Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01382
Azioni disponibili
Atto n. 4-01382
Pubblicato il 6 marzo 2019, nella seduta n. 97
LANNUTTI , CASTALDI , LEONE , ANASTASI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
secondo quanto si apprende da un articolo de "il Fatto Quotidiano" del 19 febbraio 2019, gli arresti di 5 persone per corruzione, tra cui il presidente e il direttore generale dell'Ente nazionale previdenza e assistenza della professione infermieristica (Enpapi), un imprenditore, un avvocato e un commercialista, con questi ultimi che avrebbero pagato ai vertici dell'ente numerose tangenti in cambio dei vantaggi economici, goduti sotto forma di incarichi di consulenza conferiti loro dalle società di gestione dei fondi in cui l'ente previdenziale ha investito, incarichi che hanno fruttato compensi professionali per circa 50 milioni dal 2012, è solo l'ultimo scandalo di una lunga serie che vede protagonisti le opache gestioni delle casse di previdenza;
presso il Ministero dell'economia e delle finanze c'è un dossier, definito da tempo, riguardante le regole che dovrebbero impedire alle casse pensionistiche private, che gestiscono circa 80 miliardi di euro, di sprecare i quattrini versati dai lavoratori, bruciandoli in investimenti opachi o sconsiderati, un regolamento previsto dal decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 201 del 2011, varata quando stavano emergendo le ingenti perdite accusate dalle casse di molti professionisti (medici, agenti di commercio, ingegneri, agricoltori, geometri, ed altri ancora) con la crisi finanziaria globale, in particolare con il fallimento della "regina dei titoli tossici", la banca americana Lehman Brothers;
le nuove norme erano state messe nero su bianco nell'autunno 2014, sottoposte con una consultazione pubblica all'esame delle parti per imporre alle casse un sistema di vigilanza sui loro investimenti analogamente ai fondi pensione integrativi, sottoposti a un rigido sistema di controlli, con un'autorità di vigilanza ad hoc, la Covip, mentre le casse di previdenza che gestiscono il grosso della pensione futura di 2 milioni di persone, commercialisti e notai, infermieri e medici, ingegneri e geometri, giornalisti e consulenti del lavoro, possono continuare ad operare arbitrariamente al di fuori di ogni regolamento;
in teoria, il quadro legislativo nazionale vigente per gli enti previdenziali prevede come prioritario il buon funzionamento dei fondi a tutela di chi vi aderisce e dei loro risparmi, destinati anche alla previdenza complementare, e di conseguenza la sana e prudente gestione da parte degli intermediari finanziari, a garanzia della stabilità e del buon funzionamento del sistema previdenziale stesso, e a salvaguardia della fiducia nel sistema occorrerebbe vigilare sulla trasparenza e la correttezza dei comportamenti, proprio per garantire la sana e prudente gestione da parte degli intermediari finanziari;
considerato che, per quanto risulta agli interroganti:
il fondo Idea Fimit Sviluppo è un fondo immobiliare, gestito dalla società Dea Capital Real SGR; la fondazione Empam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri) il 30 giugno 2018 risulta aver acquisito 966 quote del fondo Idea Fimit Sviluppo, per un controvalore di circa 25 milioni di euro, attraverso il fondo Ippocrate, di cui è quotista unico. Anche il fondo Ippocrate è gestito da Dea;
nel 2015 il fondo ha acquisito terreni da una società riconducibile ai Parnasi, la Ecovillage 3 Srl, proprietaria di terreni edificabili a Marino (Roma), con l'intento di far decollare il progetto residenziale Ecovillage (nel comprensorio del Divino Amore): 1.500 appartamenti su una superficie commerciale complessiva di 114.000 metri quadri;
il progetto edificatorio era già da tempo osteggiato dai residenti, con ricorsi al TAR, e anche dal nuovo Consiglio comunale. Nel 2014 era stata infatti presentata una mozione di annullamento in autotutela della delibera che riguardava il progetto;
a febbraio 2018 il Comune di Marino ha deliberato una sospensiva del protocollo d'intesa firmato nel 2011 tra Regione Lazio e Comune riguardante il progetto;
in data 8 novembre 2018, con due consecutive determine (n. 14240 e n. 14241), la Direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione Lazio ha archiviato la proceduta Vas con la seguente motivazione: «Gli interventi in questione risultano ricompresi in zone territoriali (...) per le quali la norma non prevede edificabilità». Ciò è dovuto all'ampliamento del perimetro del parco regionale dell'Appia antica (disposto con legge regionale n. 7 del 2018, all'art. 7, comma 1), che ha recepito la proposta di ampliamento già presente nel piano di assetto del parco adottato nel 2002;
la modifica della possibilità edificatoria relativa a quell'area era stata già bocciata tre volte negli anni precedenti: con delibera n. 3 del 21 febbraio 2003 dall'ente parco dell'Appia antica, dalla Regione Lazio nel 2004 in sede di approvazione della variante generale al piano regolatore generale del Comune di Marino, e dal piano territoriale paesaggistico della Regione Lazio,
si chiede di sapere:
come sarebbe stato possibile effettuare investimenti su un terreno soggetto ai vincoli paesaggistici all'interno del parco regionale dell'Appia antica, con il fondo Idea Fimit Sviluppo;
se gli intrecci tra Idea Fimit Sviluppo, fondo immobiliare gestito dalla società Dea Capital Real SGR e la fondazione Enpam non abbiano messo a rischio il risparmio previdenziale dei medici;
se non ritenga corretto che siano chiamati a rispondere gli autori di atti e delibere che hanno messo a repentaglio il risparmio previdenziale;
se non occorra imporre alle casse che gestiscono il risparmio previdenziale e la pensione futura un regolamento con rigidi sistemi di controllo analogo ai fondi pensione integrativi, per impedire spregiudicate operazioni che mettono a repentaglio il risparmio.