PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
SUL DISEGNO DI LEGGE N. 1423
La Commissione affari esteri e difesa,
esaminato il disegno di legge in titolo per gli aspetti di propria competenza;
preso atto delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1, che recano modifiche alle norme in materia di cittadinanza e che sono volte a rafforzare la necessità di un vincolo effettivo con l'Italia da parte dei figli nati all'estero da cittadini italiani;
valutate altresì le norme di cui all'articolo 1, comma 2, che dispongono in ordine alle controversie in materia di accertamento della cittadinanza, in particolare con riferimento all'onere della prova e all'inammissibilità di giuramento e prova testimoniale;
evidenziato come la materia oggetto del provvedimento risulti particolarmente complessa e necessiti di una valutazione attenta non solo in ordine alle conseguenze giuridiche derivanti dall'applicazione delle nuove norme ma anche in ordine ad un possibile affievolimento di diritti finora garantiti ai discendenti degli Italiani;
espressi sentimenti di preoccupazione circa la possibilità che interpretazioni eccessivamente restrittive delle nuove norme sulla cittadinanza per discendenza iure sanguinis potrebbero creare sentimenti di disaffezione nelle comunità degli Italiani all'estero e dei loro discendenti;
espresso il convincimento che il tema della cittadinanza italiana non riguardi unicamente uno status giuridico ma abbia a che fare con realtà vive, intessute di storia, di sacrifici e di legami familiari che andrebbero preservati, e ritenuto che la lingua costituisca un patrimonio e uno dei principi fondanti della trasmissione della cittadinanza stessa;
richiamata l'importanza anche di considerare il trend demografico in atto nel territorio nazionale al fine di individuare misure legislative che favoriscano l'aumento della popolazione italiana e il possibile ritorno in Italia di quanti abbiano un vincolo effettivo con il nostro Paese e intendano preservare e perpetuare tale legame anche attraverso l'accesso alla cittadinanza;
ritenuto altresì che le misure normative in via di approvazione debbano rafforzare i legami culturali e linguistici della comunità di origine italiana con la madrepatria, evitando, in particolare di escludere dall'accesso alla cittadinanza proprio coloro che intendano tenere viva l'italianità anche in contesti geografici lontani dal territorio nazionale;
auspicando attenzione crescente e maggiori risorse per la diffusione e valorizzazione della lingua e della cultura italiana all'estero ed in particolare presso le comunità degli Italiani iscritti all'Anagrafe Italiani residenti all'estero;
esprime, per quanto di competenza, parere favorevole, con le seguenti osservazioni:
- che il presupposto della nascita nel territorio nazionale di un ascendente di primo grado di genitore o adottante possa essere riconsiderato o ampliato;
- che nell'adozione delle nuove disposizioni in materia di cittadinanza si possano valutare elementi di riequilibrio del criterio territoriale della nascita;
- che si prevedano norme puntuali per il riacquisto della cittadinanza per quanti l'abbiano persa in ragione di normative restrittive previgenti, sia nazionali che estere;
- che si valuti l'opportunità di introdurre elementi per la valutazione della cittadinanza consapevole per i casi di nuovo accesso alla cittadinanza, accompagnando il percorso giuridico in direzione della cittadinanza con momenti di formazione e requisiti verificabili di conoscenze linguistiche e culturali;
- che si prevedano percorsi facilitati per l'accoglienza nella comunità nazionale a favore di discendenti di cittadini o ex cittadini italiani residenti in Paesi vittime di regimi dittatoriali, anche in direzione dell'acquisto agevolato della cittadinanza.