Il presidente Stefania CRAXI (FI-BP-PPE), in sostituzione del relatore Menia, impossibilitato a partecipare perché in missione per conto della Commissione, illustra l'atto del Governo in titolo, che trova il proprio fondamento giuridico nel comma 2 dell'articolo 311 del Codice dell'Ordinamento militare (di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010), in base al quale la cessione di armamenti obsoleti è consentita solo se questi siano di natura difensiva e previo parere vincolante delle competenti Commissioni parlamentari.
Il provvedimento all'esame della Commissione - che è chiamata a formulare un parere al Governo entro il prossimo 30 giugno - prevede la cessione a titolo gratuito a favore delle Forze armate somale di trenta veicoli blindati leggeri (VBL) "Puma" 4x4, con la relativa ricambistica, dichiarati obsoleti dal punto di vista tecnico. La relazione illustrativa predisposta dallo Stato maggiore della Difesa precisa che i veicoli oggetto della cessione, progettati principalmente per scopi difensivi e di supporto ad operazioni militari mobili, entrati nel ciclo logistico negli anni Novanta, appartengono a un segmento di parco veicoli ormai vetusto in quanto non più rispondente alle moderne esigenze operative dell'Esercito italiano, che ha avviato un processo di sostituzione con piattaforme più avanzate come il "Lince", avendo il Comando logistico dell'Esercito dichiarato i blindati oggetto del presente provvedimento "fuori servizio".
La cessione di tale materiale, che non comporterà oneri aggiuntivi, è finalizzata a rafforzare la collaborazione e la cooperazione tra le Forze Armate italiane e quelle somale, nel quadro dell'attività di sostegno alle istituzioni della Somalia, in linea con quanto previsto dall'Accordo di cooperazione generale in materia di difesa sottoscritto nel settembre 2013 dai due Paesi. Lo scambio di materiali nell'ambito della difesa contribuisce altresì ad accrescere l'interoperabilità tra i rispettivi dispositivi e rappresenta una premessa indispensabile nell'ottica di un desiderio condiviso di voler operare congiuntamente e sinergicamente in tale ambito.
Il relatore ricorda come già nel settembre 2020, nel corso della XVIII legislatura, con l'approvazione dell'Atto del Governo n. 195, sia stata disposta la cessione a titolo gratuito a favore delle Forze di polizia della Repubblica Federale Somala di due Veicoli multiruolo nella versione protetta, VM-90P, oltre che di vari equipaggiamenti per l'ordine pubblico, e come lo scorso marzo, nel corso dell'attuale legislatura, con l'approvazione dell'Atto del Governo n. 252, sia stata altresì disposta la cessione a titolo gratuito a favore delle Forze armate somale di sei Veicoli multiruolo nella versione protetta, denominati VM-90P, dichiarati anch'essi obsoleti per cause tecniche.
Nel paragrafo del presente Atto del Governo dedicato all'inquadramento del Paese, viene ricordato come l'attuale ordinamento istituzionale della Somalia si fondi sulla Costituzione provvisoria approvata nell'agosto 2012, un testo normativo, che, tuttavia, presenta alcune lacune e lascia indefinite questioni centrali come la ripartizione delle competenze e la suddivisione dei proventi economici per le diverse entità che compongono la Repubblica federale. Lo scenario politico complessivo rimane tuttora condizionato dalla disputa che vede contrapposti il Governo centrale di Mogadiscio, rappresentato dal Presidente Hassan Sheikh Mohamud eletto da ultimo nel maggio 2022, e alcuni Stati federali, in particolare Somaliland, Puntland, Galmudug e Jubbaland, determinando uno stallo nel processo di riconciliazione interna. Sul rafforzamento del Paese in senso federale, peraltro, continuano a gravare le ingerenze di ingombranti attori regionali quali il Qatar, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, l'Egitto e l'Arabia Saudita. L'influenza di tali attori, che conducono attività di addestramento e capacity building delle Forze armate e di sicurezza somale - spesso sovrapponendosi al Governo centrale e trattando direttamente con le autorità regionali - rende ancora più complessa la costituzione di un'efficace ed organica architettura di sicurezza nazionale somala. Alle difficoltà di ordine politico-istituzionale, si somma il forte impegno dell'Esercito e delle autorità di Mogadiscio per fronteggiare le principali questioni securitarie del Paese, derivanti principalmente dalla presenza dei gruppi estremistici di carattere jihadista, come Al-Shabaab, fortemente attivi, ma anche del crimine transnazionale e del fenomeno della pirateria marittima, ancora non del tutto sconfitto. Sul piano internazionale, la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2713 (2023) che ha decretato l'embargo generale sulle forniture di armi e materiale militare ad Al-Shabaab, e la successiva risoluzione 2714 (2023) del medesimo organo onusiano con cui è stato revocato l'embargo sulle armi precedentemente istituito nei confronti della Repubblica federale di Somalia hanno rappresentato punti qualificanti della politica estera condotta dal Presidente Hassan Sheikh Mohamud, nonché un riconoscimento dei progressi compiuti dal Paese sul piano della sicurezza e della gestione delle armi e del munizionamento.
In tale quadro l'Italia continua ad essere uno dei Paesi più attivi nell'assicurare il sostegno alle autorità di Mogadiscio, non solo attraverso la partecipazione attiva alle missioni dell'Unione europea operanti nell'area (EUTM Somalia, EUCAP Somalia ed EUNAVFOR Atalanta), ma anche attraverso la Missione Bilaterale di Addestramento delle Forze di Polizia somale e gibutiane (MIADIT), con sede a Gibuti, volta a favorire la stabilità e la sicurezza della Somalia e dell'intera regione, accrescendo le capacità nel settore della sicurezza e del controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia somale. Nel corso degli anni, il crescente impegno della Difesa italiana a supporto del processo di capacity building della Somalia si è concretizzato anche attraverso frequenti cessioni di materiali e la regolare somministrazione di corsi di formazione in Italia, in particolare tramite l'ammissione di allievi somali ai corsi di Alta Formazione e alle Accademie militari. La Somalia ha peraltro manifestato il suo interesse a sviluppare ulteriormente la cooperazione bilaterale nel settore Difesa con l'Italia. Tuttavia, in considerazione dell'elevato livello di instabilità istituzionale e securitaria in cui versa il Paese, l'orientamento della Difesa italiana è quello di attendere che si presentino più favorevoli condizioni generali, affinché la Somalia torni a rappresentare istituzionalmente un partner efficace in ambito interno ed affidabile a livello internazionale. La cessione prevista dal provvedimento appare in ogni caso in linea con gli sforzi profusi dall'Italia per offrire un contributo alla stabilizzazione della Somalia e dell'intera regione.