Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02769
Azioni disponibili
Atto n. 3-02769
Pubblicato il 13 aprile 2016, nella seduta n. 607
GAMBARO , BARANI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
il Reno è il più importante fiume dell'Emilia-Romagna, dopo il Po;
è il maggiore per lunghezza, superficie di bacino e portata d'acqua media alla foce fra i corsi d'acqua che sfociano in Adriatico a sud del Po; il suo corso, che misura (dalla sorgente più distante alla foce) 211,8 chilometri, ne fa il decimo fiume italiano per lunghezza e per bacino idrografico;
allo sbocco in pianura (chiusa di Casalecchio di Reno), con un bacino sotteso di 1.061 chilometri quadrati, la portata media annua è di 26,5 metri cubi al secondo, mentre, verso la foce, la portata media annua è di 95 metri cubi al secondo;
a Casalecchio la portata media non scende mai sotto i 20 metri cubi al secondo da ottobre a maggio, mentre in luglio, agosto e settembre i valori sono inferiori a 10 metri cubi al secondo e, ordinariamente, vengono fatti affluire nel canale di Reno (poi canale Navile), lasciando, in tal modo, asciutto o quasi l'alveo in estate almeno fino alla città di Cento;
recenti ricerche di esperti del settore orografico ed idrografico e testimonianze dirette di chi vive e lavora nella zona sono concordi nel sostenere che, nel corso degli ultimi mesi, si sta assistendo ad un pericoloso e progressivo fenomeno di erosione delle sponde dello stesso;
in particolare, stando a quanto affermano gli organi di stampa del territorio, la sponda destra in località Bocca nord di Castel di Casio e la sponda sinistra in località Borgata Molinaccio, nel territorio della frazione Marano di Gaggio sono notevolmente collassate negli ultimi giorni, causando danni alle colture agricole e agli abitanti della zona;
alcuni rilievi tecnici effettuati dall'autorità di bacino Reno della Regione Emilia-Romagna riferiscono di un pericoloso avvicinamento delle sponde del corso d'acqua agli abitati delle località circostanti nel giro di pochi mesi, a causa del continuo ed inesorabile "effetto trascinamento" di alberi e terriccio dall'alveo del fiume verso l'esterno;
a pochi centinaia di metri dalle zone interessate c'è un importante metanodotto, oltre ad altri tralicci e strutture che possono venir spazzati dal progressivo "allargamento" del bacino;
considerato che:
l'annoso problema del dissesto idrogeologico sta causando numerose vittime e ingenti danni nel Paese da decenni;
l'agricoltura è un elemento essenziale della vita socio-economica del territorio emiliano e fornisce il sostentamento finanziario primario per migliaia di famiglie, aziende e lavoratori,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non voglia intervenire, sollecitando le autorità competenti territoriali ad attivarsi in maniera efficace e pronta, al fine di evitare futuri ed eventuali disastri ambientali, nefasti per le contingenze economiche del territorio;
onde evitare di dover contare l'entità dei futuri eventuali danni economici, se non intenda sollecitare gli organismi regionali preposti e le strutture della Protezione civile per stabilire le misure necessarie al contenimento della graduale erosione, attraverso l'istallazione di "scogliere" artificiali.