Commemorazione di Papa Francesco

Discorso pronunciato nell'Aula di Montecitorio

Onorevoli Deputati, Onorevoli Senatori.

Camera e Senato si ritrovano oggi riunite in questa Aula per rendere omaggio a un Pontefice che abbiamo amato e ammirato per l’instancabile forza ed energia con cui si è battuto per la giustizia, la pace e la fraternità tra i Popoli e le Nazioni.

In questi anni di Pontificato, la profondità del Suo messaggio di fede e di speranza ha saputo toccare le corde più profonde dei nostri cuori. E persino in queste ultime settimane, nonostante la malattia lo avesse fortemente debilitato, Papa Francesco mai ha smesso di far sentire la sua voce affinchè i conflitti, le divisioni e le guerre venissero superate.

E’ stato un autentico testimone di fede vissuta, capace di incarnare fondamentali valori di misericordia e solidarietà.

La Sua attenzione verso gli ultimi, verso i più fragili, e verso gli emarginati, ha superato le diversità religiose e spirituali ed è diventata una continua esortazione ai leader del mondo a lavorare insieme per la pace, il bene comune e il rispetto della dignità di ogni persona.

La Sua presenza in Piazza San Pietro domenica scorsa, circondato dall’amore dei fedeli, resterà uno dei momenti più commoventi ed emozionanti dei suoi 12 anni di Pontificato. Con le ultime forze, Papa Francesco è voluto essere presente per salutare tutti di persona. Un’ultima volta!

Tutta la potenza della Sua eredità spirituale credo possa essere riassunta in questo gesto in cui offre la Sua sofferenza come atto d’amore, di fede e di speranza.

E questo Suo ultimo incontro nel giorno della Resurrezione, si ricollega idealmente all’immagine di Papa Francesco in quella stessa piazza e in quella Basilica di San Pietro, vuote a causa della pandemia Covid.

Una immagine che non era però quella di un uomo solo, anzi!
Papa Francesco era la risposta più eloquente alla solitudine del mondo. Un invito a vincere le barriere dell’isolamento, riscoprendosi comunità unita nel cuore e nella speranza.

Ricordo ancora, con profonda emozione, la sua inaspettata visita in Senato. La prima volta di un Papa a Palazzo Madama dove venne per rendere omaggio al Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un commovente momento di grandissima umanità e semplicità, eppure allo stesso tempo un gesto di enorme significato istituzionale.

Oggi, dinanzi alle Camere riunite, vorrei rammentare Papa Francesco non con tristezza – per quanto la commozione sia difficile da nascondere - ma con gratitudine e riconoscenza.

Ringraziandolo per il messaggio di amore, di fede e di impegno che con il suo esempio, le sue parole e la sua vita ci ha lasciato per guidarci verso un futuro di pace e di speranza.