro allarme alle Nazioni Unite e all'Organizzazione mondiale della sanità, affermando che "numerose recenti pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato che i campi elettromagnetici colpiscono organismi viventi a livelli molto al di sotto della maggior parte delle linee guida internazionali e nazionali. Più di 10.000 studi scientifici sottoposti a peer review dimostrano danni alla salute umana derivanti dalle radiazioni RF". Questi scienziati hanno rivolto un appello all'Europa per chiedere il blocco della tecnologia 5G, a causa delle crescenti preoccupazioni per l'aumento delle radiazioni da radiofrequenza e dei relativi rischi per la salute cui sono sottoposti i cittadini europei;

l'attuazione del punto "27. Sviluppo reti 5G" del Piano Colao rappresenta un'imposizione per azzerare i 516 Comuni d'Italia "Stop 5G", irradiando chiunque fino a 61 V/m. Queste sono le regole del 5G consegnate al Governo nel piano per la cosiddetta "fase 3", la ripartenza post COVID-19 "per un'Italia più forte, resiliente ed equa". Si tratta delle stesse richieste avanzate dalle compagnie telefoniche, recepite senza scrupolo dal Comitato di esperti in materia economica e sociale guidato dal 10 aprile 2020 dall'ex top manager di Vodafone;

verrebbe, in questo modo, disattesa qualsiasi tipo di civile opposizione e di moratoria territoriale adottata dai sindaci in difesa della salute dei loro concittadini, in attesa della riclassificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze onde non ionizzanti annunciata con priorità entro il 2024 dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro;

nel Piano viene richiesto al Governo di non considerare la legittimità costituzionale delle ordinanze urgenti e contingibili Stop 5G, di eliminare la consolidata giurisprudenza amministrativa in materia sanitaria che trova nel Sindaco la massima autorità garante della tutela della salute pubblica. "Escludere opponibilità locale se protocolli nazionali sono rispettati". Nessuno si era mai spinto fin qui;

sulla dannosità della tecnologia 5G il primo firmatario del presente atto ha già presentato l'atto di sindacato ispettivo 4-01344, pubblicato il 27 febbraio 2019, nel quale vengono evidenziati gli studi effettuati. Similmente all'interrogazione, ha presentato un ordine del giorno al "decreto crescita" (AS 1354), accolto dal Governo e in una seconda interrogazione, 4-01991, pubblicata il 18 luglio 2019, ha messo in luce la denuncia di un'ecatombe di alberi che intralciano il wireless del 5G,

si chiede di sapere:

se il Governo non ritenga di dovere assolutamente scongiurare un eventuale accoglimento della proposta Colao contenuta nel punto "27. Sviluppo reti 5G", volta ad adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi 3 volte più alti, per accelerare lo sviluppo delle reti 5G, di comprovata pericolosità per la salute umana;

considerata la lunga carriera di manager nella compagnia telefonica multinazionale Vodafone del dottor Vittorio Colao, se non ritenga vi sia un conflitto di interessi nel dedicare un ampio capitolo allo sviluppo della tecnologia 5G, oltre che eludere le varie ordinanze urgenti e contingibili Stop 5G ed eliminare la consolidata giurisprudenza amministrativa in materia sanitaria.