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Stato e Chiesa dal Risorgimento ai nostri giorni: mostra documentaria

Cataloghi

Rubbettino 2012

Il catalogo descrive la mostra documentaria che l'Archivio storico del Senato ha realizzato in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia e della fondazione de «L'Osservatore Romano».

Il volume, la cui impostazione riflette l'ordine delle teche e dei pannelli esposti nella Sala Zuccari, presenta una interessante e accurata selezione di documenti conservati presso importanti archivi pubblici e privati: l'Archivio storico e la Biblioteca del Senato della Repubblica, l'Archivio Segreto Vaticano, l'Archivio centrale dello Stato, l'Istituto centrale per il catalogo e la catalogazione, l'Archivio storico della Camera dei deputati, la Fondazione Bettino Craxi, la Fondazione Alcide De Gasperi, la Fondazione Giorgio La Pira e gli archivi privati delle famiglie Giusso, Orlando e Brogli.

I documenti raccontano il complesso e articolato rapporto tra il nuovo Stato italiano e la Santa Sede, dall'Unità d'Italia ai Patti lateranensi del 1929, e poi all'inserimento dell'articolo 7 nella Costituzione repubblicana, del quale è esposta una redazione firmata da Umberto Tupini, presidente della prima sottocommissione dell'Assemblea costituente. Chiude la mostra e il catalogo una esposizione di fotografie e di documenti relativi agli incontri tra i capi dello Stato italiano e i pontefici, dal 1984 - data della revisione del Concordato - ai nostri giorni.

Tra i documenti più antichi, si segnalano i fascicoli dei progetti di legge, conservati presso l'Archivio storico del Senato, relativi "all'annessione allo Stato di nuove provincie italiane" e all'assunzione da parte di Vittorio Emanuele II "per sé e per i suoi successori [del] titolo di Re d'Italia", nonché un autografo di Cavour, in cui lo statista espone il celebre principio di «libera Chiesa in libero Stato». Altrettanto significativo il telegramma del ministro della Guerra, Cesare Francesco Ricotti-Magnani, con il quale viene comunicata, il 21 settembre 1870, la capitolazione di Roma.

Si segnalano poi alcune encicliche dei pontefici Pio IX, Leone XIII e Pio X, concesse per la prima volta per una mostra dalla Segreteria di Stato di Sua Santità, alcune petizioni di cittadini per chiedere l'annessione al Regno e anche un indirizzo del clero al "Beatissimo Padre" con oggetto la richiesta di rinuncia al potere temporale.

Il cruciale momento della discussione e la successiva firma dei Patti lateranensi sono documentati, tra i tanti documenti esposti, da una minuta con correzioni autografe di papa Pio XI, da una relazione al presidente del Consiglio Mussolini sulle "ragioni e utilità dell'accordo con la Santa Sede per la sistemazione della questione romana", da fotografie e dichiarazioni di voto dei senatori assenti nella seduta del 25 maggio 1929, data nella quale furono approvati in Senato i Patti lateranensi.

Vedi anche: Roberto Pertici, Chiesa e Stato in Italia (1914-1984), edito da Il Mulino per l'Archivio storico del Senato.