Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00033
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Atto n. 1-00033
Pubblicato il 7 maggio 2013, nella seduta n. 19
LUCIDI , SERRA , FATTORI , BOCCHINO , MOLINARI , CASTALDI , GIARRUSSO , DE PIN , FUCKSIA , SIMEONI , CAMPANELLA , DONNO , GAMBARO , DE PIETRO , CIOFFI , CATALFO , BATTISTA , CAPPELLETTI , BIGNAMI , BENCINI
Il Senato,
premesso che:
l'economia italiana è caratterizzata da una presenza diffusa, di dimensioni particolarmente rilevanti anche nel confronto internazionale, di società partecipate da soggetti pubblici. Il quadro normativo che disciplina a livello nazionale le società a partecipazione pubblica è assai eterogeneo. Al regime generale delineato dal codice civile nel libro V, titolo V, capo V, relativo alle società per azioni, sezione XIII, relativa alle società con partecipazione dello Stato o di enti pubblici (articolo 2449), si sovrappone una serie di disposizioni di carattere speciale, introdotte attraverso interventi legislativi susseguitisi nel tempo;
in particolare negli ultimi anni la disciplina delle società pubbliche è stata oggetto di una serie di interventi che ne hanno accentuato i profili di specialità. Sulla base degli interventi legislativi più recenti si è assistito ad una sottoposizione delle società pubbliche a misure di contenimento della spesa, a regole di trasparenza, a vincoli sull'organizzazione, nella misura in cui esse costituiscono l'esercizio di funzioni pubblicistiche sotto forma privatistica. Dall'applicazione della normazione speciale inerente alle società pubbliche sono state escluse, in via generale, le società quotate in mercati regolamentati, per le quali opera interamente un regime di mercato;
i poteri di nomina da parte dell'azionista pubblico degli amministratori delle società partecipate sono disciplinati, a livello generale, dal codice civile, nonché da una serie di ulteriori disposizioni. In primo luogo, la disciplina generale (art. 2449 del codice civile) prevede che, se lo Stato o gli enti pubblici hanno partecipazioni in una società per azioni che non fa ricorso al mercato del capitale di rischio, lo statuto può attribuire loro la facoltà di nominare amministratori, sindaci o componenti del consiglio di sorveglianza, in numero proporzionale alla partecipazione al capitale sociale;
gli amministratori e i sindaci o i componenti del consiglio di sorveglianza nominati dallo Stato e dagli enti pubblici possono essere revocati solo dagli enti che li hanno nominati ed hanno i diritti e gli obblighi dei membri nominati dall'assemblea. Gli amministratori non possono essere nominati per un periodo superiore a tre esercizi e scadono alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica;
i sindaci, ovvero i componenti del consiglio di sorveglianza, restano in carica per tre esercizi e scadono alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della loro carica. Per le società che fanno ricorso al mercato azionario è prevista la possibilità di riservare allo Stato o agli enti partecipanti azioni fornite di diritti patrimoniali o anche di diritti amministrativi, ma non il voto nell'assemblea generale degli azionisti;
occorre ricordare che non può essere nominato amministratore di ente, istituzione, azienda pubblica, società a totale o parziale capitale pubblico chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi, ha chiuso in perdita tre esercizi consecutivi (articolo 1, comma 734, della legge n. 296 del 2006);
rilevato che:
l'elenco delle società per azioni partecipate da amministrazioni statali è contenuto nel rendiconto generale dello Stato, nel conto del patrimonio (appendice 4). Il Ministero dell'economia e finanze è il principale azionista statale. Le informazioni disponibili sul sito del Ministero riferiscono che a novembre 2012 il Dicastero deteneva 31 partecipazioni dirette;
la partecipazione di controllo in Finmeccanica SpA è pari al 30,20 per cento del capitale sociale. Finmeccanica è una delle realtà industriali più importanti del Paese, presente in settori strategici, capace di operare e competere in ambiti internazionali; al suo interno vi sono punti di vera e propria eccellenza internazionale. La holding è attiva nei settori dell'aeronautica, dell'elicotteristica, dell'elettronica applicata alle tecnologie satellitari e alle telecomunicazioni, dei sistemi di controllo delle reti di trasporto ed energia, negli apparati per la produzione di energia elettrica;
al tempo stesso è un gruppo che deve affrontare complesse situazioni di mercato che richiedono iniziative volte a migliorare la competitività e a superare squilibri patrimoniali;
il consiglio di amministrazione della società ha affidato tutti i poteri di gestione al direttore generale, Alessandro Pansa, che ha assunto anche la qualifica di amministratore delegato, in attesa che il Governo proceda alla nomina del nuovo presidente. Il 9 aprile 2013 il Ministro per i rapporti con il Parlamento pro tempore Piero Giarda ha dichiarato che l'orientamento del Governo era di rinviare ad un Esecutivo in carica, in pienezza di poteri e non dimissionario, la questione delle nomine (si veda un lancio dell'Ansa del 9 aprile 2013). Successivamente il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio pro tempore Giampaolo D'Andrea, il 15 aprile 2013, intervenendo alla Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio, ha confermato l'intenzione del Governo di rinviare le nomine dei componenti dei consigli di amministrazione delle società pubbliche, eccezion fatta per la Cassa depositi e prestiti (si veda "Il Velino" del 13 aprile 2013);
l'assemblea di Finmeccanica, su proposta del rappresentante del Ministero dell'economia Stefano di Stefano, ha deciso di inserire la sostituzione dell'ex presidente Giuseppe Orsi e del consigliere Franco Bonferroni, entrambi dimissionari, per la prossima assemblea di giugno, chiamata ad approvare il bilancio 2012. Intanto l'attività del gruppo risente del clima di incertezza;
il progetto di bilancio approvato all'unanimità il 23 aprile 2013 dal consiglio di amministrazione di Finmeccanica dichiara una perdita netta di competenza di 828 milioni di euro. Per il secondo esercizio consecutivo, dunque, non vi è dividendo;
considerato che:
la legge 12 luglio 2011, n. 120, sulla parità di accesso agli organi delle società quotate, volta a superare il problema della scarsa presenza di donne negli organi di vertice delle società commerciali e, in particolare, nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa, dispone che, per le società a controllo pubblico, i principi applicabili rimangono quelli di legge, mentre la disciplina di dettaglio è affidata ad un apposito regolamento, con la finalità di garantire una disciplina uniforme per tutte le società interessate. Tale regolamentazione è contenuta nel regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251. Ad esso è affidata la disciplina della vigilanza sull'applicazione delle disposizioni introdotte, nonché delle forme e dei termini dei provvedimenti da adottare e delle modalità di sostituzione dei componenti decaduti;
in particolare tale regolamento impone, come avviene per le società private, agli statuti delle società pubbliche non quotate di prevedere modalità di nomina degli organi di amministrazione e di controllo, se a composizione collegiale, tali da garantire che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo dei componenti di ciascun organo. In tali ipotesi gli statuti disciplinano ugualmente la formazione delle liste in applicazione del criterio di riparto tra generi, prevedendo modalità di elezione e di estrazione dei singoli componenti idonee a garantire il rispetto delle previsioni di legge;
in tal senso è opportuno evidenziare che, secondo quanto riferisce un recente studio di Rete Armida, nel network di donne che lavorano nelle carriere direttive della pubblica amministrazione, tra cui le principali società partecipate dal Ministero dell'economia, tra le quali Eni, Enel, Enav, Anas, Cassa depositi e prestiti, Finmeccanica, Ferrovie dello Stato e Poste, figura solo una donna alla presidenza della Consip. Non vi sono amministratori delegati di genere femminile negli organismi partecipati da enti pubblici non economici, Ministeri e Regioni a statuto speciale. Nelle amministrazioni che detengono partecipazioni in consorzi o società, la presenza femminile è davvero contenuta, solo il 13 per cento dei consiglieri. Non vi sono donne tra i presidenti degli organismi partecipati dalle Agenzie fiscali, da istituzioni ed enti di ricerca e dai Ministeri;
occorre altresì ricordare che, ai sensi dell'articolo 18, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, le società a partecipazione pubblica totale o di controllo adottano, per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi, criteri e modalità rispettosi dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità;
alla luce degli appelli e delle richieste che provengono da molteplici settori dell'opinione pubblica e della società civile e al fine di evitare il ripetersi di episodi che hanno visto il coinvolgimento di parte del management di Finmeccanica (a prescindere dal rilievo giudiziario, tuttora in corso di accertamento) in questioni che appaiono senz'altro censurabili sotto il profilo dell'opportunità ed in grado di mettere a rischio non soltanto la credibilità dell'intera struttura manageriale della società, ma anche la competitività di una delle più importanti aziende del Paese, è ancora possibile dare al Paese un importante segnale di discontinuità, mettendo in primo piano l'esigenza di una forte trasparenza nel procedimento di nomina dei componenti dei consigli di amministrazione delle più importanti società italiane;
Finmeccanica, pena il proprio declino, ha l'estrema necessità di tutelare l'immagine dell'azienda, l'onorabilità del suo marchio e la serietà della sua struttura industriale e non può essere guidata in futuro da un management che opera in controtendenza alla corretta gestione dell'azienda,
impegna il Governo, e in particolare il Ministro dell'economia e delle finanze, nella sua qualità di principale azionista statale:
1) a disciplinare e rendere pubblici, anche nel rispetto delle disposizioni contenute nel regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251, i requisiti richiesti per la candidatura alla carica di componente dei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica totale o di controllo;
2) ad adottare con sollecitudine iniziative atte a consentire, in tempi brevi, considerata l'imminente scadenza del consiglio di amministrazione di Finmeccanica SpA, la nomina dei nuovi consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica totale o di controllo, con modalità di esame delle candidature trasparenti, anche attraverso la pubblicazione di un bando per la presentazione delle stesse con contestuale fissazione del termine di deposito, e la pubblicazione, sul sito istituzionale del Ministero, dei curricula pervenuti;
3) ad adottare ogni opportuna iniziativa, anche di carattere normativo, volta a prevedere, ove non già disposto, la sottoposizione delle proposte governative di nomina dei membri dei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica totale o di controllo al parere delle competenti Commissioni parlamentari;
4) ad adottare ogni opportuna iniziativa, anche di carattere normativo, volta a prevedere la pubblicazione dei curricula dei singoli candidati anche sul sito internet delle società partecipate coinvolte dalle procedure di nomina, così da consentire a tutti i soggetti interessati, quali dipendenti, clienti e fornitori delle stesse società, di essere a conoscenza dei requisiti posseduti dai candidati.