BUBBICO (PD). Il decreto-legge elimina l'automatismo nella fruizione del credito di imposta da parte delle aziende che investono nel Mezzogiorno: tale meccanismo virtuoso ha consentito di eliminare l'intermediazione politica e burocratica che si frapponeva al godimento dei benefici per le imprese ed è stato giudicato dalla stessa Corte dei conti efficace e trasparente, e dunque di gran lunga migliore rispetto ad altri strumenti di incentivazione presenti nell'ordinamento. Il Governo giustifica questa nefasta modifica con l'esigenza di stabilire con certezza la spesa derivante dalla fruizione del credito; tale giustificazione appare però destituita di fondamento, visto che grazie all'apporto dei fondi comunitari non mancano le risorse per dare copertura alle spese derivanti da una fruizione anche molto diffusa del credito d'imposta. Il provvedimento in esame, dunque, determina così un danno per l'intero sistema economico italiano e non solo per quello meridionale. Il fatto che si sia deciso di non mettere ai voti il provvedimento già nella seduta odierna, come pure sarebbe stato possibile, fa pensare che il Governo stia prendendo tempo per inserire nella legge di conversione qualche ulteriore proposta emendativa attualmente in corso di elaborazione. (Applausi dal Gruppo PD).