LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012
300ª Seduta (2ª pomeridiana)
Presidenza del Presidente
Interviene il vice ministro del lavoro e delle politiche sociali Martone.
La seduta inizia alle ore 19,35.
IN SEDE REFERENTE
(3249) Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l'esame, sospeso nella prima seduta pomeridiana di oggi.
La senatrice BUGNANO (IdV), procedendo ad un esame nel merito degli articoli più discussi del disegno di legge, esprime alcuni rilievi critici circa la reintroduzione, ad opera dell'articolo 13, comma 4, del tentativo obbligatorio di conciliazione nel caso di licenziamento economico. Ricorda che l'istituto era stato opportunamente abrogato dalla legge n. 183 del 2010, in quanto non aveva contribuito ad una sensibile riduzione del contenzioso. Sollecita dunque in materia una opportuna riconsiderazione.
Evidenzia, quindi, alcune criticità presenti in molteplici disposizioni contenute nella Sezione I del Capo III. Segnala, in particolare, che l'articolo 13, comma 4, primo capoverso, nell'indicare la direzione territoriale del lavoro competente per la procedura conciliativa, si pone in parziale contraddizione con le vigenti prescrizioni di cui all'articolo 413 del codice di procedura civile, che individua la competenza del giudice nel rito del lavoro; l'articolo 14, comma 1, lettera b), quarto capoverso, espone invece il giudice ad un'eccessiva responsabilità nella determinazione della "diligenza" con cui il lavoratore licenziato si è dedicato alla ricerca di una nuova occupazione; sottolinea poi la sostanziale inefficacia normativa della disposizione sulla provvisoria esecutività della sentenza di cui all'articolo 18 del disegno di legge di riforma.
Chiede, infine, una ulteriore riflessione sulla norma contenuta nell'articolo 19, comma 3, che prevede la possibilità di sospendere l'efficacia della sentenza per gravi motivi: la disposizione penalizza a suo avviso la posizione del lavoratore rispetto a quanto previsto dall'articolo 431 del codice di procedura civile, che, consentendo la sospensione degli effetti della sentenza in caso di "gravissimo danno", nell'ipotesi in cui l'istanza sia avanzata dal lavoratore, esonera dal dovere di valutare anche la fondatezza della domanda.
Il senatore NEROZZI (PD) rileva che la riforma del mercato del lavoro giunge all'esame del Parlamento poche settimane dopo l'approvazione di una riforma molto incisiva in materia di pensioni. Ritiene peraltro che quell'intervento normativo sia stato realizzato in modo eccessivamente rapido e non sia stato adeguatamente accompagnato da una riforma degli ammortizzatori; purtuttavia, si tratta di misure necessarie per rispondere alle pressioni europee e per evitare gli effetti più drammatici della grave crisi finanziaria.
Pur comprendendone le ragioni, che reputa dettate da interessi elettorali, non condivide l'approccio di alcune forze politiche che, pur ispirandosi a princìpi di tutela del lavoro, criticano la riforma all'esame della Commissione e invita tutti a considerare l'interesse generale. Quanto all'articolo 14, in materia di licenziamenti individuali, pur condividendo talune delle perplessità espresse dalla senatrice Bugnano, ritiene la disposizione comunque idonea a risolvere alcune questioni connesse alle esigenze di una maggiore flessibilità in uscita, in quanto rappresenta un ragionevole punto di equilibrio fra molteplici interessi.
Segnala, quindi, l'opportunità di procedere ad alcune puntuali modifiche. In particolare, richiamandosi alle osservazioni del senatore Roilo e del relatore Treu, ritiene necessario estendere il campo di applicazione degli ammortizzatori sociali anche ad alcune categorie di lavoratori autonomi, sottolineando la rilevante quota contributiva a loro carico. Probabilmente il testo della riforma non è intervenuto incisivamente sul tema dei precari e, per evitare che il costo della riforma ricada su di loro, il Parlamento dovrebbe trovare soluzioni adeguate, a cominciare dall'introduzione di un minimo salariale garantito. Auspica altresì l'attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale anche in tale ambito, condividendo la possibilità che gran parte delle questioni possano essere delegate alla contrattazione tra le parti sociali.
Ritiene inoltre opportuno che nel corso dell'esame siano prese in considerazione le richieste avanzate dalle piccole e medie imprese, soprattutto in tema di diritti di partecipazione dei lavoratori. Richiamando l'attenzione sulla necessità di riflettere su nuovi modelli di relazioni industriali, invita infine ad attribuire, anche nel corso del dibattito parlamentare, la necessaria importanza alla determinazione di nuove regole in materia di democrazia sindacale.
La senatrice SPADONI URBANI (PdL) rileva l'importanza del disegno riformatore del Governo, destinato a incidere profondamente sul sistema delle relazioni industriali e sul tessuto socio-economico italiano. Ritiene peraltro indispensabile un'approfondita riflessione da parte del legislatore, al fine di evitare che possa essere mancato il primario obiettivo al quale mira ogni intervento sul mercato del lavoro, consistente nella creazione di nuova occupazione, senza rinunciare peraltro a quegli elementi di flessibilità, introdotti dalle riforme realizzate nell'ultimo decennio, che hanno consentito tra l'altro di disporre di alternative al fenomeno del cosiddetto "sommerso".
Richiama quindi l'attenzione sulla necessità di un impegno comune volto al miglioramento delle misure in esame, in ragione dell'esigenza di pervenire a soluzioni maggiormente equilibrate, caratterizzate da un ridotto centralismo e da un approccio orientato a maggiore dinamismo, proprio al fine di invertire la tendenza alla costante penalizzazione di particolari categorie. In relazione a tali aspetti, mette in particolare evidenza la mancanza di previsioni atte a incentivare l'avvio di nuove attività economiche da parte dei soggetti espulsi dal mondo del lavoro. Dopo aver espresso una valutazione positiva circa la prevista portata universale del sistema di ammortizzatori sociali contemplato nel disegno di legge in esame, sottolinea l'esigenza che il sistema produttivo si confronti con apparati burocratici più snelli, risultando di conseguenza meno gravato da un'imposizione fiscale eccessivamente penalizzante nei confronti dei livelli di occupazione. Preannuncia, infine, l'intenzione di presentare proposte emendative volte a stimolare il sistema economico nel senso della creazione di nuove opportunità professionali.
La senatrice POLI BORTONE (CN:GS-SI-PID-IB-FI), dopo aver ricordato che la propria parte politica non ha partecipato alle intese preventive alla formulazione del testo in esame - ciò che le consente di esprimere liberamente le proprie valutazioni - dà atto al ministro Fornero di aver dimostrato serietà e coraggio nell'affrontare tematiche complesse e questioni assai dibattute già a partire dagli anni '70. Quella stagione ha indotto ad introdurre tutele estremamente ampie per i prestatori di lavoro, talvolta dimenticando che il punto di equilibrio dovrebbe essere invece quello che coniuga dignità e merito. Nel corso degli anni, anche istituti fondamentali, come la cassa integrazione, sono stati spesso piegati a logiche assistenzialistiche, vanificandone la vera funzione sociale. La stessa previdenza sociale, ad esempio nel settore dell'agricoltura, è stata gestita in forme eccessivamente onerose, con scarsa utilità per i soggetti che ne avrebbero dovuto beneficiare.
Passando al tema dell'apprendistato, osserva che l'abbandono di molti mestieri tradizionali a beneficio di una industrializzazione indotta ha spesso danneggiato i territori, anziché promuoverne lo sviluppo. Riterrebbe quindi assai utile un intervento di revisione del sistema della formazione professionale che, senza comprimere le competenze regionali, sia raccordato con l'istituto dell'apprendistato. Esperienze come le borse lavoro in edilizia o come la "programmazione impegnativa" tra istituzioni del territorio sarebbero assai positive nell'ottica di evitare gli sprechi e di disegnare percorsi di inserimento professionale a beneficio dei giovani.
Alcune funzioni meriterebbero un attento riesame legislativo: il ruolo svolto, ad esempio, dalle agenzie per il lavoro nel campo delle prestazioni interinali andrebbe affrontato per evitare eccessivi costi di intermediazione a danno dei lavoratori.
Esprime quindi apprezzamento per l'articolo 53 del disegno di legge n. 3249, che testimonia un'attenzione alla condizione del Sud, come anche l'accenno al tema della partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali.
Dichiara infine la propria soddisfazione per la scelta, operata dal Governo, di procedere con lo strumento del disegno di legge, e preannuncia che il suo Gruppo contribuirà mediante proposte emendative, pur nella consapevolezza che, nelle attuali circostanze, la possibilità di intervento del Parlamento è assai scarsa. Auspica, tuttavia, che il provvedimento in esame rappresenti solo un primo passo verso un nuovo assetto del lavoro, che comprenda anche una nuova cultura sindacale, funzionale a relazioni industriali più moderne.
Interviene infine brevemente la senatrice CARLINO (IdV) per auspicare che il dibattito non sia eccessivamente compresso e sottolineare la necessità di attendere il documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, già preannunciato nel corso delle audizioni svolte con riferimento al disegno di legge in esame.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 21,10.