Seguito dell'indagine conoscitiva su origine e sviluppi del cosiddetto caso Stamina: esame del documento conclusivo
Prosegue l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 29 ottobre 2014.
La PRESIDENTE ringrazia la Commissione per l'impegno, la passione e il rigore con i quali ha affrontato l'indagine conoscitiva, esprimendo particolare gratitudine per il lavoro svolto dai relatori e notando altresì come una parte rilevante dell'operazione di trasparenza sul metodo Stamina, sul quale è peraltro in corso un processo penale, sia dovuta proprio all'attività svolta in tal senso dalla Commissione. Preannuncia l'intenzione di iniziare nella seduta odierna la discussione sullo schema di documento conclusivo, al fine di addivenire alla sua votazione nel corso della prossima settimana. Come atto finale dell'indagine, comunica la propria intenzione di tenere una conferenza stampa.
Invita pertanto i relatori a illustrare il documento.
La relatrice CATTANEO (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE), illustrando lo schema di documento conclusivo redatto unitamente al senatore D'ambrosio Lettieri, ricorda come questo sia il frutto di un lavoro che, nell'arco di 7 mesi, da gennaio a luglio scorsi, si è tradotto in 16 sedute della Commissione e nell'acquisizione di una corposa mole di documenti. Prima di entrare nel merito delle conclusioni, svolge due considerazioni preliminari. La prima concerne l'importanza del lavoro svolto dalla Commissione, in piena attuazione dei criteri di cui all'articolo 48 del Regolamento del Senato, per fare luce su una delle vicende a carattere sanitario più oscure degli ultimi decenni, che ha visto coinvolte le istituzioni e gli apparati dello Stato, i mezzi d'informazione, l'emotività e le aspettative dei cittadini, in particolare di molti malati. La seconda riguarda l'importanza della pubblicità che da subito è stata accordata all'indagine, permettendo la cognizione di fatti e circostanze da parte della collettività, realizzandone così le finalità informative. Il documento conclusivo che si sottopone alla Commissione intende perciò rappresentare una sintesi completa di norme, metodi e regole tali da ammettere un uso sperimentale o un uso "compassionevole", come si definisce in termini atecnici, di una cura.
Il documento si articola in tre capitoli, il primo sul contesto scientifico, normativo e fattuale; il secondo sui lavori svolti dalla Commissione; il terzo contenente le conclusioni e le proposte di intervento. La relatrice si sofferma sui primi due capitoli.
Nel primo si contestualizza l'esistenza di una medicina rigenerativa, così come di una scienza che fa ricerca per dare speranza ai malati, giungendo, in alcuni contesti, a dare risultati clinici importanti: si impone comunque cautela, poiché, su circa 10 mila malattie rare censite, le prove di successo riguardano solo due o tre ambiti e ogni malattia ha le sue specificità.
Per distinguere le buone pratiche cliniche dalle pratiche ingannevoli occorre che vi sia una connessione tra oggetto biologico della ricerca e trattamento terapeutico: la vera scienza è infatti quella verificabile, perciò controllabile, che mette pubblicamente a disposizione i trattamenti elaborati: tutte caratteristiche assenti e falsificabili nel metodo Stamina.
Quanto al secondo capitolo, la relatrice nota come questo contenga la semplice e puntuale ricostruzione delle audizioni, attraverso il raggruppamento degli auditi per ambiti di appartenenza.
Ricorda che, sulla base di quanto contenuto nei primi due capitoli dello schema di documento, si possono ricavare gli elementi chiave che rendono un trattamento esigibile: innanzitutto, in ossequio all'articolo 32 della Costituzione, la qualificazione di tale trattamento come "cura"; in secondo luogo la certificazione del trattamento, dal punto di vista medico e scientifico, da parte del Servizio sanitario nazionale; in terzo luogo, come ricordato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 274 del 2014, l'esigenza che la sperimentazione clinica di un trattamento non sia posta a carico della collettività prima che ne sia provata l'efficacia; infine, la circostanza per cui nel nostro ordinamento era già presente una norma contenuta nel decreto ministeriale Turco-Fazio del 2006 sulle strategie terapeutiche di frontiera, che, se correttamente applicato, avrebbe impedito l'utilizzo del metodo Stamina.
Il relatore D'AMBROSIO LETTIERI (FI-PdL XVII), proseguendo nell'illustrazione dello schema di documento conclusivo, nota preliminarmente come le implicazioni del tema oggetto dell'indagine conoscitiva trascendano i profili meramente scientifici e tocchino quelli antropologici, con particolare riferimento a un diffuso scetticismo da parte dei cittadini ad accogliere il frutto della scienza, le cui ragioni vanno ricercate in parte nel deficit comunicativo scientifico, in parte nel senso di solitudine dell'uomo moderno, al quale occorre fornire una prospettiva di speranza che non sfoci nell'illusione o nell'inganno.
Il lavoro svolto, caratterizzato anche dalla cautela necessariamente imposta dal contemporaneo svolgimento di un giudizio penale, conferma il valore tangibile dell'attività conoscitiva per il pieno esercizio della funzione legislativa: il relatore auspica, perciò, che le risultanze dell'indagine possano anche condurre ad atti di indirizzo o di iniziativa legislativa. Evidenzia anche il proficuo rapporto instaurato con il Governo, circostanza testimoniata dallo schema di decreto ministeriale approvato lo scorso 21 gennaio e in attesa di registrazione da parte della Corte dei conti, nel quale il Ministro ha fatto proprie alcune osservazioni emerse nel corso dell'indagine e oggi contenute nello schema di documento in esame.
Circa le proposte conclusive avanzate dai relatori, la prima riguarda un intervento normativo volto a riequilibrare l'ambito di competenza del potere legislativo con quello del potere giudiziario, nel pieno rispetto dell'autonomia della magistratura: si tratta, in particolare, di evitare le centinaia di ricorsi ex articolo 700 del Codice di procedura civile cui si è assistito in materia di Stamina, con la varietà di esiti ben nota. In particolare, come da ultimo rilevato dalla Corte Costituzionale, bisogna evitare che, in sede giudiziaria, possano essere autorizzati trattamenti in assenza di riscontri scientifici. La seconda proposta riguarda l'abrogazione dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 24 del 2013: ricorda che, ancorché possa sembrare una misura dirompente, si tratta in realtà di un atto adottato sull'onda dell'emergenza e che ha consentito un implicito riconoscimento della pratica illegale di Stamina. In terzo luogo, occorre rivedere il decreto ministeriale Turco-Fazio del 2006 per correggerne alcune ambiguità: il decreto del Ministro Lorenzin attualmente in fase di emanazione sembrerebbe tuttavia soddisfare queste condizioni. La quarta proposta attiene all'attuazione dell'articolo 28 comma 2 del Regolamento CE n. 1394 del 2007, per colmare un pericoloso vuoto normativo. Si propone poi l'introduzione nell'ordinamento italiano del cosiddetto standard Daubert, per ricondurre entro parametri rigorosi la funzione del consulente tecnico in ambito giudiziario. Il sesto punto delle conclusioni attiene all'adozione di linee guida relative all'informazione pubblica in ambito medico scientifico. L'ultima proposta riguarda infine il rafforzamento dell'indipendenza dei Comitati etici.
Il relatore esprime i propri ringraziamenti ai componenti della Commissione, agli auditi, con particolare riferimento all'AIFA e ai Carabinieri dei NAS, nonché ai consulenti della Commissione.
La PRESIDENTE, nel formulare i propri ringraziamenti ai relatori, dichiara aperta la discussione generale.
Il senatore BIANCO (PD), associandosi ai ringraziamenti per il lavoro svolto dai relatori e rilevando la coerenza delle conclusioni a cui sono pervenuti, rileva come, a proprio avviso, queste andrebbero integrate. Da un lato, evidenziando la necessità di comunicare e far comprendere correttamente la scienza, attraverso un'operazione che vinca il diffuso pregiudizio antiscientifico e fornisca strumenti per difendersi dall'inevitabile presenza di ciarlatani. Dall'altro, mettendo in luce come il centro della vicenda Stamina non siano i soggetti imputati di vari reati bensì i bisogni delle persone, in primis dei malati e delle loro famiglie. Accanto a un'attività di alfabetizzazione e divulgazione scientifica, è necessario saper accogliere e supportare, anche con l'apporto delle scienze umane, la domanda profonda che in ultima analisi è alla base della vicenda Stamina.
La senatrice TAVERNA (M5S) nota come il lavoro, all'esito di un travaglio biennale, lasci una sensazione di amarezza. Pur esprimendo apprezzamento per il valore scientifico dello schema di documento, evidenzia la mancanza di una parte lesa nella vicenda. Tutto si riduce a una diatriba tra scienziati e truffatori, mentre non si condanna il ruolo della politica nella vicenda, quando risulta difficile biasimare chi pretendeva di continuare una cura ricevuta in un ospedale pubblico e che qualcuno perciò aveva autorizzato. Questa circostanza aveva anche alimentato la convinzione popolare per la quale il metodo Stamina veniva osteggiato in quanto in conflitto con gli interessi di alcune case farmaceutiche, ciò che aveva attirato critiche nei confronti dello stesso atteggiamento di cautela tenuto dalla Commissione.
Alla luce di questi fatti, la priorità è perciò individuare i responsabili, risarcire chi è stato danneggiato e assicurare che le persone coinvolte vengano prese in carico dal punto di vista psicologico e umano da parte dello Stato, che li ha truffati attraverso il comportamento di alcuni funzionari, politici e amministratori.
La PRESIDENTE(PD) ricorda che è in corso un giudizio penale e che molte persone vi sono coinvolte. Ricorda altresì che i poteri di cui dispone la Commissione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sono limitati.
La senatrice MATURANI (PD), nell'associarsi ai ringraziamenti per il lavoro svolto dai relatori, condivide quanto affermato dai colleghi che l'hanno preceduta circa la necessità che l'attenzione vada concentrata sui pazienti e sulle loro famiglie. Occorre innanzitutto che i saperi scientifici siano condivisi e diffusi tra i cittadini, attraverso un'apposita opera da parte del Ministero della salute avente ad oggetto l'idea che le cure siano da ritenersi appropriate quando validate dal percorso scientifico previsto dalla normativa in materia. Bisogna anche comprendere che le ragioni che hanno portato le famiglie a fidarsi di un metodo infondato risiedono nel desiderio di una speranza per malattie considerate incurabili dalla comunità scientifica: oltre all'aspetto diagnostico è perciò importante che vi sia un accompagnamento di tipo socio-psicologico comprendente anche la corretta informazione sulle ipotesi di sviluppo scientifico. Propone perciò di chiedere, inserendo tale punto nel documento conclusivo, che una parte delle somme destinate alla sperimentazione siano utilizzate per attivare centri di riferimento capaci di accogliere e accompagnare in un quadro multidisciplinare i malati e le loro famiglie.
La PRESIDENTE propone di rinviare il seguito della discussione a una successiva seduta, al fine di consentire lo svolgimento dell'audizione del Ministro Lorenzin.
La Commissione concorda.
Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.
La seduta, sospesa alle ore 14,25, riprende alle ore 14,40.