Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00237
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Atto n. 1-00237
Pubblicato il 11 febbraio 2010, nella seduta n. 334
PEDICA , BELISARIO , GIAMBRONE , BUGNANO , CAFORIO , CARLINO , DE TONI , DI NARDO , LANNUTTI , LI GOTTI , MASCITELLI , PARDI
Il Senato,
premesso che:
dal 1989 sino ad oggi il fronte orientale dell'Unione europea è stato teatro di grandi crisi politiche nonché di sanguinose guerre. Gli allargamenti verso oriente, che hanno riguardato l'Unione negli ultimi anni, hanno determinato una maggiore prossimità geografica e politica con diversi Paesi orientali una volta percepiti come lontani;
durante il vertice Nato di Bucarest dell'aprile 2008, gli Stati dell'Alleanza atlantica hanno respinto temporaneamente le candidature di Georgia e Ucraina al Membership Action Plan, primo passo in vista dell'ingresso nell'Alleanza;
nell'agosto 2008, così come riportato nel rapporto dell'Unione europea del settembre 2009, la Georgia ha scatenato una guerra nei confronti della regione dell'Ossezia del Sud, conflitto nel quale sono intervenute anche le forze militari della Russia, ufficialmente allo scopo di difendere i diritti all'autodeterminazione dei civili di origine russa residenti nella regione, anche se gli osservatori internazionali hanno rilevato come la stessa Russia avrebbe avuto pesanti responsabilità per aver provocato l'azione militare georgiana;
la Croce rossa italiana, sin dal settembre 2008, ha messo a disposizione numerosi mezzi che giunsero a Gori, la città georgiana simbolo della guerra con la Russia, con cucine da campo per migliaia di profughi;
il nostro Paese partecipa alla missione EUMM (European Union Monitoring Mission) Georgia, operativa sin dal 21 settembre 2008, così come disposto dall'articolo 2, comma 12, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197;
la partecipazione del personale militare italiano alla missione di vigilanza dell’Unione europea in Georgia (EUMM Georgia) è stata da ultimo prorogata fino al 30 giugno 2010 e rifinanziata per la spesa di 1.017.753 euro, con decreto-legge 1° gennaio 2010, n. 1;
solo pochi giorni fa si sono svolte, correttamente secondo gli osservatori internazionali, le elezioni presidenziali in Ucraina, vinte con un margine di quasi un milione di voti da Viktor Yanukovych contro la Primo Ministro in carica Yulia Tymoshenko, la quale contesta il risultato delle elezioni e richiede il riconteggio dei voti in alcune località;
considerato che:
i recenti avvenimenti nel Caucaso citati hanno richiamato l'attenzione sulla delicatezza delle relazioni tra Unione europea e Paesi quali l'Armenia, l'Azerbaijan, la Bielorussia, la Georgia, la Repubblica di Moldova e l'Ucraina;
il nuovo Partenariato orientale dell'Unione europea, lanciato a Praga in data 7 maggio 2009, rappresenta una svolta nelle relazioni con l'Armenia, l'Azerbaijan, la Bielorussia, la Georgia, la Moldova e l'Ucraina;
detto Partenariato consiste nell'ambizioso progetto di un sostanziale potenziamento dei rapporti politici tra le parti, con l'auspicio di addivenire presto ad importanti accordi di collaborazione nei campi della promozione di riforme democratiche, della cessazione di ogni tipo di ostilità, degli scambi economici con l'Unione europea, della regolamentazione degli accessi in Europa per i cittadini dei suddetti Paesi, della sicurezza energetica per l'Europa e per gli stessi Paesi mediorientali;
l'Unione europea ha infatti garantito di affiancare le iniziative di riforma avviate dai Paesi partner tramite un nuovo programma di potenziamento istituzionale complessivo, volto al superamento degli attuali e naturali limiti della diplomazia bilaterale, al fine di prevenire, o meglio affrontare, le sfide e le crisi comuni;
la 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) del Senato il 22 luglio 2009 ha approvato all'unanimità, durante l'esame dell'atto comunitario n. 38, una risoluzione (Doc. XVIII, n. 18) che richiamava l'attenzione sull'opportunità di creare forme di cooperazione parlamentare strutturate con i sei Paesi del Partenariato orientale, aperte alla partecipazione di rappresentanti dei Parlamenti nazionali, oltre che del Parlamento europeo, e contraddistinte dalla massima agilità ed efficacia;
il Senato, così come la Camera dei deputati, nell'ottobre 2009 ha partecipato, tramite propri delegati alla Riunione dei Presidenti delle Commissioni Affari esteri sulla dimensione parlamentare del Partenariato orientale, presso il Parlamento svedese,
impegna il Governo:
a monitorare gli sviluppi e gli esiti della missione EUMM Georgia alla quale partecipano le nostre forze armate, a valutare che la stessa missione consegua gli obiettivi prefissati, quali contribuire alla stabilizzazione dell'area, alla normalizzazione dei rapporti fra forze locali e Stati confinanti, all’instaurazione di un clima di fiducia nella popolazione e alla formazione di una politica europea a favore di una soluzione politica durevole per la Georgia, e a riferire al Parlamento in merito;
a promuovere, di concerto con le istituzioni europee e gli Stati membri del Partenariato orientale, nuovi accordi di associazione, comprendenti accordi di libero scambio, globali e approfonditi, con i partner desiderosi e in grado di sottoscrivere con l'Unione europea gli impegni più onerosi e ad ampio raggio che ne conseguono;
ad incoraggiare, in seno alle istituzioni europee, l'adozione, da parte dei Paesi orientali del Partenariato, di un sostanziale corpus dell'acquis communitaire, anche mediante impegni giuridicamente vincolanti sul ravvicinamento delle normative;
a sostenere i Paesi partner nella creazione di una economia di libero mercato e di concorrenza, la quale potrebbe rappresentare un primo passo verso una comunità economica di vicinato con i Paesi membri dell'Unione europea, senza dimenticare tuttavia l'impegno allo sviluppo socio-economico dei Paesi partner al fine di risolvere le nette diseguaglianze sul piano sociale ed economico presenti al loro interno;
ad implementare e rafforzare le iniziative socio-economiche afferenti alla politica di cooperazione allo sviluppo in Armenia, Azerbaijan e Georgia;
ad utilizzare ogni strumento al fine di consentire che la mobilità dei cittadini europei verso i Paesi del Partenariato, e viceversa, sia improntata al duplice obiettivo della libertà di circolazione e della sicurezza, permettendo così la creazione di un mercato del lavoro integrato e, allo stesso tempo, la messa in atto di una rigorosa lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata e alla migrazione illegale, senza escludere, in tale ottica, la possibilità di stipulare accordi specifici e bilaterali per assicurare il godimento da parte dei cittadini del Partenariato del diritto d'asilo, il quale risulta essere una risorsa importante per le popolazioni del Caucaso meridionale vessate da lunghi conflitti, nonché per garantire assistenza umanitaria ai rifugiati;
a promuovere un livello rafforzato di sicurezza energetica per l'Unione e per il nostro Paese, anche tramite lo sviluppo dei mercati regionali dell'energia elettrica e la promozione delle fonti energetiche rinnovabili, nonché tramite l'applicazione del principio di cautela ambientale da realizzarsi grazie alla cooperazione nella prevenzione, preparazione e risposta alle calamità naturali e alle catastrofi causate dall'azione dell'uomo;
a vigilare affinché il Partenariato orientale non conduca ad una minore attenzione e a un ridotto impegno verso i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, rispetto ai quali risulta di peculiare interesse mantenere intense e proficue relazioni.