Il senatore BARCAIUOLO (FdI), relatore, illustra la Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, dell'importazione e del transito dei materiali di armamento per il 2024, documento governativo che, ai sensi della legge 185 del 1990, contiene - fra gli altri - i dati analitici relativi al commercio degli armamenti autorizzati, la lista dei Paesi indicati nelle autorizzazioni e le revoche, aggiornati al 31 dicembre 2024.
Ricorda come la normativa relativa al controllo dell'esportazione dei materiali di armamento sia destinata ad essere modificata; il 21 febbraio 2024, infatti, il Senato ha approvato il disegno di legge n. 855, di iniziativa governativa - esaminato ed approvato anche dalla nostra Commissione - recante proprio la modifica della legge n. 185 del 1990. Il disegno di legge sta ora proseguendo il suo iter (Atto Camera n. 1730) presso l'altro ramo del Parlamento; attualmente è all'esame delle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera dei deputati.
La Relazione in esame dà innanzitutto conto delle ispezioni svolte nel corso del 2024 su 11 società da parte dell'Autorità nazionale UAMA che hanno portato alla irrogazione di sanzioni pecuniarie per le irregolarità riscontrate per 26.668 euro, cifra in diminuzione rispetto ai 33.335 euro dell'anno precedente. Nel testo, inoltre, viene dato conto delle sanzioni pecuniarie comminate per la mancata o tardiva produzione della documentazione di arrivo a destinazione, per un valore complessivo di 184.200 euro (rispetto ai 227.700 euro dello scorso anno).
Dalle sintesi delle Relazioni svolte dai Dicasteri competenti in materia - Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Ministero dell'interno, Ministero della difesa, Ministero dell'economia e delle finanze, oltre che dall'Agenzia delle dogane - si possono estrarre dati di interesse generale.
La Relazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale evidenzia come nel 2024 il valore complessivo delle autorizzazioni per movimentazioni di materiali d'armamento sia stato pari a 8,44 miliardi di euro (cifra in aumento rispetto ai 7,56 miliardi di euro dell'anno precedente), di cui 7,69 miliardi di euro per movimentazioni in uscita e 743,8 milioni di euro per movimentazioni in entrata (esclusi i trasferimenti intracomunitari e le importazioni effettuate direttamente dalle Amministrazioni dello Stato per la realizzazione di programmi di armamento ed equipaggiamento delle Forze Armate e di Polizia).
Rispetto al 2023, viene registrato un incremento delle autorizzazioni individuali di esportazione (+ 35,34 per cento), in linea con l'aumento dei provvedimenti rilasciati (2.569 rispetto ai 2.101 dell'anno precedente). Segnala, viceversa, una diminuzione del numero delle licenze globali e generali, il cui valore cumulativo, nel 2024, si è attestato intorno a circa 1,18 miliardi di euro (a fronte di 1,4 miliardi di euro dello scorso anno), e del valore delle licenze globali di progetto (LGP), pari a poco più di 860 milioni di euro (rispetto agli 870 milioni di euro del 2023). Una lieve flessione si è registrata anche nell'utilizzo delle autorizzazioni generali di trasferimento che passano dai 62,1 milioni di euro del 2023 ai 60,4 milioni di euro del 2024. Risulta, viceversa, in forte aumento rispetto al 2023, il valore delle autorizzazioni di intermediazione, passato da quasi 88 milioni di euro a 257,7 milioni di euro, con un incremento in termini percentuali pari a 193,7 per cento. Nel complesso, specifica la Relazione, si riscontra un incremento del valore delle autorizzazioni in uscita, passate dai 6.224 milioni di euro del 2023 a 7.692 milioni di euro nel 2024. Il valore delle autorizzazioni individuali all'esportazione, pari a 6,45 miliardi di euro nel 2024, registra un incremento del 35,34 per cento rispetto ai 4,76 miliardi di euro del 2023.
Il numero dei Paesi destinatari delle licenze di esportazione nel 2024 è stato di 90, in aumento rispetto al dato dello scorso anno (83), e il numero delle autorizzazioni - come già osservato - è stato pari a 2.569 (rispetto a 2.101 del 2023). Nel 2024, a differenza degli anni scorsi quando tale soglia non era stata raggiunta, un Paese - l'Indonesia - è risultato destinatario di autorizzazioni per un valore complessivo superiore al miliardo di euro. Ammontano, invece, a 15 i Paesi con valori compresi fra 100 milioni ed un miliardo di euro (erano 14 nel 2023, 13 nel 2022, 7 nel 2021, 12 nel 2020 e 11 nel 2019).
Nel 2024, il valore dei trasferimenti intracomunitari e delle esportazioni rispettivamente nei Paesi UE e NATO è stato pari al 44,1 per cento del totale (in diminuzione rispetto al 2023 quando si era attestato al 55,96 per cento), con 1.984 autorizzazioni (in aumento rispetto alle 1.516 dello scorso anno), mentre il restante 55,9 per cento delle esportazioni ha interessato Paesi extra UE/NATO (con 585 autorizzazioni). La relazione rimarca come l'andamento verso i Paesi UE e NATO segni, rispetto alla costante crescita registrata a partire dal 2018, una inversione di tendenza. Il valore esportato verso le nazioni UE/NATO è costituito per il 36,72 per cento da Paesi esclusivamente membri NATO (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Norvegia, Turchia, Albania, Macedonia del Nord) e per il 63,28 per cento da Paesi UE, indipendentemente dalla loro adesione al Trattato Atlantico.
Fra i principali Paesi destinatari delle esportazioni italiane nel 2024, l'Indonesia, che nel 2023 era appena trentacinquesima, occupa - come già anticipato - il primo posto, con 1,252 miliardi di euro di autorizzazioni. A seguire, la Francia occupa la seconda posizione, con 591,1 milioni di euro (in aumento rispetto ai 465,4 milioni di euro dello scorso anno, quando occupava il primo posto fra i Paesi di destinazione), la Nigeria la terza, con 480,7 milioni di euro (che ha fatto segnare un notevole balzo in avanti rispetto ai 93,2 milioni di euro dello scorso anno, quando occupava il sedicesimo posto), il Regno Unito la quarta con 360,4 milioni di euro (in aumento rispetto ai 277,6 milioni di euro dell'anno precedente) e la Germania la quinta con 357 milioni di euro (rispetto ai 210,2 del 2023).
A seguire, fra i Paesi beneficiari di esportazioni per un valore superiore ai 100 milioni di euro, i Paesi NATO con 318,7 milioni di euro (rispetto ai 58,5 milioni del 2023), gli Emirati Arabi Uniti con 294 milioni di euro (rispetto ai 57,9 milioni dello scorso anno), l'Egitto con 263,2 (rispetto ai 37,6 milioni del 2023), la Macedonia del Nord con 230,9 milioni di euro (che non aveva fruito di commesse lo scorso anno), l'India con 228,2 milioni di euro (rispetto ai 70,4 milioni di euro dello scorso anno), l'Ucraina con 221,1 milioni di euro (in netta diminuzione rispetto ai 417,3 milioni del 2023), gli Stati Uniti d'America con 159 milioni di euro (in diminuzione rispetto ai 390,3 milioni del 2023), il Canada con 144,5 milioni di euro (in considerevole aumento rispetto ai 66,8 milioni dello scorso anno), la Spagna con 130 milioni di euro (rispetto ai 141,5 milioni del 2023), il Qatar con 124,9 milioni di euro (rispetto ai 62,1 milioni dell'anno precedente) e l'Australia con 117,1 milioni di euro (rispetto ai 171,6 milioni dello scorso anno). Il quadro dei Paesi di destinazione delle esportazioni italiane fa emergere altresì la crescita considerevole degli acquisti da parte dei Paesi Bassi (diciottesimi in graduatoria, con una spesa passata da 16,4 milioni di euro nel 2023 a 92,6 milioni di euro nel 2024), della Norvegia (diciannovesima in graduatoria, con una spesa passata in un anno da 31,3 a 78,7 milioni di euro), di Taiwan (ventesima, con una spesa di 77,1 milioni di euro, rispetto ai 35 milioni del 2023), del Botswana (ventiduesimo in graduatoria, con una spesa salita a 61,4 milioni di euro rispetto al dato nullo degli anni precedenti), del Bangladesh (ventitreesimo Paese in graduatoria, passato da 369.000 euro di spesa nel 2023 a 61 milioni di euro nel 2024) e delle Filippine (ventiquattresimo Paese, con 50,9 milioni di euro, rispetto ai 31,6 milioni dell'anno precedente).
Di contro, risultano in diminuzione le autorizzazioni verso Paesi come l'Arabia Saudita (diciassettesima in graduatoria, passata da 363,1 milioni di euro del 2023 a 95,9 milioni nel 2024), la Turchia (ventunesima in graduatoria con 67,7 milioni di euro nel 2024, rispetto ai 231,3 milioni di euro del 2023) e l'Ungheria (venticinquesima con 43,8 milioni di euro, rispetto ai 153,8 milioni di euro del 2023).
La ripartizione per aree geografiche segnala come ancora una volta l'area dei Paesi UE e membri europei della NATO (con 2,54 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2,21 miliardi del 2023) rappresenti lo spazio di destinazione più rilevante (39,39 per cento), seguita dall'Asia (che, con 1,75 miliardi di euro, nel 2024 balza al 27,10 per cento rispetto al 9,82 per cento del 2023), dall'Africa Settentrionale e vicino Medio Oriente (12,86 per cento, con 829,9 milioni di euro, in aumento rispetto ai 730 milioni di euro 2023), dall'Africa Centromeridionale (9,09 per cento, con 586,64 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 97,52 milioni del 2022), dall'America Settentrionale (4,77 per cento, con 308 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 461,39 milioni del 2023), dai Paesi europei non UE e non NATO (3,90 per cento, con 251,32 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto ai 606 milioni del 2023), dall'Oceania (1,82 per cento, con 117,15 milioni di euro, rispetto ai 171,64 milioni del 2023) e infine dall'America Centromeridionale (1,07 per cento, con 68,75 milioni di euro, in aumento rispetto ai 21,38 milioni del 2023).
La Relazione segnala altresì una lieve diminuzione del valore delle autorizzazioni all'esportazione per programmi di cooperazione/accordi intergovernativi, il cui importo complessivo nel 2023 è pari a 241,06 milioni di euro (rispetto ai 241,14 milioni di euro dell'anno precedente). La quasi totalità di questa tipologia di autorizzazioni ha interessato Paesi NATO-UE, con l'unica eccezione rappresentata dal Brasile.
Con riferimento alla tipologia degli oggetti esportati, anche nel 2024 la categoria "materiali" costituisce quella maggioritaria (81,31 per cento), seguita dalle "tecnologie" (11,97 per cento), dai "servizi" (3,38 per cento) e dai "ricambi" (3,34 per cento).
Fra le categorie di materiali di armamento più significative nell'attività di esportazione nel 2024 si annoverano quelle degli aeromobili (per 1.266 milioni di euro), delle navi da guerra (per 1.259 milioni di euro), della missilistica (per 825 milioni di euro), delle apparecchiature elettroniche (per 696 milioni di euro), delle armi e dei sistemi d'arma (per complessivi 886 milioni di euro), della tecnologia per lo sviluppo e la produzione (per 461 milioni di euro), delle munizioni (per 432 milioni di euro) e dei veicoli terresti (per 303 milioni di euro).
In relazione alle aziende esportatrici, i dati del MAECI evidenziano come le prime 15 società esportatrici abbiano un peso finanziario pari all'89,01 per cento sul totale del valore esportato con licenze individuali da 162 operatori complessivi. I primi dieci operatori del settore nel 2024 sono stati LEONARDO S.p.A. (con il 27,67 per cento), FINCANTIERI S.p.A. (con il 22,62 per cento), RHEINMETALL Italia S.p.A. (con il 6,60 per cento), MBDA ITALIA S.p.A. (con il 6,25 per cento), NAVIRIS S.p.A. (con il 5,48 per cento), AVIO S.p.A. (con il 5,47 per cento), SO.MA.CI.S. S.p.A. (con il 2,36 per cento), Fabbrica d'Armi BERETTA S.p.A. (con l'1,99 per cento), KNDS AMMO ITALY S.p.A. (con l'1,95 per cento) ed ELETTRONICA S.p.A. (con l'1,76 per cento).
Con riguardo alle importazioni, la Relazione evidenzia come nel 2024 il valore delle 517 licenze individuali di importazione sia stato di 743,8 milioni di euro (in diminuzione del 40,53 per cento rispetto al valore di 1,25 miliardi di euro raggiunto nel 2023), il 24,76 per cento dei quali proveniente dagli Stati Uniti, il 20,83 per cento da Israele, il 14,96 per cento dalla Svizzera, l'11,64 per cento dal Regno Unito e l'11,57 per cento dall'India.
Dai dati riportati nella relazione del Ministero dell'interno, si evince come, nel corso del 2024, non siano state rilasciate autorizzazioni all'importazione temporanea effettuata da imprese straniere per partecipare a fiere campionarie, mostre e attività dimostrative, mentre siano stati rilasciati 89 nulla osta per la prestazione di servizi per l'addestramento e per la manutenzione, da effettuarsi in Italia o all'estero.
Con riferimento al Registro nazionale delle imprese e consorzi di competenza del Ministero della difesa, si segnala che nel 2024 sono state iscritte 48 società (rispetto alle 37 dell'anno precedente) e ne sono state cancellate 16 (rispetto alle 15 dell'anno precedente), per un numero totale di imprese che alla data del dicembre 2024 era pari a 443, in aumento rispetto alle 411 dell'anno precedente.
Di rilievo è anche l'attività di controllo sui trasferimenti bancari concernenti le operazioni in materia di armamenti esercitata dal Ministero dell'economia e delle finanze che nel 2024 ha riguardato 21.586 comunicazioni da parte di operatori bancari, rispetto alle 20.756 dell'anno precedente. Il volume complessivo delle transazioni oggetto di segnalazione risulta in aumento, essendo passato dagli 11,9 miliardi di euro nel 2023 a più di 12 miliardi di euro nel 2024.
Da ultimo, la Relazione evidenzia i dati di pertinenza dell'Agenzia delle dogane, che, con riferimento alle operazioni a licenza, segnalano come risultino utilizzate 2.995 autorizzazioni all'esportazione definitiva (rispetto alle 2.773 dell'anno precedente), per un totale di 18.913 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è stato pari a poco più di 3,6 miliardi di euro (rispetto ai 4,6 miliardi dell'anno precedente).
Risultano inoltre utilizzate 288 autorizzazioni all'esportazione temporanea (rispetto alle 295 dell'anno precedente), per un totale di 1.492 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 287,8 milioni di euro (rispetto ai 216,8 milioni dell'anno precedente), e 524 autorizzazioni all'importazione definitiva (rispetto alle 450 dell'anno precedente), per un totale di 2.266 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 288 milioni di euro (rispetto ai 166 milioni del 2023).
Risultano altresì utilizzate 289 autorizzazioni all'importazione temporanea (rispetto alle 308 dell'anno precedente), per un totale di 1.583 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 278,56 milioni di euro (rispetto ai 341,37 milioni del 2023), 311 autorizzazioni alla riesportazione (rispetto alle 283 dell'anno precedente), per un totale di 2.572 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 217,26 milioni di euro (rispetto ai 306,83 milioni del 2023), e infine 274 autorizzazioni alla reimportazione (rispetto alle 282 dell'anno precedente), per un totale di 1.570 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 245,28 milioni di euro (rispetto ai 233,25 milioni di euro del 2023).
Infine, la scheda riferisce altresì sulle operazioni riferite ai programmi di coproduzione intergovernativa, sulle operazioni riferite a licenze globali di progetto e su quelle riferite ad autorizzazione globale di trasferimento.
Per quanto concerne le operazioni riferite ai programmi di coproduzione intergovernativa, l'Agenzia delle dogane ha dichiarato uno stato di avanzamento annuale nullo per riesportazioni (a fronte dei 39.807 milioni dell'anno precedente), di 80,07 milioni di euro per temporanee esportazioni (a fronte degli 84,96 milioni dell'anno precedente), di 5,89 milioni di euro per importazioni definitive (a fronte dei 8,42 milioni dell'anno precedente) e di 6,76 milioni di euro per reimportazioni (rispetto ai 10,15 milioni di euro dell'anno precedente). Per quanto concerne le operazioni riferite a licenze globali di progetto, l'Agenzia delle dogane riferisce come risultino utilizzate: 28 autorizzazioni all'esportazione definitiva, per un totale di 4.628 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a oltre 740,6 milioni di euro; 14 autorizzazioni per temporanee esportazioni, per un totale di 999 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 126,5 milioni di euro; 22 autorizzazioni per riesportazione, per un totale di 3.207 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 354,46 milioni di euro; 17 autorizzazioni per importazioni definitive, per un totale di 3.121operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 100,58 milioni di euro; 19 autorizzazioni per importazione temporanea, per un totale di 1.322 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 327.69 milioni di euro; 17 autorizzazioni alla reimportazione, per un totale di 938 operazioni doganali, il cui stato di avanzamento annuale è pari a 95,09 milioni di euro.
Per quanto concerne infine le operazioni riferite ad autorizzazione globale di trasferimento, l'Agenzia delle dogane ha dichiarato uno stato di avanzamento annuale di 913,96 milioni di euro, per 24 operazioni autorizzate che hanno comportato 8.236 operazioni doganali.