Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00214
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Atto n. 1-00214
Pubblicato il 11 febbraio 2014, nella seduta n. 188
BITONCI , CANDIANI , ARRIGONI , BELLOT , BISINELLA , CALDEROLI , CENTINAIO , COMAROLI , CONSIGLIO , CROSIO , DIVINA , MUNERATO , STEFANI , STUCCHI , VOLPI , BIGNAMI , D'ADDA , FORMIGONI
Il Senato,
premesso che:
le aree delle province di Varese, Como, Sondrio e Verbano-Cusio-Ossola di confine con la Svizzera rappresentano ad un tempo situazioni di difficoltà competitiva rispetto ai confinanti territori svizzeri e realtà estremamente importanti quanto a capacità di traino dell'intero sistema economico del Paese;
la crisi economica italiana porta un crescente numero di attività economiche, non solo frontaliere, a varcare la frontiera in cerca di lavoro, e a trasferire la propria attività oltre confine, beneficiando di sistemi fiscali a minor carico, con costo del lavoro più basso e quindi recuperata competitività;
recentemente la Camera di commercio, industria e agricoltura di Varese ha affrontato il tema dei rapporti economici delle zone di confine attraverso un apposito tavolo per la competitività e lo sviluppo;
lo scenario valutato mostra chiaramente che lo spostamento delle attività produttive poco oltre il confine nazionale italiano non è esclusivamente da ricondurre a temi generali, ma anche ad un quadro politico istituzionale svizzero più stabile e affidabile, e soprattutto alla consolidata presenza di sistemi amministrativi a minore carico burocratico, fiscale e anche ad una bolletta energetica molto meno pesante;
le società svizzere, ad esempio, pagano imposte ad aliquote variabili, a seconda della loro attività e ubicazione, con un carico fiscale che varia tra il 16 e il 25 per cento, e il cuneo fiscale che incide sul costo del lavoro è di più basso di oltre il 25 per cento;
il Ticino, in questo scenario, è il terzo miglior cantone della Svizzera (dal punto di vista fiscale) e rappresenta un punto di riferimento per il trasferimento delle attività economiche dei confinanti territori italiani, che sono quindi ulteriormente impoveriti nella propria capacità economica e fiscale;
per un sempre maggiore numero di attività economiche la Confederazione elvetica, e il Canton Ticino in particolare, oggi rappresenta un territorio rispettoso e premiante per chi ha voglia di lavorare: bassa pressione fiscale ed efficienza del sistema Paese sono una calamita sempre più potente;
così, anche a causa della crisi, negli ultimi anni l'emigrazione è tornata a crescere, e dall'inizio del 2012 a oggi sono quasi 6.000 gli italiani che hanno ottenuto la residenza in Svizzera, per la maggior parte in Ticino, nei Grigioni e nel Vallese, i cantoni confinanti in cui si parla la lingua italiana;
da anni la Svizzera ha inoltre adottato speciali politiche per attirare investimenti: ne è un esempio il progetto "Copernico", che da solo, dal 1997 al 2012, ha portato 113 aziende italiane in canton Ticino;
l'analisi dei dati oggettivi dell'attuale difficile situazione economica e sociale fa ritenere quindi quanto mai necessaria l'individuazione di specifici provvedimenti di legge atti a contenere il costante impoverimento economico delle zone della Lombardia confinanti con la Svizzera, generato dallo spostamento delle attività economiche oltre confine nazionale nel territorio svizzero contermine,
impegna il Governo ad attuare un sistema fiscale di compensazione e competitività, per i territori della Lombardia e del Verbano-Cusio-Ossola di confine con la Svizzera, introducendo norme atte a stabilire uno speciale regime fiscale e amministrativo mitigato e semplificato per le attività economiche, al fine di compensare il divario competitivo esistente.